Diapositiva 1

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La prevenzione:
alcune certezze e qualche
ragionevole dubbio
Dott. Luigi Piloni
La prevenzione: tra modelli empirici e strategie di
intervento
La presenza di un modello teorico ben
definito, è un requisito fondamentale, in
quanto permette di identificare le variabili
significative presenti in una data situazione, di
descrivere le loro relazioni, di valutare
l'importanza dei fattori esterni, di condurre
quindi ad una migliore comprensione della
realtà del cambiamento e dei fattori che lo
supportano.
I modelli teorici su cui si basano i diversi approcci
preventivi (di tipo universale):
1. il modello delle Life Skills;
la prevenzione passa attraverso lo sviluppo di competenze che permettono di
fronteggiare le influenze sociali verso il consumo di alcol, fumo e altre droghe.
2. la teoria dell'apprendimento sociale;
Si basa sull'interrelazione esistente tra persona, ambiente e comportamento. Tale
teoria attribuisce particolare importanza alle capacità dell'individuo di elaborare
delle risposte agli stimoli che provengono dall'ambiente esterno, sulla base del
gruppo sociale nel quale è inserito e dei comportamenti assunti dai membri del
peer-group;
3. il modello evolutivo
Sottolinea invece l'esistenza di una possibile sequenza nell'uso delle diverse
sostanze. In questa sequenza il consumo di alcolici come birra o vino, sarebbe
precedente all'utilizzo del tabacco che, a sua volta precede quello della marijuana,
che a sa volta precede quello di droghe più pesanti.
4. La teoria dei comportamenti a rischio
Secondo questa teoria, i comportamenti problematici non si presentano in forma
isolata, ma esiste una disposizione costante a passare da una forma di
comportamento problematica all'altra. I principali fattori che influenzano questa
disposizione sono l'ambiente, la personalità ed il comportamento. Questi tre
sistemi sono intercorrelati e definiscono la comparsa del comportamento
problematico.
fattori di rischio
- Un ambiente familiare disordinato (in particolare familiari
che abusano di sostanze o soffrono di disturbi mentali);
- Una genitorialità inefficace nei bambini con disturbi
comportamentali;
- La mancanza del legame di attaccamento tra genitore e
figlio;
- Una comportamento in classe inappropriato in quanto
timido o aggressivo;
- Il fallimento scolastico;
- Le scarse abilità sociale;
- L'affiliazione con pari caratterizzati da comportamenti
devianti;
- La percezione che in ambito familiare, scolastico, dei pari e
della comunità vi sia approvazione nei confronti del consumo
di sostanze psicoattive.
fattori protettivi
- legami familiari forti e positivi;
- monitoraggio da parte dei genitori dei
comportamenti dei figli e delle attività che
conducono con i pari;
- regole di condotta chiare che la famiglia fa
rispettare;
- coinvolgimento dei genitori nella vita dei loro figli;
- successo scolastico, forte legame con le istituzioni,
come ad esempio la scuola e le organizzazioni
religiose;
- ricorso a norme convenzionali sull'uso di sostanze;
PREVENZIONE: ALCUNI PRINCIPI
Indicazioni dell’EMCDDA di Lisbona
 Gli interventi che modificano le errate opinioni esistenti
relativamente all’uso di droghe risultano più efficaci se
associati ad approcci educativi quali ad esempio l’incremento
delle abilità sociali
 I programmi che forniscono unicamente informazioni sulle
conseguenze negative dell’uso di droghe si sono dimostrati
una strategia poco efficace
 Importante prevedere sessioni di rinforzo a breve e lungo
termine per il consolidamento e la stabilizzazione delle abilità
acquisite
 I programmi nella scuola devono coinvolgere non solo gli
studenti ma anche i genitori, il personale docente e non e
l’intera comunità
Progetti ampi ed efficaci
Ci sono sufficienti dati ed evidenze di ricerca sulla
prevenzione :
• implementare progetti interattivi basati sul modello
dell’influenza sociale o sulle life skills
• Non sviluppare interventi isolati (solo sulla
trasmissione di informazioni, solo con strategie non
interattive)
• Coinvolgere la comunità e la famiglia
Progetti “standardizzati” sembrano
preferibili ai singoli interventi e non
chiaramente strutturati
essere
(Gregor Burkhart)
Social Skills
OMS (1993): Le social skills sono quelle abilità e
competenze che è necessario apprendere per favorire la
relazione con gli altri e per affrontare i problemi, le
pressioni e gli stress della vita quotidiana.
La mancanza di tali skills può causare, in particolare nei
giovani, l’istaurarsi di comportamenti inadeguati e a
rischio in risposta agli stress.
Le 10 competenze identificate
dall’OMS
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Consapevolezza di sé
Gestione delle emozioni
Gestione dello stress
Empatia
Creatività
Senso critico
Saper prendere decisioni
Risolvere problemi
Capacità di comunicazione
Capacità di relazione
Bandura: l’autoefficacia
“Grado in cui una persona ritiene di essere
all’altezza di determinate situazioni, di essere
capace di far fronte a varie difficoltà” (Bandura,
2000).
“So di poter raggiungere questa meta”
L’autoefficacia determina le scelte delle azioni,
l’impegno da investire, la resilienza di fronte alle
avversità, i modi di pensare, il livello dei risultati
personali raggiunti…
Resilienza
Capacità di un soggetto di superare, recuperare o
creare adattamenti di fronte agli ostacoli della vita
quotidiana (Galiman, 2000)
Abilità di riprendersi rapidamente dalle esperienze
negative (Bandura, 2000)
Saper trasformare le difficoltà in apprendimento.
I progetti in corso vedono coinvolti nella co-progettazione ed
esecuzione, a vario titolo, gli elementi significativi di ogni
comunità locale
Scuole:
•
“ap&ap”:
•
“Capaci di crescere”:
•
“Freedom”:favorire il confronto e la discussione in classe sulle dinamiche di condizionamento che
prevenire l’iniziazione e sperimentazione al consumo di sostanze nei preadolescenti
attraverso la formazione dei Docenti sulle tematiche relative ai fattori di rischio, fattori di protezione, life
skills favorendo il dialogo e l’ascolto attivo tra genitori e figli. (scuole medie Bassano e Asiago))
offrire ai Docenti strumenti operativi per esercitare nelle rispettive classi
alcune abilità sociali (decision making, assertività, resilienza, senso critico, gestione delle emozioni)
(scuole superiori Bassano)
possono influenzare i comportamenti. Far emergere i comportamenti a rischio e favorire la
collaborazione tra studenti, Docenti e Genitori (scuole superiori Asiago)
•
“Aria pura (tabagismo)”:Promuovere la capacità di analisi rispetto ai comportamenti a rischio
e alle pressioni sociali. Favorire stili di vita positivi (scuole superiori Asiago)
•
“Usa la testa ….divertiti
•
“TATOO..giovani che educano la comunità”: favorire stili di vita sana, coinvolgere
gli studenti dell’Istituto Alberghiero nella preparazione di cocktails analcolici da proporre ai baristi del
territorio e alle sagre paesane. Avvio e premiazione del concorso “Inventa una nuova ricetta analcolica e
lo slogan che l’accompagna” da proporre a tutti gli studenti dell’altopiano.
•
“Insieme per Essere Più”: favorire un maggior senso di appartenenza nella propria
comunità attraverso la conoscenza della realtà che si occupa del sociale sull’altopiano di Asiago
attraverso la discussione in classe al fine di prevenire forme di disagio e comportamenti a rischio.
(scuole superiori Asiago)
consapevol-mente”:
favorire la co-costruzione di una
progettualità condivisa tra Scuola Famiglia e SerD al fine di creare spazi di confronto su temi quali: la
comunicazione, divertimento, gruppo dei pari e uso di sostanze psicoattive. (scuole superiori Asiago)
Progetti in corso……….
Territorio: (popolazione, famiglie, giovani in coll. con i comuni)
• “Adolescenti in-dipendenti”: incontri di formazione e informazione rivolto
ai giovani di alcuni comuni del territorio con un incontro finale di restituzione
alla comunità locale (genitori). L’obiettivo è di sensibilizzare gli adolescenti
sui rischi legati all’uso di sostanze stupefacenti attraverso il potenziamento
delle abilità sociali (Life Skills Education)
•
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“TATOO..giovani
che educano la comunità”: Avvio e premiazione del
concorso “Inventa una nuova ricetta analcolica e lo slogan che
l’accompagna” da proporre a tutti gli studenti dell’altopiano.Corsi di
formazione per baristi, gestori di locali con gli studenti e insegnanti per la
preparazione di nuovi cocktail analcolici da proporre nei locali pubblici e
nelle feste.
“Insieme
per Essere Più”: favorire un maggior senso di appartenenza
nella propria comunità attraverso la conoscenza della realtà che si occupa
del sociale sull’altopiano di Asiago al fine di prevenire forme di disagio e
comportamenti a rischio.
Grazie per l’attenzione
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