LA CORTECCIA CEREBRALE
Gamba Rachele 3ap
CORTECCIA CEREBRALE:
è sede della coscienza
riceve le sensazioni e invia i
comandi verso la muscolatura corporea.
COSCIENZA
“consapevolezza di sè e dell’
ambiente”
La corteccia cerebrale è la responsabile della vita di
relazione
La corteccia cerebrale umana rappresenta la
sede di attività :
nervose
psichiche
-Memoria
-concentrazione
-pensiero
-linguaggio
-conoscenza
Corteccia cerebrale
Polo frontale
Emisfero sinistro
Emisfero destro
Scissura interemisferica
Polo occipitale
il nostro cervello è formato da due emisferi, ciascun emisfero costa di:
PARTE ESTERNA
costituita da sostanza grigia
spessa (2-4mm) formata da 3
tipi di cellule nervose.
PARTE INTERNA
costituita da sostanza bianca ,
nuclei di sostanza grigia e
da cavità contenenti
liquido cefalorachidiano
le cellule nervose della corteccia vengono distinte in base alla
forma:
Cellule piramidali.
Cellule granulari
Cellule fusiformi
I tre tipi di cellule sono distribuiti nella corteccia in sei strati:
Strato molecolare: è il più esterno ed è costituito da piccole cellule
stellate
Strato granulare esterno:contiene alcune cellule stellate e numerose
piccole cellule piramidali
Strato piramidale esterno: è molto ricco di cellule piramidali di
taglia media ma è anche ricco di cellule stellate
Strato granulare interno: formato prevalentemente da cellule
stellate e da una percentuale di piccole cellule piramidali
Strato piramidale interno: ricco di cellule piramidali di
piccolo,medio e grande diametro
Strato fusiforme: è il più interno di tutti e contiene cellule fusate
In ogni individuo, l’emisfero dominante presiede al linguaggio e alle operazioni
logiche, mentre l’altro controlla le emozioni, le capacità artistiche e la
percezione spaziale. In quasi tutti i destrimani e in molti mancini l’emisfero
dominante è il sinistro.
Emisfero sinistro: modalità logico formali per semplificare la complessità
dell'informazione
La funzionalità logico-razionale dell' Emisfero Sinistro si sviluppa
attivando la capacità associativa della Area di Wernike che tende a
facilitare un integrazione con la MLT.
E' l'area del cervello cruciale per la comprensione del linguaggio.
I soggetti che hanno danni neurofisiologici in quell'area non
comprendono il significato delle parole e non riescono ad esprimersi.
L'emisfero destro, invece, è coinvolto in attività non-linguistiche, ad
esempio nella vita emotiva,
è in grado di analizzare la realtà nel suo insieme.
ha un ruolo fondamentale nel riconoscere le facce e la
mimica del viso ed è poi responsabile dell'intonazione
della voce e della capacità di essere coinvolti dalla
musica: ma soprattutto ha la capacità di cogliere i
messaggi visivi nel loro insieme e di tener conto delle loro
valenze emotive.
Questo emisfero sembra collegato più dell’altro al lato
affettivo ed emotivo del comportamento;
è specializzato nella elaborazione e nella rappresentazione
mentale dello spazio e del tempo (ad esempio nel ruotare
una figura mentalmente)
LE AREE DEL CERVELLO:
APPROFONDIMENTO:
L' area di Wernicke è una parte dell'emisfero sinistro del
cervello le cui funzioni sono coinvolte nella elaborazione e
comprensione del linguaggio. Fa parte della corteccia cerebrale,
ed è connessa all'area di Broca
Prende il nome da Carl Wernicke, che nel 1874 scoprì che un danno a
quest'area causava un tipo particolare di afasia
Linguaggio ed area di Wernicke
L’emisfero sinistro regola la funzione linguistica ed è suddiviso in aree
che formano l’asse del linguaggio e sono connesse tra di loro.
Stiamo parlando:
• dell’area di Broca che regola il pensiero
• dell’area di Wernicke che regola il linguaggio espressivo e quindi si
producono singoli fonemi e frasi e si mettono le parole in ordine temporale.
L’area di Wernicke è classicamente posizionata nella sezione del lobo
temporale superiore nell’emisfero celebrale sinistro.
Karl Wernicke
Scoprì un paziente che presentava una lesione dell'area
parieto-temporale, proprio dove il lobo parietale incontra
quello temporale. Questo paziente aveva un difetto di
linguaggio diverso da quello di Broca: i pazienti di Broca
capivano, ma non riuscivano a esprimersi. Questo
paziente, invece, era in grado di esprimersi, ma non
capiva niente; quindi quello che diceva aveva ben poco
senso.
Wernicke scoprì due cose interessanti: prima di tutto la lesione si trovava ancora
una volta nell'emisfero sinistro, come è indicato qui, a livello del lobo parietotemporale. Egli chiamò questa zona "area di Wernicke".
Il merito più grande di Wernicke, tuttavia, non si limita a questa scoperta, ma al
fatto di aver combinato le scoperte proprie e quelle di Broca nello sviluppo di
una teoria del linguaggio. Ecco l'enunciato: la corteccia occipitale è il luogo in
cui l'informazione visiva entra nel cervello, mentre l'area temporale è il luogo
d'entrata dell'informazione uditiva. Quando si sente qualcuno parlare, o quando
si legge qualcosa, le informazioni entrano all'interno di sistemi sensoriali specifici
e quindi vengono portate nell'area di Wernicke, dove sono tradotte in una sorta
di codice neurale del linguaggio. Questo codice viene poi inviato all'area di
Broca, attraverso una via nervosa nota come fascicolo arcuato.
Successivamente, nell'area di Broca, le informazioni vengono tradotte in
linguaggio, che può poi essere articolato e pronunciato.
Wernicke ha, dunque, ripreso l'idea della localizzazione delle funzioni e l'ha
elaborata, in modo interessante e sofisticato, sostenendo che una funzione
complessa come il linguaggio non è controllata da una sola regione, ma dalla
combinazione di più regioni. Assistiamo qui, per la prima volta, allo sviluppo
dell'idea dell'elaborazione distribuita e parallela, un'idea che oggi domina il
campo delle neuroscienze cognitive.