Does the ILO definition capture all unemployment? paper by A

Does the ILO definition capture all
unemployment?
paper by A. Brandolini, P. Cipollone and E. Viviano, within the Bank of Italy
Gruppo 3
Vittoria Boetti 1352798
Michela Igini 1352152
Matilde Previato Schiesari 1340413
Federico Scalese 1340157
Economia del lavoro – codice 20152
Università Commerciale Luigi Bocconi
Agenda
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Obiettivo della ricerca
Definizione ILO
Criticità
Test effettuati
Risultati
Conclusioni
Obiettivo della ricerca
ILO (International Labour Organization) è un’agenzia
specializzata delle Nazioni Unite che si occupa di tutelare
e promuovere i diritti legati al lavoro.
Con questa ricerca si vuole capire se la definizione di
disoccupazione data da ILO è realmente rappresentativa
della forza lavoro non utilizzata all’interno di un paese.
Definizioni ILO
• Disoccupati : persone senza lavoro al momento
dell’indagine, disposte a lavorare subito e job seeker
attivi nelle 4 settimane precedenti (valore arbitrario).
• Occupati : persone che hanno un impiego retribuito al
momento dell’indagine (compresi i lavoratori in
famiglia)
FL = disoccupati + occupati
• Inattivi : persone che non rientrano nelle categorie
precedenti, cioè chi non vuole lavorare, chi non cerca
lavoro ma se offerto lo accetterebbe, chi è stato job
seeker in un periodo antecedente le 4 settimane.
Criticità
Il paper definisce Forza Lavoro potenziale (potentials)
quegli inattivi che, come i disoccupati:
• sono senza lavoro
• dichiarano di cercare lavoro attivamente
• sono disposti a lavorare subito
MA la loro ultima ricerca di lavoro risale ad un periodo
antecedente le 4 settimane.
In media in Europa questo gruppo costituisce 1/5 di
coloro che cercano lavoro.
I potentials sono significativamente
diversi dai disoccupati?
E, data la loro rilevanza, è giusto
escluderli dalla forza
lavoro?
Test di transizione
Per rispondere, è stato effettuato un test sulla probabilità
di transizione, in modo da determinare se la probabilità di
passare da uno status all’altro differisce tra
• disoccupati
• forza lavoro potenziale
• altri inattivi generici.
Procedimento test
Il test di transizione segue una metodologia standard ma
presenta due innovazioni:
• non parametricità (no assunzione normalità della
popolazione)
• comparatività,
per
evidenziare
le
principali
caratteristiche in comune tra i mercati del lavoro
europei.
Esso è effettuato sui dati 2003 dell’ECHP (European
Community Household Panel), un’indagine coordinata
dall’Eurostat tra il 1994 e il 2000 su un campione di
donne e uomini tra i 16 e i 64 anni di 14 Paesi Europei.
Test d’intensità
Successivamente, si è proceduto nell’effettuare un test
d’intensità (numero di mesi dall’ultima azione di ricerca)
utilizzando dati Istat sul tempo trascorso dall’ultima
azione di ricerca di lavoro.
Questi dati sono disponibili esclusivamente per la
popolazione adulta italiana.
L’intensità è tanto maggiore quanto minore la distanza
nel tempo dell’ultima azione di ricerca effettuata.
Il test d’ intensità è stato effettuato al fine di
comprendere se l’intensità della ricerca influisca sulle
probabilità di transizione degli individui senza lavoro.
Procedimento test
Il test d’intensità segue la seguente metodologia:
• confronto della probabilità di transizione di un
disoccupato con quella del gruppo con intensità di
ricerca maggiore tra i potenziali.
• inclusione nel gruppo dei potenziali di coloro che sono
caratterizzati da un’intensità di ricerca via via minore
I diversi status possono essere analizzati in modo
dinamico, per cui, se due categorie hanno simili
probabilità di transizione, anche il contesto di partenza è
ragionevolmente simile indipendentemente dalla
classificazione.
Risultati ottenuti dal test di
transizione
Probabilità di transizione (passaggio da una condizione all’altra) di
disoccupati, potenziali e altri inattivi.
Unemployed
38,7
Germany
48
Denmark
45,1
Netherlands
38
Belgium
45,4
Luxenburg
31,5
France
43,2
United Kingdom
35,7
Ireland
25,2
Italy
35
Greece
35,1
Spain
46,5
Portugal
46,7
Austria
41,4
Finland
Authors calculations based on ECHP data
Potentials
Other inactive
35,3
32,5
46,6
24,2
32,1
25,6
32,7
33,3
15,5
20,7
22
34,8
34,3
28,1
14,5
20,7
24,5
8,3
6,6
10,2
14,5
15,6
5,3
8,6
8,1
13,9
12,2
16,5
Risultati ottenuti dal test di
transizione/2
Dalla tabella precedente si evince che le probabilità di
transizione per i potentials è maggiore rispetto a quella
degli altri inattivi ed è più vicina a quella dei disoccupati.
Viene successivamente redatta una seconda tabella, per età e
sesso, che rafforza tale conclusione.
I potentials, pertanto, possono essere considerati uno stato
intermedio tra inattivi e disoccupati, ma per alcuni gruppi
più vicini a questi ultimi. In questo modo, si determinano 4
aree (occupati, disoccupati, potentials, inattivi), invece
delle tre canoniche dell’ILO.
Risultati ottenuti dal test
d’intensità/2
In Italia:
• i potentials sono sempre distinti dagli inattivi, per
probabilità di transizione;
• La FL potenziale è in molti casi assimilabile alla
disoccupazione, purchè l’ultima ricerca non sia troppo
lontana nel tempo ;
• I confini tra disoccupazione e FL potenziale sono molto
vaghi a seconda del sesso, dell’età e della zona (e.g. al Sud
gli adulti maschi che hanno cercato un lavoro meno di 12
mesi prima dell’intervista, hanno probabilità di transizione
vicina a quella dei disoccupati).
Chi cerca lavoro intensamente
tra i potentials avrà la stessa
probabilità di transizione
di un disoccupato!
Risultati del test d’intensità
Uomini
15-34
35-64
Centro-Nord
Sud
Italia
7,5
30
18,8
Centro-Nord
Sud
Italia
7,5
30
18,8
Donne
Uomini-Donne
TOT
15-34
35-64
15-34
35-64
Tassi Definizione ILO
2,2
13
5,6
10
3,5
6,7
7,8
47,6
16,4
36,6
10,4
21
5
30,3
11
23,3
7
10,8
Tassi Ricalcolati
2,7
13
7,4
10
4,6
7,3
10,4
52,3
25,9
38,9
15,6
25,1
6,6
32,7
16,7
24,4
10,1
12,7
Tassi di disoccupazione in Italia, aprile 2000. Rielaborazione degli autori su dati Istat.
Il dato della disoccupazione aumenterebbe di quasi 2
punti percentuali se includessimo i potentials.
Conclusioni
• La FL potenziale si distingue dai disoccupati e dagli inattivi
• Il test di “intensità” aiuta a comprendere chi è più attivo nella ricerca
di un lavoro da chi si impegna meno
MA…
• Non è detto che chi si impegna meno sia da classificare tra gli inattivi
Il metodo ILO non è del tutto adeguato a definire la
classificazione delle categorie nel mercato del lavoro né
per l’Europa, né per l’Italia, dove i potentials sono molto
simili, per probabilità di transizione, ai disoccupati (a
meno di una ricerca troppo lontana nel tempo).
Pertanto, riteniamo che anche per l’Europa bisognerebbe
approfondire le modalità di non partecipazione al
mercato del lavoro e le sue dinamiche.
Ultimi dati del mercato Italiano
I dati del terzo trimestre 2010:
Popolazione totale: 60.340 milioni
FL: 25 milioni
Inattivi: 35 milioni
Tasso disoccupazione: disoccupati = 8,31%
FL
Tasso occupazione:
occupati
= 56,8%
pop età lavorativa
Tasso di attività:
FL
= 62%
pop età lavorativa
NB: nel Sud Italia è più contenuta la disoccupazione ma risulta maggiore
l’inattività.
GRAZIE PER
L’ATTENZIONE!