Contributo di Thomas Zimmermann (20 settembre 2016)

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Dipartimento federale dell'economia,
della formazione e della ricerca DEFR
Segreteria di Stato dell'economia SECO
Organizzazione, diritto e accreditamento
Promozione del Plurilinguismo:
Le esperienze della SECO
(con uno sguardo specifico
all’italiano)
Thomas A. Zimmermann, SECO
Berna, 20 settembre 2016
Serata del Intergruppo parlamentare Italianità
Dati sulla rappresentanza delle lingue
Composizione
linguistica del
personale della SECO
Tedesco
Francese
Italiano
Romancio
Altre lingue
2005
2005
2010
2010
2014
2014
2015
2015
Obiettivo
Conf.
424
125
14
4
6
74.00%
21.81%
2.44%
0.70%
1.05%
472
140
20
3
5
73.75%
21.88%
3.12%
0.47%
0.78%
505
145
27
1
7
73.72%
21.17%
3.94%
0.15%
1.02%
534
145
25
1
8
74.89%
20.34%
3.51%
0.14%
1.12%
68.5-70.5%
21.5-23.5%
6.5-8.5%
0.5-1.0%
0.0%
• Dal 2005 il numero di collaboratori italofoni è aumentato
notevolmente.
• Se si contano tutti i collaboratori della SECO (n=713), risulta una
sovrarappresentanza dei germanofoni (2015: 74.89%) in confronto agli
obiettivi della Confederazione.
• Se si contano solamente i quadri (classe di salario 24 o superiore;
n=404), risulta invece un lieve sovrarappresentanza dei francofoni (2015:
25%) e dei germanofoni (71,23%) in confronto agli obiettivi della
Confederazione.
• I valori della SECO per le altre minoranze linguistiche restano al di
sotto degli obiettivi della Confederazione.
• Con eccezione della Missione svizzera presso l’Organizzazione mondiale
del commercio OMC e l’Associazione europea di libero scambio AELS a
Ginevra, tutto il personale della SECO è oggi concentrato a Berna –
ciò che può spiegare in parte la sovrarappresentanza dei germanofoni.
Coray et al., p. 64
Promozione del Plurilinguismo:
Le esperienze della SECO
DEFR/SECO/OA – Thomas A. Zimmermann
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Misure per promuovere il plurilinguismo:
i.) Promuovere le conoscenze linguistiche
• Corsi linguistici finanziati dalla SECO
durante l’ora di pranzo in diverse
lingue come il tedesco, il francese,
l’italiano, l’inglese e lo spagnolo
• Corsi addizionali in italiano: dal 2010 ad oggi sono stati
formati annualmente in media 40 persone in italiano:
-
8 corsi base, durata: un anno, 114 persone
7 corsi di approfondimento, durata: un anno, 106 persone
6 formazioni con diploma, durata: un anno, 66 persone
2 corsi per responsabili, durata: un anno, 15 persone
2 corsi di conversazione, durata: un anno, 21 persone
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Misure per promuovere il plurilinguismo:
ii.) Sforzi specifici nel reclutamento
• Reclutamento in Svizzera italiana:
Un responsabile di personale italofono
prende parte annualmente
all’USI career forum all’Università di Lugano.
• La capa del settore personale nonché un responsabile di personale
sono bilingui (tedesco/italiano). Tutti i responsabili di personale
possiedono inoltre buone oppure ottime conoscenze del francese.
• All’inizio di ogni reclutamento, i responsabili del settore personale
sensibilizzano i superiori gerarchici sull’importanza della
rappresentanza di tutte le lingue.
• La direzione della SECO viene informata ogni anno sullo sviluppo
della rappresentazione delle lingue ufficiali nella SECO (lavoro di
sensibilizzazione).
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Misure per promuovere il plurilinguismo:
iii.) Uso dell’italiano nel lavoro quotidiano
• Integrazione di sequenze in tutte e tre le
lingue ufficiali in tutte le manifestazioni
interni della SECO:
• SECO-Forum
• Brown Bag Lunch
• Formazione di base per nuovi collaboratori
• Uso delle tre lingue per certe comunicazioni interne (per esempio
bandi di concorso o inviti per certe manifestazioni interne)
• Uso, a volte, di una lingua sola, incluso l’italiano (per esempio in
caso di nominazioni)
• Pubblicazione come minimo di un articolo in lingua italiana nella rivista
interna della SECO (inSECO).
• Nella SECO esiste un gruppo di collaboratori italofoni che si incontra
regolarmente, per parlare in italiano e per promuovere la cultura italiana.
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Sfide per promuovere il plurilinguismo
• Difficoltà a motivare gli italofoni
a lavorare a Berna.
• L’italiano viene usato troppo poco
nella prassi del lavoro quotidiano.
• Gli italofoni stessi spesso
preferiscono lavorare in
un’altra lingua ufficiale per motivi diversi:
• Abitudine (ad es. dopo avere studiato in francese/tedesco)
• Efficienza (evitare di lavorare con una terminologia poco usata)
• Aumentare la visibilità del proprio lavoro tra i lettori non-italofoni
→ Rischio di un «circolo vizioso»: se l’italiano non viene usato
regolarmente sul lavoro, diventa più difficile motivare gli altri
collaboratori a impararlo.
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Considerazioni sulle raccomandazioni
• In generale, siamo d’accordo
con la maggior parte
delle raccomandazioni
• Una parte delle raccomandazioni è già in parte o interamente
realizzata oggi alla SECO (ad esempio per quanto riguarda
la sensibilizzazione dei superiori gerarchici, il ruolo della
responsabile del plurilinguismo, le procedure di reclutamento
ecc.)
• Altre raccomandazioni portano con sé il rischio di
aumentare solamente le procedure burocratiche senza
produrre infine gli effetti desiderati
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