San Benedetto e Santa Scolastica
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Che cos’è un monastero?
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Un monastero è, nel cristianesimo, un edificio
comune (o una serie di edifici) dove vive una
comunità di monaci o monache, sotto l'autorità di un
abate o di una badessa.
I monasteri cristiani iniziarono a nascere dopo
l'epoca delle persecuzioni
Il monastero è stato per molti secoli una
piccola città, con la tendenza a essere
autosufficiente dal punto di vista economico.
In molti monasteri si è tramandata nel Medioevo la
cultura classica, attraverso l'opera di copiatura
delle opere antiche.
La diffusione dei monasteri in tutta Europa è
considerata da molti un fattore decisivo
dell'evangelizzazione (= diffusione del cristianesimo)
del continente.
Chi era San Benedetto?
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San Benedetto e Santa scolastica erano fratelli gemelli
(forse). Nacquero a Norcia intorno al 480 d.C.
Vennero mandati a studiare a Roma, ma a 17 anni
Benedetto volle diventare monaco perché non amava la vita
laica.
Si ritirò nella valle dell’Aniene presso Affile
Presso Subiaco visse per tre anni come eremita nel Sacro
Speco.
Uscito dalla grotta accettò di guidare una comunità di
monaci a Vicovaro che cercarono di avvelenarlo con del vino
avvelenato.
Lasciò i monaci e fondò 13 monasteri, ognuno con 12
monaci ed 1 abate sotto la sua guida spirituale (la Regola di
San Benedetto: ORA ET LABORA)
Successivamente tentarono di ucciderlo con del pane
avvelenato, in questa occasione venne salvato da un corvo
che gli rubò il pane.
Scappò a Cassino e fondò il monastero di Montecassino.
Chi era Santa Scolastica?
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Dopo che Benedetto si era fatto frate, Scolastica chiese
al padre di potersi dedicare alla vita religiosa entrando
in un monastero vicino a Norcia.
Qualche anno dopo seguì il fratello a Subiaco e quando
Benedetto fondò l'abbazia di Montecassino, volle
seguirlo e ai piedi di Montecassino, a circa 7 km a sud
dell'abbazia, fondò il monastero di Piumarola.
Una delle maggiori raccomandazioni di Scolastica era
di osservare la regola del silenzio e di evitare
soprattutto la conversazione con persone estranee al
monastero.
Benedetto ebbe notizia della morte della sorella,
avvenuta tre giorni dopo il loro ultimo incontro, "da un
segno divino": vide l'anima della sorella salire in Cielo
sotto forma di una bianca colomba. La seppellì nella
tomba dove anch'egli fu sepolto, poco più tardi.
Monastero di
San Benedetto
Posto a strapiombo in una valle, è
formato da due chiese sovrapposte
di forma irregolare, vicino al Bosco
Sacro.
San Gregorio Magno racconta
che il monastero fu fondato da San
Benedetto, che fu distrutto nel IX
sec. dai saraceni.
Il monastero fu ricostruito dai papi
Gregorio IV, Leone IV e Benedetto
VII.
Nel X sec. fu costruita una nuova
chiesa in stile romanico.
Il monastero fu ingrandito nei
secoli successivi fino al XII sec. con
aggiunte in stile gotico italiano.
Gli affreschi sono stati realizzati
anche nei secoli XV e XVI.
È formato dai seguenti locali principali:
• Chiesa superiore
• Chiesa inferiore
• Cortile dei corvi
L’ingresso affrescato
Gli affreschi risalgono al XV e XVI secolo, nell’ambito dell’arte
rinascimentale
Il Coro
Il luogo è riccamente affrescato, sono presenti sedili di legno dei
monaci e un organo che risale al XVIII sec.
L’affresco rappresenta la Crocefissione con San Benedetto e
Santa Scolastica che assistono alla scena insieme a Maria e San
Giovanni, come proiettati nel passato.
La Chiesa Superiore
È la parte più alta ed è stata l’ultima ad essere
costruita.
• La pianta è irregolare
• Lo stile è gotico italiano, con archi e volte
a sesto acuto
• Il soffitto è una volta a crociera ogivale,
ma presenta diverse altezze poiché
l’ampliamento della chiesa, iniziato nel la
prima metà del 1300, non fu mai completato.
• L’abside è scavata nella roccia
• Ogni spazio disponibile è affrescato per
nascondere l’irregolarità dell’edificio, frutto
di costruzioni ed ampliamenti successivi.
• La facciata originale doveva essere a
capanna
• Il transetto è posto ad un livello inferiore,
si accede tramite scale
CURIOSITÀ
Perché il pulpito è alle spalle dei
fedeli?
La Crocefissione, abside della Chiesa Superiore
Maestro del Sacro Speco, XIV sec.
I quattro evangelisti, volta della Chiesa Superiore
Maestro del Sacro Speco, XIV sec.
La Chiesa Inferiore
Tra il 1244 e il 1276, l’abate Enrico
ristrutturò il Sacro Speco, questo è
l’aspetto che ha assunto la Chiesa
Inferiore.
Un affresco di matrice bizantina
raffigura il testo della bolla del 4
luglio 1202, con la quale il papa
Innocenzo III concedeva
speciali favori ai monaci
residenti nello Speco.
CURIOSITÀ
Nell’affresco ci sono Innocenzo III e
l’abate Romano con l’aureola
quadrata, che indica che erano
ancora in vita al momento della
realizzazione del dipinto. Vicino a
loro c’è San Benedetto.
I miracoli di San Benedetto, Chiesa Inferiore
“L’offerta del pane”, “Il pane avvelenato sottratto dal corvo” e “Cristo
benedicente tra angeli, con San Benedetto e Santa Scolastica”.
Il primo di essi è ambientato in una grotta, dove San Benedetto riceve da
una donna vestita di rosa il pane avvelenato, dono del prete Fiorenzo,
con grande sconcerto di Mauro e di Placido.
Cristo, volta Chiesa Inferiore
Cristo con aureola cruciforme è dentro una cornice di rami e di fiori,
con Arcangeli che si alternano ai Santi Pietro, Giovanni Evangelista,
Paolo e Andrea, considerati “i pilastri del cielo” nel Medioevo.
San Benedetto, volta Chiesa Inferiore
Conxolus
Grotta di San Benedetto
Detta “Grotta della preghiera” è il
punto di riferimento dei pellegrini
che si recano al monastero.
Qui il santo si ritirò per tre anni in
preghiera e meditazione.
In seguito al tentativo di
avvelenamento da parte di
Fiorenzo, parroco della chiesa di
San Lorenzo, situata sulla riva
sinistra dell’Aniene, San Benedetto
abbandonò la grotta.
Il luogo è stato adattato per la
preghiera dei fedeli con un abside e
un altare, alcuni affreschi e
decorazioni.
Cappella di San Gregorio
Si tratta di una piccola chiesa alla quale si accede
dalla Chiesa inferiore con una scala a chiocciola.
Presenta un abside e una volta a crociera
riccamente decorati.
San Francesco, affresco
In un pannello rettangolare bruno-oliva l’affresco rappresenta
San Francesco d’Assisi, che ha in mano una carta, nella quale si
legge: PAX HUIC DOMUI (qui dimora la pace). Ai suoi piedi è
raffigurato un piccolo monaco, con tonaca rosso cupo, che è,
forse, il committente dell’opera.
L’opera è anteriore al 1224, anno in cui San Francesco ebbe le
stimmate, che qui non figurano, come non figura l’aureola, ad
indicare che il santo, in quel tempo, era ancora vivo.
Cortile dei Corvi
CURIOSITÀ
Il nome bizzarro è dovuto al fatto
che fino a non molto tempo fa vi si
allevavano alcuni corvi, a ricordo
del corvo che portò via il pane
avvelenato, che il prete Fiorenzo
aveva offerto a San Benedetto allo
scopo di ucciderlo, secondo il
racconto di San Gregorio Magno.
Oggi, nel fondo del Cortile dei Corvi
c’è un’edicola con una statua di San
Benedetto, in marmo bianco.
Il Santo è rappresentato in atto di
sollevare la testa per guardare le
cime aggettanti del monte Morra, al
quale vorrebbe dire le parole che si
trovano scritte in basso: “FERMA,
O RUPE, NON MINACCIARE I
FIGLI MIEI”.
Monastero di
Santa Scolastica
La chiesa è stata costruita e
continuamente ampliata e presenta
caratteristiche architettoniche dei
seguenti stili:
• romanico
• gotico cistercense
• rinascimentale
• neoclassico
Pianta: a croce latina con unica
navata centrale e copertura con
volta a botte. Sull’abside c’è una
semicupola.
Il campanile: a cinque piani, eretti
su un precedente campanile del IX
secolo. Le finestre sui quattro lati
sono differenti: a volte trifore e a
volte bifore.
È formato dai seguenti locali principali:
• Chiesa di Santa Scolastica
• Chiostro rinascimentale
• Chiostro gotico
• Chiostro dei Cosmati
• Biblioteca
Chiesa di
Santa Scolastica
La chiesa è stata costruita e
continuamente ampliata e presenta
caratteristiche architettoniche dei
seguenti stili:
• romanico
• gotico cistercense
• rinascimentale
• neoclassico
Pianta: a croce latina con unica
navata centrale e copertura con
volta a botte. Sull’abside c’è una
semicupola.
Il campanile: a cinque piani, eretti
su un precedente campanile del IX
secolo. Le finestre sui quattro lati
sono differenti: a volte trifore e a
volte bifore.
Portale: gotico, i cui elementi
decorativi ricordano l’architettura
cistercense del basso Lazio.
Chiostro rinascimentale
È la parte più recente del
monastero di Santa Scolastica.
La sua costruzione iniziò nel 1580 e
fu portata a termine nel 1689.
Il lato ovest, ricostruito dopo il
bombardamento del 23 maggio
1944, e il lato sud sono formati da
archi poggianti su robusti pilastri.
Affreschi di autore ignoto, risalenti
al 1600, si trovano sui pilastri del
lato sud e raffigurano i papi che, nel
tempo, visitarono il cenobio:
Gregorio IX, Alessandro IV, Urbano
VI, Pio II.
Sulla parete dello stesso lato si
trovano, incorniciate, fotocopie di
documenti, di codici e di incunaboli
presenti nella biblioteca del
monastero, come la Regola di San
Benedetto e il Regesto del IX
secolo, nonché fotografie che
testimoniano la visita degli ultimi
papi.
Chiostro gotico
Il secondo Chiostro del monastero
di Santa Scolastica, detto anche
“Chiostro Gotico”, fu costruito tra la
fine del 1200 e gli inizi del 1300.
La sua forma irregolare, a sei lati,
deriva dall’unione di due rettangoli
con diverso orientamento.
Si chiama “Chiostro Gotico” per gli
archi a sesto acuto.
ARCO FLAMBOYANT
Al suo inizio vediamo un grande
Arco "flamboyant", del 1400, a
doppia arcata, dal quale si vede la
facciata della chiesa gotica e il
campanile romanico. La novità
dell'Arco sta proprio nella
curvatura, detta appunto "a profilo
di chiglia" dell'arcata esterna, che fu
un elemento decorativo notevole
nel gotico d'oltralpe; si usò
soprattutto nelle entrate delle
chiese e in qualche facciata, ma fu
poco presente in Italia.
Chiostro dei Cosmati
L’autore del chiostro è il
marmoraro romano Jacopo il
Vecchio che lo iniziò probabilmente
prima del 1210.
Suo figlio Cosma, dal quale prese il
nome l'arte dei marmorari romani
(cosmatesca), alla morte del padre,
verso il 1240, insieme ai figli Luca e
Jacopo, continuò e portò a termine
la costruzione .
È da notare l'assenza
dell'incrostazione a mosaico
caratteristica di quegli artisti; in
compenso, però, sulle colonne sono
presenti diverse testine mostruose,
tipiche dello stile romanico
internazionale, che Jacopo tentò di
imitare.
Biblioteca
Nella “Regola” San Benedetto
impose ai monaci la lettura di libri
sia privata, che comunitaria,
soprattutto in particolari momenti
dell’anno liturgico.
Alla fine del 1100 l’abate Giovanni
V, amante della cultura, dotò il
monastero di uno “Scriptorium”,
nel quale chiamò miniatori di
grande fama da monasteri italiani e
stranieri che col loro lavoro diedero
origine alla Biblioteca.
Alla fine del 1300 la biblioteca di
Santa Scolastica poteva contare
diecimila volumi.
Nei secoli successivi molti libri
andarono dispersi, ma nel 1465 due
stampatori di Magonza vi
impiantarono la prima tipografia
italiana.
Il 29 Ottobre 1465 qui venne stampato il
primo libro in Italia, in uno stile
tipografico detto “stile Subiaco.
fine
Lezione a cura della prof.ssa Marsili M. - [email protected]