Decolonizzazione Asia

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Decolonizzazione
Asia
Indocina
Indonesia
Vietnam
(2-9-1945)
(27-9-1949)
Filippine
Nel luglio del 1954 il
Vietnam si divide in
Vietnam del Nord
Capitale Hanoi e
regime comunista
filo-russo
Sud Est Asiatico
(4-7-1946)
Vietnam del Sud
Capitale Saigon e
regime filooccidentale
Birmania
1948
Malaysia
1957
India e Pakistan
India
15-8-1947
Pakistan
orientale e
occidentale
15-8-1947
Pakistan occidentale
nel 1971 si separa e
prende il nome di
Bangladesh
Sud Est
asiatico
Durante la seconda guerra mondiale il Giappone aveva occupato le Filippine e le colonie francesi,
inglesi e olandesi del Sud-Est asiatico. L’arrivo dei Giapponesi rappresentò un duro colpo per il
colonialismo europeo: molte popolazioni locali vissero il fatto come una liberazione. Quando la
Conferenza di Potsdam (1945) affidò alla Gran Bretagna il compito di riaffermare il vecchio ordine
coloniale, la decolonizzazione era ormai avviata. Il 17 agosto 1945 i nazionalisti indionesiani scesero
a patti con l’Olanda e proclamarono la repubblica indipendente con presidente Sukarno. L’anno
seguente gli Olandesi tentarono di riprendere il controllo del territorio ma, per volontà di USA. URSS e
India, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU impose all’Olanda il cessate il fuoco e la riapertura dei
negoziati: la Repubblica degli Stati Uniti d’Indonesia fu riconosciuta ufficialmente il 27 dicembre
1949.
Indocina
Alla sconfitta del Sol Levante nel 1945, il leader indipendentista vietnamita Ho Chi Min dichiarò l'indipendenza del Vietnam, ma i
Francesi risposero e inviarono un corpo di spedizione .Nel 1946 venne bombardato il porto di Haipong (bombardamento che fece
migliaia di vittime) Così scoppiò la Guerra d'Indocina che durò per ben otto anni, la Legione Straniera francese si scontrò per lungo
tempo con i Vietminh, guerriglieri indipendentisti vietnamiti d'ispirazione comunista. Gli USA appoggiarono economicamente la
Francia in modo cospicuo .Visto che però i Francesi non riuscivano a domare la guerriglia i Francesi si asserragliarono nel campo di
Dien Bien Phu. I francesi furono però duramente sconfitti nella battaglia di Dien Bien Phu dai Vietnamiti comandati dal generale Giap.
La Francia si ritirò dall'Indocina e concesse l'indipendenza al Vietnam, Laos e Cambogia. La successiva Conferenza di Ginevra divise il
Vietnam in due parti: al Nord, il governo comunista di Ho Chi Min, e a Sud il paese venne lasciato alla guida dell'Imperatore Bao Dai,
poi detronizzato dal capo di governo Nao Dinh Diem nel 1955. La guerra dopo una prima, breve tregua, sfociò poi nella
successiva Guerra del Vietnam.
India e Pakistan
L'India conquistò l'indipendenza il 15 agosto del 1947, con lei anche il Pakistan che andò a costituire uno stato a parte dopo un lungo
contrasto tra induisti e musulmani. Negli anni tra le due guerre mondiali, Mahatma Gandhi, leader spirituale del paese attraverso le
teorie del satyagraha, cioè la disobbedienza civile e la nonviolenza, era riuscito a fare clamorose proteste, come la famosa Marcia del
sale, e ad avere l'appoggio popolare degli indiani. L'India durante la seconda guerra mondiale aveva proposto di unirsi agli Alleati in
cambio della totale indipendenza, ma non venne totalmente accettata. Le continue proteste iniziarono a dare i frutti e la Gran
Bretagna promise l'indipendenza a l'India nel 1946 e la concesse nel 1947. Con l'indipendenza dell'India iniziò il declino dell'impero
Britannico. Gli induisti, capeggiati dal Mahatma Gandhi, lottavano per un'indipendenza che aveva come obiettivo la costituzione di un
unico stato a maggioranza induista. La minoranza musulmana, che aveva costituito una propria organizzazione - la Lega
musulmana con a capo Jinnah - rivendicava invece la creazione di una nazione separata. La divisione fu accompagnata da esodi di
popolazione di proporzioni bibliche e da violenze a carattere religioso che fecero pare due milioni di vittime. Gandhi venne poi
assassinato il 30 gennaio 1948 da un fanatico Indù.
Indipendenza Indiana
Prime mobilitazioni nazionaliste sotto
la guida di Gandhi

1915-16 si supera la frattura fra moderati e radicali e
si trova un fronte comune con i mussulmani con
l’approvazione degli elettorati separati (patto di
Lucknow con la Lega 1916)

1919 dopo la disillusione sulla mancata realizzazione
delle promesse fatte dagli inglesi durante la guerra,
prima campagna di mobilitazione promossa da
Gandhi

1920 contro le deboli riforme inglesi nuova
campagna di disobbedeinza non violenta promossa
da Gandhi con l’appoggio del movimento
mussulmano

Trasformazione del Congresso in un partito
rivoluzionario
La nascita dell’induismo politico
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1922: fallimento della campagna di disobbedienza
civile promossa da Gandhi per l’esplosione di
violenze non controllate e successo della
repressione morbida degli inglesi.

Fattori positivi: diffusione di una nuova
consapevolezza e creazione di una nuova classe
politica

Fattori negativi: spiritualizzazione politica e emergere
dell’induismo politico: Savarkar: Induità (1923)
Indusimo politico elemento sempre più centrale
negli anni ‘20 fa saltare il legame la Lega dei
Mussulmani
Definitiva frattura con la lega
mussulmana
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1930, marcia del sale, nuove mobilitazioni di Gandhi
contro la mancata concessione dello statuto di Dominion
Radicalizzazione del movimento che assume anche più
marcate connotazioni sociali. Gandhi lo sospende per
paura che sfugga di mano e avvia fallimentari colloqui a
Londra
Fallimento della mobilitazioni sposta il congresso su
posizioni più moderate. Si accetta la partecipazione alle
elezioni.
1935 Gouvernement of India Act
1937 successo del Congresso nelle elezioni. Politica del
contatto diretto con i mussulmani di Nehru e frattura
definitiva con la Lega dei Mussulmani
1940 congresso della lega a Lahore: Jinnah enuncia la
teoria delle 2 nazioni
La partizione

1941-42 trattative di Cripps con Gandhi per ottenere
l’appoggio indiscriminato del congresso alla guerra falliscono
per l’intransigenza di Gandhi e ambiguità inglesi

1942 movimento del Quit India promosso da Gandhi e
represso nel sangue dagli inglesi

1945-46 succedersi di piani per l’indipendenza dell’India e la
soluzione del rapporto mussulmani-indù falliti per intransigenze
reciproche. Si avvia, nonostante i disperatati inviti alla
conciliazione di Gandhi, la guerra civile fra Indù e Mussulmani

I massacri della guerra civile e radicalizzazione del conflitto su
base sociale spinge il Congresso ad accettare la partizione

1947 indipendenza e partizione di India e Pakisthan sulla base
del piano dell’ultimo viceré Mountbatten
DECOLONIZZAZIONE MEDIO ORIENTE
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La nascita della Lega Araba
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La nascita dello Stato d’Israele
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La questione palestinese
La nascita della Lega Araba
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Nei primi decenni del 900 si sviluppò nel Medio Oriente un movimento
nazionale arabo che si rivolse prima contro l’impero ottomano e in
seguito contro le potenze colonialiste
Francia e Inghilterra si accordano per avviare all’indipendenza i popoli
sottomessi
Solo l’Iraq raggiunge l’indipendenza nel 1932, gli altri stati devono
aspettare la fine della seconda guerra mondiale
Churchill appoggia le rivendicazioni nazionaliste arabe, con l’intento di
estendere l’influenza britannica in Medio Oriente
La pressione inglese porta la Francia a riconoscere formalmente
l’indipendenza del Libano e della Siria, e nel 1946 i francesi vengono
costretti a ritirare le loro truppe da questi paesi
Lo stesso anno la Cisgiordania ottiene l’indipendenza dalla Gran
Bretagna
22 marzo 1945 nasce la
Lega Araba
Unita da scopi
economici, politici la
Lega si pose come
unico obbiettivo
I primi 7 stati membri
furono
•
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•
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Iraq
Libano
Siria
Egitto
Arabia Saudita
Transgiordania
Yemen
Nascita di un nuovo
stato arabo in Palestina
contro la volontà
internazionale di creare
uno Stato ebraico
Nascita dello stato d’Israele
DAL 1935 AL 1939 LA POPOLAZIONE ARABA PRESENTE
NEL TERRITORIO, CHE SUCCESSIVAMENTE SAREBBE
DIVENTATO ISRAELIANO, SI OPPOSE AL MASSICCIO
MOVIMENTO MIGRATORIO DI EBREI PROVENIENTI
DALL’EUROPA ORIENTALE.

Da questa opposizione ha origine la
Grande rivolta araba, che aveva lo
scopo di rivendicare l’indipendenza
dal mandato britannico,
costituendo così uno Stato
indipendente, e quello di cacciare i
nuovi arrivati.


Per fare in modo che la rivolta
avesse fine, nel 1939
l’amministrazione britannica limitò
questo movimento migratorio e la
vendita dei territori agli Ebrei.
Nel 1947 l’assemblea delle Nazioni
Unite approvò la creazione di due
stati differenti: uno ebraico e uno
arabo, mentre Gerusalemme
sarebbe rimasta sotto
l’amministrazione dell’ONU.
Faysal operò per gli Alleati come comandante
delle truppe arabe che suo padre aveva
autorizzato a formare in seguito alla sua
proclamazione della "Grande Rivolta Araba"
contro il regime di Istanbul.
Le reazioni a questa risoluzione furono molteplici: gli ebrei accettarono, pur
lamentandosi della discontinuità del loro territorio (possedevano un’enclave in
territorio arabo), mentre gli arabi rifiutarono la proposta per l’impossibilità di sbocchi
sul Mar Nero e sul Mar di Galilea e, in generale, perché reputavano ingiusta la
spartizione del territorio; proposero perciò di unificare il territorio, ponendolo sotto
due governi.

Tra il dicembre 1947 e la metà del maggio
1948 vi furono delle lotte interne e gli Ebrei
distrussero i villaggi palestinesi, facendo
allontanare gli arabi oltre il confine.
Infine la Gran Bretagna decise che
avrebbe ritirato il proprio mandato il 15
maggio 1948, astenendosi dalla votazione
che avrebbe portato ad una soluzione
definitiva, perché riteneva fosse impossibile
accontentare entrambe le parti e ingiusto
privilegiarne una; ma fu proclamata la
nascita dello Stato d’Israele alla vigilia di
questo evento.

In seguito al rientro delle truppe
britanniche, gli eserciti di Egitto, Siria,
Libano, Iraq e Transgiordania dichiararono
guerra all’appena fondato Stato israeliano,
che seppe affrontare gli avversari
costringendo gli arabi ad arretrare.

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La guerra si concluse con la sconfitta di
questi ultimi nel 1949; ai profughi palestinesi
è ancora oggi vietato il ritorno in Israele.
Nel 1950 in seguito all’approvazione della
Legge del Ritorno, la popolazione
israeliana raddoppiò grazie all’aumento
delle immigrazioni; questa legge rimarrà
valida sino al 1966.
Nel 1967 Israele accorgendosi di essere circondata dagli eserciti dei paesi arabi
decise di passare a un attacco preventivo, grazie al quale riuscì a sconfiggere
in soli sei giorni i nemici conquistando parte dei loro territori e privandoli degli
stessi diritti (votare per la Knesset) di cui godevano, invece, i cittadini israeliani.
Inoltre, annesse Gerusalemme e i territori cisgiordani circostanti.
Nel 1973 Egitto e Siria
attaccarono di sorpresa Israele.
Nei primi giorni di
combattimento i due paesi
ebbero la meglio ma in seguito
Israele riuscì a risollevarsi e a
ricacciare gli egiziani e i siriani.
Nel 1978, con l’accordo di
Camp David, Israele restituì la
Penisola del Sinai all’Egitto e
quest’ultimo si impegnò a
riconoscere lo Stato israeliano.
Tappe del conflitto arabo-israeliano

- Risoluzione dell’ONU del 1947: creazione di due Stati e Gerusalemme sotto l’ONU. Contrari a questa
risoluzione: Egitto, Siria, Transgiordania, Iraq e Arabia Saudita.

- 14 maggio 1948: finisce il protettorato inglese e Israele proclama la nascita del suo Stato. La Lega
araba dà vita alla prima «Guerra arabo-israeliana». Israele vince. Territori palestinesi vengono annessi
all’Egitto e alla Transgiordania che diviene così Giordania.

- La cacciata dei palestinesi dalle proprie case, ricordata dai palestinesi come «la catastrofe»,
coincide con un esodo di 900.000 arabi nei campi profughi, dove vivono tutt’oggi.
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- 1956: La guerra di Suez (Egitto contro Francia, Inghilterra e Israele).
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- 1967: La guerra dei sei giorni.
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- 1969-2004: Presidente dell’OLP è Yasser Arafat, Gli succede Abu Mazen.
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- 1973: La guerra dello Yom Kippur.
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- 1982: L’esercito israeliano comandato da Ariel Sharon invade il sud del Libano contro i missili ivi
stanziati dall’OLP. I libanesi Hezbollah divengono nemici giurati di Israele.

- 1987: La prima «intifada» (o sassaiola di massa a mani nude dei palestinesi contro i fucili israeliani).
Tappe del conflitto arabo-israeliano dal 93

1. «Terra in cambio di pace»: Nel 1993 Yasser Arafat e Yizak Rubin, primo ministro israeliano, firmano di fronte
al presidente americano Bill Clinton, una Dichiarazione comune. Israele e l’OLP, in base al principio «terra in
cambio di pace», si impegnavano a collaborare per la pace fra i due popoli. I palestinesi dovevano porre
fine alle aggressioni terroristiche in terra di Israele; Israele, per favorire la nascita di uno Stato nazionale
palestinese, doveva ritirarsi dai «territori» della Striscia di Gaza e della Cisgiordania, occupati dopo la guerra
dei sei giorni.
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2. Nasce l’Autorità Nazionale Palestinese e presidente fu eletto Arafat. La nascita dell’ANP fu la vittoria in un
paese arabo di una tendenza politica moderata e laica, favorevole alla pace con Israele, che si
contrapponeva al fanatismo intransigente dei movimenti fondamentalisti islamici come Hamas e Hezbollah.
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3. 1995: La seconda Intifada. La seconda intifada fu una vera e propria guerra, nella quale i palestinesi
usarono anche armi da fuoco ed ebbero un’organizzazione militare. L’autorità politica dell’OLP a poco a
poco si indebolì, il partito di Arafat, Al-Fatah, fu messo in discussione e criticato. Le idee dei partiti e dei
movimenti islamici – primo fra tutti Hamas – si diffusero ancora di più e si radicarono tra i palestinesi,
soprattutto tra i giovani. La successione degli attentati e delle rappresaglie divenne inarrestabile. Tra le
tecniche di attacco, alcuni palestinesi utilizzarono missioni suicide. Ad ogni attentato palestinese seguivano,
immediate e spietate, le rappresaglie israeliane.

4. 2001: Il governo israeliano, guidato da Ariel Sharon, rispose all’intifada con rastrellamenti e
imprigionamenti, demolizioni di case palestinesi. Sharon fa costruire il muro tra i territori israeliani e quelli
palestinesi.

5. 2004: Gli israeliani si ritirano dalla Striscia di Gaza.

2006: Hamas vince le elezioni palestinesi. Contemporaneamente gli Hezbollah libanesi bombardano Israele.
In risposta, Israele bombarda tutto il Libano.
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