Sport, giovani e infertilità. Conosci l’Ipofisi? Proteggila. L’Italia è il paese con il più alto tasso di infertilità al mondo. L’infertilità maschile è un problema molto serio, che coinvolge l’intera coppia, e che deriva spesso da patologie andrologiche non trattate e da disfunzioni nate nell’adolescenza e mai scoperte. La maggior parte delle patologie a carico dell’apparato genitale si manifestano alla nascita e durante i primi anni di vita. Queste, se riconosciute in tempo possono essere curate così da evitare l’infertilità futura. Le patologie genitali non solo danneggiano la fertilità ma possono anche essere causa di tumore se trascurate per troppo tempo. Circa il 15% delle coppie soffre di infertilità, cioè non riesce a concepire un figlio nell’arco di 24 mesi. L’infertilità, a seconda dei casi, può essere curata; nei casi più gravi occorre ricorrere alla procreazione medicalmente assistita. Ricerche mediche attestano come l’infertilità può però essere causata da fattori non congeniti, ma causati da comportamenti non salutari come l’uso di droghe, l’abuso di alcool, il fumo, le condizioni lavorative, l’inquinamento, o l’assunzione di sostanze che agiscano sull’attività dell’ipofisi: una fondamentale ghiandola endocrina. Tra le proprie attività l’ipofisi, con la produzione dell’ormone androgeno Testosterone controlla le due funzioni della fisiologia riproduttiva maschile: creazione di spermatozoi e definizione del comportamento sessuale: disturbi dell’erezione, perdita della libido, sviluppo delle mammelle. Tra le sostanze in grado di alterare la produzione spermatica, vanno in primo luogo ricordati gli ormoni impiegati per incrementare massa muscolare e prestazioni degli sportivi, definite sostanze dopanti. Tali trattamenti, che utilizzano alte dosi di testosterone o di altri ormoni anabolizzanti che “gonfiano” i muscoli, sono in grado di bloccare l’attività dell’ipofisi, e determinano, di conseguenza, un rallentamento, fino al blocco completo, della funzione dei testicoli. Il tumore al seno può essere prevenuto in maniera naturale. Pensiamoci Molti studi hanno accerta to gli effetti benefic i di alcune sostanz e naturali sulla prevenzione del tumore al seno. Il mangiare salutare è quindi alla base di una prassi di contrasto; ma fondamentali appaiono anche gli stili di vita salutari. Il pensiero deve essere quindi posto alla prevenzione delle malattie, così da porre impegno nell’assunzione di sostanze benefiche a scopo preventivo, considerando che è prassi certamente migliore che intraprendere terapie farmacologiche dopo. Riteniamo utile pertanto ribadire di seguito, in estrema sintesi, quali attività evitare per ridurre i rischi: Controlliamo il peso – l’obesità aumenta il rischio di tumore, oltre a far male per il sistema cardio circolatorio. Limitiamo i grassi animali e gli zuccheri, evitiamo gli eccessi, mangiamo il giusto senza strafare, vivremo più a lungo. Limitiamo l’alcol – anche piccole quantità di alcol aumentano il rischio tumore. E’ vero che il bere è per noi tradizione e convivialità, ma dobbiamo riflettere prima di lasciarci andare agli eccessi. Combattiamo la sedentarietà facendo attività motorie – l’attività fisica riduce i rischi di tumori, oltre a portare benefici su tutto l’organismo. A volte basta poco per soddisfare questa esigenza: andare a piedi, con camminata sostenuta per 25/30 minuti al giorno, è il primo passo per mantenerci in forma, e se abbinata ad una diminuzione di zuccheri, alcol e quantità di cibo, nella maggior parte dei casi porta ad una diminuzione di peso con effetti benefici sull’organismo. Non fumiamo – il fumo è dannoso per tutto l’organismo e aumenta il rischio di tumori. Se abbiamo questo vizio, peraltro costoso, forse è il caso di smettere.