Ostia è una città Romana, porto della città di Roma alla foce del fiume Tevere. Prima colonia romana fondata nel VII secolo a.C. dal re di Roma Anco Marzio; rimase centro residenziale e amministrativo dopo la costruzione dei porti di Claudio e di Traiano. Le rovine della città furono scavate a partire dagli inizi del XIX secolo. Il sito, che in origine si trovava sulla costa e oggi è invece a 3 km nell'interno, era situato vicino alle saline presenti presso la foce del fiume Tevere, che furono utilizzate probabilmente già dall'epoca protostorica, nell'età del bronzo media e recente. Secondo la tradizione tramandata dalle fonti romane antiche, una città vi sarebbe stata fondata dal re di Roma Anco Marzio nel 620 a.C.: Ennio riporta che fu fortificata e che vi fu creato un porto, Livio riferisce la fondazione alla foce del Tevere in seguito all'estensione del dominio romano fino al mare, e la creazione delle saline nei pressi, e Cicerone parla della fondazione di una colonia alla foce del Tevere. Il nome deriva dal latino ostium (pl.: "ostia"), per "bocca" o "foce", ovvero "porta", "ingresso". Di questo originario insediamento non è stata tuttavia rinvenuta alcuna traccia in corrispondenza del sito attuale ed è stato ipotizzato che fosse sorto altrove. La città attualmente visibile sorse come un accampamento fortificato (castrum) nel corso del IV secolo a.C. Sulla data precisa di fondazione le opinioni degli studiosi sono discordanti (la ceramica più antica rinvenuta nell'area del castrum è datata al 390-350 a.C., ma uno scavo del 1971 nell'area delle mura ne daterebbe la costruzione agli inizi del III secolo a.C.). La fondazione di questo avamposto militare viene collegata al controllo sulla fascia costiera dopo la conquista di Veio nel 396 a.C. o alle necessità di difesa costiera in seguito alle prime attività marittime. L'accampamento si impiantò al di sopra dell'incrocio tra un antichissimo percorso costiero (ricalcato nella successiva espansione della città dall'allineamento di via della Foce e del tratto meridionale del cardine massimo, obliquo rispetto al tracciato ortogonale interno al castrum, e più tardi tratto della via Severiana) e il tracciato che conduceva dalle saline della foce alla Sabina lungo la riva sinistra del Tevere (via Salaria), il cui tratto tra Roma e il mare divenne la via Ostiense, tracciata di nuovo probabilmente in contemporanea alla costruzione dell'accampamento. Si sviluppò in origine probabilmente come base navale e nel 267 a.C., durante la prima guerra punica fu sede di uno dei quaestores classici, incaricati della flotta, che fu detto quaestor Ostiensis. Analogamente alla suddivisione di Roma in 14 regioni, anche Ostia era stata divisa in regioni, in numero di almeno cinque, delle quali non conosciamo l'estensione o i confini. Con la ripresa degli scavi nel dopoguerra, con la pubblicazione della serie degli Scavi di Ostia a partire dal 1953, l'area archeologica della città è stata suddivisa in 5 regioni moderne, limitate dalle strade principali: •regione I: settore centrale, con l'intero castrum e fuori di esso i settori tra il Tevere, l'allineamento di via della Foce - tratto meridionale del cardine massimo e la via dei Molini-Semita dei Cippi; •regione II: il settore nord-orientale, tra il Tevere e il decumano massimo, fino alla via dei Molini •regione III: il settore occidentale, tra la via della Foce e il tratto occidentale del decumano massimo: •regione IV: il settore meridionale, tra il tratto occidentale del decumano massimo e il tratto meridionale del cardine massimo; •regione V: il settore sud-orientale, tra il decumano massimo e la semita dei cippi. All'interno delle regioni gli isolati sono indicati da un numero progressivo in cifre romane e i singoli edifici all'interno degli isolati da un numero progressivo in cifre arabe. Si trova sulla via Ostiense, che parte da piazza porta San Paolo e arriva ad Ostia; solitamente la necropoli veniva situata al dì fuori delle mura della città. Insieme al Cardo il Decumano Massimo era la via principale delle città romane come Ostia. Esso attraversa Ostia da est a ovest fino a Porta Marittima Piccola taberna dove veniva venduto il vino. Sul mosaico c’è scritto un esortazione a bere da parte del padrone; infatti la frase tradotta significa:» siccome hai sete bevi il vino» Edifici di 2 o più piani dove al piano terra vi erano le tabernae e salendo di piano in piano vi abitavano famiglie di classi sociali inferiori. Immagine laterale di un’insula Nel teatro si rappresentavano tragedie, commedie, mimo e spettacoli acquatici(introdotti solo dal V sec. d.C.). Il teatro era accessibile a tutti poiché era frequentato anche dalla plebe. Gli spettacoli si svolgevano durante le festività Le maschere decorative in terracotta facilitavano l’interpretazione di personaggi diversi (anche femminili) da parte dello stesso attore e inoltre la loro conformazione era tale che esse fungevano da megafono L’antica fullonica era la lavanderia dei Romani a scopo industriale. Vi si portava il tessuto grezzo che poi veniva lavorato con la cenere e l’urina, usata dal purpuranios. Vasca della lavanderia Interno della lavanderia con la ricostruzione del tetto (falso storico). Le terme erano edifici pubblici e rappresentavano uno dei principali luoghi durante l’antica Roma. Poteva accedervi chiunque in quanto nella maggior parte di esse l’ingresso era gratuito La mattina le terme erano riservate alle donne mentre la sera lo erano agli uomini. Le terme erano divise in vari ambienti, tra cui: Solarium(dove si prendeva il sole), Laconicum(sauna), Calidarium(costituito da un pavimento riscaldato per mezzo di forni che si trovavano in una galleria sotterranea rappresentata nell’immagine. Nel Calidarium si trovavano dei tubuli che si estendevano lungo la parete (come nell’immagine) dai quali fuoriusciva vapore. Altri ambienti erano il Trepidarium e il Frigidarium. Le colonne nel Frigidarium erano fatte con un prezioso marmo proveniente dalla Grecia, il cosiddetto marmo cipollino. La latrina pubblica (forica), posta presso le terme del foro, fu ricavata nell’ambito di due botteghe. Essa era come il bagno odierno, ma era composta da sedili di marmo posti lungo le pareti. La latrina pubblica era accessibile a chiunque e chi aveva a disposizione uno schiavo (i patrizi) lo mandava a «scaldare il posto». Inoltre vi erano dei canaletti usati per l’igiene personale. All’intersezione tra il Cardo e il Decumano in ogni città romana si trovava un tempio in onore degli dei principali: Giove, Giunone e Minerva. Il termine Capitolium deriva dal tempio Questi vasi avevano la funzione di contenere i cibi e conservarli anche attraverso l’uso del sale. Venivano interrati per mantenere gli alimenti a temperatura ambiente. Oltre al sale i cibi venivano conservati con olio e aceto. Teste di korai, statue tipiche dell’arte greca arcaica, erano caratterizzate dal sorriso arcaico e dalla raffinatezza del materiale. Torre di avvistamento situata sull’antica foce del Tevere a quattro chilometri da quella attuale Lungo il tratto finale del Tevere a Ostia si trovano molte imbarcazioni tra cui anche quelle di personaggi famosi (nella foto catamarano di Antonello Venditti) Immagine del faro di Fiumicino visibile, andando verso il mare aperto, in lontananza sul lato destro Nella fauna del Tevere si distinguono molte specie di uccelli tra cui il Germano Reale, caratterizzato dal piumaggio variopinto. La gallinella d’acqua, altro volatile caratteristico della fauna del Tevere L’airone rosso, altro volatile caratteristico della fauna del Tevere Altri animali tipici della fauna del Tevere sono le nutrie e le tartarughe dalle guance rosse. Le prime sono simili ai castori mentre le seconde sono considerate dei rettili perché mettono in pericolo altre specie di anfibi. Vicino le sponde del fiume si trovano anche allevamenti di anguille; esse compiono un lungo viaggio per arrivare al Tevere: depositano le uova in America e poi risalgono le correnti come i salmoni. Inoltre, anche a conseguenza di questi lunghi spostamenti, si pensa che in futuro altri animali possano abitare le acque del Tevere, come ad esempio i coccodrilli. Il Tevere sfocia nel mar Tirreno con una foce a delta, dopo essere partito dalla sua sorgente, il Monte Fumaiolo, e aver percorso per 405 km le terre di Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Lazio. Il Tevere, come detto prima, ha una foce a delta come tutti i fiumi che sfociano nel mar Mediterraneo a differenza di quelli che sfociano nell’ Atlantico, che hanno tutti una foce ad estuario. Il delta del Tevere è formato da due canali: uno naturale e uno artificiale, creato per volere dell’ imperatore Traiano. Nasce Monte Fumaiolo Altitudine sorgente 1268 m s.l.m. Regioni Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lazio Lunghezza 405 km Portata media A Roma: 239 m𝟑 /s Bacino idrografico 17375 km𝟐 Sfocia Mar Tirreno