Diapositiva 1 - Società Italiana di Andrologia

Dr MARCO GAFFI
UROLOGO
CARCINOMA PROSTATA
Il carcinoma della prostata
è il principale tumore
maligno nel sesso
maschile ed è il secondo più
comune tumore per gli
uomini occidentali, dopo
quello polmonare
In Europa, ci sono circa
80.000 morti all’anno per
carcinoma prostatico
CARCINOMA PROSTATICO
DIAGNOSI
GLEASON SCORE
I carcinomi della prostata sono stratificati in 5 gradi sulla base
del pattern ghiandolare e del grado di differenziazione.
GLEASON SCORE
Il Gleason Score viene ottenuto dalla somma del
grado più rappresentato (grado primario) con il
secondo grado più rappresentato (grado secondario)
(es. 3+4=7)
CARCINOMA PROSTATICO
TNM
EXTRACAPSULARE
ORGANO CONFINATO
GRUPPI DI RISCHIO
DEFINIZIONE
BASSO
RISCHIO
RISCHIO
INTERMEDIO
PSA < 10
PSA 10 – 20
ALTO RISCHIO
PSA > 20
any PSA
any GPS
GPS < 7
GPS 7
GPS > 7
cT3 – 4 or
cN+
cT1 – T2a
cT2b
CARCINOMA LOCALIZZATO
cT2c
LOCALMEN
TE
AVANZATO
CRITICITA’
1. Diversi specialisti coinvolti: Urologi, Oncologi,
Radioterapisti
– Diversi per forma mentis
– Cultura monospecialistica
– Approccio relazionale al paziente
“Gli specialisti tendono a preferire e
raccomandare la modalità che essi stessi
praticano”
CRITICITA’
 Superare l’approccio paternalistico
– Dalla prescrizione del trattamento, al
suggerimento delle opzioni, con valutazione dei
pro e contro di ogni proposta
– Il riconoscimento del diritto del paziente
all’autodeterminazione e alla scelta del proprio
percorso curativo od osservazionale
CRITICITA’
OPZIONI TERAPEUTICHE
EFFETTI COLLATERALI
TUMORI
A
BASSO RISCHIO
PSA < 10
GPS < 7
cT1 – T2a
ESISTE UNA ALTERNATIVA
A UN TRATTAMENTO
RADICALE?
VIGILE ATTESA
E SORVEGLIANZA ATTIVA
Sono due forme di monitoraggio clinico del tumore della
prostata che si prefiggono di evitare un trattamento
immediato.
Esistono però delle differenze che riguardano:
• il tipo di paziente che può trarne beneficio
• il tipo di esami a cui sottoporsi e la frequenza con cui
questi devono essere eseguiti
SORVEGLIANZA ATTIVA
Il presupposto su cui si basa la sorveglianza attiva è che
l’evoluzione dei tumori a rischio basso è così lenta che,
pur rinviando il trattamento al momento in cui la
malattia dovesse modificare le sue caratteristiche
iniziali, è possibile mantenere elevate le probabilità di
guarigione
La sorveglianza attiva modifica l’approccio tradizionale
che prevede quasi sempre un trattamento radicale
dopo la diagnosi del tumore
SORVEGLIANZA ATTIVA
La sorveglianza attiva consiste nel
monitoraggio del tumore della prostata a
rischio di progressione basso
attraverso il dosaggio del PSA, la visita e la
ripetizione periodica delle biopsie
prostatiche.
SORVEGLIANZA ATTIVA
Progetto SIURO PRIAS ITA
SIURO (Società Italiana Urologia Oncologica)
PRIAS (Prostate cancer Research International: Active Surveillance)
CRITERI DI INCLUSIONE
Diagnosi di Carcinoma della Prostata
Gleason Score (GS) massimo 3+3 (6)
Non più di 2 campioni positivi alla biopsia prostatica
SORVEGLIANZA ATTIVA
Progetto SIURO PRIAS ITA
SIURO (Società Italiana Urologia Oncologica)
PRIAS (Prostate cancer Research International: Active Surveillance)
PROTOCOLLO
dosaggio del PSA ogni 3 mesi
visita urologica ogni 6 mesi
 biopsia prostatica per rivalutazione periodica
 12 mesi
 4 e 7 anni
VIGILE ATTESA
Non si inizia alcun trattamento fino a quando non compaiono
sintomi, come disturbi della minzione o dolore osseo. Se si
sviluppano sintomi si avvia la terapia ormonale con l’obiettivo
di limitare la progressione della malattia e il peggioramento
dei sintomi
La Vigile attesa può essere proposta a pazienti:
con gravi problemi di salute associati
anziani per i quali il tumore ha ridotte possibilità di causare
sintomi (per la ridotta aspettativa di vita)
SORVEGLIANZA ATTIVA
VIGILE ATTESA
 PAZIENTI IN BUONO STATO DI
SALUTE E CANDIDABILI A
TRATTAMENTO RADICALE
 PAZIENTI IN CATTIVO STATO DI SALUTE
E NON CANDIDABILI A TRATTAMENTO
RADICALE
 PSA OGNI 3 MESI
 PSA OGNI 6 MESI
 VISITA UROLOGICA OGNI 6 MESI
 VISITA UROLOGICA OGNI 6–12 MESI
 Re BIOPSIA PROSTATICA
 NO Re BIOPSIA PROSTATICA
 12 MESI
 4 ANNI
 7 ANNI
 EVENTUALE TRATTAMENTO
RADICALE SE PROGRESSIONE CaP
 TERAPIA ORMONALE SE
PROGRESSIONE CaP
PDTA PROSTATA S. CAMILLO
Il PDTA Prostata nasce dalla volontà di creare un
approccio multidisciplinare nella gestione di pazienti con
tumore della prostata.
Il programma si propone di garantire un approccio
integrato, minimizzando la possibilità di esporre i pazienti
ad overdiagnosis o a tossicità farmacologiche,
migliorandone la qualità di vita.
Il paziente è al centro del percorso di cura
PDTA PROSTATA S. CAMILLO
UROLOGO
ANDROLOGO
PSICOLOGO
FISIOTERAPISTA
RADIOLOGO
PATOLOGO
RADIOTERAPISTA
ONCOLOGO