Questo fascicolo contiene informazioni riguardanti il ciclo di trattamento. Tutte le coppie in procinto di eseguire un ciclo, sono vivamente invitate a leggerlo attentamente per dissipare ogni eventuale dubbio non sufficientemente chiarito durante il colloquio preliminare con i medici. CENTRO SANITARIO S.GIOVANNI POLIAMBULATORI INSEMINAZIONE INTRAUTERINA ARTIFICIALE OMOLOGA (IUI) PROCEDURA DI I LIVELLO (PMA) ISTRUZIONI PER LA COPPIA QUANDO LA CICOGNA TARDA AD ARRIVARE… Per disposizione del Ministro della Salute (circ. n. 17 del 19/11/ 1992) ed in base ai protocolli clinici in vigore presso il Centro, la coppia deve eseguire una serie di esami preliminari, per essere ammessa al trattamento (elenco nelle pagine successive). Il ciclo di trattamento prevede poi una stimolazione ovarica con induttori della ovulazione. I farmaci e le dosi necessarie per la stimolazione ovarica possono essere diversi da paziente a paziente. Per tutti i farmaci è necessaria una prescrizione medica che generalmente prevede un numero elevato di confezioni e/o di sostanze costose. Alcune di queste sostanze sono soggette ad una nota specifica, che le pone in fascia A solo se prescritte da un Centro Autorizzato dall’Asl. Il Centro Sanitario S. Giovanni possiede questa autorizzazione per la nota 74, ai fini della prescrizione delle gonadotropine. Nella fase preparatoria, la collaborazione del medico di famiglia e del ginecologo di riferimento è quindi di fondamentale importanza per la prescrizione dgli esami e dei farmaci necessari e per un aiuto alla coppia durante la preparazione al ciclo. La coppia deve quindi consultare e informare il medico di famiglia ed il ginecologo di riferimento sul trattamento che ha deciso di eseguire presso il nostro Centro e mettere il medico stesso in grado di poter entrare in contatto con il Centro per qualsiasi informazione prima, durante e dopo il trattamento. Viceversa i medici del Centro devono poter consultare i medici di riferimento per eventuali problematiche insorte durante o dopo il ciclo . Per favorire la collaborazione tra il Centro ed i medici di riferimento della coppia è richiesto di presentarsi al Centro con l'indirizzo (elettronico e postale) ed il numero di telefono del medico curante e del ginecologo (e/o andrologo) di riferimento. A questi medici, verrà inoltre inviata la relazione del ciclo di trattamento. Inseminazione intrauterina artificiale omologa (IUI) L'inseminazione intrauterina (IUI) è una procedura di Procreazione Medicalmente assistita di I° livello (PMA di I° livello) basata sul trasferimento e deposizione di spermatozoi del marito, trattati in Laboratorio, direttamente all'interno della cavità uterina. La procedura è semplice ed il razionale della tecnica è quello di incrementare la possibilità di incontro dei gameti (spermatozoi ed ovociti) nella tuba mediante una stimolazione ovarica blanda associata a trasferimento in utero di spermatozoi mobili preparati in laboratorio. Almeno una tuba dev'essere pervia e funzionante e la qualità del liquido seminale deve rientrare entro i limiti stabiliti dal Centro. Le indicazioni a tale metodica (IUI) sono: parametri di un oligo-astenospermia lieve (moderata riduzione di numero, motilità e forme normali degli spermatozoi (nel partner maschile; disturbi dell'eiaculazione; assenza di alterazioni a carico delle tube; assenza o presenza minima di endometriosi infertilità da fattore cervicale: organico, funzionale, immunologico tutte le condizioni di infertilità inspiegata in cui sia stata esclusa la presenza di alterazioni a carico delle tube e/o dell'utero e del liquido seminale, ripetuti insuccessi di induzione della gravidanza con stimolazione dell'ovulazione e rapporti mirati. PROCEDURA Tra il I ed il III giorno della mestruazione viene programmata la stimolazione ovarica mediante la somministrazone di farmaci. Dopo 6-7 giorni dalla stimolazione si procede al primo controllo ecografico (l'appuntamento viene programmato mediante comunicazione telefonica da parte della paziente in base all'inizio della mestruazione ). Al primo controllo ecografico il medico stabilisce l'iter terapeutico e viene fissato il successivo controllo ecografico (dopo 1-3 giorni in base alla crescita follicolare). Sono necessari alcuni esami preparatori. Non sono richiesti esami preoperatori né alcuna preparazione per la procedura. L'inseminazione intrauterina è una metodica semplice, rapida e indolore, che prevede il trasferimento in utero degli spermatozoi attraverso un catetere sottile. La procedura non richiede ricovero né anestesia e viene eseguita, una volta completata la stimolazione ovarica il giorno successivo al riscontro ormonale del picco ovulatorio spontaneo, o 36 ore dopo la somministrazione di hCGr o hCGhp per l'induzione dell’ovulazione. Dopo il trasferimento degli spermatozoi alla paziente viene prescritta (ove necessario) la terapia di sostegno della parte luteale. La verifica dell'eventuale gravidanza (dosaggio beta-hCG) viene effettuata 15 giorni dopo l'inseminazione. In caso di insuccesso i trattamenti possono essere effettuati di seguito, senza pausa tra un ciclo e l'altro. PRELIEVO DEGLI SPERMATOZOI Il partner effettua il dono del liquido seminale al mattino dello stesso giorno dell'inseminazione nell'orario stabilito dal centro e lo consegna al Laboratorio per la preparazione degli spermatozoi. Il prelievo del seme va effettuato preferibilmente presso il laboratorio del Centro. È importante attenersi alle istruzioni per la raccolta del liquido seminale fornite dal personale della Sala Biologica, con particolare attenzione alla raccolta in contenitore sterile dopo un'accurata detersione dei genitali e delle mani. SOSTEGNO FASE LUTEALE Prevede la somministrazione di farmaci la cui posologia è chiaramente indicata dal medico il giorno dell'inseminazione. Questi farmaci hanno lo scopo di sostenere l'endometrio, cioè la mucosa che riveste internamente l'utero. I farmaci consigliati sono solitamente ovuli o creme da applicare in vagina. Il sostegno luteale va iniziato, generalmente, la sera stessa dell'inseminazione. VERIFICA DELLA GRAVIDANZA15 giorni dopo l'inseminazione intrauterina, in caso di mancata comparsa del flusso mestruale, la paziente contatterà telefonicamente il centro che darà indicazioni per l'esecuzione del prelievo di sangue per il dosaggio ematico del beta hCG, ormone prodotto dal trofoblasto. In base al risultato dell'analisi verrà comunicato alla paziente l’esito della procedura e, conseguentemente, verranno date indicazioni su come proseguire il trattamento. Il numero massimo di inseminazione da eseguire è variabile, e viene deciso e discusso congiuntamente alla coppia stessa; dopo 4 cicli di inseminazioni giunti a completamento senza alcun successo si procede ad una rivalutazione con la coppia delle condizioni esistenti o sopraggiunte ad una nuova proposta terapeutica. CRITERI DI ESCLUSIONE DAI TRATTAMENTI DI I LIVELLO Coppie in cui il partner maschile presenti markers sierologici positivi per epatite B, C o HIV. Il giorno dell’ IUI si esegue: o La produzione e la capacitazione del liquido seminale o La paziente viene fatta accomodare sul lettino in posizione ginecologica o Viene applicato lo speculum e disinfettata la vagina o Gli spermatozoi "capacitati" vengono depositati direttamente in utero mediante l'ausilio di un morbido catetere: in questo modo gli spermatozoi oltrepassano il collo dell'utero (sede in cui alcuni processi possono bloccarne la progressione) e possono più facilmente raggiungere le tube dove incontreranno l'ovocita. POSSIBILI COMPLICANZE NELLA TECNICA IUI Sospensione dei cicli di trattamento: tutti i programmi terapeutici intrapresi per l’IUI, possono essere sospesi, a giudizio del medico, in caso di inadeguato reclutamento e crescita dei follicoli ovarici oppure in caso di rischio di iperstimolazione ovarica o altro. Possibili effetti psicologici conseguenti all'applicazione della tecnica: la condizione di infertilità crea di per sé uno stato di malessere psicologico che può aggravarsi durante il percorso diagnostico terapeutico. I trattamenti dell’ infertilità richiedono grandi energie psicologiche senza altresì garantirne il risultato. L'equilibrio personale e della coppia può risentirne in maniera importante e la delusione conseguente al fallimento (soprattutto se ripetuto) può sfociare in depressione, con tutte le conseguenze individuali e relazionali. Per quanto riguarda lo sviluppo psico-affettivo del nuovo nato, i dati della letteratura sembrano confermare che non sia diverso da quello dei nati da concepimento spontaneo. L’uso dei farmaci per la stimolazione ovarica: non è possibile escludere con certezza che l'uso dei farmaci utilizzati per la stimolazione ovarica sia correlato con un aumento del rischio di tumori alle ovaie ed al seno, anche se non esiste tutt’ora (dopo oltre quarant'anni dell'uso routinario di questi farmaci) l'evidenza clinica di questo potenziale effetto collaterale. La stimolazione farmacologica espone ad un rischio pari allo 0,6% di insorgenza della sindrome da iperstimolazione ovarica (OHSS) severa (aumento delle dimensioni delle ovaie, "rigonfiamento" dell'addome per versamento di liquido nello stesso, sino al torace, alterazione dell'equilibrio idroelettrolitico e emocoagulativo, in casi estremi comparsa di fenomeni tromboembolici e insufficienza renale acuta) che può comportare anche il ricovero per le cure del caso. Qualora la risposta da stimolazione fosse considerata ad alto rischio, può rendersi necessaria la sospensione del ciclo. Possibili rischi durante la gravidanza e per il/i nascituro/i derivanti dalla tecnica: l'eventuale instaurarsi di una gravidanza può aggravare patologie già presenti nel soggetto (diabete, cardiopatie, nefropatie eccetera) in misura analoga ad un concepimento naturale ed in maggior misura in caso di gravidanza multipla. Se un partner è portatore del virus dell'epatite B o C, vi è la possibilità che venga trasmesso al prodotto del concepimento e che questo sviluppi la cirrosi. In caso di gravidanza plurigemellare, il rischio di parto pre-termine di neonati immaturi è elevatissimo con conseguente aumentato rischio di malformazioni nei nati da PMA rispetto ai dati della popolazione generale. L'aumentato rischio è in gran parte da attribuire alle diverse popolazioni comparate: popolazione fertile e popolazioni infertile. Esistono esami diagnostici (prelievo di villi coriali e amniocentesi) in grado di mettere in evidenza la maggior parte di anomalie cromosomiche durante la gravidanza. SINDROME DA IPERSTIMOLAZIONE OVARICA Interventi diagnostici Esami preconcezionali La sindrome da iperstimolazione ovarica (SIO) è una malattia sistemica causata da produzione di sostanze vasoattive da parte delle ovaie iperstimolate. La fisiopatologia è caratterizzata dall'aumento del diametro ovario e della permeabilità capillare con perdita di compartimento vasale, accumulo di liquido nel terzo spazio e disidratazione intravascolare. I pazienti devono essere informati che forme lievi di SIO sono comuni (fino a 33%), mentre le forme moderate solo nel 3-8% dei cicli. Donne a rischio di SIO: sono ovviamente tutte le donne sottoposte a stimolazione ovarica. Le donne ad alto rischio di sviluppare una SIO includono le donne con micro colecistosi ovarica, età inferiore ai trent'anni, uso di agonisti del GnRH, sviluppo di molti follicoli durante la stimolazione, esposizione a LH/HCG a precedenti episodi di SIO. Esami obbligatori, per legge, per entrambi i partners prima di accedere a tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita Diagnostica femminile: Gruppo sanguigno e Rh Emocromo Elettroforesi emoglobina Glucosio 6-P-DH Piruvato chinasi Torch Test di Coombs in caso di rischio di isoimmunizzazione Markers infettivi (HbsAg, HbsAb, HCV, HIV, DDRL, TPHA, RPR) o Pap test o o o o o o o o Partner maschile: o o o o o o Gruppo sanguigno e Rh Emocromo Elettroforesi emoglobina Glucosio 6-P-DH Piruvato Chinasi Markers infettivi (HbsAg, HbsAb, HCV, HIV, VDRL, TPHA, RPR) Esami diagnostici di I livello della partner femminile o Consulenza specialistica per infertilità di coppia o Visita ginecologica o Ecografia pelvica transvaginale Permette di evidenziare malformazioni uterine, fibromi, polipi endometriali, alterazioni ovariche (cisti di varia natura, micropolicistosi, ecc) o Monitoraggio ecografico dell’ovulazione o Dosaggi ormonali Si eseguono mediante prelievi di sangue in determinati giorni del ciclo mestruale e consentono di monitorare l’ovulazione o eventuali squilibri ormonali es. le iperprolattinemie, la sindrome dell’ovaio policistico, l’esaurimento ovarico precoce,ecc. o Tampone vaginale e cervicale: Permette di valutare la presenzadi infezioni a livello genitale che possono avere una influenza negativa sulla fertilità o Ricerca anticorpi anti-Chlamydia o Isterosalpinografia Indagine radiologica, che permette la valutazione della cavità uterina e della pervietà tubarica mediante l’utilizzo di un mezzo di contrasto radio-opaco che viene iniettato tramite apposito catetere attraverso il canale cervicale nell’utero e quindi nelle tube. La rilevazione del passaggio del liquido avviene con l’esecuzione di RX. o Sonoisterosalpingografia Indagine ecografica transvaginale che permette la valutazione della cavità uterina e della pervietà tubarica mediante l’utilizzo di soluzione fisiologica iniettata tramite apposito catetere attraverso il canale cervicale. Esami diagnostica di I livello del partner maschile o Analisi del liquido seminale (spermiogramma) con test di capacitazione: E’ uno dei test fondamentali per lo studio della coppia sterile in quanto fornisce le prime indicazioni sulla capacità fecondante degli spermatozoi e consente di indirizzare verso ulteriori accertamenti nell’identificazione della causa di sterilità. La raccolta del liquido seminale deve avvenire tramite masturbazione in un contenitore sterile praticando accorgimenti igienici per non avere contaminazioni da parte di microorganismi. Il periodo di astinenza sessuale ideale prima della produzione, è di 3-5 giorni. o Spermiocultura e tampone uretrale: Questo esame è indicato in caso di riscontro di segni indiretti di infezione evidenziati dallo spermiogramma. Consente di identificare il germe patogeno responsabile e quindi di attuare una terapia medica adeguata. LA FERTILITA’ UMANA Nell’ambito della coppia fertile, in generale, la probabilità di ottenere una gravidanza spontanea è stimata intorno al 25% ogni mese, e nell’arco dei primi 12 mesi di rapporti non protetti è il 90%. A quale età comincia la riduzione della fertilità? Sicuramente l'età più fertile e tra i 20 e i 25 anni col 30-35% di possibilità di gravidanza. Tale percentuale diminuisce con l'età della donna: oltre 35 anni sarà del 20% oltre 40 anni sarà inferiore del 10%. L’età alla quale si osserva un cambiamento significativo sono i 37 anni dopo i quali inizia una significativa diminuzione delle probabilità di gravidanza. Le cause dell’ infertilità, sia femminile e maschile, sono numerose e di diversa natura. La letteratura medica sottolinea il ruolo significativo di fattori sociali dovuti a fenomeni complessi come lo stile di vita, la ricerca del primo figlio in età tardiva (molto importante l'età della donna), l'uso di droghe, l'abuso di alcool, il fumo, le condizioni lavorative, l'inquinamento. Si definisce perciò INFERTILITA’ l’incapacità di ottenere una gravidanza spontanea dopo almeno un anno di rapporti sessuali non protetti e si divide: o in infertilità primaria se non si è mai verificato un concepimento o in infertilità secondaria in caso di incapacità di procreare dopo uno o più concepimenti. Infertilità di coppia: Infertilità maschile: 30% Infertilità femminile: 30% Infertilità idiopatica o inspiegata: 30% Infertilità di coppia: 10% Che cosa è l'infertilità: L’infertilità è considerata dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) una patologia. Per infertilità si intende l'assenza di concepimento dopo 12/24 mesi di rapporti mirati non protetti. L’infertilità di coppia secondo le diverse stime disponibili è una problematica che colpisce il 15-20% delle coppie. Ciò significa che su scala mondiale sono infertili più di 250-300 mila nuove coppie ad avere problemi di infertilità. A circa due anni dal matrimonio il 15-20% di esse scopre di avere problemi di sterilità o di ridotta fertilità, e oltre la metà si rivolge ad un centro per affrontare il problema. CAUSE DI INFERTLITA’ Possibili cause di infertilità femminile: o disfunzioni ormonali del follicologensi e dell’ovulazione (da cause congenite, stress, ovaio policistico, età, peso, fallimento ovarico precoce, ecc.) o patologie delle tube (anatomiche funzionali) o endometriosi o infezioni pelviche acute o croniche (es. Chlamydia) o malformazioni anatomiche dei genitali o problemi immunologici o anomalie cromosomiche (sindrome di Turner) o stile di vita (alcool, fumo, droga, farmaci, lavori a rischio) Possibili cause di infertilità maschile: o infezione genito-urinarie o varicocele o disfunzioni di produzione, emissione e/o funzionalità degli spermatozoi o malattie virali che possono provocare l’orchite (varicella, morbillo, parotite) o anomalie cromosomiche e (sindrome di Klinefelter, disgenesie gonadiche, fibrosi cistica) o stile di vita (alcool, uno, droga, farmaci, lavori a rischio) Infertilità idiopatica o inspiegata: o si definisce tale quando, nonostante tutte le indagini diagnostiche eseguite, non si è identificata la causa della infertilità.