ALIMENTAZIONE (TEMPO E SOCIETÀ) INTRODUZIONE L’ALIMENTAZIONE NELLA SOCIETA’ L’alimentazione medievale Nel medioevo le abitudini alimentari e i metodi di cottura erano diversi nelle varie culture Europee; in questo periodo si sperimentarono diversi cambiamenti tali da porre le basi alla moderna cucina Europea. I cereali erano consumati sotto forma di pane, farinate d'avena, polenta e pasta praticamente da tutti i componenti della società. Le verdure rappresentavano un'importante integrazione alla dieta basata sui cereali. La carne era più costosa e quindi considerata un alimento più prestigioso ed era per lo più presente sulle tavole dei ricchi e dei nobili. I tipi di carne più diffusi erano quelle di maiale e pollo, mentre il manzo, che richiedeva la disponibilità di una maggiore quantità di terra per l'allevamento, era meno comune. Il merluzzo e le aringhe erano molto comuni nella dieta delle popolazioni nordiche, ma veniva comunque consumata un'ampia varietà di pesci d'acqua dolce e salata. Durante il medioevo furono emessi decreti che vietavano il consumo di alcuni alimenti per alcune classi sociali; Alcune norme sociali inoltre prescrivevano che il cibo della classe lavoratrice fosse meno raffinato, rispetto a quello dei ricchi; si riteneva quindi che il lavoro manuale richiedesse cibi più scadenti ed economici. La chiesa e le abitudini alimentari La Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa con i loro calendari liturgici influenzavano notevolmente le abitudini alimentari; il consumo di carne era proibito ai cristiani per un buon terzo dell'anno, e tutti i cibi di origine animale, tra cui le uova e i latticini (ma non il pesce) erano generalmente proibiti durIl digiuno si faceva per mortificare il corpo e rafforzare l'anima, in ossequio alla convinzione dell'epoca che vedeva il corpo come inferiore, e per ricordare il sacrificio compiuto da Gesù per l'umanità ante la quaresima e i digiuni. L’Islam e l’alimentazione In origine gli arabi si affidarono a una dieta di datteri, farina, orzo, riso e carne e davano particolare rilievo a prodotti derivati dallo yogurt, come il laban un latticino a base di yogurt magro. Nell'alimentazione delle popolazioni di allevatori nomadi figuravano anche, latte - di cammella, ma anche di capra e pecora - e relativo formaggio; occasionalmente c’erano anche: verdure zucchine, porri, cetrioli, olive, fagiolini, ecc. e poi frutta: uva, melegrane, limoni etc...cresciuti all'ombra delle palme nelle oasi; la carne era di montone. L’alimentazione nel rinascimento La cucina moderna affonda le sue radici nel Quattrocento e nel Cinquecento per le novità che arrivano dal Nuovo Mondo e che cambiano e arricchiscono le tradizioni popolari.. Nasce in questo periodo il gusto per la presentazione. A quell'epoca L’alimentazione del popolo povero è molto sobria ed è composta da pane, verdure, marmellata e frutta, oltre che da fave, farinata di miglio e di castagne. Le erbe che usano i poveri sono molto spesso usate anche da conservanti; infatti con queste erbe si possono cucinare anche piatti che possono durare più di un giorno. Fra i poveri l'uso delle spezie è quasi inesistente a causa del loro altissimo costo. Le spezie non servono solo a insaporire il cibo, ma anche a mascherare il forte odore della carne, che di solito non è molto fresca a causa della mancanza di sistemi di conservazione degli alimenti. Le zuppe in questa epoca sono spesso a base di erbe odorifere, che possono essere bulbi, per esempio la cipolla, che rende più saporito il pranzo. IL CIBO CHE DIVENTA «POESIA» Poesia di Aldo Palazzeschi Pizzicheria "Ettogrammo, chilo, mezzochilo. cacio, burro, prosciutto, salame, acciughe, salacche, baccalà... " Sono voci del gergo di questo untuoso reame. "Mi serve o non mi serve? Ho tanta fretta! " " Aspetti... " " Mi dia retta. . Venga qua ". S'infuria una servetta, una s'acqueta. " Il solito formaggio ma con poca corteccia". E una sicura mano apre una breccia nel parmigiano. Molla e tira, tira e molla, poca corteccia e di molta midolla. Aver fretta ed aspettare, pesare, tagliare, affettare, entrare, andar via, sono le note costanti della quotidiana sinfonia in una antica pizzicheria . Ristoranti Via Cibo Charleston V. Reg. Elena (Mondello), n. 37/39 Dolci e pesce. Il delfino ristorante trattoria V. Torretta (Sferracavallo), n. 80 Pasta con le sarde, pesce, vini. Fritti e frutti Gli antichi sapori di Don Ciccio V. Mazzini, n. 23 V. Orsa Maggiore, n. 92/94/96 Frittura ai frutti di mare. Piatti a base di crostacei, antipasti di mare e vari prodotti tipici da gastronomia. Ristorante A’ Cuccagna V. Pr. Granatelli n. 21/A Piatti vegetariani, specialità di carne e pesce fresco. Trattoria pizzeria Franco Franchi Via Ballarò n. 10/12 Pesce fresco, una grande varietà di pesce. Trattoria Sugò P. Generale Antonio Cascino n. 123/125 Pizza cotta in forno a legna. Ristorante Aladdin Villa la panoramica Via Bernini n. 50 Via Ruffo Calabria n. 37 Pizze e antipasti. Pizza ai frutti di mare, pesce. La casa del priore Via Card. Dusmet n. 9 (San Martino delle Scale) Carne, pesce, pizza, piatti tipici, pietanze a base di pesce, specialità alla griglia. La Foresta Carini n. 202 Cannoli, cassata, pasticceria siciliana. Focacceria Mimmo Buttitta Via De Spuches, n. 34 (Bagheria) Crocchette di pollo, cucina siciliana e mediterranea, focacce al formaggio, pasta. Al Buon Gusto Via Saputo n. 113 (Terrasini) Kebab, pizza, cucina siciliana+, menù di carne e pesce. Trattoria Don Ciccio Via del Cavaliere n. 87 (Bagheria) Cassata siciliana, cucina regionale e siciliana, dolci della casa, pesce, specialità carne. Trattoria Cambusone Piazza Giovanni Verdi n. 25 Spaghetti ai ricci ,polpette di sarde, risotto alla marinara, tante altre prelibatezze a base di pesce. I FAST FOOD Il fast food (espressione inglese traducibile letteralmente come "cibo veloce") o ristorazione rapida è un tipo di ristorazione di origine e principale diffusione in paesi anglosassoni, servita in locali chiamati appunto "fast food", veloce da preparare e consumare. Si possono incontrare anche fast food ambulanti che forniscono cibo simile e con le medesime modalità. È un pasto veloce, un sistema rapido di ristorazione che a partire dagli anni ottanta ha avuto una vasta diffusione a livello mondiale. La McDonald's Corporation è la maggiore catena di ristoranti di fast food nel mondo ed è di origine statunitense. Gestisce le proprie filiali direttamente, o tramite franchising. La sede è a Oak Brook, un sobborgo di Chicago, nello Stato dell'Illinois. I ristoranti McDonald's sono diffusi in tutto il mondo (impiegano a tempo pieno circa 438.000 persone) e sono diventati uno dei simboli più riconoscibili della cosiddetta globalizzazione, dello stile di vita frenetico e del consumismo moderno. MC DONALD’S FAST FOOD Nel 1937 i fratelli Richard e Maurice McDonald, aprirono ad Arcadia, in California, un chiosco di hot dog. Il primo ristorante, denominato "McDonald's Bar-B-Q", verrà aperto nel 1940 a San Bernardino, ancora in California. La svolta nella storia dell'azienda si ebbe nel 1955, quando Ray Kroc, fornitore di frullatori, fondò "McDonald's Systems, Inc." (che fu poi ribattezzata "McDonald's Corporation") che facilitava il franchising ai nuovi ristoranti. Nel 1955 apre il primo ristorante della compagnia fondata da Kroc a Des Plaines, Illinois. Nel 1967 fu aperto il primo ristorante all'esterno degli Stati Uniti e, per la precisione, in Canada, a Richmond, una città della Columbia Britannica. Il 1971 fu l'anno del primo fast food in Europa: nei Paesi Bassi, a Zaandam (città nei pressi di Amsterdam). IL PRIMO MC DONALD’s LA STORIA IL PRIMO MC DONALD’S IN ITALIA Il primo ristorante italiano fu aperto il 15 ottobre 1985 a Bolzano nella centrale piazza Walther von der Vogelweide dove chiuderà il 4 luglio 1999. Il secondo (9007° nel mondo) sarà inaugurato a Roma nei pressi di piazza di Spagna il 20 marzo 1986. Ciò nonostante, nel ristorante romano una targa annuncia che si tratta del «primo ristorante»: effettivamente già negli anni 1970 la catena, che stava preparando lo sbarco in molti paesi europei, aveva trovato come locale proprio quello qui citato. Una cosa simile accadde in Francia: un ristorante fu aperto nel 1972 a Créteil, cittadina a sud di Parigi, ma secondo l'azienda il primo fu quello di Strasburgo, inaugurato nel 1979, e anche in questo caso una targa lo ricorda. I CIBI DI STRADA TIPICI A PALERMO STREET FOOD A PALERMO - Camminando per le strade di Palermo l'aroma della cucina è presente ed inconfondibile quanto il vociare della gente ed il profilo arabeggiante della cattedrale. In tutta la Sicilia, ma soprattutto a Palermo, la cucina di strada è parte del patrimonio culturale, una tradizione antica ed inespugnabile (ed inespugnabile anche per i vari Mc Donald e company che a Palermo non hanno vita facile). Anticamente erano i buffittieri a gestire la cucina di strada a Palermo, vendendo cibo povero su ripiani e banconi piazzati per la strada. MERCATI DI PALERMO - Nei mercati di grascia, Ballarò, Vucciria e Borgo i buffittieri non sono scomparsi. Tra un acquisto e l'altro potrete stuzzicare (o fare un vero e proprio pasto) ed assaggiare il miglior cibo di strada siculo. Distese di arancine invitanti e panelle dorate fanno capolino dai banconi dei venditori. PANI CA' MEUSA - I MENO SCHIZZINOSI POTRANNO APPREZZARE UNA SPECIALITÀ CHE A DETTA DI TANTI È IMBATTIBILE. E' IL PANI CA’MEUSA, MILZA, OPPURE POLMONI O SCANNAROZZATO (TRACHEA) DI VITELLO, RIPASSATI NELLA SAIMI (STRUTTO) E MANGIATI NELLA VASTEDDA (TIPICO PANINO TONDO SPOLVERATO CON SEMI DI SESAMO.) SFINCIUNI - Non possiamo dimenticare di citare il mitico sfinciuni, pizza alta e soffice, condita con pomodoro, cipolla, acciughe e caciocavallo. LE PANELLE - La panella, è una frittella di farina di ceci, tipico cibo da strada della cucina palermitana Le panelle vengono servite soprattutto in mezzo alle Mafalde - forme di pane di circa 200 grammi con la crosta ricoperta di semi di sesamo (a Palermo detto "cimino"). Sono spesso consumate assieme alle "crocchè" (dal francese "croquette", crocchette di patate) o con altre specialità fritte in pastella, e condite a piacere con sale e limone. Le panelle rappresentano il caratteristico spuntino del palermitano: si possono acquistare in moltissimi luoghi della città, in particolare nelle “friggitorie", anche ambulanti. CAZZILLI - Questi deliziosi cazzilli, conosciuti anche come crocchè, crocchette di patate, che vengono fritte dopo essere impanate in pan grattato. IL CALDUME - In siciliano a quarumi, (letteralmente pietanza calda - o dal nome della pentola in cui viene cucinata "a quarara"), è uno dei tipici piatti da strada di Palermo e Catania. Un venditore di quarumi è detto quarumaru. Lo si può trovare, dalla mattina alla sera, sia nei mercati rionali che presso alcuni banchi di rivendita sparsi in tutta la città. È composta da viscere di vitello (tipicamente ventra, matruzza, centopelle e ziniere) (Omaso, abomaso e rumine del bovino) bollite nella tipica quarara con cipolle, sedano, carote, prezzemolo. Viene servita calda con sale, pepe, olio e limone.