La memoria da tenere viva, i punti di
riferimento
• L’ATTUALE CRISI, CHE PREOCCUPA
I POPOLI E I GOVERNANTI, NON E’
DA CONSIDERARE SOLO UNA
CRISI ECONOMICA, MA ANCHE, E
PIU’ PROFONDAMENTE, UNA
CRISI ANTROPOLOGICA E
CULTURALE.
• LA CULTURA INDIVIDUALISTA,
UTILITARISTA, CONSUMISTA,
RELATIVISTA PERVADE
LARGAMENTE IL COSTUME, LA
COMUNICAZIONE MEDIATICA,
L’ECONOMIA, LA POLITICA
LA FAMIGLIA, IL LAVORO,
LA FESTA NEL MONDO
CONTEMPORANEO
UN’OPERAZIONE CULTURALE
IMPORTANTE PERCHE’ LA FAMIGLIA
RITROVI OGGI UN NUOVO E FECONDO
RAPPORTO CON L’ECONOMIA E COL
LAVORO, E’ RIVENDICARE PER LA
FAMIGLIA IL RUOLO DI SOGGETTO
ECONOMICO GLOBALE: NON SOLO
AGENZIA DI CONSUMO, RISPARMIO E
RIDISTRIBUZIONE DEL REDDITO,
COME VIENE NORMALMENTE VISTA
DALLA CULTURA E DALLA TEORIA
ECONOMICA
NON DOBBIAMO RESTARE INERMI E
SILENTI DI FRONTE AD UN SISTEMA
ECONOMICO-PUBBLICO CHE
REMUNERA CON STIPENDI MILIONARI
MANGER PUBBLICI E PRIVATI, E
LASCIA INDIGENTI MAESTRE E
INFERMIERI. E’ UNA QUESTIONE DI
GIUSTIZIA, E QUINDI POLITICA, ETICA
E SPIRITUALE
LA FAMIGLIA E IL LAVORO OGGI IN
UNA PROSPETTIVA DI FEDE
•
Conta di più il lavoro - cioè il tipo di
lavoro - o la persona che lavora? si
devono forse denunciare
discriminazioni inaccettabili, perché
oltre i limiti della giustizia, anche
nell'ambito della retribuzione
economica e delle pensioni? Certo,
c'è una giustizia "distributiva", ma,
proprio perché "giustizia", ha dei
limiti, oltrepassati i quali si
trasforma in un’ingiustizia
scandalosa, che suona insulto alla
povertà di tante persone e ancor più
alla dignità di quanti percepiscono
retribuzioni evidentemente fuori
misura. Questo vale nel campo
privato e soprattutto quando è in
questione il danaro pubblico, di tutti
e per tutti.
LA FAMIGLIA TRA OPERA
DELLA CREAZIONE
E FESTA DELLA SALVEZZA
La “casa” è, perciò, un emblema vivo
e vivente che attinge all’antropologia
autentica, non solo religiosa, la quale
vede nella creatura umana non una
monade chiusa in sé stessa, ma una
cellula in relazione con un corpo più
vasto, un orizzonte aperto che
accoglie e si espande. In pratica,
l’umanità si rivela “duale”, dotata di
una necessità strutturale di dialogo
con l’altro. Purtroppo, venendo meno
alla sua vocazione sociale, la famiglia
adotta spesso – soprattutto nella
vicenda contemporanea – come
emblema la porta blindata, così da
rinchiudersi in se stessa, perdendo il
suo respiro genuino, la sua identità
primigenia, ignorando chi sta fuori di
quella cortina di ferro protettiva che
si tramuta in prigione.
• È evidente che il realizzarsi di una simile alleanza esige
un'opera insieme formativa e politico-sindacale: da un
lato chi lavora deve essere educato a non "sacrificare" i
valori più profondi della vita familiare con un impegno
lavorativo esclusivo e totalizzante, che non conosce né
feste né pause, che nega nei fatti ogni momento di
riflessione, di vita familiare e di dono di sé; dall’altro lato
chi è impegnato nella politica e nel sindacato deve saper
obbedire a logiche non solo di "efficienza economica", ma
anche di "efficacia umana", come la coltivazione di
rapporti interpersonali più significativi nell'ambito della
famiglia e del più ampio tessuto sociale.
Card. Tettamanzi
• occorre chiedersi ‘che cos’è veramente la gratuità’Gratuità
è senz’altro charis, grazia, ma è anche l’agape, come ben
sapevano i primi cristiani, che traducevano la parola greca
agape con l’espressione latina charitas (con l’h), proprio
ad indicare che quella parola latina traduceva ad un
tempo l’agape ma anche la charis. La gratuità, questa
gratuità, allora, è un modo di agire e uno stile di vita che
consiste nell’accostarsi agli altri, a se stesso, alla natura,
alle cose non per usarli utilitaristicamente a nostro
vantaggio, ma per riconoscerli nella loro alterità,
rispettarli e servirli
Prof. Luigino Bruni
• Ma ecco un interrogativo ineludibile: la gratuità dove
trova le sue sorgenti più vive e originali? La risposta è:
nella famiglia, che tramite il proprio lavoro si configura
come luogo caratteristico in cui è quotidianamente
possibile apprendere il linguaggio della gratuità! La
famiglia è il soggetto esemplare in grado di praticare e di
comunicare questo linguaggio all’intera vita sociale,
economica e politica: diviene così, prima e più che ogni
altro soggetto, la scuola di socialità che educa alla
gratuità tutti, compreso chi domani avrà responsabilità in
qualsiasi campo della vita sociale.
•
Card. Tettamanzi
“
LA FAMIGLIA E IL LAVORO OGGI:
TRA OPPORTUNITA’ E PRECARIETA’
i matrimoni e le famiglie dovranno imparare a
controllare i rischi di rottura della convivenza
accentuando la donazione reciproca, la fiducia
nella vocazione umana di ogni membro della
famiglia, il rispetto della dignità inalienabile di
tutti i membri e la qualità spirituale della cultura
che vanno forgiando in comune.”
“
PEDRO MORANDE’ COURT
•
Così come il beato Giovanni Paolo II
ha rinnovato profondamente la
teologia del matrimonio e della
famiglia nell’interpretare l’
“immagine e la somiglianza di Dio”
dell’essere umano, partendo dalla
complementarietà dell’uomo e della
donna e del dono reciproco della
loro umanità, così questo principio
teologico-antropologico dovrebbe
estendersi all’ambito della cultura
del lavoro, perché la partecipazione
congiunta dell’uomo e della donna
nella formazione del “capitale
umano” avanzato, nel disegno e
prestazione dei servizi alla persona e
dei suoi bisogni, nella costruzione
dell’immagine delle organizzazioni e
del buon clima lavorativo, risulta
attualmente indissociabile”.
LA FAMIGLIA E LA FESTA:
tra antropologia e fede
• “La mascolinità e la
femminilità, quando
mettono insieme le loro
risorse in un obiettivo
comune, si potenziano e
insieme sono in grado di
ottenere ciò che non
possono fare ciascuno di
essi separatamente.
Nell’arte, nello sport,
nella cultura, nel lavoro,
nella costruzione della
storia, in famiglia”
BENEDETTO XVI
“La carità nella verità, di cui Gesù Cristo
s'è fatto testimone con la sua vita
terrena e, soprattutto, con la sua morte
e risurrezione, è la principale forza
propulsiva per il vero sviluppo di ogni
persona e dell'umanità intera. L'amore
— « caritas » — è una forza
straordinaria, che spinge le persone a
impegnarsi con coraggio e generosità
nel campo della giustizia e della
pace”(Caritas in veritate n.1).”
“mantenere un costante rapporto con
Dio e partecipare alla vita ecclesiale,
coltivare il dialogo, rispettare il punto di
vista dell’altro, essere pronti al servizio,
essere pazienti con i difetti altrui, saper
perdonare e chiedere perdono, superare
con intelligenza e umiltà gli eventuali
conflitti, concordare gli orientamenti
educativi, essere aperti alle altre
famiglie, attenti ai poveri, responsabili
nella società civile. con il sostegno della
grazia divina, con coraggio, diventerete
un Vangelo vivo, una vera Chiesa
domestica (cfr Esort. ap. Familiaris
consortio, 49).”
BENEDETTO XVI
“Care famiglie, pur nei
ritmi serrati della nostra
epoca, non perdete il
senso del giorno del
Signore! E’ come l’oasi in
cui fermarsi per
assaporare la gioia
dell’incontro e dissetare la
nostra sete di Dio.”
Santificare la Festa: la Famiglia nel
Giorno del Signore
• Abbiamo bisogno di
insegnare alla gente
come pregare, allora la
Messa avrà senso. Allora
cominceremo a
penetrare il mistero.
Senza l’Eucarestia della
Domenica noi perdiamo
la nostra identità:chi
siamo, perché siamo al
mondo e che cosa fare
della nostra vita
• “Quando i vostri figli
vedono che voi vivete
la fede gioiosamente
imparano
un’importante lezione
per la vita: che la
preghiera e’ parte della
vita adulta.”
“ Quando lavorate, esaudite una parte del sogno più
remoto della terra, che vi fu dato in sorte quando il
sogno stesso ebbe origine”.
la tua famiglia Ti rende grazie
per tutti i doni che Tu le dai.
Festa e Lavoro, gioia e fatica
Sei nostra vita, Signore Gesù.