Presentazione Comunità di Pratica 1

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Istituto Comprensivo Largo Volumnia
COSTRUIRE COMUNITA’ DI PRATICA
23 FEBBRAIO 2016
PIANO DI MIGLIORAMENTO
•
Una scuola di qualità: ambienti di apprendimento innovativi, docenti esperti e un
curricolo per competenze per promuovere il successo formativo di ogni studente
•a) Predisporre ambienti di apprendimento inclusivi per il successo formativo di ogni
studente.
•b) Potenziare ambienti di apprendimento innovativi per la didattica.
c) Favorire la costruzione di una "comunità di pratica" per sviluppare
nuove conoscenze e competenze condivise e nuovi repertori
operativi.
I progetti sono presi in carico nelle loro relazioni reciproche, non
giustapposti;
La creazione della comunità di pratica è il momento apicale che
indica la direzione dei processi di miglioramento.
RIFERIMENTO ALLE INDICAZIONI NAZIONALI PER IL
CURRICOLO 2012
“La professionalità docente si arricchisce attraverso il lavoro
collaborativo, la formazione continua in servizio, la riflessione
sulla pratica didattica, il rapporto adulto con i saperi e la cultura.
La costruzione di una comunità professionale ricca di relazioni,
orientata all’innovazione e alla condivisione di conoscenze, è
stimolata dalla funzione di leadership educativa della dirigenza e
dalla presenza di forme di coordinamento pedagogico”.
CHE COSA E’ (e cosa non è) UNA COMUNITA’ DI PRATICA
La comunità di pratica
•
Per "comunità di pratica" intendiamo "gruppi di persone
che hanno in comune un interesse o una passione per
qualcosa e che in base a questo interesse interagiscono con
una certa regolarità per migliorare il loro modo di agire"
(E. Wenger )
•
Le tre dimensioni della comunità di pratica sono: impegno
reciproco, impresa comune, prassi consolidata o repertorio
condiviso. La fitta rete di scambi e di confronto su prassi
consolidate che si intende costruire è finalizzata al
miglioramento collettivo verso l'eccellenza.
Particolarità della comunità di pratica
Una serie di fattori differenzia la comunità di pratica da altri gruppi di lavoro:
Nella comunità di pratica non si chiede tanto di realizzare un prodotto quanto
di mettere in atto una serie di azioni atte a creare un clima positivo, attraverso la
disponibilità all’ascolto dell’altro e disponendosi al confronto e allo scambio .
La scelta di appartenenza sarà spontanea e motivante per i componenti del
gruppo che si riconosceranno in esso attraverso l’interesse e l’impegno a
procedere.
Avranno molta importanza non solo gli incontri istituzionali, ma soprattutto gli
scambi informali che favoriranno una circolarità di informazioni e una
reciprocità d’intenti.
Favorire la costruzione di una comunità di pratica per sviluppare
nuove conoscenze e competenze condivise e nuovi repertori operativi
PUNTI CHIAVE
Per migliorare gli esiti degli alunni è necessaria la condivisione di processi e
percorsi favorendo la costruzione di una comunità di pratica
La rete di interscambio e la visione comune accresce il senso di identità
professionale
Si vuole incentivare un’ottica di apertura e di confronto tra docenti, studenti,
famiglie e territorio
Realizzare una comunità di pratica significa puntare a costruire una conoscenza
collettiva condivisa, nell’ottica del miglioramento verso l’eccellenza
FINALITA’
.
Attraverso tale progetto si vuole tendere al
superamento della visione individuale favorendo lo
scambio anche informale con una condivisione e
socializzazione di pratiche sostenute da linguaggi,
orientamenti, teorie condivise e pratiche diffuse.
Il proposito è la creazione di un repertorio condiviso di
risorse strutturando un linguaggio comune
e
convergenti stili di azione.
La formazione e strutturazione dei sotto-gruppi
•
Si prevede la strutturazione di un percorso di formazione con
il supporto di docenti universitari che possano stimolare una
riflessione sulle modalità di co-costruzione dei processi di
insegnamento/apprendimento, di confronto e condivisione
per favorire il miglioramento e tendere all'eccellenza.
•
Al tempo stesso si configura la possibilità di un percorso di
autoformazione attraverso lo studio di materiali selezionati,
incontri tra docenti e strutturazione di gruppi che seguano con
libera scelta le seguenti possibili aree:
PUNTI CHIAVE PER L’ORGANIZZAZIONE
•
Ci si propone di attuare quattro gruppi di lavoro che possano riunirsi in
vari momenti (dipartimenti, incontri di progettazione) per definire dei
punti di interesse e confrontarsi in uno scambio reciproco. I punti
chiave saranno:
•
La possibilità di scelta del gruppo più vicino al proprio interesse;
•
l’interdipendenza dei ruoli tra i partecipanti;
•
L’incentivazione di un clima positivo (spirito di collaborazione,
decisioni di gruppo, partecipazione spontanea).
• CURRICOLO E PROGETTAZIONE VERTICALE IN
CONTINUITA’
• VALORIZZAZIONE DELL’AREA PROGETTUALE
INCLUSIONE E INNOVAZIONE
• VERIFICHE COMUNI E VALUTAZIONE AUTENTICA
• ECONOMIA DEL DONO E CREAZIONE DI UN ARCHIVIO
DIDATTICO
•
Il proposito è quello di utilizzare strumenti comuni per la programmazione delle
azioni, favorire i momenti di progettazione e di ricerca educativa.
•
Si intende ampliare il lavoro compiuto negli anni. Attraverso la ricerca i docenti
sono aperti ad un processo di rinnovamento grazie ad una rete di interscambio
e ad una visione comune che accresce il senso di identità professionale.
•
Nelle Indicazioni Nazionali per il Curricolo si precisa che “le Indicazioni sono un
testo aperto, che la comunità professionale è chiamata ad assumere e
contestualizzare, elaborando specifiche scelte relative a contenuti, metodi,
organizzazione e valutazione coerenti con i traguardi formativi previsti dal
documento nazionale”.
•
Tale processo presuppone l’individuazione di strategie innovative condivise
nell’ottica del miglioramento.
CURRICOLO E PROGETTAZIONE VERTICALE IN CONTINUITA’
Nei dipartimenti ci si può aprire al confronto, tenendo presenti le diverse istanze dei tre
gradi d'istruzione. Il proposito è quello di utilizzare strumenti comuni per la
programmazione delle azioni, favorire i momenti di progettazione e di ricerca educativa.
Aggiornamento del Curricolo d’Istituto con particolare riguardo al passaggio tra i vari gradi
di scuola in modo da evitare cesure e ricercare obiettivi comuni per uno sviluppo armonico
delle competenze.
Elaborazione di criteri comuni per la programmazione e progettazione.
Incontri tra docenti dei tre gradi di scuola per mettere a punto strategie comuni, unione di
intenti e scambio di informazioni
VALORIZZAZIONE DELL’AREA PROGETTUALE INCLUSIONE E INNOVAZIONE
La finalità è quella di mettere in atto una serie di strategie per promuovere modelli
didattici centrati sui bisogni degli studenti stimolando l’innovazione e l’apprendimento
cooperativo.
Il richiamo è alla psicologia costruttivista nella quale si sottolinea l’importanza delle
relazioni interpersonali, del clima organizzativo, della fiducia reciproca, del bisogno che
le classi diventino comunità di apprendimento.
Dal Piano di Miglioramento
Pertanto occorre:
•che i docenti sappiano creare un "normale specialità" rendendo "speciale" la normale attività didattica con attenzione
ai bisogni di conoscenze, competenze, abilità, accoglienza, ecc di ogni studente.
•impegnare la capacità di intervento di tutta la comunità educante, chiamata a promuovere una didattica attenta ai
bisogni di ciascuno nel perseguire obiettivi comuni nella prospettiva della "personalizzazione degli apprendimenti" e
della valorizzazione delle diversità (nella nota MIUR 1551-del-27-giugno-2013);
•progettare e sperimentare un modello di miglioramento coerente con il quadro di riferimento utilizzato per la
valutazione (RAV) e con i modelli nazionali ed internazionali di valutazione e miglioramento;
•formare i docenti che possano seguire e accompagnare i gruppi-classe nell'implementazione delle azioni di
miglioramento;
•creare strumenti in grado di supportare i gruppi-classe.
Consolidare e migliorare i risultati di apprendimento degli alunni e promuovere le
eccellenze (successo formativo)
Potenziare gli interventi di recupero, insegnamento italiano L2 per alunni stranieri, con
difficoltà di apprendimento e/o svantaggio socioculturale
Riconoscere l’importanza del patrimonio di competenze e conoscenze possedute da
ciascuno valorizzando le esperienze dando un senso a ciò che si impara
Costruire dei percorsi di apprendimento personalizzati per alunni diversamente abili e con
bisogni educativi speciali, nell'ottica della valorizzazione delle diversità.
Valorizzare gli spazi laboratoriali ed incentivare la didattica laboratoriale come approccio
privilegiato per l’apprendimento
Sviluppare ambienti digitali di apprendimento in rete (wifi e tra scuole) e la valorizzazione degli spazi
comuni
Il confronto tra docenti sarà un’utile pista per l’attivazione di percorsi
utili per promuovere l’inclusione e l’innovazione puntando al successo
formativo di ogni studente.
Sarà fondamentale il raccordo tra referenti di laboratorio e di progetto,
la condivisione di strategie didattiche anche in continuità tra i vari gradi
di scuola.
Il Macroprogetto d’Istituto (dal prossimo anno con sviluppo triennale)
sarà il filo rosso che legherà le attività progettuali e sarà di stimolo per i
processi di innovazione e inclusione.
VERIFICHE COMUNI E VALUTAZIONE AUTENTICA
Si ritiene fondamentale incrementare il lavoro di condivisione dei docenti già attuato negli
anni in relazione a prove comuni, criteri condivisi di valutazione, analisi e monitoraggio dei
dati, approntando ulteriori azioni di miglioramento. Potenziare l’utilizzo di prove comuni
per tutte le discipline permette di condividere strumenti e metodologie e consente di
analizzare gli esiti dei processi valutativi. La costruzione di prove comuni da parte di
insegnanti delle stesse discipline pone le basi per il confronto e lo scambio di idee e di
competenze.
Per divenire autentica la valutazione deve essere educativa, autovalutativa, predittiva,
centrata sullo studente, estesa alle disposizioni, continua e profondamente connessa al
mondo reale, ai processi richiesti dalle nuove condizioni storiche, non ripetitiva, non
terminale, non selettiva.
PUNTI DI INTERESSE
Confronto sui criteri di elaborazione delle prove utilizzate come strumento per rilevare i vari livelli di competenza
dell’alunno;
Riflessione per ricercare una maggiore attendibilità dei risultati delle prove;
Condivisione dei criteri valutativi per la creazione di griglie comuni;
Riflessione sul carattere di ufficialità delle prove, comuni alle varie classi ed approccio a tipologie di prove
diversificate;
Definizione dei criteri di valutazione per aiutare gli studenti nel processo di autovalutazione;
Analisi degli esiti nel passaggio.
La valutazione acquista molteplici significati, in particolar modo in funzione formativa come
autoregolazione del processo di insegnamento apprendimento che i docenti esplicano ricercando le
strategie più idonee in una continua rimodulazione degli interventi. Non si considera cioè un'azione
standardizzata valida per ogni situazione, né si procede ad un'azione valutativa che sia
semplicemente rivolta ai risultati finali.
Grande rilevanza assume la valutazione per competenze che costituisce un esempio di valutazione
autentica fondata su apprendimenti significativi, rispettosa del processo di apprendimento, in
grado di essere predittiva sulla capacità di generalizzazione e di transfert. La valutazione autentica
promuove lo sviluppo di competenze e offre la possibilità agli studenti e agli insegnanti di potersi
autovalutare per comprendere e reindirizzare il processo di insegnamento/apprendimento.
Si prenderà in forte considerazione la continuità tra i vari gradi di scuola, ponendo
attenzione alla valutazione sistematica degli esiti del passaggio da un ordine scolastico ad
un altro. La continuità è una condizione essenziale per assicurare e garantire il successo
formativo di ogni studente. E' importante creare dei percorsi che sostengano l'alunno nel
passaggio tra i vari gradi e forniscano un orientamento nell'uscita dal primo ciclo
d'istruzione.
ECONOMIA DEL DONO E CREAZIONE DI UN ARCHIVIO DIDATTICO
Fa riferimento alla teoria del dono di Marcel Mauss ed in particolare alla
tripartizione donare - ricevere - ricambiare che sarà poi richiamata da Latouche. Il
valore del dono sta nell'assenza di garanzie per il donatore. Un'assenza che
presuppone una grande fiducia negli altri. Si supera una visione individualistica e ci
si apre al confronto e allo scambio.
Si intende incentivare l’interscambio di buone pratiche mediante la creazione di
un archivio didattico nel quale tutti i docenti possano attingere in un processo di
continua crescita.
Ci si propone di dare espressione all' "economia del dono" quale misura dell'eccellenza.
Materiale di approfondimento:
Comunità di pratica:
https://it.wikipedia.org/wiki/Comunit%C3%A0_di_pratica
http://www.altrascuola.it/staff/steve/public/eliias/Alessandrini_CP_e_apprendimento.pdf
http://vm4718.cloud.seeweb.it/Scienze/EduAdu/DeCanale/Lezione%20XIV/Lezione_XIV.pdf
Valutazione autentica
http://www.istitutocomprensivolamporecchio.it/valutazione.htm
Economia del dono
http://www.edscuola.it/archivio/interlinea/dono.html
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