Relatore: Federico Amianto, MD, PhD Centro Pilota Regionale per i DCA Dipartimento di Neuroscienze dell’ Università di Torino AOU Città della Salute e della Scienza di Torino Le dinamiche familiari e parentali hanno una forte influenza sull'esordio, sviluppo, mantenimento, e risulti terapeutici dei Disturbi del Comportamento Alimentare (Bulik et al., 2000; Polivy et al., 2002; Rorty et al., 2000) Il clima familiare è un forte predittore della presenza di un disturbo del comportamento alimentare. (Laliberte, 1999) Le relazioni disturbate nell'età adulta (Fornari, 1999) e nell'infanzia (Webster, 2000) incrementano la gravità del disturbo alimentare (Horesh, 1996) 2009 La posizione dell’Accademia per i Disturbi Alimentari (AED) è che mentre fattori familiari possono giocare un ruolo nella genesi e nel mantenimento dei DCA, le attuali conoscenze refutano l’idea che siano meccanismi esclusivi o anche solo primari sottostanti il rischio.[ …] L’AED raccomanda che le famiglie siano incluse nel trattamento delle pazienti più giovani, a meno che non farlo sia chiaramente sconsigliato sul piano clinico. Numerosi studi recenti, anche su popolazioni non cliniche sottolineano il ruolo dei genitori nella alimentazione dei figli Le conoscenze riguardanti le dinamiche che correlano gli atteggiamenti genitoriali al disturbo sono ancora scarse (Murray et al., 2000). • • ATTACCAMENTO INADEGUATO- > esordio (De Panfilis et al., 2003; Hedlund et al., 2003; Groessens et al., 2012) SCARSE CAPACITÀ DI CURA-> peggior esito (Bulik et al., 1999; Halvorsen et al, 2012) Tratti di personalità specifici sono fattori di rischio: personalità ossessiva di uno dei genitori (Fairburn et al., 1999; Lilenfeld et al., 1998) perfezionismo (Bardone-Cone et al., 2007; Soenens et al., 2008). Le caratteristiche di personalità genitoriali sono alla base di specifiche dinamiche familiari: • • • • gelosia e competizione materna (Yates et al., 1989) seduttività e distacco emotivo paterno (Derkson et al., 1990) ipercontrollo ed eccesso di preoccupazione di entrambi i genitori (Meyer et al., 2004) Modelli materni negativi, critiche sul cibo e sul corpo, derisioni e aspettative eccessive (Annus et la., 2007; Abrazinskas et al., 2012; Quiles Marcos et al., 2013) I padri mostrano alcuni tratti estremi di temperamento e carattere, le madri solo una modesta immaturità I tratti di personalità dei genitori si correlano alla personalità ed alla psicopatologia alimentare e generale delle figlie in modo poco specifico per i DCA, interessando soprattutto le dimensioni relazionali. SPECIFICI TRATTI PERSONOLOGICI FATTORI DI RISCHIO: PADRI AN: Evitamento del Danno –> restrizioni (Fassino et al., 2009) Dipendenza dal Riconoscimento Persistenza Auto-direttività PADRI BN: Persistenza Madri AN e BN: Auto-direttività Il contributo di Hilde Bruch era un modello descrittivo e teorico che definiva l’anoressia nervosa e i disturbi alimentari gravi come disordini del Sé, con enfasi sui rapporto deficitario con la figura materna. Cluster temperamentali materni Due clusters materni fondati su punteggi opposti di NS, HA, RD (Cloninger et al., 1994) MTC1 borderline/antisociale (elevata NS, media HA e bassa RD) MTC2 passivo-dipendente (bassa NS, molto alta HA e alta RD) Cluster caratteriali materni Due clusters caratteriali MCC1 madri molto immature: bassi punteggi in tutte le dimensioni caratteriali MCC2 madri mature (medio-alta SD e C,) con bassa ST Cluster temperamentali paterni Due cluster numericamente equivalenti FTC1 cluster borderline/ossessivo (media NS, molto alta HA, bassa RD e P) FTC2 cluster schizoide/ossessivo (bassa NS, medio-alta HA, bassa RD e alta P) Cluster caratteriali paterni Tre gruppi numericamente equivalenti sulla base del carattere FCC1 padri molto immaturi in tutte e tre le dimensioni del carattere FCC2 auto-direttività media, ma bassa cooperatività e auto-trascendenza FCC3 maggiori punteggi nelle prime due dimensioni, ma bassa ST Submitted to Psychiatry Research Caratteristiche delle figlie nei clusters temperamentali materni (MTC) MTC 1 Media±SD MTC 2 Media±SD F P 4.0±1.1 3.6±.9 4.067 .047 IImpulsività (NS2) 5.1±2.7 3.9±2.4 5.272 .024 Ricerca della novità(NS) 21.0±5.4 18.2±5.3 6.086 .016 Dipendenza (RD3) 2.9±1.6 4.2±2.1 9.955 .002 Premurosità (C3) 4.3±2.1 6.0±1.7 17.160 .000 Compassione (C4) 6.1±3.1 7.4±2.7 4.595 .035 Eticità(C5) 5.9±2.1 7.1±1.7 9.184 .003 Cooperatività (C) 26.7±8.4 31.9±7.8 9.450 .003 Impazienza (ST1) 5.3 ±2.5 3.8±2.6 8.182 .005 Autotrascendenza (ST) 13.5±7.1 10.0±5.5 7.081 .009 10.9±6.0 7.7±5.9 6.151 .015 Clinical Global Impression T0 TCI EDI-2 Consapevolezza enterocettiva Caratteristiche delle figlie nei clusters temperamentali materni (MTC) MTC1 mostra nelle figlie: una presentazione clinica peggiore, impulsività con elevati punteggi di ricerca della novità tratti antisociali con minore cooperazione pensiero magico infantile peggiore capacità nell’identificare e discriminare emozioni e sensazioni Caratteristiche delle figlie nei clusters caratteriali materni (MCC) MCC1 Media±SD MCC2 Media±SD F P 21.7±4.8 19.6±3.7 5.101 .026 Responsabilità (SD1) 3.2±2.2 4.2±2.2 4.333 .040 Autoaccettazione (SD4) 3.7±2.7 5.1±2.8 5.263 .024 Seconda natura illuminata(SD5) 6.2±2.8 7.7±3.7 4.449 .038 Autodirettività (SD6) 18.5±7.4 23.3±9.4 6.110 .015 Insoddisfazione corporea 16.3±7.7 12.1±8.8 5.088 .027 Inadeguatezza 12.0±6.1 8.7±6.3 5.724 .019 BDI 15.5±5.9 12.0±8.0 4.763 .032 Età TCI EDI-2 Caratteristiche delle figlie nei clusters caratteriali materni L’immaturità caratteriale delle madri (MCC1) produce nelle figlie: una minore autodirettività una minore soddisfazione corporea una maggiore inadeguatezza un peggior tono dell’umore Caratteristiche delle figlie nei clusters temperamentali paterni (CTP) - 1 CTP1 Media±SD CTP2 Media±SD F P 3.5±.9 4.0±1.0 3.959 .031 autoaccettazione (SD4) 4.0±2.6 5.4±2.7 5.870 .018 Autodirettività (SD) 19.6±8.6 23.7±9.1 4.743 .032 Premurosità (C3) 4.9±2.1 5.8±1.9 4.263 .042 Impazienza (ST1) 5.2±2.6 3.7±2.5 6.989 .010 Insoddisfazione corporea 15.9±8.3 11.1±8.7 6.962 .010 Inadeguatezza 11.8±6.6 8.7±6.9 4.283 .042 Persistenza 5.3±4.6 3.6±2.9 3.808 .054 Asceticismo 8.5±4.6 6.2±3.8 6.448 .013 Impulsività 7.8±6.6 4.6±4.7 6.600 .012 Clinical Global Impression T0 TCI EDI-2 Caratteristiche delle figlie tra i clusters temperamentali paterni (CTP) - 2 CTP1 Mean±SD CTP2 Mean±SD F P Somatizzazione 19.4±7.9 14.2±7.6 6.841 .011 Osessivo-Compulsività 19.3±7.4 13.9±7.2 8.166 .006 Sensibiltà 18.3±7.8 13.4±8.1 5.552 .022 Ansietà 26.7±11.7 20.1±10.3 5.297 .025 Depressione 17.6±8.4 12.7±7.0 6.008 .017 Ansia Fobica 7.0±6.0 3.3±3.5 7.991 .006 Psicoticismo 10.5±4.4 7.4±3.9 7.874 .007 152.1±55.9 111.6±56.0 7.708 .007 Disagio per l’intimità 36.3±5.0 32.5±4.9 12.638 .001 Secondarietà delle relazioni 21.8±6.1 18.2±4.7 9.928 .002 17.4±7.4 12.7±9.0 6.221 .015 SCL-90 Punteggio totale ASQ PBI Iperprotettività materna Caratteristiche delle figlie nei clusters temperamentali paterni ProfiloFTC1 costituito da padri borderline, ansiosi e scarsamente persistenti è correlato a: peggiore presentazione clinica delle figlie una maggiore immaturità (SD, C3-compassione, ST1-impazienza) sintomatologia alimentare e psicopatologia generale più accentuata un maggiore disagio per l’intimità, e più scarso funzionamento relazionale maggiore iperprotezione materna Necessità di interventi terapeutici specifici per le famiglie e i genitori • La gestione domestica dei pazienti con DCA è estremamente difficile (Treasure et al., 2001; Perkins et al., 2004). • Intervenire sulle famiglie riduce i tempi e i costi del trattamento (Su & Birmingham, 2003). • Trattamenti congiunti lavorano sulla motivazione delle ragazze adolescenti (Zaitsoff et al., 2009). Counseling Parentale Adleriano Gruppi preliminari di psicoeducazione (n°3) Counseling di coppia o individuale (per ogni genitore), Counseling di gruppo: identificazione alla relazione (8) Elevata cooperatività, ricerca alleanza terapeutica Focus sulla gestione del DCA (non sulle singole personalità genitoriali o dinamiche di coppia) Focus sugli aspetti relazionali e trans-identificazione con le figlie (Amianto et al., 2012, Rivista di Psicologia Individuale) CGI and GI scores of ED subjects N 62 Mean 3.8 17 4.2 .7 Bulimia 31 3.7 .69 ED NOS 61 3.3 1.0 CGI Restricter T2 Anorexia Bingeing-Purging Anorexia 62 2.7 1.1 17 3.3 1.0 Bulimia 31 2.9 1.2 ED NOS 61 2.3 1.0 Restricter Anorexia Bingeing-Purging Anorexia 62 2.2 1.0 17 2.2 .9 Bulimia 31 2.4 1.1 ED NOS 61 2.0 1.0 CGI Restricter T0 Anorexia Bingeing-Purging Anorexia GI SD 1.0 Benefici del counseling sulle figlie Miglioramento delle Figlie Counselling No Counselling ANOVA N=114 ANCOVA N=44 F P F P CGI T0 3.8±1.0 3.3±.77 7.943 .005 - - CGI T1 2.7±1.2 2.4±1.0 3.722 .056 .003 .960 GI 2.1±1.0 2.4±1.0 3.494 .063 4.385 .038 Correlazioni con i genitori CGI T0 GI CGI T2 r P r P r P Preoccupazione anticipatoria (HA1) -.202 .046 -.096 .354 .089 .389 Sentimentalismo (RD1) -.280 .005 -.171 .098 .046 .660 Dipendenza dal Riconoscimento (RD) -.256 .011 -.193 .060 -.007 .944 Autoaccettazione (SD4) .206 .042 .195 .059 .029 .783 Capacità di dare aiuto (C3) -.029 .778 -.189 .067 -.237 .021 Identificazione Transpersonale (ST2) .248 .014 .123 .233 -.110 .289 -.146 .198 -.230 .043 -.101 .378 TCI Madri Padri Impulsività (NS2) Dinamiche correlate alla personalità dei genitori e si riflettono sulle figlie Predittori negativi di outcome: pessimismo e eccessiva preoccupazione delle madri, dipendenza emotiva e scarsa disposizione all’aiuto, impulsività dei padri Predittori positivi di outcome: l’autoaccettazione e l’identificazione transpersonale delle madri. Cluster genitoriali: Padri e madri DCA non sono omogenei: le dinamiche potrebbero variare molto da famiglia a famiglia Metà delle madri e dei padri analizzati sono “borderline-antisociali” (Annus et la., 2007; Abrazinskas et al., 2012; Quiles Marcos et al., 2013). L’altra metà(Minuchin, Bruch, Selvini Palazzoli) sono passivo-dependenti/schizoidi-ossessivi. 1/3 delle madri e dei padri mostrano una grave immaturità nel carattere (Fassino et al., 2002, 2003, 2009). tutti mostrano una bassa autotrascendenza (identificazione interpersonale con le proprie figlie). AUTOTRASCENDENZA COME UNICA COSTANTE: INDISPENSABILE PER L’ATTACCAMENTO? Sé, SIMULAZIONE INCARNATA E SINTONIZZAZIONE INTENZIONALE L’imitazione implicita inconscia reciproca è più consistente rispetto agli interventi verbali. L’ imitazione da parte del bambino dell'espressione modificata dal caregiver dell'esperienza del bambino svolge funzioni regolatrici del Sè. 1. Sintesi unitaria degli aspetti preverbali delle relazioni interpersonali che probabilmente giocano un ruolo importante nella costruzione del Sé. 2. nuova definizione dei processi psicopatologici. 3. Diversa prospettiva sulle specifiche dinamiche preverbali interpersonali che caratterizzano il setting psicoterapeutico. 4. luce sull’intimo legame tra il linguaggio e l’esperienza interiorizzata che facciamo del Mondo, offrendo cosi nuovi indizi sull’identità del sé. Alterazioni funzionali corteccia prefrontale dorsolaterale, lobulo parietale inferiore, corteccia cingolata anteriore, nucleo caudato, polo temporale dx Confronto neuromorfologico pazienti anoressiche (AN) vs controlli sani (CN) Zone di atrofia corteccia cingolata Zone di ipertrofia corteccia somatosensoriale bilateralmente (Amianto et al., 2013) Confronto neuromorfologico pazienti bulimiche (BN) vs controlli sani (CN) Zone di atrofia nucleo caudato di destra e talamo bilateralmente Zone di ipertrofia corteccia somatosensoriale bilateralmente (Amianto et al., 2013) L’attaccamento insicuro è tipico delle pazienti con AN. La pressione al successo delle madri è risultata maggiore, Mentre la coerenza della mente e della trascrizione è minore. Entrambe queste scale correlano positivamente con il volume della materia grigia dei lobi temporali, delle amigdale, del mesencefalo, del talamo e delle regioni anteriori e mesiali della corteccia cingolata. Un ridotto volume delle aree mesiali, come il precuneo, correla anche con la maggiore passività. “Neuropsicoanalisi in pratica” I concetti psicodinamici del Sé e degli oggetti possono essere correlati a meccanismi neuronali specifici nel cervello cioè alla loro predisposizione neurale. L’obbiettivo è rivelare quali meccanismi neuronali il nostro cervello utilizzi e come renda possibile e predisponga la differenziazione sia del Sé che degli oggetti dal cervello (differenziazione cervello-Sé e cervello-oggetto). Conclusioni Ogni famiglia necessita di un counseling personalizzato, possibilmente basato su una valutazione iniziale dei tratti di personalità. Le dinamiche familiari possono sostenere percorsi molto diversi verso il Disturbo Alimentare che a sua volta può avere significati espressivi differenti. Lo studio di questi percorsi può essere d’aiuto per una migliore comprensione dinamica ed un approccio più rapido ed efficace alle pazienti affette da Disturbo Alimentare. Restano un affascinante oggetto di future esplorazioni le dinamiche patogeniche che caratterizzano le famiglie in cui nessuno dei due genitori è affetto da significativa immaturità caratteriale. Le complesse dinamiche familiari che contribuiscono alla patogenesi dei DCA potrebbero convergere in un comune deficit della funzione genitoriale con differenti origini ed espressioni. Interventi che promuovono il senso di efficacia genitoriale possono essere utili se non indispensabili per riattivare le funzioni maturative delle figlie affette da DCA.