UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PERUGIA Facoltà di Ingegneria L’ANALISI DEL CICLO DI VITA (LCA) e IL SUO CONTRIBUTO NELLA PROGETTAZIONE DI EDIFICI SOSTENIBILI Corso di Pianificazione Energetica a.a. 2012-13 ing. Giorgio Baldinelli •Definizione Life Cycle Assessment (LCA) L’Analisi del Ciclo di Vita (Life Cycle Assessment, LCA) è un metodo per valutare i carichi ambientali associati ad un prodotto, processo o attività, identificando e quantificando l’energia, i materiali consumati ed i residui rilasciati nell’ambiente. . La LCA, può essere considerata come l’evoluzione della tecnica di analisi energetica, i cui primi esempi d’applicazione risalgono alla fine degli anni sessanta, quando alcune grandi industrie hanno incominciato a rivolgere un interesse particolare ai temi del risparmio delle risorse (energia e materiali) e del contenimento delle emissioni nell’ambiente. •LCA le origini La caratteristica fondamentale di questa nuova tecnica è costituita dal metodo innovativo con cui affronta l’analisi dei sistemi industriali: dall’approccio tipico dell’ingegneria tradizionale, che privilegia lo studio separato dei singoli elementi, si passa ad una visione globale del sistema produttivo, in cui tutti i processi di trasformazione, a partire dall’estrazione delle materie prime fino allo smaltimento dei prodotti a fine vita, sono presi in considerazione. Ci si è resi conto che l’unica strada efficace per studiare in maniera completa i sistemi produttivi è quella di esaminarne le prestazioni, seguendo passo per passo il cammino percorso dall’estrazione dalle materie prime, attraverso tutti i processi di trasformazione e di trasporto che esse subiscono, fino al loro ritorno alla terra sotto forma di rifiuti: è il cosiddetto approccio “dalla culla alla tomba”, o anche “dalla culla alla culla” se si comprende anche il rientro in circolo dei materiali a fine vita. •Cradle to grave, cradle to gate and gate to gate data sets as parts of the complete life cycle. •About Life Cycle Assessment (LCA) È a partire dai primi anni ’70 che è possibile trovare i primi esempi di analisi del ciclo di vita, utilizzata da alcune grandi aziende statunitensi e dall’agenzia per la protezione dell’ambiente americana (US-EPA) come supporto alle decisioni. •LCA le origini Verso la fine degli anni settanta nasce il concetto di sviluppo sostenibile e nello stesso periodo in Europa viene pubblicato il manuale di analisi energetica industriale di Bounstead e Hancock, una pietra miliare nella storia della metodologia LCA in quanto è il primo ad offrire una descrizione di carattere operativo del procedimento analitico che è da considerare parte fondamentale della tecnica attuale. Il termine LCA, in realtà, viene coniato solo durante il congresso SETAC (Society of Environmental Toxicology and Chemistry) di Smuggler Notch (Vermont - USA) del 1990. Le numerose iniziative per la messa a punto della metodologia LCA hanno incominciato a concretizzarsi nei primi anni ’90 con la pubblicazione di alcuni manuali e di strumenti di calcolo per un suo impiego pratico. L’impegno del comitato ISO per la standardizzazione della metodologia trovò la prima attuazione nell’emanazione delle norme ISO 14040, 14041, 14042, 14043, che sviluppano le linee guida proposte dalla SETAC e che successivamente sono state accorpate in due sole norme: la ISO 14040:2006 e la ISO 14044:2006. •LCA utile per le imprese L’LCA può risultare utile per le imprese come strumento per: •identificare le opportunità di miglioramento, dal punto di vista ambientale, di un particolare ciclo produttivo di un prodotto, contribuendo anche all'ottimizzazione dell'uso delle risorse; •supportare delle decisioni, nell'industria ma anche nelle organizzazioni governative e non governative, di pianificazione strategica, progettazione o riprogettazione di prodotti o di processi; •scegliere degli indicatori ambientali; •commercializzare un prodotto mediante una dichiarazione ambientale, o un sistema di etichettatura ambientale, con conseguenze positive in termini di immagine, quote di mercato, relazioni con le istituzioni, ecc. •La struttura dell’LCA La definizione di LCA proposta dalla SETAC (1993), oggi formalizzata nelle ISO 14040 e 14044, è la seguente: “è un procedimento oggettivo di valutazione dei carichi energetici ed ambientali relativi ad un processo o un’attività, effettuato attraverso l’identificazione dell’energia e dei materiali usati e dei rifiuti rilasciati nell’ambiente. La valutazione include l’intero ciclo di vita del processo o attività, comprendendo l’estrazione e il trattamento delle materie prime, la fabbricazione, il trasporto, la distribuzione, l’uso, il riuso, il riciclo e lo smaltimento finale”. Quantificare i flussi elementari in ingresso ed in uscita dal sistema analizzato, cioè valutare: •materia o energia che entra nel sistema allo studio, prelevati dall’ambiente senza alcuna preventiva trasformazione operata dall’uomo; •materia o energia che esce dal sistema allo studio, scaricati nell’ambiente senza alcuna ulteriore trasformazione operata dall’uomo. Ciclo di vita di un prodotto OUTPUT INPUT Acquisizione materie prime Materie prime Fabricazione Energia Uso/riuso/Manutenzione Emissioni in acqua Emissioni in aria Rifiuti solidi Altri rilasci Riciclo/Gestione dei rifiuti Le norme ISO 14040 e ISO 14044 descrivono come realizzare uno studio di LCA completo per qualsiasi tipologia di prodotti, non si tratta dunque di norme specifiche di prodotto, ma di norme contenenti requisiti generali applicabili a tutti i prodotti, indipendentemente dalla loro natura. •Le norme ISO 14040 e ISO 14044 La UNI EN ISO 14040 è la norma principale in quanto specifica la struttura dello studio di LCA, i principi e i requisiti per condurre lo studio e per poi diffonderlo mediante report, non entra però nel merito dei dettagli specifici delle tecniche di valutazione. La definizione dell'obiettivo dello studio di LCA e dei suoi confini è trattata, insieme alla successiva fase di analisi dell'inventario dei flussi in entrata ed in uscita dal sistema, nella UNI EN ISO 14044. LA PROCEDURA LCA È passando a questa fase che prende forma lo studio di LCA, andando innanzitutto ad individuare la ragione per la quale si effettua lo studio, identificando poi il sistema attorno al quale costruire lo studio, con le opportune limitazioni, e tutti i dati utili alla compilazione dell'inventario dei flussi, prendendo in considerazione tutti i processi che caratterizzano il sistema. LA PROCEDURA LCA Successivamente si effettua una valutazione degli impatti associati ai flussi dell'inventario della fase precedente. Si studia la significatività degli impatti ambientali del prodotto, costruendo così un modello basato su indicatori di categoria rappresentativi degli impatti legati alle emissioni (flussi in uscita) oppure all'utilizzo delle risorse naturali (flussi in ingresso). LA PROCEDURA LCA La conclusione del processo è la fase di interpretazione dei risultati, in cui si quantificano gli impatti permettendo dunque eventuali studi comparativi per valutare la maggiore sostenibilità ambientale di un prodotto rispetto ad un altro, o di un rinnovato ciclo produttivo rispetto al ciclo precedente. È la fase in cui la valutazione del ciclo di vita conduce a risultati misurabili che possono essere di supporto al processo decisionale, soprattutto se utilizzati in combinazione alle opportune valutazioni tecnico-economiche. •Nota bene: burden shifting Non sempre è detto che valutazione del ciclo di vita garantisca una riduzione del consumo energetico o delle emissioni, ma il riuscire a valutare in modo complessivo un servizio o un prodotto, perlomeno potrebbe evitare l'applicazione di un intervento ritenuto migliorativo per un aspetto energetico o ambientale che in realtà sposta solo il problema da un punto ad un altro del sistema considerato. Schema di procedimento nella valutazione delle emissioni Metodologia impiegata per analizzare le emissioni inquinanti a partire dall’estrazione delle materie prime, cui segue il trasporto alle industrie di trattamento, quindi i processi industriali di lavorazione, di nuovo il trasporto al sito di assemblaggio (se c’è ed è differente dalla sede di lavorazione), fino al montaggio. Questo costituisce il primo gruppo di processi di cui analizzare le emissioni inquinanti: nonostante la quantità di operazioni in questa prima fase, il loro insieme, nella quasi totalità dei casi, risulta produrre una percentuale di emissioni inquinanti minore rispetto alle altre due fasi di vita che sono la vita utile del prodotto e la sua dismissione, siano esse la termoriutilizzazione, il riciclo o la deposizione in discarica. Nel definire gli obiettivi di una LCA, devono essere chiaramente descritti i seguenti elementi: 1.l ’applicazione prevista; 2.le motivazioni per effettuare lo studio; 3.il tipo di pubblico a cui è destinato; 4.se i risultati sono destinati ad essere usati per effettuare asserzioni comparative destinate alla divulgazione al pubblico. Il campo di applicazione dell’LCA deve specificare chiaramente le funzioni (caratteristiche di prestazione) del sistema allo studio. Funzioni e unità funzionale: •Definizione del campo di applicazione L’unità funzionale deve essere coerente con l’obiettivo e il campo di applicazione dello studio. Uno degli scopi principali di un’unità funzionale è di fornire un riferimento al quale i dati in ingresso e in uscita sono normalizzati (in senso matematico). Pertanto l’unità funzionale deve essere chiaramente definita e misurabile. Dopo aver scelto l’unità funzionale, deve essere definito il flusso di riferimento: esso è costituito dalla quantità di prodotti necessaria a soddisfare la funzione. I confronti fra sistemi devono essere effettuati sulla base della medesima funzione, quantificati attraverso la medesima unità funzionale, nella forma dei loro flussi di riferimento. Se il confronto fra unità funzionali non tiene conto delle funzioni aggiuntive di ciascuno dei sistemi, queste omissioni devono essere giustificate e documentate. •Unità funzionale L’unità funzionale e il flusso di riferimento Il confine del sistema determina i processi unitari che devono essere inclusi nella LCA. •Definizione del confine del sistema La selezione del confine del sistema deve essere coerente con l’obiettivo dello studio. I criteri adottati nello stabilire il confine del sistema devono essere identificati e giustificati. Si deve decidere quali processi unitari includere nello studio e il livello di dettaglio con cui tali processi devono essere studiati. L’eliminazione di fasi del ciclo di vita, processi, elementi in ingresso o elementi in uscita è consentita solo se non modifica in modo significativo le conclusioni complessive dello studio. Si deve anche decidere quali elementi in ingresso e elementi in uscita devono essere inclusi e infine indicare chiaramente il livello di dettaglio dell’LCA. I dati selezionati per la LCA dipendono dall’obiettivo e dal campo di applicazione dello studio. Questi dati possono essere raccolti incominciando dai siti di produzione associati ai processi unitari entro i confini del sistema, oppure ottenendoli e calcolandoli da altre fonti. In pratica, tutti i dati possono comprendere un misto di dati misurati, calcolati o stimati. •Tipi e sorgenti dei dati Gli elementi in ingresso possono includere, ma non limitarsi, all’uso di risorse minerali (ad esempio metalli da giacimenti o riciclaggio, servizi come il trasporto o l’approvvigionamento energetico e l’uso di materiali ausiliari quali lubrificanti o fertilizzanti). Nell’ambito delle emissioni nell’aria, possono essere separatamente identificati monossido di carbonio, biossido di carbonio, ossidi di zolfo, ossidi di azoto, ecc. Le emissioni nell’aria, nelle acque e nel suolo spesso rappresentano rilasci da sorgenti puntuali o diffuse, a valle dei dispositivi di controllo dell’inquinamento. I parametri degli indicatori possono includere, senza limitarsi ad essi: •la domanda biochimica di ossigeno (BOD); •la domanda chimica di ossigeno (COD); •i composti alogenuri organici assorbibili (AOX); •il contenuto di alogenuri totali (TOX); •composti chimici organici volatili (VOC). Inoltre si possono raccogliere i dati che rappresentano rumore e vibrazioni, uso del terreno, radiazioni, odore e calore dei rifiuti. •Qualità dei dati I requisiti dei dati dovrebbero comprendere: •Qualità dei dati •copertura temporale: l’anzianità dei dati e la minima estensione di tempo rispetto ai quali i dati dovrebbero essere raccolti; •copertura geografica: la zona geografica nella quale dovrebbero essere raccolti i dati relativi ai processi unitari, per soddisfare l’obiettivo dello studio; •copertura tecnologica: tecnologia specifica o combinazione di tecnologie; •precisione: misura della variabilità dei valori dei dati per ciascuna categoria di dai espressi; •rappresentatività: valutazione qualitativa del grado con cui l’insieme dei dati riflette la popolazione realmente interessata; •riproducibilità: valutazione qualitativa del grado con cui le informazioni riguardo la metodologia e i valori dei dati permettono a un esecutore indipendente di riprodurre i risultati riportati nella relazione dello studio; •le fonti dei dati; •l’incertezza dell’informazione. •Confronto fra sistemi e Considerazioni sul riesame critico Negli studi comparativi, prima di interpretare i risultati, deve essere valutata l’equivalenza dei sistemi posti a confronto. I sistemi devono essere messi a confronto utilizzando la medesima unità funzionale e le considerazioni metodologiche equivalenti, quali la prestazione, i confini del sistema, la qualità dei dati, le procedure di allocazione, le modalità di decisione sulla valutazione degli elementi in ingresso e in uscita e sulla valutazione dell’impatto. Ogni differenza fra i sistemi relativa a questi parametri deve essere identificata e messa in evidenza. Il campo di applicazione dello studio deve definire se sia necessario un riesame critico e, qualora lo sia, come condurlo. Deve inoltre stabilire il tipo di riesame critico necessario e chi dovrebbe eseguirlo. LCI è la costruzione di un modello della realtà in grado di rappresentare nella maniera più fedele possibile tutti gli scambi tra i singoli processi appartenenti alla catena produttiva analizzata. L’obiettivo è fornire dati oggettivi su tutti i flussi elementari in ingresso ed in uscita dal sistema analizzato. Lo scopo dell’LCI è quindi quello di compilare una tabella (LCI result) che indichi quante emissioni sono state rilasciate e quante risorse naturali sono state consumate durante l’intero ciclo di vita del prodotto in esame. Per fare ciò bisogna innanzitutto individuare una catena di processi ed analizzare i flussi elementari in ingresso e in uscita. LCI è la costruzione di un modello della realtà in grado di rappresentare nella maniera più fedele possibile tutti gli scambi tra i singoli processi appartenenti alla catena produttiva analizzata. L’obiettivo è fornire dati oggettivi su tutti i flussi elementari in ingresso ed in uscita dal sistema analizzato. Questa fase prevede i seguenti passi: 1.Diagramma di flusso, che identifica e visualizza le operazioni principali del processo e le loro relazioni; 2.Schede di raccolta dati, tramite le quali, per ogni operazione unitaria, vengono indicati tutti gli input e gli output associati. I dati raccolti possono essere distinti in tre categorie: dati primari, provenienti da rilevamenti diretti, dati secondari, ricavati dalla letteratura (banche dati e altri studi), e infine dati terziari, definiti sulla base di stime e valori medi; 3.Risultati, presentati secondo diverse categorie: •materie prime; •combustibili primari; •energia: produzione da combustibili, diretta, trasporti; •rifiuti solidi; •emissioni gassose; •emissioni liquide. La terza fase dell’LCA è quella di valutazione degli impatti (LCIA, Life Cycle Impact Assessment). Essa ha lo scopo di evidenziare l’entità delle modificazioni ambientali che si generano a seguito dei rilasci nell’ambiente e del consumo di risorse provocati dall’attività produttiva in esame. Consiste nell’imputare i consumi e le emissioni a specifiche categorie di impatto riferibili ad effetti ambientali conosciuti e nel quantificare l’entità del contributo che il processo arreca agli effetti considerati. Per interpretazione del ciclo di vita si intende il processo che permette di capire la ragionevolezza del risultato finale di tutto l’impatto ambientale, trarre le conclusioni, spiegare le limitazioni dei risultati ottenuti, saper fornire delle raccomandazioni sulla base degli stessi risultati. Determinazione della significatività di questi risultati. I fattori significativi possono essere: •categorie di dati dell'inventario, quali energia, emissioni, rifiuti, ecc.; •categorie di impatto, quali l'uso delle risorse, il potenziale di riscaldamento globale, ecc.; •contributi essenziali dalle fasi del ciclo di vita ai risultati dell'LCI o dell'LCIA quali i processi unitari individuali o i gruppi di processi quali il trasporto e la produzione di energia. •Interpretazione -controllo di completezza: garantisce che tutte le informazioni e i dati siano disponibili e completi; -controllo di sensibilità: ha come obiettivo quello di valutare se i risultati finali siano stati influenzati dalle incertezze nei dati, dai metodi di allocazione o dal calcolo dei risultati degli indicatori di categoria, o da altri fattori; -controllo di coerenza: ha l'obiettivo di determinare se le ipotesi, i metodi e i dati siano coerenti con l'obiettivo e il campo di applicazione. •Interpretazione •A questo punto si passa alle conclusioni di uno studio di LCA, queste devono rispondere fedelmente allo scopo dello studio ed anche portare a delle deduzioni che servano ad ottimizzare il potenziale ambientale di un’azienda o di una catena di produzione. L’ultimo atto di questo processo consiste nel redigere un rapporto conclusivo che racchiuda le conclusioni a cui si è giunti. I risultati ottenuti possono riguardare sia l’impatto globale, sia le singole categorie di danno o di impatto. In questo modo si può stabilire quale processo mostra il carico ambientale maggiore, in assoluto o con riferimento ad ogni singola categoria. •Comunicazione e riesame critico I risultati e le conclusioni della LCA devono essere comunicati in modo equo, completo e preciso al pubblico interessato. Risultati, dati, metodi, ipotesi e limitazioni devono essere trasparenti e devono essere presentati in modo sufficientemente dettagliato, tale da permettere al lettore di capire la complessità e le gradualità inerenti alla LCA. Il rapporto deve inoltre permettere di usare i risultati e l’interpretazione in modo coerente con gli obiettivi dello studio. Il processo di riesame critico deve assicurare che: •i LCA siano coerenti con le norme ISO 14040 e 14044; •i metodi utilizzati per eseguire la LCA siano validi dal punto di vista scientifico e tecnico; •i dati utilizzati siano appropriati e ragionevoli in rapporto all’obiettivo dello studio; •le interpretazioni riflettano le limitazioni identificate e l’obiettivo dello studio; •l rapporto sullo studio sia trasparente e coerente. •Comunicazione e riesame critico Le caratteristiche di affidabilità e riproducibilità dello studio sono legate alla verifica di alcuni requisiti di seguito elencati: •trasparenza: chiare esplicazioni dei limiti del sistema (funzionali, territoriali, spaziali), dei livelli di analisi, dei metodi impiegati, delle assunzioni, della qualità dei dati, delle omissioni ed incompletezze nella raccolta, ecc; •consistenza: gli inventari delle alternative da comparare dovrebbero essere compilati con riferimento agli stessi limiti temporali e spaziali ed agli stessi livelli di analisi; •completezza: una LCA si può considerare completa quando tutti gli impatti ambientali rilevanti sono seguiti lungo tutto il ciclo di vita; •comprensibilità: chiara esplicazione dell'intervallo di incertezza (anche in termini qualitativi) delle singole valutazioni; •ripercorribilità: chiara esplicazione dei percorsi valutativi ed assenza di ridondanze nelle valutazioni. •Comunicazione e riesame critico Analisi aggiuntive di qualità dei dati: Analisi di incertezza: è una procedura per determinare in che modo le incertezze nei dati e nelle ipotesi progrediscono nei calcoli e come incidono nell’affidabilità dei risultati. Analisi di sensibilità: è una procedura per determinare in che modo le modifiche delle scelte metodologiche e dei dati incidono sui risultati . Ogni qualvolta l’analista si trova a dover scegliere tra diversi approcci possibili, dovrebbe essere condotta un’analisi di sensibilità. Tale analisi deve valutare se e come, cambiando le ipotesi iniziali, i risultati possono subire delle variazioni significative. Le principali cause d’incertezza: •inaccuratezza dei dati (data inaccuracy): essa concerne l'accuratezza con cui i dati empirici sono misurati. Le misurazioni possono essere affette da errori casuali o sistematici; •mancanza di dati (data gap): in assenza d’informazioni specifiche, talune parti dell'analisi (fasi del ciclo di vita, processi, input, ecc.) sono omesse; •scarsa rappresentatività dei dati (unrepresentative data): in assenza di dati specifici e dettagliati, ci si riferisce a dati che non sono strettamente rappresentativi del processo considerato poiché, ad esempio, si riferiscono a processi similari ovvero a contesti geografici e temporali differenti; •incertezza del modello (model uncertainty): essa include le incertezze dovute alle semplificazioni introdotte nel calcolo quali la linearità o la non linearità del modello, l'aggregazione dei dati, i fattori di caratterizzazione utilizzati, ecc; •incertezza dovuta alle scelte effettuate (uncertainty due to choices): spesso nell'analisi non esiste un modo univoco o "corretto" di procedere. Occorre dunque tener conto delle incertezze dovute alle scelte effettuate, quali le regole di allocazione, la scelta dell'unità funzionale, i confini del sistema, ecc; •variabilità spaziale (spatial variability) e temporale (temporal variability): tutti i processi sono affetti da una naturale variabilità dovuta alla collocazione geografica e temporale. Tale variabilità può interessare sia la fase di inventario (dati non rappresentativi del contesto considerato) che la fase di impact assessment (come, ad esempio, nella scelta degli orizzonti temporali nel calcolo del GWP); •variabilità tra fonti ed oggetti (variability between sources and objects): essa è legata alla variabilità tra fonti del sistema inventariato (ad esempio, la variabilità tra processi tecnologicamente analoghi) e l'oggetto che determina l'impatto (ad esempio la sensibilità degli organismi alle sostanze tossiche); •incertezza epistemologica (epistemological uncertainty): incertezza causata dalla conoscenza approssimativa del sistema e della sua evoluzione. Ne sono affette tutte le analisi previsionali che si basano su previsioni future spesso indeterminate; •incertezza dovuta ad errori (mistakes): gli errori sono sempre possibili e spesso non sono facilmente individuabili e gestibili; •stima dell'incertezza (estimation of uncertainty): la stima delle precedenti fonti di incertezza è essa stessa affetta da incertezza. LA METODOLOGIA LCA: SCHEMA FASI Queste fasi sono standardizzate da “SETAC” (Society of Environmental Toxicoly and Chemistry) e da “ISO” (International Standards Organitation) con la norma UNI EN ISO 14040 e 14044. DEFINIZIONE SCOPI E OBIETTIVI Dichiarazione degli Obiettivi Definizione del Campo di Applicazione Definizione dell’Unita’ Funzionale Definizione dei Confini del Sistema 1° Fase 2° Fase MATERIALI INVENTARIO ENERGIA PROCESSI EMISSIONI RISORSE 3° Fase CLASSIFICAZIONE CARATTERIZZAZIONE NORMALIZZAZIONE VALUTAZIONE VALUTAZIONE DEL DANNO AMBIENTALE Con i metodi di valutazione 4° Fase VALUTAZIONE DI POSSIBILI MIGLIORAMENTI STRUMENTI Esistono numerosi software utili a compiere l’analisi dell’impatto ambientale associato al ciclo di vita di un prodotto o di un processo, ciascuno dei quali offre differenti caratteristiche, livelli di complessità e banche dati. La strumentazione software è in continua evoluzione, e nuovi prodotti si vanno rendendo disponibili con elevata frequenza. Nome EcoLab GaBi LCAiT SimaPro TEAM TEAM for Building WWLCAW ATHENA ENVEST BEAT Creazione 1995 Aggiornato da Nordic Port, Sweden n. d. Aggiornato da PE Europe, Germany 1992 Sviluppato e aggiornato da CIT Ekologik, Sweden 1990 Aggiornato da PRé Consultants, Netherlands n.d. Sviluppato e aggiornato da Ecobilan, PriceWaterhouseCoopers, France 1997 Sviluppato e aggiornato da Ecobilan, PriceWaterhouseCoopers, France 2001 Sviluppato da IMI presso Chalmers University of Technology, Sweden 2002 Sviluppato da Athena Sustainable Materials Institute, Ottawa, Canada n.d. Sviluppato da BRE – British Research Establishment, UK n.d. Sviluppato da SBI – Danish Bulding Research Institute Informazioni Software LCA di tipo generale; informazioni su http://www.port.se/ecolab/ Software incentrato sull’ottimizzazione ambientale dei processi e dei prodotti; informazioni su http://www.gabi-software.com/ Software LCA di tipo generale; informazioni su http://www.lcait.com/ Software LCA di tipo generale, caratterizzato da database trasparente, possibilità di applicare diversi metodi di valutazione e inclusione di numerose banche dati europee e internazionali; informazioni su http://www.pre.nl/simapro/ Software LCA specifico per il settore http://www.ecobilan.com/uk_team.php industriale; informazioni su Versione del software TEAM specifica per gli edifici; esamina le fasi di costruzione e uso; informazioni su http://www.ecobilan.com/uk_team.php Prototipo di software LCA gratuito ‘web-based’. Consente l’impiego di documentazione nel formato ISO/TS 14048; informazioni su http://workshop.imi.chalmers.se/ Esamina la strutture e l’involucro edilizio, includendo gli impatti prodotti di operazioni di manutenzione, sostituzione e riparazione; informazioni su: http://www.athenaSMI.ca Software ‘web based’ che consente di esplicitare gli impatti ambientali e i costi nel ciclo di vita; informazioni su: http://www.brek.co.uk/envest.html Sistema costituito da un database e uno strumento per la costruzione di inventario per il calcolo degli effetti ambientali potenziali di edifici e componenti edilizi; informazioni su: http://www.en.sbi.dk/ STRUMENTI Sulle stesse fasi, standardizzate con la norma UNI EN ISO 14040 e 14044, è organizzato il codice di calcolo SimaPro 7.1 utilizzato per compiere l’analisi d’impatto ambientale Librerie Fasi Nel codice di calcolo sono implementati databases da cui si possono richiamare materiali e processi: nello studio condotto si è fatto riferimento alla libreria ECOINVENT Metodi Nel codice di calcolo sono implementati 16 metodi di valutazione che si possono richiamare al momento di analizzare i processi. Nello studio condotto sono stati usati tre metodi: Eco-indicator 99 IPCC 2001 CED 2001 LCA IN EDILIZIA “La LCA è un’analisi ambientale che permette di valutare gli impatti associati al Ciclo di vita di un processo, un’attività o un PRODOTTO” L’EDIFICIO Consumi energetici per settore di utilizzo finale,in Italia nel 2005 L’approccio LCA è completamente diverso da quello adottato dagli economisti per descrivere i processi industriali che, tradizionalmente, prevede la suddivisione dell’industria in settori (estrattivo, tessile, delle costruzioni, ecc.) L’approccio LCA è invece concentrato sull’analisi del soddisfacimento delle funzioni proprie di ogni settore e dunque, per definizione TRASVERSALE Consumi di energia: 1) 2) 3) 4) 5) 6) per la produzione dei materiali e dei componenti per l’edilizia per trasportare i materiali dalle industrie di produzione al luogo di costruzione per l’edificazione vera e propria nella fase operativa per riscaldamento, produzione d’acqua calda, ecc. nel processo di demolizione dell’edificio apporto positivo deriva dal riciclaggio di materiali e componenti Settore coinvolto: industriale trasporti industria delle costruzioni residenziale e terziario industria delle costruzioni industriale VANTAGGI E APPLICAZIONI Numerose sono le applicazioni del LCA in edilizia: 1. metodo di base per la definizione dei criteri di assegnazione Dell’ecolabel a materiali edili; 2. metodo di base per lo sviluppo di banche dati di materiali e componenti edilizi; 3. supporto alla definizione di metodi di valutazione dell’ecocompatibilità di manufatti architettonici. In fase di scelta progettuale dei materiali e componenti vanno evidenziate le interrelazioni del componente rispetto al sistema edificio e va valutato non solo il profilo ambientale del singolo componente, ma anche il comportamento ambientale del sistema edificio, prima di poter esprimere un giudizio sulla eco-compatibilità di un prodotto o di una soluzione tecnica. Ne deriva che non esistono materiali, componenti, tecniche costruttive eco compatibili in senso assoluto ma l’eco-compatibilità dipende dalla specifica applicazione e dall’uso. VANTAGGI E APPLICAZIONI LIMITI E POTENZIALITÀ PRINCIPALI LIMITI 1) Carattere prototipico del settore edilizio; 2) Complessità del processo edilizio accresciuta dalle interazioni tra manufatto e fattori esterni; 3) Quantità di operatori interessati nel ciclo di vita dell’edificio; 4) Difficoltà nel reperimento dati. PRINCIPALI POTENZIALITÀ 1) Trasparenza del metodo: è un metodo quantitativo, quindi oggettivo; 2) Carattere iterativo del processo; 3) Quantificazione e qualificazione del danno ambientale del manufatto; 4) Verifica del danno ambientale nelle diverse fasi del ciclo di vita del manufatto (costruzione-uso- manutenzione dismissione); 5) Comparazione tra soluzioni costruttive ed impiantistiche alternative – eco design Edificio residenziale monofamiliare •Prospetto Sud - Progetto •Pianta piano terra - Progetto Si è scelto un edificio residenziale di recente costruzione, realizzato con materiali e tecniche tradizionali come rappresentativo del panorama edilizio attuale per la sua tipologia. •Prospetto Est - Progetto N • Definizione degli Obiettivi e dei Confini del Sistema •1. Obiettivo dello studio •1. •Evidenziare l’effettiva utilità dell’applicazione della metodologia LCA all’organismo edilizio •2. •Fornire uno schema semplificato e un modello relativo per effettuare le valutazioni LCA sull’organismo edilizio in fase di studio di fattibilità •2. Campo di applicazione •Definito dalla scheda di “Descrizione dell’organismo edilizio” • Definizione degli Obiettivi e dei Confini del Sistema •Descrizione dell’Organismo Edilizio Nome dell’edificio Villa Bracuto Tipologia edilizia Abitazione civile adibita a residenza di un unico nucleo familiare con carattere continuativo Luogo di costruzione Comune di Perugia, località Ponte Valleceppi Anni di costruzione 2000-2002 Progettista Dott. Ing. Alessio Burini Periodo di vita ipotizzato 50 anni Stutture Struttura portante superficiale detta a trave rovescia, struttura di elevazione puntiforme Piani Piano terra: 184 m2 riscaldati su 221 m2 calpestabili; Piano primo: 124 m2; piano secondo: 91 m2 Pareti perimetrali Realizzate in muratura a cassa vuota; paramenti realizzati in mattoni facciavista e intonaco Infissi esterni Finestre in alluminio, sistemi di oscuramento in alluminio Tetto Tetto a falda, isolamento termico: lana di vetro; Tetto piano calpestabile, isolamento termico: lastre di polistirene Orientazione Sviluppo longitudinale dell’edificio lungo l’asse nord-sud. Il portico prospiciente la zona del soggiorno e le camere del piano primo affacciano ad oriente. Pavimenti Zona giorno: grès porcellanato e travertino; Zona notte: parquet Riscaldamento Caldaia autonoma Acqua Acquedotto municipale Elettricità Rete elettrica nazionale Fognatura Depuratore • Definizione degli Obiettivi e dei Confini del Sistema •1. Obiettivo dello studio •4. Confini del sistema •1. •1. •Evidenziare l’effettiva utilità dell’applicazione della metodologia LCA all’organismo edilizio Stabilire le unità di processo da includere nello studio: sono quelle concepite dal “Sistema di classificazione”adottato per l’edificio, (norma UNI 8590-1) •2. •Fornire uno schema semplificato e un modello relativo per effettuare le valutazioni LCA sull’organismo edilizio in fase di studio di fattibilità •2. Campo di applicazione •Definito dalla scheda di “Descrizione dell’organismo edilizio” •3. Unità funzionale •Tutte le quantità si riferiscono all’intero edificio • Definizione degli Obiettivi e dei Confini del Sistema •Sistema di classificazione SISTEMA INVOLUCRO UNI 8290-1:1981 +A122:1983 - CLASSIFICAZIONE DEL SISTEMA TECNOLOGICO Classi di unità tecnologiche Unità tecnologiche Classi di elementi tecnici Sub-sistemi Struttura portante (3.1) 3.1.1.1. Strutture di fondazione dirette 3.1.1.1.2. Trave di fondazione (trave rovescia) Chiusura (3.2) Struttura di fondazione (3.1.1) Componenti Sub-componenti Cls per getti Cls sottofondazioni Armature e staffature Cls per getti Armature e staffature Cls per getti Armature e staffature Profilati d'acciaio Cls per getti Armature e staffature Cls per getti Armature e staffature Cls per getti Armature e staffature Mattoni pieni Mattoni forati 25x25x20 Mattoni forati 25x25x10 Malta di cemento Quantità U.di M. 85 55 8630 Strtutture di elevazione (3.1.2) 3.1.2.1. Strutture di elevazione verticali 3.1.2.1.1. Pilastri (colonne) 70,55 7605 3.1.2.1.2. Setti strutturali vani scale 4,8 400 3.1.2.1.3. Strutture di controvento 380 3.1.2.2. Strutture di elevazione orizzontali ed3.1.2.2.1. inclinateTravi 39,1 5317 3.1.2.2.2. Solette (predalles) 1,15 168 Strutture di contenimento (3.1.3) 3.1.3.1. Strutture di contenimento verticali 130 10280 Chiusura verticale (3.2.1) 3.2.1.1. Pareti perimetrali verticali 3.2.1.1.2. Tamponamenti verticali Strato di irrigidimento 5400 96390 49140 37460 5000 Strato di isolamento termico e acustico Isolanti di origine sintetica 554 Strato di finitura interna Intonaci 5365,5 844 1547 Rivestimenti ceramici 860 16,34 3,4 Battiscopa lapidei 94,25 74 10 Battiscopa di legno 0,0261 Pitture 157,8 Strato di finitura esterna Intonaci 1437 17527 Battiscopa lapidei 51 773,5 380 Rivestimenti in laterizio 11370 81864 1516 10 Pitture 309,3 3.2.1.2. Infissi esterni verticali Finestra Vetri 873 Telai metallici 356 Isolamento termico 7,2 Guarnizioni cingivetro EPDM 5,2 Accessori - soglie travertino 2600 850 222 Sistemi di oscuramento-persiane 1120,50 Vernici 8,4 m3 m3 kg m3 kg m3 kg kg m3 kg m3 kg m3 kg kg kg kg kg kg kg kg kg kg kg kg kg kg kg kg m3 kg kg kg kg kg kg kg kg kg kg kg kg kg kg kg kg kg kg kg kg FASE 1: DEFINIZIONE DEI CONFINI DEL SISTEMA Classificazione del sistema tecnologico L’edificio è stato scomposto secondo la norma UNI 8290 CLASSI DI UNITÀ TECNOLOGICHE STRUTTURA PORTANTE CHIUSURA PARTIZIONE INTERNA IMPIANTO DI FORNITURA SERVIZI UNITÀ TECNOLOGICHE Struttura di fondazione Struttura di elevazione Struttura di contenimento Chiusura verticale Chiusura orizzontale inferiore Chiusura superiore Partizione interna: - orizzontale - verticale - inclinata Impianto Impianto Impianto Impianto di smaltimento liquidi idrosanitario elettrico di climatizzazione FISR GENIUS LOCI - U.O. SAPIENZA PROGETTO PILOTA: EDIFICIO SITO IN PERUGIA - PONTEVALLECEPPI LINEA 3: APPLICAZIONE E VERIFICA DELLE PROCEDURE Attivita' 2: Progettazione di interventi pilota Analisi d'inventario del sistema edificio secondo la classificazione tecnologica della UNI 8290 UNITA' TECNOLOGICA: CHIUSURA VERTICALE 3.2.1 Piano terreno ELEMENTO TECNICO: PARETI PERIMETRALI VERTICALI 3.2.1.1. 148,61 MC UNITA' TECNOLOGICA: PARTIZIONE INTERNA VERTICALE ELEMENTO TECNICO: PARETI VERTICALE 3.2.1.1. Piano terreno SUB-SISTEMA: TAMPONAMENTO VERTICALE 3.2.1.1.2. 16,06 MC N 0 1 5m • Definizione degli Obiettivi e dei Confini del Sistema •1. Obiettivo dello studio •4. Confini del sistema •1. •1. •Evidenziare l’effettiva utilità dell’applicazione della metodologia LCA all’organismo edilizio Stabilire le unità di processo da includere nello studio: sono quelle concepite dal “Sistema di classificazione”adottato per l’edificio, (norma UNI 8590-1) •2. •Fornire uno schema semplificato e un modello relativo per effettuare le valutazioni LCA sull’organismo edilizio in fase di studio di fattibilità •2. Campo di applicazione •Definito dalla scheda di “Descrizione dell’organismo edilizio” •3. Unità funzionale •Tutte le quantità si riferiscono all’intero edificio • 2. • Definire le fasi del ciclo di vita da includere nello studio • Definizione degli Obiettivi e dei Confini del Sistema •Fasi del ciclo di vita •Produzione •Materie prime •Materiale riciclato •Trasporto •Collocazione •del materiale •Lavorazione: •produzione materiali •Posa in opera •Trasporto •Scavo •Assemblaggio •(consumi elettrici) •Sostituzione •del materiale •danneggiato •Riscaldamento •Fase operativa •Produzione acqua calda •Consumi di gas •Usi cucina •Consumi elettrici •Demolizione •Dismissione •Trasporto •Discarica •Riciclo •Riutilizzo • Definizione degli Obiettivi e dei Confini del Sistema •1. Obiettivo dello studio •4. Confini del sistema •1. •1. •Evidenziare l’effettiva utilità dell’applicazione della metodologia LCA all’organismo edilizio Stabilire le unità di processo da includere nello studio: sono quelle concepite dal “Sistema di classificazione”adottato per l’edificio, (norma UNI 8590-1) •2. •Fornire uno schema semplificato e un modello relativo per effettuare le valutazioni LCA sull’organismo edilizio in fase di studio di fattibilità • • 2. Definire le fasi del ciclo di vita da includere nello studio •2. Campo di applicazione •5. Requisiti di qualità dei dati •Definito dalla scheda di “Descrizione dell’organismo edilizio” • dati disponibili da computo metrico estimativo •3. Unità funzionale •Tutte le quantità si riferiscono all’intero edificio • dall’elenco voci allegato al computo • dagli elaborati grafici di progetto • informazioni reperite in letteratura • Analisi dell’Inventario L’INVENTARIO PER LA FASE DI COSTRUZIONE: È la fase dell’LCA più delicata e dispendiosa in termini di tempo. E’ la parte contabile di raccolta ed elaborazione dati. •1° Fase •Esempio Adeguare la suddetta classificazione ai dati disponibili da computo metrico estimativo, dagli elaborati grafici di progetto, utilizzando se necessario, informazioni reperite in letteratura •il solaio in latero-cemento di cui si conosce la superficie complessiva è stato suddiviso tra i subsistemi previsti dalla classificazione sulla base degli elaborati grafici del progetto strutturale •COMPUTO METRICO ESTIMATIVO N. Art. Ord. Elenco Voci 27 3.12 Descrizione Quantità Unità di misura SOLAIO IN LATERO-CEMENTO 720 m2 •1°Approssimazione: •CLASSIFICAZIONE 3.2.2.1.2 Solaio su spazio areato (20+4) 3.2.3.1.1 Solaio su portico (16+4) 221 m2 74,16 m2 3.2.3.1.2 Solaio a "sbalzo" (terrazzo) 5,2 m2 3.2.4.1.1 Coperture inclinate: Solaio in latero-cemento 79 m2 3.2.4.1.2 Coperture piane calpestabili: Solaio in latero-cemento 51,86 m2 3.3.2.1.1 Solai su ambienti riscaldati 200,5 m2 3.3.2.1.2 Solai su ambienti non riscaldati 25,3 m2 Adattare le quantità note da computo al dettaglio richiesto dalla classificazione • Analisi dell’Inventario •2° Fase •L’edificio è un sistema complesso costituito da un numero consistente di componenti e materiali diversi ognuno dei quali necessita di un proprio LCA. Per realizzare la scomposizione dell’edificio è stato necessario creare una corrispondenza tra i materiali impiegati per realizzare l’edificio e quelli della libreria Ecoinvent, implementata nel codice di calcolo. •Limiti del database Ecoinvent •Non è pensata in modo specifico per materiali edili •È una banca dati olandese, quindi non è pensata per materiali prodotti in Italia •Mancano componenti di uso comune in edilizia, risultanti dall’assemblaggio di più materiali (come per esempio: la membrana impermeabilizzante, le porte, i radiatori, il parquet, il portoncino blindato, ecc.) •l’operazione di analisi d’inventario diventa molto gravosa per il valutatore •Si auspica la realizzazione di una banca dati italiana, che sia: •-riferita a materiali e processi produttivi italiani; •-accessibile: i valutatori possono disporre dell’analisi del ciclo di vita per alcuni prodotti, nella forma in cui sono disponibili in commercio e sono elencati nel computo metrico magari potendo scegliere tra più modelli alternativi diminuisce così il margine di arbitrarietà delle ipotesi introdotte da chi esegue la valutazione e il livello di dettaglio a vantaggio di uniformità che significa anche confrontabilità. • Analisi dell’Inventario •2° Fase •Esempio •In mancanza di un banca dati italiana, in attesa che questa venga realizzata, per facilitare gli studi che seguiranno, si propongono in questo lavoro delle ipotesi di scomposizione dei componenti forniti dal computo metrico estimativo nei materiali costituenti a cui si possono far corrispondere quelli presenti nella libreria Ecoinvent Per introdurre il solaio in latero-cemento nell’analisi del ciclo di vita condotta con il codice di calcolo SimaPro, si dispone dalla libreria Ecoinvent dei materiali calcestruzzo, laterizio e acciaio. Grazie ad informazioni reperite in letteratura si è provveduto a scomporre questo elemento nei materiali di cui è costituito Tipologia di solaio: Solaio misto semi-prefabbricato a travetti tralicciati e blocchi in laterizio: è costituito da travetti compositi in laterizio, acciaio e calcestruzzo posti ad una certa distanza chiamata interasse, tra i quali si dispongono gli elementi in laterizio, con funzione di alleggerimento ("pignatte"); al di sopra delle travi e delle pignatte si realizza infine una soletta di calcestruzzo armata. •2°Approssimazione: Scomporre un componente nei materiali di cui è costituito in base a dati reperiti in letteratura Calcestruzzo Laterizio Ferri longitudinali Staffe L=400 Totale acciaio H cm 2,5 20 L cm 9 1,5 f =5 f =7 2 10 1 S cm 100 100 Volume m3 0,00225 0,003 Densità kg/m3 2380 1800 Peso kg 5,355 5,4 S cm 100 Volume m3 0,0000775 0,0000785 Densità kg/m3 7800 7800 Peso kg 0,6045 0,6123 1,22 • Analisi dell’Inventario Pignatte Getto di completamento S (cm) L (cm) H (cm) Massa superficiale Kg/m2 20 25 38 73 Altezza solaio cm Interasse nervature cm Volume calcestruzzo in opera m3/m2 Densità Kg/m3 Peso kg 20+4 50 0,076 1800 180,88 Rete elettrosaldata 1 m2 Maglia f (mm) L barra (m) N° barre Volume m3 Densità kg/m3 Peso kg 15x15 0,0002618 7800 2,042 5 1 Solaio in latero - cemento Superficie : 1 m2 Travetti 13,3 Cls (kg) Laterizio (kg) Acciaio (kg) 10,71 10,8 2,44 Pignatte 73 Rete elettrosaldata Getto di completamento h = 20 cm H = 24 cm Armatura s = 4 cm I = 50 cm Totale 2,042 180,88 1,52 191,59 84 6 • Analisi dell’Inventario •3° Fase •Attribuzione dei materiali utilizzati a quelli contenuti nel database Ecoinvent, la scelta è stata condotta con il criterio di massima corrispondenza tra le caratteristiche del materiale descritte nell’elenco voci del computo metrico estimativo e quelle riportate nelle schede tecniche del prodotto tratta dall’inventario Ecoinvent •Esempio Cls (kg) Concrete, normal, at plant/CH U (kg) Laterizio (kg) •3°Approssimazione: Far corrispondere i materiali realmente utilizzati a quelli della libreria Ecoinvent Acciaio (kg) Brick, at plant/RER U (kg) Reinforcing steel, at plant/RER U (kg) •Elaborati prodotti nell’Analisi d’Inventario •Sostanzialmente, nell’analisi d’inventario si è provveduto a descrivere tutte le operazioni compiute per effettuare la scomposizione dell’edificio sulla base delle indicazioni fornite dalla norma UNI 8290. Di seguito per ogni sub-sistema si realizzano “tavole” che riportano anche componenti e subcomponenti; questi a loro volta sono descritti nelle “tabelle” con le informazioni necessarie per l’attribuzione al materiale scelto dal database ecoinvent “schede tecniche” •Tavola •Tabella •Scheda tecnica • Analisi dell’Inventario •Elaborati: Tavole Classi di unità tecnologiche Unità tecnologiche Classi di elementi tecnici Sub-sistemi Componenti Sub-componenti Laterizio Cls per getti Armature e staffature Componenti Sub-componenti Sottofondo (10 cm) Componenti Sub-componenti Impermeabilizzanti (membrana impermeabilizzante) Componenti Sub-componenti Polimeri espansi Componenti Sub-componenti Rivestimenti ceramici Rivestimenti lapidei Componenti Sub-componenti Materiali drenanti 3.2. Chiusura 3.2.2. Chiusura orizzontale inferiore 3.2.2.1. Solai a terra 3.2.2.1.2. Solaio su spazio areato (20+ 4) Solaio in latero-cemento Materiali Brick Concrete, normal, at plant/CH U Reinforcing steel Massetto di sottofondo Materiali Cement cast plaster floor at plant/CH U Strato di impermeabilizzazione Materiali Bitumen, at refinery Polyethylene, HDPE, granulate Strato di isolamento termico Materiali Polystyrene foam slab Pavimentazione Materiali Ceramic tiles, at regional storage/CH U Stucco, at plant/CH U Water, completely softened Limestone, at mine/CH U Cement mortar, at plant/CH U Water, completely softened Portland cement, strenght class Z 42,5, at plant/CH U Water, completely softened Strato di drenaggio Materiali Gravel, round, at mine/CH U Quantità 18564 17,79 1326 U.m. kg m3 kg L.s. 1 1 1 Quantità 58520 U.m. kg L.s. 1 Quantità 946 143 U.m. kg kg L.s. 1 1 Quantità 265 U.m. kg L.s. 1 Quantità 232 4,35 0,9 12480 5440 725 U.m. kg kg kg kg kg kg L.s. 1 1 1 1 1 1 kg kg 1 1 U.m. kg L.s. 1 158,4 33 Quantità 246500 •Il fattore di life span indica il numero di sostituzioni del materiale nell’arco della vita dell’edificio • Analisi dell’Inventario •Elaborati: Tabelle e Schede Tecniche Polistirene espanso Superficie Spessore Volume Densità Peso m2 m m3 kg/m3 kg 221 0,04 8,84 30 265 Name Location Infrastructure Process Unit Data Set Version Included Processes Amount Local Name Synonyms General Comment to reference function Start Date End Date Data Valid For Entire Period Geography text Technology text Production Volume Sampling Procedure Uncertainty Adjustments polystyrene foam slab, at plant RER 0 kg 1.01 Includes production and thermoforming of EPS 1 Faserplatte hart, ab Werk Polystyrolplatte expandiert, ab Werk Combination of material and processing module. EPS foam slab has a density of 30 kg/m3 and a thermal conductivity of 0,035-0,04 W/mK. 2003 2003 1 European average EPS production; thermoforming from 2 Factories in Switzerland unknown none none •L’inventario per la Fase di Produzione e Posa in Opera •Produzione e sostituzione materiali •Trasporto •I “processi” creati per ogni materiale comprendono l’estrazione della materia prima, i trasposto al sito di produzione e la produzione-lavorazione •Si è ipotizzata una distanza media dall’azienda al cantiere di 30 km da percorrere con un camion alimentato diesel (consumi) con portata di 16 t •Scavo •- Consumi di energia per l’escavatore - Impatto dovuto alla occupazione del suolo - Impatto dovuto alla trasformazione del suolo •Edificazione •Assemblaggio •Consumi elettrici stimati come l’1,8% della “energia totale incorporata” •L’inventario per la Fase di Utilizzo •Consumi di gas •Riscaldamento •Stimati con l’ausilio del codice di calcolo HVAC – CAD (Norma UNI EN 832) •Acqua calda •Stimati con l’ausilio del codice di calcolo HVAC - CAD •Usi cucina • Stima da dati ENEA: “Rapporto Energia e Ambiente”, 2006. •Scelta del materiale dal database Ecoinvent: • “HEAT, NATURAL GAS, AT BOILER MODULATING<100KW/RER U” •Consumi elettrici •Illuminazione e Funzionamento elettrodomestici •Dati ISTAT per l’Umbria nel 2005 •Scelta del materiale dal database Ecoinvent: • “ELECTRICITY, LOW VOLTAGE, PRODUCTION IT, AT GRID/IT U” •L’inventario per la Fase di Smaltimento: Alternative per lo smaltimento dei materiali da costruzione • Riciclaggio diretto •Il materiale viene separato dagli altri direttamente presso l’edificio in corso di demolizione e l’energia consumata è soltanto quella necessaria per lo smantellamento dei componenti, mentre l’energia spesa per il trasporto del materiale a sito in cui avviene il riciclaggio è a carico di chi utilizza il materiale riciclato, non del primo utente; si è previsto il riciclaggio di vetro, acciaio e alluminio. • Riciclaggio parziale previa selezione e separazione dei materiali idonei •si applica se il materiale è mischiato ad altri in maniera tale da non poter essere diviso sul posto, viene quindi trasportato presso un impianto in cui verrà separato e poi trasferito al riciclaggio se idoneo o altrimenti verrà mandato in discarica. Al materiale mandato in discarica viene assegnato un valore negativo; si è ipotizzata questa modalità di riciclaggio per il cemento armato. •Deposizione in discarica senza riciclaggio •è una scelta che si opera per i materiali che non possono essere riciclati per mancanza di qualità (materiali mescolati e inseparabili), mancanza di tempo o di spazio per il disassemblaggio o per assenza di mercato per il prodotto riciclato. •Analisi dei risultati: •Struttura dello studio •1.1 Produzione materiali •1. Costruzione •IPCC 2001 •CED 2001 •Eco-indicator 99 •2. Utilizzo •IPCC 2001 •CED 2001 •4. Intero ciclo di vita •3. Dismissione •Analisi dei risultati: •Metodi di valutazione •Fattori di CARATTERIZZAZIONE: Potenziale di riscaldamento globale (GWP) per ciascun gas ad effetto serra, pubblicati dall’IPCC. •( kg di CO2 equivalenti/kg di gas) •Orizzonti temporali:Il tempo medio per il quale un certo gas rimane in atmosfera, ovvero la persistenza •Per valutare il contributo all’effetto serra dei differenti gas, bisogna prendere in considerazione tre parametri: • La loro concentrazione in atmosfera; • Il forcing radiattivo di ciascun gas, ovvero la diversa capacità di intrappolare l’energia che va dalla Terra verso lo spazio; • Il tempo medio per il quale un certo gas rimane in atmosfera, ovvero la persistenza (ovviamente se un gas serra rimane in atmosfera per poco tempo avrà un effetto minore di un gas serra che rimane in atmosfera molto a lungo). •Prevede la classificazione delle diverse emissioni in base al loro effetto sul riscaldamento globale e il raggruppamento delle differenti emissioni nella categoria d’impatto cambiamenti di climatici •Category •IPCC 2001 •Analisi dei risultati: •Metodi di valutazione •CED 2001 •Fornisce l’energia consumata per ogni categoria. Sommando tali valori si ottiene il valore complessivo di energia primaria consumata •L’energia primaria è l'energia nella forma in cui è disponibile in natura, ad esempio il petrolio greggio. Dall'energia primaria attraverso un processo di trasformazione si ottiene la cosiddetta "energia finale". Così, ad esempio, nelle raffinerie dal petrolio greggio si ricava il gasolio. •L’energia utilizzata durante il ciclo di vita di un bene o di un servizio è determinata con il metodo Cumulative Energy Demand. Unità di misura: MJ-equivalenti Categorie Subcategorie Comprende Energia non rinnovabile fonti fossili carbone, lignite, petrolio,gas naturale, torba nucleare uranio biomasse legno, scarti dei cibi, biomasse dall’agricoltura come la paglia vento, sole, geotermia energia eolica, solare (termico e fotovoltaico), geotermia poco profonda (100-300 m) acqua energia idroelettrica Energia rinnovabile •Vantaggi •È un metodo molto intuitivo e di facile comprensione anche per coloro che pur non essendo addetti ai lavori devono prendere delle decisioni volte al risparmio dei consumi energetici. •Svantaggi •L’utilizzo dell’energia non fornisce un quadro completo degli impatti ambientali di una merce. Per esempio l’eutrofizzazione dovuta alla produzione animale intensiva è uno dei problemi che non possono essere valutati attraverso l’analisi dei •Analisi dei risultati: •Risultato dell’analisi d’inventario del ciclo di (LCI) relativa alla fase di costruzione Prodot t i Ceramici Mat eriali da est razione non f errosi •Gran parte dell’inventario è dedicato ai materiali da costruzione •a causa della complessità della raccolta dei dati e per il grande numero di materiali diversi presi in considerazione. Merita una particolare attenzione la valutazione dei consumi energetici e dell’impatto ambientale che hanno i materiali inventariati per capire quali sono ad avere un peso maggiore nell’ambito dell’impatto globale dell’edificio e delle unità tecnologiche in cui è stato scomposto. Met alli Ferrosi 15,76% 1,80% 16,92% Piet re Nat urali 1,23% Liquidi 0,71% •P E S O Legant i 0,40% Mat erie plast iche t ermoplast iche Alt ro Mat erie plast iche t ermoplast iche 2,16% 6,66% 0,24% Prodot t i Verniciant i 4,24% Met alli non Ferrosi Fibre - Isolant i 0,21% Met alli Ferrosi 2,64% 17,45% Legno •CONSUMI Legno 0,16% 2,04% Piet re Art if iciali Prodot t i Verniciant i 62,13% Mat eriali Vet rosi 17,87% 1,04% Mat eriali Vet rosi 0,15% ristrutturazione Alt ro 2,39% Fibre - Isolant i Prodot t i Verniciant i Met alli non Ferrosi 13,22% Met alli Ferrosi •E M t i Ceramici I Prodot18,93% S S I O N I Met alli non Ferrosi 0,16% •Percentuale in peso dei materiali utilizzati nella fase di costruzione e Legant i 0,72% 0,12% 2,28% Mat eriali da est razione non f errosi 0,58% Legant i 1,94% 14,47% Piet re Art if iciali Prodot t i Ceramici Piet re Nat urali 22,26% 24,44% 0,03% Mat erie plast iche t ermoplast iche 1,92% Liquidi 0,00% •Percentuali di energia primaria (CED) utilizzata per produrre i materiali appartenenti alle famiglie previste dalla suddetta Fibre - Isolant i 1,03% classificazione Alt ro 1,95% Risultati Mat eriali Vet rosi 0,61% Mat eriali da est razione non f errosi 0,29% Piet re Nat urali Piet re Art if iciali 45,29% 0,02% Liquidi 0,002% •Percentuali delle emissioni di gas serra per la produzione dei materiali Peso CED GWP 100a kg MJ-Eq kg CO2-Eq 2253018 4886059 377983 •I risultati: •1° fase: Collocazione del materiale - Metodo CED •Dall’analisi dei risultati della caratterizzazione si osserva che i consumi totali ammontano a 390.000 MJ - eq dovuti: •• per il 31,3% alla Chiusura verticale (alluminio e mattoni) •• per il 11,4% alla Chiusura superiore (bitume e lana di vetro) •• per il 8,29% alla Struttura di elevazione • per il 7,27% alla struttura di contenimento •Per tutte le sottofasi è preponderante il consumo di risorse fossili •Chiusura verticale 31,3% •CATEGORIE DI IMPATTO VALUTATE PER OGNI SOTTOFASE •Chiusura superiore 11,4% •Struttura di elevazione •8,29% •inferiore •esterna •liquidi •orizz •vert •nimento •I risultati: •1° fase: Collocazione del materiale - Metodo IPCC •Dall’analisi della caratterizzazione si osserva che la quantità di gas serra immessi nell’ambiente ammonta a 434000 kg CO2-eq •e che l’impatto è dovuto: •• per il 28,1% alla Chiusura verticale •• per l’11,4% alla Struttura di elevazione • per l’11,1% alla struttura di contenimento •Chiusura •verticale 29,9% •Emissioni maggiori per le sottofasi in cui prevale alluminio (chiusura verticale) e calcestruzzo. •Struttura di contenimento 11,1% •Chiusura •verticale 28,1% •Struttura di elevazione 11,4% •CONTRIBUTO DELLE SOTTOFASI AL RISCALDAMENTO GLOBALE •Analisi dei risultati: •Metodi di valutazione •Eco-indicator 99 •le categorie di danno e di impatto •1 kg di SOSTANZA EMESSA •1 kg CO2 •fattori di CARATTERIZZAZIONE •Salute Umana: •(DALY: Disability •Adjusted Life Years) •Qualità •dell’ecosistema: •(PDF*m2*anno: Potentially • Disappeared Fraction) •Impoverimento •di risorse : SOSTANZE CANCEROGENE MALATTIE RESPIRATORIE (SOST. ORG.) MALATTIE RESPIRATORIE (SOST. INORG.) CAMBIAMENTI CLIMATICI IMPOVERIMENTO DELLO STRATO DI OZONO RADIAZIONI IONIZZANTI •2,1E-7daly/kg ACIDIFICAZIONE/EUTROFIZZAZIONE ECOTOSSICITA’ USO DEL TERRITORIO MINERALI COMBUSTIBILI FOSSILI •(MJ Surplus) •fattori di NORMALIZZAZIONE •Rendono adimensionali i valori delle categorie •fattori di VALUTAZIONE •Importanza relativa delle categorie di danno •64 (salute umana) •333.33 (salute umana) •0,004529 Pt/kg •In order to evaluate the Eco-indicator score, three steps are needed: •STEP 1: Inventory of all relevant emission, resource extraction and land-use in all process that form the life cycle o a product; •STEP 2: Calculation of the damages caused to Human Health, Ecosystem Quality and Resources; •STEP 3: Weighting of these three damage category. Input data requirement LCA of an axial fan About LCA •Eco-indicator 99 •In order to evaluate the Eco-indicator score, three steps are needed: •STEP 1: Inventory of all relevant emission, resource extraction and land-use in all process that form the life cycle o a product; •STEP 2: Calculation of the damages these flows cause to Human Health, Ecosystem Quality and Resources; •STEP 3: Weighting of these three damage category. •Eco-indicator 99 - Detailed representation of the damage model •To create a weighting set, 365 questionnaires were sent out to a Swiss LCA interest group. The panel members were asked to rank and weigh the three damage categories as well as a number of questions regarding attitude and perspective on society. On the basis of this information some of the respondents could be distinguished as using a perspective that fits within one of the three archetypes. •Eco-indicator 99 - Weighting •Used in the project •In the Egalitarian Individualist perspective, Human Health Healthcontributes is by far the most important category. •In the perspective, Ecosystem 50% to the overall result. The •In the default Hierarchist perspective contribution of Human Health and Ecosystem Carcinogenic substances however play virtually no role. The individualist would only relative contributions within the damage categories are about the same as in the Quality is 40% each. Respiratory and greenhouse dominate Human Health include those substances for which the carcinogenic effecteffects is fully proven (IARC class 1). Thea Hierarchist perspective, except foreffects carcinogenic substances. A Hierarchist would consider damages. Land use dominates Ecosystem Quality; Resources is dominated by fossil fuels. Individualists would also not accept (based on experience) that there a dangercarcinogenic fossil fuels substance as carcinogenic if sufficient scientific proof of a probable orispossible can beisdepleted. category is leftup). out. For this reason Minerals become quite important. effect availableThis (IARC class 3 and •I risultati: •1° fase: Collocazione del materiale - Metodo Eco-indicator •Dall’analisi dei risultati della valutazione si nota che: Il danno totale vale 32,9 KPt dovuti: •• per il 25,1% alla Chiusura verticale •• per il 10,6% alla Chiusura superiore •• per l’8,87% ai Trasporti dall’azienda al cantiere •• per il 7,69% alla Struttura di elevazione •CATEGORIE DI DANNO VALUTATE PER OGNI SOTTOFASE •Chiusura verticale 25% •Chiusura superiore 10,6% •Trasporti dalle aziende al cantiere 8,87% •Scavo 6,25% •inferiore •esterna •liquidi •orizz •vert •nimento •I risultati: •1° fase: Collocazione del materiale - Metodo Eco-indicator •Dall’analisi dei risultati della caratterizzazione si nota che il danno maggiore è causato nell’ordine alle categorie: • 55,4%“Risorse”: Il danno maggiore è causato dalla chiusura verticale. • 30,5%“Salute Umana”: Anche qui il danno maggiore è causato dalla chiusura verticale. •14,2% “Qualità dell’ecosistema”: Il danno maggiore è causato dallo scavo, in questa sottofase è compresa l’occupazione del suolo per scopi diversi da quello agricolo; •Chiusura verticale 30% •Chiusura verticale 22,7% •Scavo 42,6% •CONTRIBUTO DELLE SOTTOFASI ALLE CATEGORIE DI DANNO •I risultati: •1° fase: Collocazione del materiale - Metodo Eco-indicator •NETWORK, CONTRIBUTO (%) DI ALCUNE SOTTOFASI ALL’IMPATTO TOTALE •chiusura orizzontale inferiore •4,08 % •solaio •0,296 % •chiusura superiore •10,6 % •Fase del ciclo di vita •chiusura verticale •25,1 % •tampona•menti verticali •6,97% •strutture di conteniment o •6,51% •infissi •8,47 % •strutture di conteniment o verticale •3,83 % •scavo •6,25% •Sottofasi: Unità tecnologiche •Classi di elementi tecnici •Materiali •Flussi di materia ed energia •I risultati: •Fase operativa: Metodo Eco-indicator •Dall’analisi dei risultati della valutazione si nota che: Il danno annuo totale vale 1,99 KPt dovuti: •• per il 68% al gas per il riscaldamento •• per il 15,9% ai consumi elettrici •• per il 13,7% per la produzione di acqua calda sanitaria •• per il 2,31% per usi cucina •Il danno maggiore è quello dell’impoverimento delle risorse fossili (89,4%) •CATEGORIE DI DANNO VALUTATE PER OGNI SOTTOFASE •I risultati: •Fase di dismissione: Metodo Eco-indicator •Dismissione Fondazione •CATEGORIE DI IMPATTO VALUTATE PER OGNI SOTTOFASE •Dismissione Struttura di Contenimento •Dall’analisi dei risultati della valutazione si nota che: Il danno totale vale 1,61 KPt dovuti al bilancio tra impatto causato dalla demolizione e quello evitato grazie al riciclaggio dei materiali. Le sottofasi la cui demolizione produce un impatto maggiore sono: •• Dem. Struttura di contenimento • Dem. Fondazione • Dem. Chiusura orizzontale inferiore •Il massimo apporto all’impatto evitato è fornito dalla demolizione della Chiusura Verticale •Dismissione Chiusura Verticale •inferiore •liquidi •inclinat a •orizz •vert •I risultati: •Ciclo di vita completo: Metodo Eco-indicator •Fase di esercizio 74,2% •Costruzione 24,6% •CATEGORIE DI DANNO VALUTATE PER OGNI FASE DEL CICLO DI VITA •Dall’analisi dei risultati della valutazione si nota che: Il danno totale vale 2,68 KPt all’anno, per 50 anni che sono gli anni di vita ipotizzati per l’edificio. •• Il massimo danno è dovuto all’impoverimento delle risorse •Dismissione 1,2% 9000 OTTIMIZZAZIONI Edificio monofamiliare Esercizio/anno 8000 Dismissione 7000 Modifiche apportate dall’introduzione di principi di edilizia bioclimatica Stato attuale Isolante su coperture inclinate: Isolante Tamponamenti verticali: Isolante Coperture piane calpestabili: Pacchetto murario tamponamenti verticali: LCA/anno 6000 Fase di edificazione: Chiusura verticale Fase operativa: 5000 Fase di Dismissione: 32000 Modifica I Modifica II Modifica III Neopor Materiale Lana di vetro Neopor 100K® 100K® Spessore 6 cm 12 cm 15 cm Neopor Materiale Lana di vetro Neopor 100K® 100K® Muovendo dalla Spessore 4 cm 4 cm 4 cm Modifica II si valuta 31500 Neopor l'inserimento di una Materiale Polistirene estruso Neopor 100K® 100K® serra solare Spessore 6 cm 8 cm 12 cm Materiale Forati in laterizio Gasbeton® Gasbeton® Dimensioni 25x25x20 25x25x20 25x25x20 Dimensioni 25x25x10 – 25x25x12 - Variazione nei quantitativi di materiali edili trasportati dall’azienda produttrice al sito di 31000 edificazione; - Variazione del dispendio energetico per l’assemblaggio. Variazione dei consumi di gas naturale per il riscaldamento: 17% 18% 19% Pt Variazione della quantità di materiale edile smaltito a fine vita. Chiusura superiore Pt -8,8% -9,1% -10,5% 30500 4000 TrasportiProspetto dall'azienda Sud di - Progetto produzione al sito di edificazione Consumi elettrici in fase di costruzione 3000 30000 COSTRUZIONE asse secondario (dx) 2000 29500 Prospetto Sud - Modificato 1000 0 29000 Stato attuale Modifica I Modifica II Modifica II Serra OTTIMIZZAZIONI Dal confronto tra le modifiche apportate all’edificio si osserva come sia possibile quantificare i tempi necessari affinché la riduzione dei consumi in fase di esercizio compensi l’incremento dell’impatto ambientale relativo alla fase di produzione dei materiali. Energy Pay-back time: •GERinn = energia primaria consumata per la produzione e l’installazione delle soluzioni innovative in seno alla struttura [MJ]; •GERref = energia primaria consumata per la produzione e l’installazione delle soluzioni convenzionale nel sistema assunto a riferimento [MJ]; •PEref,anno = consumo annuo di energia primaria del sistema di riferimento [MJ]; •PEinn,anno = consumo annuo di energia primaria del sistema innovativo [MJ]. Fase di produzione e posa in opera PTE = GERinn GERref PE ref PE inn anno Fase di esercizio Stato attuale Modifica II -12,1% Modifica I -11,5% Modifica III +6,3% Modifica III -13,4% Stato attuale Modifica I -2,8% Modifica II -1,9% Emission Pay-back Time PTEM,i Tale parametro rappresenta il tempo di utilizzo di un sistema innovativo affinché gli impatti evitati (rispetto a quelli che avrebbe prodotto un sistema convenzionale) eguaglino gli impatti connessi alla produzione del sistema innovativo stesso. La formula che descrive questo indicatore è: PTEM ,i = GEMinn,i GEMref ,i EM ref ,i EMinn,i year Un possibile uso degli indicatori ambientali sintetici, come l’energia COME INDIVIDUARE IL incorporata, può essere quello di confrontare prodotti o materiali alternativi, MATERIALE A MINOR IMPATTO al fine di scegliere il meno impattante, oppure materiali dello stesso comparto materico avvalendosi ad esempio di dati tratti da EPD. I valori in letteratura sull’energia incorporata dei materiali sono unitari, ossia espressi in relazione al peso (MJ/kg) o al volume (MJ/m3), e quindi in relazione alla massa dei materiali. In prima battuta si potrebbe essere tentati di avvalersi direttamente di questi dati, per selezionare i materiali a minore energia incorporata: basandosi su questi valori si individua per esempio che il polistirene espanso (EPS) sia un materiale ad elevata energia incorporata (100 MJ/kg) mentre la fibra di legno mineralizzata sia un materiale a bassa energia incorporata (100 MJ/kg) . Tabella degli impatti dei materiali isolanti e dell’energia incorporata a parità di peso (MJ/kg) fibra di legno fibra di legno mineralizzata (cemento Portland) fibra di legno mineralizzata (magnesite) fibra di cellulosa (fiocchi) fibra di cellulosa (granuli) fibra di cellulosa (pannelli) struttura fibrosa fibra di kenaf fibra di canapa origine vegetale fibra di lino (con poliestere) fibra di lino (con amido) fibra di cocco canna palustre cotone paglia sughero (granuli) struttura cellulare sughero (pannelli) 17,00 origine animale struttura fibrosa lana di pecora 12,60 struttura fibrosa origine minerale origine sintetica struttura cellulare struttura cellulare 5,40 2,00 2,94 4,24 4,24 15,00 15,00 35,40 33,12 4,90 0,54 18,10 1,38 2,16 7,05 lana di vetro lana di roccia pomice naturale (sfusa) argilla espansa (sfusa) perlite espansa (granuli sfusi) perlite espansa (pannelli) vermiculite espansa (sfusa) calce-cemento cellulare (pannelli) calce-cemento cellulare (granuli sfusi) vetro cellulare 34,60 22,12 1,48 3,48 13,62 13,62 17,00 18,57 18,57 67,00 polistirene espanso sintetizzato polistirene espanso estruso poliuretano espanso polietilene espanso 99,20 110,20 126,20 107,20 I diversi impatti sono valutati da un punto di vista qualitativo; ogni impatto viene evidenziato da un pallino la cui grandezza è proporzione al all’entità dell’impatto stesso ed è vista in relazione all’impatto degli altri materiali COME INDIVIDUARE IL MATERIALE A MINOR IMPATTO Ma il paragone tra i materiali non può non tener conto della quantità di materiale necessaria a soddisfare la prestazione. Quando si intende porre a paragone materiali tra loro occorre definire l’unità funzionale. Tabella degli impatti dei materiali isolanti stato impostato un paragone a parità di resistenza termica: L’UF è la quantità di materiale per garantire una resistenza termica di 1 m2K/W e di 1 m2 di parete. In base alla conducibilità termica è quindi stato definito le spessore necessario a ottenere la resistenza definita e in base alla densità è stata calcolata l’unità funzionale, che moltiplicata per il valore unitario di energia incorporata, consente di trovare l’energia incorporata espressa in relazione all’unità funzionale. Dal momento che materiali dello stesso comparto materico possono differire molto quanto a densità e conducibilità sono stati assunti dei valori medi. Nella tabella è Tenendo si può estendere il confronto all’intero ciclo di vita COME INDIVIDUARE IL MATERIALE A MINOR IMPATTO Confronto impatto dell’intero ciclo di vita dei materiali isolanti a parità di resistenza termica. Valori calcolati con il metodo Cumulative Energy Demand Lana di legno mineralizzata (cemento) 512 MJ-eq Sughero 505 MJ-eq Poliuretano 183 MJ-eq Lana di roccia 121 MJ-eq Fibra di cellulosa (fiocchi) 18 MJ-eq Perlite espansa (pannelli) 98 MJ-eq Polietilene espanso 639 MJ-eq Lana di vetro 91 MJ-eq Polistirene espanso 137 MJ-eq Fibra di legno 172 MJ-eq