CITTÀ DI NOTO
Patrimonio dell’Umanità
( Provincia di Siracusa )
Ufficio Segreteria del Sindaco - Servizio Comunicazione
Comunicato
“Teatri di Pietra Sicilia” 2010: il 19 luglio Noto ospita Tuccio Musumeci
in “DYSKOLOS”
Noto, 16.07.2010
Il prossimo lunedì 19 luglio, a Noto, nel cortile dell'ex Collegio dei Gesuiti, alle ore 21,15, va
in scena DYSKOLOS, il primo dei quatto spettacoli netini previsti dalla sesta edizione di Teatri di
Pietra Sicilia, organizzata da Capua Antica Festival e diretta da Aurelio Gatti.
Teatro della Città
DYSKOLOS
da Menandro
Adattamento e Regia
Romano Bernardi
Scene e costumi
Giuseppe Andolfo
Musiche
Mikis Theodorakis
con
Tuccio Musumeci
PIRRIA servo di
Sostrato
e
Plinio Milazzo
PAN
Salvo Piro
SOSTRATO giovane
Agostino Zumbo
CNEMONE vecchio
Olivia Spigarelli
SIMICHE serva di
Cnemone
Debora Bernardi
CRISIDE figlia di
Cnemone
Maria Rita Sgarlato
PANFILE maga
Plinio Milazzo
DAVO seguace di
Panfile
Giovanni
Santangelo
SICONE seguace di
Panfile
note di regia
(dal sito http://www.teatridipietra.org)
Nel 1958 dalla collezione privata di un mecenate ginevrino è venuto fuori (resta ignota la
provenienza) il DYSKOLOS di Menandro, l’unica commedia “nuova” che si possa leggere per
intero! Menandro aveva 25 anni, era il 316 a.C., quando l’opera venne rappresentata con
successo nelle Lenee (la festa del teatro comico) ed ebbe il primo premio. Sono gli anni degli
straordinari rivolgimenti delle crisi continue provocate, dopo la morte di Alessandro Magno, dai
Diadochi. Ma nel teatro queste terribili convulsioni trovano scarsa e solo indiretta risonanza. La
commedia non affronta più temi politici, temi - questi - che avevano caratterizzato la commedia
aristofanesca; ma vanno in scena personaggi semplici e umani, azioni ricavate dalla vita comune
privata dove gli intrecci molto complicati (amori irregolari, esposizioni di bambini, riconoscimenti,
riconciliazioni, liti, scioglimenti dovuti quasi sempre al caso), vengono interiorizzati in senso etico.
I personaggi non hanno alcun rilievo pubblico, rappresentano il tipo d’uomo medio, senza spiccate
caratteristiche, l’uomo di tutti i tempi (ed è per questo che rispetto alle commedie di Aristofane - al
giorno d’oggi di difficile rappresentazione - le commedie di Menandro sono più rappresentabili.
Menandro ha una spiccata attitudine a rappresentare le situazioni, i personaggi e i sentimenti più
vari, e tutto ciò con finezza e buon gusto senza mai scadere nello sguaiato. L’arte dell’autore
greco assume soprattutto, come motivo fondamentale anche se convenzionale, il trionfo
dell’amore - quale sentimento che ingentilisce gli animi - profondamente umano. E’ stato maestro
per i commediografi greci e latini venuti dopo di lui e per mezzo di questi ultimi ha influenzato la
commedia delle moderne letterature europee (Shakespeare, Molière, Goldoni, Saibe). Cnemone
rifiuta gli altri uomini come interlocutori, è un selvatico: al suo isolamento è giunto attraverso un
feroce moralismo. A questo punto la volontà di un dio, Pan, mosso a compassione della giovane
figlia che abita con lui, mette sulla sua strada un giovane cittadino di classe sociale elevata.
Questi si innamora di colpo della ragazza, e si propone di sposarla. Il primo messaggero mandato
a Cnemone, ottiene dalla violenza rabbiosa del vecchio, un rifiuto incondizionato. Ma l’interesse di
Sostrato per la ragazza desta l’attenzione di Gorgia, figliastro di Cnemone, che vive lì vicino con
la madre. Gorgia sospetta che l’interessamento di Sostrato sia dettato da ragioni disoneste, ma
dopo un franco colloquio con lui, si convince del contrario. Gorgia convince Sostrato ad andare
con lui da Cnemone travestito da contadino per vincerne la diffidenza, ma Cnemone non si fa
vedere. Intanto la famiglia di Sostrato si trasferisce al ninfeo di Pan, accanto alla casa di
Cnemone, per compiere un sacrificio ispirato ad una sogno che riproduce per immagini proprio
l’esperienza del giovane. Questo sacrificio è occasione per Sostrato di stringere i legami con
Gorgia e occasione di scontro tra il clan di Sostrato e il vecchio. Nel frattempo la vecchia schiava
Simiche, nutrice della ragazza, perde nel pozzo un’anfora e poi una zappa; per recuperarle,
Cnemone scende nel pozzo e cade. Sta per affogare quando Gorgia e Sostrato lo salvano.
Cnemone, dopo aver rischiato la morte, e constatata la bontà del figliastro, ammette in parte i suoi
errori, lo riconosce come figlio e gli dà anche il suo potere sulla figlia. Alla fine Gorgia concede la
sorellastra a Sostrato e Sostrato convince suo padre, riottoso, a dare in sposa a Gorgia sua
sorella. E’ la festa. Nello spettacolo realizzato dal Teatro della Città, l’autore dell’elaborazione si è
divertito a mescolare situazioni e personaggi, tanto che, pur rispettando la vicenda raccontata da
Menandro, ne è scaturita una commedia del tutto nuova che ha l’unico scopo di esaltare gli
elementi comici del testo originale.
La produzione nella rete dei teatri di pietra
Per informazioni ci si può rivolgere al numero verde 800 024060 (operativo dalle ore 9.30
alle 13 e dalle ore 16 alle 19.30) e/o visitare il sito web http://www.teatridipietra.org .
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www.comune.noto.sr.it;
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