Intensive Family Therapy per i disturbi del comportamento alimentare: outcome a 30 mesi Enrica Marzola1, Stephanie Knatz2, Roxanne Rockwell2, Kerri Boutelle2, Ivan Eisler3, Giovanni Abbate-Daga1, Secondo Fassino1, Walter H Kaye2 1Dipartimento di Neuroscienze, Sezione di Psichiatria, Università di Torino, Torino, Italia 2Department of Psychiatry, University of California San Diego, San Diego, CA 3Institute of Psychiatry, King’s College London, London, UK Introduzione (1/2) • L’utilizzo della Family Based Therapy (FBT) è raccomandato da linee guida internazionali (APA Guideline Watch, 2012) per il trattamento di bambini ed adolescenti affetti da Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) • La FBT ha un approccio di tipo comportamentale e agnostico e si basa su principi di terapia sistemica. I genitori sono coinvolti in un processo a tre fasi (Eisler, 2005): 1. Recupero ponderale 2. Restituzione all’adolescente del controllo sul cibo 3. Ricostruzione di una sana identità dell’adolescente • Quali i dati? RCTs: remissione alla fine del trattamento: circa 50% nell’AN (Robin et al., 1999; Lock et al., 2006; 2010) Introduzione (2/2) Introduzione – Intensive Family Therapy • Background: 1. Interventi precoci hanno effetto prognostico positivo sull’AN (Eisler et al., 1997) 2. Short-term FBT ha efficacia paragonabile a long-term FBT (Lock & LeGrange, 2005) • Carenza di terapeuti formati in FBT per bambini e adolescenti affetti da DCA • Intervento terapeutico breve e intensivo (40 ore di trattamento in 5 giorni consecutivi) per pazienti e famiglie • Intervento originariamente su una singola famiglia (single-family IFT, S-IFT) poi su più famiglie (4-6) contemporaneamente (multi-family IFT, M-IFT) • Intensificazione della FBT attraverso: psico-educazione training specifico per i genitori elementi di terapia sistemica contratti comportamentali 3 fasi: Osservazione (Day 1) Intervento (Days 2-4) Rinforzo/stategia (Day 5) Materiali e metodi (1/2) Scopo dello studio 1. Valutare l’efficacia dell’IFT 2. Verificare eventuali differenze tra S-IFT e M-IFT Si sono contattate telefonicamente tutte le famiglie (N=118) che hanno partecipato all’intervento di IFT tra il 2006 e il 2013 presso la University of California, San Diego (UCSD). Materiali e metodi (2/2) Assessment • Intervista clinica effettuata telefonicamente • Eating Disorder Examination-Questionnaire (EDE-Q; Fairburn & Beglin, 1994) compilato online Se maggiorenni: sia intervista sia EDE-Q in prima persona Se minorenni: intervista effettuata con i genitori e EDE-Q compilato dal minore Full remission Partial remission - %IBW > 95% - %IBW > 85% - Normalizzazione del global - %IBW > 95% ma EDE-Q score all’EDE-Q global score elevato - Assenza episodi binge- Episodi binge-purging: < 1 purging negli ultimi 28 giorni episodio/settimana negli ultimi 28 giorni Poor outcome - %IBW < 85% - Episodi binge-purging: >1 episodio/settimana negli ultimi 28 giorni Risultati (1/3) Si sono reclutate N=83 famiglie di cui N=22 (26,5%) S-IFT e N=61 (73,5%) M-IFT: N=39 (47%) Anoressia Nervosa N=35 (42%) DCA Non Altrimenti Specificato N=9 (11%) Varianti bulimiche Caratteristiche baseline 11% 47% 42% Media±DS Età (anni) 14,8±2,7 Durata di malattia (anni) 1,9±2,5 % Ideal Body Weight 88,1±9,62 Body Mass Index 17,48±2,1 Durata del follow-up 30,34±21 mesi Risultati (2/3) La maggior parte (56,8%) delle famiglie che hanno effettuato l’IFT a UCSD provenivano da stati diversi dalla California o da fuori gli USA (Cina, Taiwan, Canada, Messico) N.B. Lost case analysis Risultati (3/3) Body Mass Index % Ideal Body Weight * p<0,05 100% 80% 15.4 25.6 Baseline Media±DS 17,48±2,09 88,09±9,62 * 44.4 Follow-up Media±DS 20,4±2,89 99,97±12,67 5.7 100% 28.6 80% p-value 9,57 8,07 <0,001 <0,001 Cohen’s d effect size 1,16 1,06 13.6 14.8 22.8 26.2 63.6 59 60% 60% 11.1 40% 59 20% t 40% 65.7 44.4 20% 0% 0% Anoressia Nervosa Varianti bulimiche FULL REMISSION PARTIAL REMISSION DCA NAS NO REMISSION S-IFT FULL REMISSION PARTIAL REMISSION Maggiore durata di malattia associata a peggiore outcome M-IFT NO REMISSION Conclusioni (1/2) • Scarsità di studi di follow-up, specialmente oltre i 12 mesi • Bassa attrition: i dati di follow-up si sono ottenuti dalla maggior parte delle famiglie (76%) che hanno effettuato l’IFT presso UCSD • Dati incoraggianti: il peso è significativamente aumentato al follow-up di 30 mesi e la maggior parte del campione (85,5%) ha riportato un outcome positivo (full o partial remission) • Risultati in linea (Lock et al., 2006; 2010) o maggiormente positivi (Robin et al., 1999; Ball & Mitchell, 2004; Schmidt et al., 2007; le Grange et al., 2007) rispetto alla letteratura su FBT con setting ambulatoriale • Interventi precoci utili nel prevenire resistenza ai trattamenti (Fassino e Abbate-Daga, 2013) Conclusioni (2/2) • Nonostante la numerosità del campione sia diversa, le due versioni del trattamento (S-IFT e M-IFT) hanno mostrato efficacia paragonabile • Si è verificato un unico caso di dropout dovuto a complicanze internistiche; dato incoraggiante nel campo dei DCA (Fassino et al., 2009) Limiti: - Intervista semi-strutturata non validata - Diagnosi miste - Gruppo treatment-seeking - Differenti definizioni di outcome Acknowledgments Centro per i Disturbi del Comportamento Alimentare, Dipartimento di Neuroscienze Università degli Studi di Torino Prof. Walter H Kaye Dr. Roxanne Rockwell Dr. Stephanie Knatz Dr. Kerri Boutelle Prof. Secondo Fassino Prof. Giovanni Abbate Daga Grazie per l’attenzione [email protected]