Diapositiva 1

annuncio pubblicitario
CHI SONO I BAMBINI CON
DISTURBO GENERALIZZATO
DELLO SVILUPPO
CENTRO EDUCATIVO MINORI
“Casa Regina Elena, Una carezza per Carla”
Pavone, 03/10/2014
IL PUNTO DI VISTA
DELL’INSEGNANTE
IL PUNTO DI
VISTA
DELL’ALLIEVO
Perché non viene quando
lo chiamo? Evita le
persone!
Perché devo smettere di
fare quello che mi piace?
Perché non mi capisce
quando gli parlo? E’ affetto
da disabilità intellettiva!
Perché parla così
velocemente e non usa
simboli visivi?
Perché sa fare cose difficili
e poi si perde per delle
banalità?
Perché ritiene che dovrei
saper fare quelle cose?
Perché si comporta così? E’
senza regole!
Perché non capisce che c’è
troppa confusione?
Perché vuol fare sempre le
stesse cose? E’ ossessivo!
Perché gli altri non
condividono i miei
interessi?
I DUBBI
DELL’INSEGNANTE
Deve restare sempre in classe oppure è
meglio che vada nella stanza del
sostegno?
Io sono un insegnante non uno
psicologo: come posso valutare allievi
così strani?
A scuola devo proporre le stesse attività
che svolge nel servizio riabilitativo?
A quale strategia di intervento devo
fare riferimento?
Quando manifesta comportamenti
problematici cosa devo fare e chi mi
aiuta?
Perché quello che ha funzionato con
Marcello non ha lo stesso effetto con
Gianni, Mario e…?
Q
U
A
L
E
M
E
T
O
D
O
L
O
G
I
A
LE DOMANDE
DELL’ALLIEVO
Perché nessuno capisce che questo
ambiente mi infastidisce?
Perché i miei messaggi non vengono
compresi?
Cosa facciamo questa mattina?
Dove si svolgono le attività?
Quando finisce questo compito?
Mi piacerebbe molto imparare, ma
non so farlo come i miei compagni.
Perché non mi aiuti?
Perché non posso fare quello che
desidero?
L’AUTISMO…
La sindrome autistica è un Disturbo Pervasivo
dello Sviluppo che compromette le abilità
dell’individuo in tre aree ben definite:
1) la comunicazione
2) il comportamento
3) la socializzazione
DEFICIT
COMUNICATIVO
Problemi nella
produzione
Comunicazione
verbale
Problemi nella
comprensione
Comunicazione
non verbale
Comunicazione
verbale
Comunicazione
non verbale
Difficoltà
pragmatica
comunicazione
Caratteristiche
anomale
linguaggio
Problemi
articolazione
linguaggio e
voce
Mancato uso
della
gestualità
Mancata
comprensione
del linguaggio
Interpretazione
letterale del
linguaggio
Mancata
comprensione
della
gestualità
I CRITERI A CUI FA
RIFERIMENTO IL DSM IV SONO:
COMPROMISSIONE QUALITATIVA DELLA
COMUNICAZIONE
 ritardo o mancanza dello sviluppo del linguaggio
 incapacità ad iniziare e/o sostenere una
conversazione
 uso del linguaggio ripetitivo
 mancanza di giochi di simulazione, di fantasia,
spontanei e di imitazione
DEFICIT DELLE FUNZIONI
ESECUTIVE
Problemi a
modificare il
proprio
comportamento
in base alle
circostanze
Difficoltà nella
pianificazione
del
comportamento
Difficoltà
nell’organizzazione
del
comportamento
Difficoltà
all’inibizione
di risposte
“prepotenti”
DEFICIT DI
“IMMAGINAZIONE”
Comportamenti rigidi e ripetitivi
In che cosa consiste
Rigidità: resistenza al
cambiamento
Ripetitività: ristretto
numero di interessi
Come si manifesta
Comportamenti motori
stereotipati
Linguaggio
monotematico
Abitudini rigide
I CRITERI A CUI FA
RIFERIMENTO IL DSM IV SONO:
COMPROMISSIONE QUALITATIVA DEL
COMPORTAMENTO
 modalità di comportamento, di interessi, di
attività ristretti e ripetitivi
 presenza di rituali o abitudini rigide
 manierismi motori e/o stereotipie
 presenza di interesse per parti di oggetti.
DEFICIT SOCIALE
Anomalie nell’orientamento
e nell’attenzione verso gli
altri
“Comportamento
visivo” anomalo
Mancanza di
comportamenti
“pro-sociali”
Anomalie nella capacità di
leggere il comportamento
Problemi nel fare
attenzione agli altri
Difficoltà nel
“capire” che
cosa fanno gli
altri
I CRITERI A CUI FA
RIFERIMENTO IL DSM IV SONO:
COMPROMISSIONE QUALITATIVA DELL’INTERAZIONE
SOCIALE
 a) compromissione del comportamento non verbale, dello
sguardo diretto, dell’espressione mimica, delle posture
corporee e dei gesti
 b) incapacità di sviluppare relazioni con i coetanei adeguate
al livello di sviluppo
 c) mancanza di ricerca spontanea nella condivisione di
gioie, interessi o obiettivi con altre persone
 d)mancanza di reciprocità sociale ed emotiva.
ANSIA E REGOLAZIONE
EMOTIVA
Anomale
manifestazioni
delle emozioni
Difficoltà nel
riconoscere le
emozioni degli
altri
Difficoltà ad
adattare il
comportamento
alle circostanze
ANOMALIE DELL’ATTENZIONE
Tempi brevi
di
attenzione
Carenza
nell’uso sociale
dell’attenzione
Difficoltà nello
spostare
l’attenzione da
uno stimolo a un
altro
Preferenza
verso i
dettagli
Per oltre 50 anni, è prevalsa una visione unitaria ( ipotesi di un
problema originario del contatto affettivo-relazionale)
nell’affrontare i temi relativi alle cause e ai tipi di intervento
da proporre alla persona con autismo;
Ma un costante processo di ricerca e di “lavoro sul campo” ha
permesso negli ultimi tempi di chiarire che...
…….all’origine dell’AUTISMO
vi è un disordine
di varia natura
dell’organizzazione del Sistema Nervoso
che ha effetti a cascata
sull’evoluzione del soggetto e sulla costruzione del suo mondo
interpersonale.
QUINDI………………..
 OGGI PENSIAMO ALLA NOZIONE di AUTISMO
come SPETTRO, vale a dire come continuum di
condizioni che esprimono in modi anche assai diversi
alcuni aspetti fondamentali comuni.
 Ne consegue che oggi si parla di DISTURBI DI
TIPO AUTISTICO nel rispetto del singolo individuo
cui deve corrispondere una prospettiva terapeutica
personalizzata, e da cui può conseguire un
differente decorso, prognosi, prospettiva di cura
con diverse disabilità.
Disturbo PERVASIVO perché va a
inficiare molte aree:
intelligenza
comunicazione
memoria
attenzione
funzioni esecutive
imitazione
sessualità
sensorialità
1 persona su 150 è affetta da un Disturbo
Generalizzato dello Sviluppo fra cui sono compresi
l’Autismo e la Sindrome di Asperger
Il 75% di loro è a basso funzionamento, cioè con RM di
vario grado, scarse abilità di comunicazione, capacità
verbali ridotte
Il 25% di loro è ad alto funzionamento cioè con
intelligenza nella norma e buone capacità verbali
Solo in una parte dei bambini autistici è
presente un disturbo neurologico.
In alcuni casi la patologia autistica è la
conseguenza di altre malattie organiche,
quali: la sclerosi tuberosa, la
fenilchetonuria, la rosolia intrauterina.
Piccola percentuale di bambini autistici
presenta anche una sindrome cromosomica
, nota come x fragile.
Nel 25-30% dei casi di autismo, si
verificano, nel corso della vita, crisi
epilettiche.
Alterazioni strutturali
 Studi più recenti
segnalano alterazioni a
livello del cervelletto
che svolge funzioni di
controllo sul
movimento, vigilanza,
attenzione.
Alterazioni biochimiche
 Carenza di dopamina
giustifica l’isolamento,
le anomalie percettive,
presenti nell’autismo.
 Anormalità del sistema
degli oppioidi endogeni
può essere alla base di
alcuni comportamenti
aggressivi, quali
l’autolesionismo.
Componente genetica
 Condizioni pre-perinatali
 Vaccini
 Disturbi metabolici
 Intolleranze alimentari e
a sostanze.
L’IMPORTANZA DELLA DIAGNOSI
PRECOCE
 L’autismo può essere diagnosticato in modo
affidabile prima dei tre anni, i primi indicatori
attendibili concernono soprattutto anomalie
qualitative talvolta molto lievi del
comportamento sociale.
Negli studi empirici i bambini piccoli con
autismo comparati a bambini con ritardo senza
autismo o a bambini con disturbi specifici dello
sviluppo, gli elementi caratteristici dell’autismo
risultano essere:
Le difficoltà nell’attenzione congiunta (Baron
Cohen e al. 1992)
La lieve tendenza a guardare il viso, la mancanza di
risposta al proprio nome e l’assenza di gioco di
finzione ( Dawson, 1994).
Gli studi effettuati con videoregistrazioni di famigliari
mostrano la presenza di segnali significativi diversi a
seconda dell’età:

Ad 1 anno, sono dominanti la povertà del
contatto, la quantità limitata dei sorrisi sociali
e delle mimiche poco espressive. Sguardo
sfuggente, mancanza di atteggiamenti
anticipatori quando si cerca di prenderlo in
braccio ( tende le braccia), difficoltà nel
contatto fisico, inadeguatezza dell’attenzione
congiunta, difficoltà a richiamare l’attenzione.
•A 2/ 3 anni, isolamento, se chiamato per nome non
risponde, non richiede la partecipazione dell’altro nelle
sue attività, uso degli altri tipicamente strumentale,
rapporto con gli altri basato sulla “richiesta più che
sulla condivisione” ( vedi anche l’assenza di gesti di
indicare con scopi dichiarativi), sono ancora presenti la
povertà del contatto ed il limitato valore espressivo
delle manifestazioni emotive, ma si aggiungono le
stereotipie, le posture bizzarre e la labile attenzione.
SEGNI CLINICI PRECOCI OSSERVABILI NEI
PRIMI TRE ANNI:
 Area della comunicazione:
Incapacità a padroneggiare i codici della comunicazione,
per quanto riguarda il linguaggio verbale, la componente
posturo-cinetica ( posture, sguardo, mimica) e quella non
verbale del linguaggio ( intonazione, prosodia). E’ un
complesso di difficoltà che riguarda la ricezione e la
comprensione.
Primi anni: mancato uso del linguaggio verbale,
“disattenzione” nei confronti del linguaggio verbale usato
dagli altri, disturbo nella capacità di decodificare i suoni,
generale “disinvestimento” nel linguaggio non compensato da
modalità alternative. Se i bambini accedono in qualche modo
al linguaggio verbale presentano atipie espressive
(gergolalie, ecolalie, inversioni pronominali)
I BAMBINI CON QUESTO DISTURBO
PRESENTANO LE SEGUENTI
CARATTERISTICHE:
 RITARDI O “ANOMALIE” NELL’ACQUISIZIONE DEL LINGUAGGIO
 DIFFICOLTA’ AD INTERAGIRE CON LE PERSONE
 PRESENZA DI AZIONI RIPETITIVE
 MOVIMENTI BIZZARRI E PARTICOLARI
 RITARDI NELL’ACQUISIZIONE DELLE TAPPE DELLOSVILUPPO
 GUARDANO NEGLI OCCHI MOLTO RARAMENTE, OPPURE PRESENTANO
UN EVITAMENTO ATTIVO DELLO SGUARDO
 TALVOLTA SI ISOLANO
 HANNO POCHE INIZIATIVE
 PRESENTANO DIFFICOLTA’ AD ACCETTARE I CAMBIAMENTI
 NON POSSIEDONO IL SORRISO SOCIALE
 SEMBRANO SORDI
 MOSTRANO UN ATTACCAMENTO ECCESSIVO VERSO ALCUNI OGGETTI
 SONO MOLTO ATTIVI MOTORIAMENTE
 CAPACITA’ RIDOTTE DI IMITAZIONE
 ASSENZA DI ATTIVITA’ DI IMMAGINAZIONE
TALI INDICATORI SI DISTINGUONO
ULTERIORMENTE PER LE TRE DIVERSE AREE CHE
RISULTANO COMPROMESSE NELL’AUTISMO:








AREA DEL LINGUAGGIO:
Assenza del balbettio sino a 12 mesi
Assenza di frasi composte da due parole fino intorno
ai 24 mesi
Perdita del poco linguaggio, del balbettio o di abilità
sociali
Non risponde quando viene chiamato per nome
Non indica per chiedere quello che vuole
Disturbo dello sviluppo del linguaggio
Non segue le istruzioni
A volte sente, altre volte sembra non sentire.
AREA DEL COMPORTAMENTO:
 Va in forte crisi quando si arrabbia
 Comportamenti di iperattività, di mancanza di






cooperazione, oppositivi
Gioca in modo strano
Spesso fissa gli oggetti
Cammina sulla punta dei piedi
Ha un attaccamento eccessivo verso certi oggetti
Allinea oggetti
Comportamenti e/o movimenti ripetitivi
AREA DELLE COMPETENZE SOCIALI:










Non sviluppa attenzione all’altro fino intorno ai 5 mesi di età ( es.
non sorride)
Non possiede due diversi tipi di gesto fino intorno ai 9 mesi, non
indica o non usa dei gesti fino ai 12 mesi circa
Preferisce giocare da solo
Preferisce il gioco costruttivo rispetto a quello immaginativo
Ottiene gli oggetti da solo
Risulta indipendente in modo estremo
Ha poco contatto oculare o sembra evitare attivamente di guardare
Sembra che viva in un mondo tutto suo
Sembra non essere in sintonia con gli altri
Mancanza di interesse verso gli altri bambini.
….non dimentichiamoci dell’AREA SENSORIALE:
 E’ ipersensibile o iposensibile ad alcuni sapori, alla




luce, ai suoni
Gli procura fastidio essere toccato o stretto
Ha un comportamento molto attivo o molto passivo
Gli danno fastidio gli sbalzi anche minimi di
temperatura
Gli danno fastidio dettagli di indumenti che creano
uno sfregamento sulla cute.
LE BANDIERINE ROSSE DELL’AUTISMO
( Filipeck et al., 1999)
Preoccupazioni inerenti la
socialità:
 Non sorride socialmente
 Sembra preferisca giocare
da solo
 Prende gli oggetti da solo
 E’ molto indipendente
 Fa le cose “ precocemente”
 Attua scarso contatto con
gli occhi
 E’ nel suo mondo
 Ci chiude fuori
 Non è interessato agli
altri bambini
Preoccupazioni inerenti la
comunicazione:
 Non risponde al suo nome
 Non è capace di chiedere
cosa desidera
 Il linguaggio è in ritardo
 Non segue le indicazioni
 A volte sembra sordo
 A volte sembra capace di
udire e altre volte no
 Non indica e non saluta
con la mano
 Prima diceva qualche
parola, ora non più.
LE BANDIERINE ROSSE DELL’AUTISMO
( Filipeck et al., 1999)
Preoccupazioni inerenti il
comportamento:
 Ha crisi di collera-aggressività
 E’ iper-attivo, non cooperativo,
provocatorio
 Non sa come usare i giocattoli
 Si blocca regolarmente nelle
novità
 Cammina in punta di piedi
 Ha attaccamenti inusuali ai
giocattoli
 Allinea gli oggetti
 E’ ipersensibile a certi tessuti
e a certi suoni
 Ha strani modelli di movimento
INDICI DI ALLARME PER UNA
SEGNALAZIONE :
 Mancanza di sorrisi o altre espressioni eccitate




o gioiose a 6 mesi o successivamente
Nessuna partecipazione interattiva ai suoni,
sorrisi, o altre espressioni facciali a 9 mesi o
successivamente
Nessuna lallazione e nessuna gestualità
interattiva ( inidicare, muovere la mano,
salutare,etc…) entro i 12 mesi.
Nessuna parola entro i 16 mesi
Nessuna frase spontanea ( non ecolalica) di due
parole entro i 24 mesi di età.
GRAZIE PER
L’ATTENZIONE
L’equipe del Centro
Dott.sse:
Trinelli(coordinatore/psicologa/psicoterapeuta)
Viglio (psicologa)
Tibaldi (educatrice prof.)
Rapegno (educatrice prof./psicomotricista)
Scarica