18 maggio La Nuova Ferrara Il massaggio cardiaco va fatto al ritmo vitale di Staying Alive “Staying Alive”, il noto brano dei Bee Gees, è stato oggetto di una interessante ricerca scientifica sulla rianimazione cardiopolmonare, i cui risultati verranno illustrati domani alle 17, in Auditorium di Santa Lucia (via Ariosto, 35), nel corso di un ciclo di proiezioni pubbliche commentate da medici esperti, coordinati da Carlo Alberto Volta, associato del Dipartimento di Morfologia, Chirurgia e Medicina Sperimentale dell’Università di Ferrara. «Nella rianimazione cardiopolmonare – spiega Volta - la frequenza delle compressione è una della caratteristiche più importanti al fine di ottenere un corretto ed efficace apporto di ossigeno al cervello. Deve essere compresa tra i 80 ed i 100 battiti per minuto, ma non è facile avere una reale idea di quanto veloce sia questa cadenza. Nel 2008, un gruppo di ricercatori americani dell’Università dell’Illinois ha fatto uno studio con l’obiettivo di trovare una canzone con un ritmo adeguato per ottenere un massaggio cardiaco efficace. Dopo numerose ricerche è emerso che la canzone con il ritmo giusto, con i suoi 103 battiti per minuto, è Staying Alive dei Bee Gees». L’iniziativa prevede due momenti: il primo, dedicato a spiegare l’importanza del massaggio cardiaco, provando ad affrontare il delicato argomento con un pizzico di ironia. A seguire, si parlerà di come la Scuola di Medicina di Unife promuova nuove tecnologie per insegnare il massaggio cardiaco, e non solo, ai futuri medici. Leucemie, l’impegno di Bondeno BONDENO La serata "Fattori di rischio per le leucemie e progressi terapeutici" si è tenuta a Bondeno, a pochi giorni dal lutto che ha colpito una giovane famiglia. Presente alla sala 2000 la dottoressa Ciccone, dell'ospedale di Cona, gli organizzatori Antonella Paganelli (Avis Bondeno), Florio Ghinelli (Avis provinciale), M. Teresa Grappa (Admo) e, per le istituzioni, gli assessori Poltronieri, Vincenzi e Saletti. Nadia Ciccone parla di una sofferenza della dimensione umana della medicina, ma anche del fai da te operativo di molti pazienti, «che cercano su Internet informazioni sulla propria patologia, non sempre giusta. La leucemia è una malattia dei globuli bianchi, che sono quelli che avrebbero il compito di proteggerci dagli antigeni. Sia questa sia il linfoma sono considerate tumori. La differenza è nella leucemia troviamo già tracce nel sangue delle cellule impazzite, mentre il linfoma interessa milza e linfonodi e le cellule "malate" si trovano soltanto lì». Esistono forme acute, che insorgono improvvisamente e casi fulminanti, mortali nella maggior parte dei casi. Nei casi cronici, al contrario, la patologia si sviluppa lentamente. «Esistono, inoltre, forme linfoide o mieloide: non solo una questione di nome, ma anche di importanza per il medico per impostare la chemioterapia». L'incidenza varia a seconda di: età, fattori ereditari, esposizione a radiazioni ionizzanti, solventi e pesticidi, oltre ad alcuni virus e batteri. Come ogni tumore, le leucemie aumentano all'avanzare dell’età. In ematologia, gli strumenti permettono di distinguere con precisione il tipo di cellule leucemiche. L'aspettativa di vita (anche grazie alla donazione di midollo osseo, che i test molecolari ha reso molto più sicura) è cresciuta; mentre chemio-radioterapia di un tempo potevano danneggiare le cellule staminali, originando leucemie secondarie.