Università degli Studi di Firenze Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Infermieristica INFERMIERISTICA CLINICA APPLICATA ALLA MEDICINA E CHIRURGIA GENERALE C.I. C4 (modulo di chirurgia: l’apparato digerente) Assistenza alla persona sottoposta ad indagini diagnostiche: - Endoscopie - Diagnostica per immagini Assistenza alla persona con shock ipovolemico: - Interventi infermieristici - Trattamento terapeutico Assistenza alla persona sottoposta ad un intervento chirurgico per addome acuto Assistenza alla persona sottoposta ad un intervento di esofagectomia Assistenza alla persona sottoposta ad un intervento di gastroresezione totale Assistenza alla persona con malattie infiammatorie dell’intestino: - Morbo di Crohn - Rettocolite ulcerosa Assistenza alla persona con ileostomia/ colostomia A cura di Antonietta Barontini Endoscopia E’ l’esame ottico degli organi, eseguito con uno strumento: l’endoscopio. Tale strumento è costituito da un sistema di lenti e/o fibre ottiche per illuminare e osservare in ingrandimento le cavità, completo di canali per l’aspirazione, il lavaggio o l’introduzione di strumenti. L’esame prende il nome dall’organo bersaglio: Otoscopia Rinoscopia Laringoscopia Esofago-gastro-duodenoscopia Retto-colonscopia Laparoscopia Colposcopia Cistoscopia Artroscopia Mediastinoscopia Manutenzione Non tutte le parti si possono immergere o sterilizzare con il calore Lavare accuratamente con acqua e sapone neutro Sciacquare Asciugare Immergere in soluzione di aldeide glutarica al 2% per 3 ore Sciacquare ripetutamente con acqua sterile prima dell’utilizzo sui pazienti ALDEIDE GLUTARICA MOLTO TOSSICA Provare il funzionamento ogni volta prima dell’introduzione Uso Gli endoscopi possono essere rigidi o flessibili Sono molto fragili, quindi attenzione ad urti e colpi Le parti mobili devono essere azionate dalle leve di comando Non piegare i cavi d’introduzione degli strumenti Non piegare i cavi delle sorgenti luminose ATTENZIONE non è luce fredda…non appoggiare il cavo sulla pelle o sulle coperte Collegare e scollegare i cavi utilizzando l’impugnatura Usare il paradenti nelle endoscopie digestive o respiratorie Utilizzare gli involucri protettivi nelle endoscopie operatorie Indossare occhiali protettivi durante l’uso del laser Preparazione della persona Informazione assenso scritto Assicurarsi della presenza di tutta la documentazione necessaria esami ematici: emocromo, assetto coagulativo, gruppo sanguigno Digiuno gastroscopia o broncoscopia Intestino pulito colonscopia Rimuovere le protesi gastroscopia o broncoscopia Atropina 0,5 mg gastroscopia Na Cl e.v. endoscopie operatorie Preparazione della cute nelle endoscopie percutanee tricotomia, antisepsi… 841090370 - elaborato da Antonietta Barontini 13 Preparazione del materiale Endoscopio e accessori Farmaci atropina, infusioni… Anestetici spry o per somministrazione i.m. Provette esami citologici, microbiologici o di chimica clinica Teli, garze, tamponi sterili Carrello delle urgenze rianimazione Esecuzione Sostegno psicologico Posizionamento della persona Monitoraggio dei P.V. e delle condizioni generali Aiuto al medico nell’introduzione dell’endoscopio Aiuto al medico nell’esecuzione degli interventi terapeutici porgere gli strumenti Invio dei campioni per il laboratorio Assistenza alla persona dopo l’esecuzione di un endoscopia Sostegno psicologico Posizionamento della persona interventi endoscopici importanti riposo a letto Monitoraggio dei P.V. e delle condizioni generali soprattutto atti respiratori nelle endoscopie toraciche diuresi nelle endoscopie urologiche Alimentazione almeno 2 ore dopo anestesia del cavo orale Riconoscere tempestivamente le complicanze Rischi potenziali Emorragia Ipotensione arteriosa Arresto cardio-respiratorio Laringospasmo gastroscopia broncoscopia Reazioni a farmaci o a m.d.c. Ansia Sepsi Interventi endoscopici o endoscopie operatorie Sono gli interventi chirurgici effettuati introducendo nelle cavità o per via percutanea gli strumenti endoscopici dotati, per alcune tipologie d’intervento, di videocamere. Il paziente può essere sottoposto, o meno, ad anestesia generale. Gli interventi possono essere: Polipectomia Emostasi endoscopica Dilatazione di stenosi Impianto di endoprotesi nell’esofago Papillosfinteroplastica Drenaggio delle vie biliari Gastrostomia Rimozione di corpi estranei dall’apparato gastro-intestinale o bronchiale Introduzione di sonde per la decompressione dell’ileo Artroscopia Crioterapia endoscopica del carcinoma del retto 841090370 - elaborato da Antonietta Barontini 14 La diagnostica per immagini La definizione “diagnostica per immagini” tende a raggruppare tutte le metodiche, radiologiche e non, in grado di trasformare in immagine le informazioni estratte dal corpo umano. Vengono usate varie forme di energia fisica per l'estrazione delle immagini dal corpo: Radiazioni ionizzanti (raggi X). In questo caso i contrasti vengono prodotti dai differenti coefficienti di assorbimento dei vari tipi di tessuto (radioscopia, radiologia tradizionale, tomografia computerizzata). Esposizione del corpo agli ultrasuoni. I contrasti sono prodotti dalla riflessione delle onde sonore sulle superfici dei tessuti posti uno dietro l’altro (ecografia). Emissione di radiazioni gamma. In questo caso vengono introdotte nell’organismo sostanze radioattive. Il grado di accumulo è proporzionale alla funzionalità del tessuto (scintigrafia, tomografia ad emissione di positroni). Variazioni indotte del campo magnetico: risonanza magnetica nucleare. L’esame radiografico Le proprietà che permettono ai raggi X di essere utilizzati in diagnostica sono essenzialmente tre: La capacità di passare attraverso il corpo umano L’associazione a fenomeni di fluorescenza La possibilità di impressionare una pellicola fotografica L’esame radiografico si basa su un principio relativamente semplice. Un fascio di raggi X, prodotto da una sorgente (tubo radiogeno), colpisce il segmento corporeo che si vuole analizzare, lo attraversa e in parte viene attenuato, ed in fine va a colpire ed impressionare una lastra fotografica posta dietro il soggetto. Nel percorso che il raggio compie, attraversa strutture anatomiche di varia composizione, che attenuano i raggi X in maniera differente le une dalle altre, cosicchè sulla lastra si viene a formare un immagine corrispondente alle strutture attraversate. L’osso, ad esempio, si lascia attraversare difficilmente dai raggi X, a causa del suo elevato contenuto di calcio; un immagine con un comportamento simile a quello dell’osso viene definita “radiopaca” ed appare bianca sulle comuni lastre. All’altro estremo il polmone non oppone ostacolo al raggio per la prevalenza di contenuto gassoso (aria), possiamo, pertanto, considerarlo (con approssimazione), il prototipo dell’immagine “radiotrasparente” che appare nera sulla lastra. Gli organi parenchimatosi (ad esempio il fegato e il rene) sono visibili, anche se con tale metodica è possibile valutare solo alcuni parametri, ad esempio la sede e le dimensioni, ma non la loro struttura interna, meglio esplorabile con altre metodiche. Gli organi cavi invece non sono esplorabili se non con l’uso dei mezzi di contrasto. I grossi vasi del torace sono visibili perché la presenza del sangue li rende radiopachi. L’esecuzione degli esami radiografici senza mezzo di contrasto non comporta eccessivi rischi per il paziente, dal momento che la quantità di radiazioni somministrata è minima. 841090370 - elaborato da Antonietta Barontini 15 E’ riconosciuto che le radiazioni X sono dannose perché sono in grado di provocare alterazioni del DNA; ciò comporta varie conseguenze tra le quali il rischio di indurre malformazioni nel feto se la madre viene esposta alle radiazioni. Pertanto è controindicato eseguire esami radiologici in gravidanza. Inoltre deve essere limitata quanto più possibile l’esposizione dell’addome alle radiazioni nelle donne in età fertile, per il rischio di provocare alterazioni alle cellule sessuali contenute nell’ovaio. Preparazione della persona La persona che si sottopone ad un esame radiografico deve effettuare una preparazione che mira a facilitare la visualizzazione dell’organo che si vuole esplorare. La preparazione varia da un esame all’altro. Quando l’esame interessa un segmento scheletrico, il torace o il cuore non occorre una preparazione specifica. Nel caso in cui l’esame interessi l’addome si può rendere necessaria la pulizia intestinale. L’esame radiologico con mezzo di contrasto I mezzi di contrasto (mdc) permettono di accentuare le differenze di intensità fra un organo e un altro. I mezzi di contrasto possono essere naturali o artificiali. Quelli naturali sono l’aria nel torace ed il liquido pleurico o l’ascite, mentre quelli artificiali vengono introdotti nell’organismo o per via orale o per via venosa o per via arteriosa. I mezzi di contrasto variano in accordo con il tipo di esame richiesto. Principalmente vengono utilizzati il solfato di bario in sospensione acquosa e lo iodio. Il primo viene utilizzato per via orale o per clisma nelle indagini sull’apparato digerente e costituisce un ottimo contrasto poiché non viene assorbito dalla mucosa intestinale. Il secondo viene somministrato per via venosa ed è in grado di formare sostanze che consentono lo studio di molti organi. Una classificazione dei mezzi di contrasto è quella che li suddivide in base al loro campo di azione, e cioè mdc: per apparato gastroenterico per colecisto-colangiografia per urografia per angiografia per mielografia per linfografia e broncografia Apparato digerente Per la visualizzazione del tratto alto dell’apparato gastroenterico (esofagostomaco fino all’ileo terminale) è indicata l’assunzione per os di bario fosfato in sospensione acquosa. La somministrazione per via rettale mediante clisma consente invece di esplorare bene tutto l’intestino crasso fino al retto. Tale esame può essere eseguito a singolo o a doppio contrasto (cioè bario e aria). Con il contrasto singolo il colon viene riempito di bario ed è possibile studiarne solo il profilo. 841090370 - elaborato da Antonietta Barontini 16 Con l’uso del doppio contrasto, si introduce dapprima il bario nel colon, reso ipotonico dal pretrattamento con anticolinergici, e successivamente si insuffla una colonna d’aria a pressione: il mezzo di contrasto si stratifica sulle pareti permettendo l’esame della superficie mucosa del viscere. Preparazione della persona Informazione consenso scritto Mantenere la persona digiuna le dodici ore precedenti l’esame digerente per os e/o clisma Dieta priva di scorie nei tre giorni precedenti l’esame clisma opaco con o senza doppio contrasto Wash-out o purga e clistere clisma opaco con o senza doppio contrasto Somministrazione di anticolinergici (Buscopan o atropina) circa 30 minuti prima dell’esame Avvertire la persona che per circa due ore dopo l’esame sentirà una sensazione di fastidio dovuta alla dilatazione delle anse del colon Questo esame non comporta rischi o problemi particolari Tomografia assiale computerizzata (t.a.c.) E’ una metodica diagnostica che, grazie alla combinazione di tecnica radiologica e informatica, è in grado di ottenere immagini in sezione del corpo umano mediante esposizione selettiva ai raggi X di un determinato strato. Un generatore di raggi X ruota intorno al paziente disteso sul lettino. Nel penetrare attraverso il corpo i raggi si attenuano. Questi valori di attenuazione vengono registrati da rivelatori e trasformati da un computer in un’immagine dai vari toni di grigio. La tomografia computerizzata è indicata per diagnosi relative a patologie di qualsiasi parte del corpo. Tale metodica si può eseguire con o senza mezzo di contrasto in relazione alle strutture o agli organi che si vogliono esplorare. Preparazione della persona Informazione consenso scritto Se la T.A.C. viene eseguita senza mezzo di contrasto non occorre alcuna preparazione specifica Digiuno almeno 5 ore prima della somministrazione di mezzi di contrasto per via endovenosa possibili effetti collaterali Per la T.A.C. addominale somministrare il mezzo di contrasto iniziando 1 ora prima dell’esame fino a pochi minuti prima dell’inizio dello stesso L’assistenza successiva non richiede misure particolari 841090370 - elaborato da Antonietta Barontini 17 Ecografia Viene definito ultrasuono un suono che ha una frequenza superiore alla soglia dell’udibile e pertanto non è percepibile dall’orecchio umano. In medicina gli strumenti diagnostici che utilizzano gli ultrasuoni sono gli ecografi (o ecotomografi) e i flussometri Doppler. Entrambi utilizzano lo stesso principio. Un fascio di onde ultrasonore prodotto da una sorgente (cristalli di quarzo) attraversa l’organismo (tessuti e organi); quando l’onda attraversa il tessuto viene in parte assorbita e in parte riflessa, venendo rinviata alla sorgente: si genera così un eco. Nell’ecografo l’onda riflessa viene inoltre elaborata dallo strumento e trasformata in un’immagine nella quale la differente capacità dei tessuti di generare echi viene trasformata in varie tonalità di grigio. La ultrasonografia è utilizzata per indagare su molti organi e tessuti: tiroide, fegato, colecisti, milza, reni, vescica, utero, mammella, vasi, apparato osteoarticolare, cuore… La diffusione delle indagini che utilizzano gli ultrasuoni è dovuta alla rapidità di esecuzione ed al relativo basso costo degli strumenti, nonché alla scarsa invasività. Preparazione della persona Informazione consenso scritto Non necessitano di alcuna preparazione le indagini su: tiroide – paratiroidi – reni – testicoli – cuore - apparato osteoarticolare Digiuno la mattina dell’esame addome superiore Far bere 1 o 2 litri di acqua fino a riempimento della vescica vescica – utero – annessi Clistere di pulizia prostata per via transrettale L’assistenza successiva non prevede misure particolari Scintigrafia La medicina nucleare si occupa dell’uso di isotopi radioattivi. Queste sostanze si distribuiscono nel corpo ed emettono radiazioni misurabili dall’esterno. Tali radiazioni possono essere localizzate e misurate tramite rivelatori (es. gamma-camere). Gli esami di medicina nucleare forniscono informazioni morfofunzionali. A seconda del tipo di esame, i radiofarmaci che devono raggiungere l’organo da esaminare vengono iniettati, somministrati per via orale oppure inalati dal paziente. Mediante appositi strumenti vengono poi eseguite le scintigrafie. Preparazione della persona Informazione consenso scritto Non necessitano di preparazione particolare Evitare nei giorni immediatamente precedenti l’esame scintigrafico indagini radiologiche con mezzi di contrasto iodati tiroide o con mezzi di contrasto contenenti sostanze filtrabili dai reni scintigrafie urinarie Far bere molto e far svuotare la vescica spesso nelle scintigrafie ossee e renali 841090370 - elaborato da Antonietta Barontini 18 Tomografia a emissione di positroni (PET) La tomografia a emissione di positroni è una tecnica nucleare che con l'ausilio del computer è in grado di riprodurre le immagini di un organo durante il suo funzionamento. Al paziente viene somministrato o fatto inalare una sostanza radioattiva che emette particelle caricate positivamente, quando queste si combinano con gli elettroni delle cellule dell'organismo si ha la formazione di raggi gamma, i quali possono essere rilevati da un meccanismo a scansione e riprodurre un'immagine bidimensionale. La PET misura il flusso ematico, la composizione e il metabolismo dei tessuti, è indicata per la diagnostica delle patologie cerebrali e di quelle cardiovascolari. Le alterazioni metaboliche, danno la possibilità di localizzare lesioni quali: morbo di Alzheimer, tumore, lesioni epilettogene, per quanto riguarda il cervello, e lesioni di tipo ischemico, per quanto riguarda il miocardio. Preparazione della persona Informazione consenso scritto Non necessitano di preparazione particolare Astenersi dal consumo di tabacco e caffeina nelle 4 ore precedenti l'esame miocardio Spiegare alla persona le possibili effetti delle sostanze radioattive: capogiri, leggerezza della testa, emicrania Risonanza magnetica nucleare Tale metodica si basa sul principio che atomi posti in un campo magnetico orientano i loro “spin” in senso parallelo o antiparallelo al campo stesso e quando eccitati da un impulso a radiofrequenza, emettono dei segnali di risonanza che sono caratteristici per ogni singola molecola, mediante elaborazione digitale viene ricavata un’immagine in scala di grigi. Può essere utilizzata con o senza mezzi di contrasto e applicata a tutti gli organi e apparati anche se non da risultati eccellenti per quanto riguarda il torace e l’addome perché disturbata dai movimenti respiratori e peristaltici. La sua applicazione di elezione ad oggi è il sistema nervoso centrale. L’immagine prodotta è molto nitida ed è simile ad una sezione anatomica reale o ad immagine T.A.C. E’ possibile ottenere immagini di qualunque strato senza che la persona debba cambiare posizione sul lettino. Preparazione della persona Informazione consenso scritto Non occorrono preparazioni particolari (digiuno, clisma, altro…) né una specifica assistenza successiva La persona viene posta supina in un cilindro aperto alle basi che la contiene per tutta la lunghezza Claustrofobia tempo 45-60 minuti No pace-maker né protesi metalliche danneggiamento da parte del campo magnetico 841090370 - elaborato da Antonietta Barontini 19