CORteccia cerebrale: La corteccia cerebrale è uno strato laminare continuo che rappresenta la parte più esterna del telencefalo negli esseri vertebrati. È formata dai neuroni, dalla glia e da fibre nervose senza mielina. La corteccia cerebrale umana è spessa 2-4 mm e gioca un ruolo centrale in meccanismi mentali complicati come la memoria, la concentrazione, il pensiero, il linguaggio e la coscienza. Nei cervelli non vivi conservati assume un colore grigio, che dà il nome di sostanza grigia. Negli umani, la superficie della corteccia cerebrale presenta una grande quantità di scanalature, chiamate 'solchi'. La parte filogeneticamente più antica della corteccia cerebrale, l'ippocampo, si differenzia in cinque strati, mentre la più recente neocorteccia in sei principalmente. Relative variazioni nella voluminosita' o nel tipo di cellule ci permettono di distinguere tra differenti campi 'architettonici' della neocorteccia. La geometria di questi campi sembra essere legata all' anatomia delle piegature della corteccia e, per esempio, gli strati nella parte superiore delle scanalature della corteccia sono più chiaramente differenziati che quelli nella sottostante. L'area somestesica primaria riceve impulsi della sensibilità somatica generale di tutto il corpo, è localizzata nella circonvoluzione postcentrale e precisamente nelle aree 3, 1 e 2 del lobo parietale. In queste aree è possibile riscontrare una rappresentazione somatotopica di tutte le diverse parti del corpo umano, che prende il nome di homunculus sensitivo: è questa una vera e propria mappa dei territori corticali che vengono eccitati dagli stimoli provenienti da una data zona cutanea. Il termine "homunculus" è dovuto al fatto che la rappresentazione del corpo umano appare grottesca e sproporzionata: questo avviene perché ogni parte del corpo è rappresentata nell'homunculus non in base alla sua reale estensione spaziale, bensì in base al numero di recettori che sono in essa concentrati. Conseguenza di questo principio è che le aree corticali deputate alla ricezione degli stimoli provenienti dal viso, dalle labbra e dalla mano sono innaturalmente grandi, mentre quelle assegnate al torso ed alle gambe appaiono molto più piccole della reale estensione corporea di questi territori. Il lobo frontale si estende sulla faccia laterale, su quella mediale e su quella inferiore della porzione più anteriore di ciascun emisfero. I suoi limiti sono rappresentati dalle scissure centrale e laterale, sulla faccia laterale, e dalla scissura limbica, sulla faccia mediale. Anteriormente, esso presenta una sporgenza che costituisce il polo frontale dell'emisfero corrispondente. La faccia laterale del lobo frontale è separata dal lobo temporale, in posizione inferiore, per mezzo della scissura laterale (di Silvio), e dal lobo parietale, in posizione posteriore, dalla scissura centrale (di Rolando). Al davanti di quest'ultima si può individuare un'altra scissura verticale, detta solco precentrale, che segna il limite anteriore della circonvoluzione precentrale (o prerolandica). Dal solco precentrale prendono origine altre due scissure a decorso pressoché orizzontale, il solco frontale superiore ed il solco frontale inferiore, che si dirigono verso il polo frontale. La faccia mediale del lobo frontale guarda verso la faccia mediale dell'emisfero controlaterale, ed è separata dalla faccia laterale per mezzo del margine superiore dell'emisfero, e dal lobo limbico per mezzo della scissura limbica. È costituita dalla sola circonvoluzione frontale interna, che segue il decorso della circonvoluzione limbica sottostante. Al suo estremo posteriore, essa accoglie parte del lobulo paracentrale, grossa piega di passaggio tra le circonvoluzioni precentrale e postcentrale. La faccia inferiore (od orbitaria) del lobo frontale poggia sulle cavità orbitarie, scavate nello spessore dell'osso frontale. È percorsa in senso anteroposteriore da due scissure, i solchi orbitari, che individuano i confini delle circonvoluzioni orbitarie mediale, intermedia e laterale. Un'ulteriore scissura, il solco olfattivo, accoglie nella sua compagine il bulbo olfattivo. Il lobo temporale è situato al di sotto dei lobi frontale e parietale, dai quali è separato per mezzo della scissura laterale. Si estende sulla faccia laterale e su quella inferiore degli emisferi, ma non su quella mediale. La faccia laterale si allunga in avanti a formare la sporgenza del polo temporale. Posteriormente essa continua, senza nessuna apparente divisione, con il lobo occipitale, mentre superiormente ha come limite la scissura laterale Presenta due solchi, le scissure temporali superiore e media, le quali dividono il lobo temporale in tre circonvoluzioni (circonvoluzioni temporali superiore, media e inferiore). Nella sua porzione più arretrata, la circonvoluzione temporale superiore presenta l'area acustica (area 41 di Brodmann). La faccia inferiore del lobo temporale poggia sull'osso omonimo. Essa presenta un'ulteriore scissura temporale inferiore, che individua la circonvoluzione temporale inferiore rispetto alla circonvoluzione fusiforme, più mediale. Il lobo parietale è compreso tra il lobo frontale, anteriormente, il lobo occipitale posteriormente, ed il lobo temporale, inferiormente. Esso si estende sulle facce laterale e mediale degli emisferi telencefalici, ma non su quella inferiore. Le aree del linguaggio sulla faccia laterale dell'emisfero di sinistra. La faccia laterale del lobo parietale è separata dal lobo temporale mediante la scissura laterale dal lobo frontale mediante la scissura centrale e dal lobo occipitale mediante la scissura parietoccipitale, che appare però incompleta. Subito dietro alla scissura centrale, la faccia laterale del lobo parietaleappare percorsa da un altro solco verticale, la scissura postcentrale, che assieme alla prima segna i confini laterali della circonvoluzione postcentrale . Su di essa prende origine un solco a direzione orizzontale, la scissura parietale o intraparietale, che individua una circonvoluzione parietale superiore ed una circonvoluzione parietale inferiore. Quest'ultima viene ulteriormente divisa a metà, per azione di un breve solco a direzione verticale, individuando così un giro marginale ed un giro angolare: entrambi questi giri, assieme ad una parte del lobo temporale, costituiscono l'area di Wernicke, di fondamentale importanza per la comprensione del linguaggio. Quest'area, come quella di Broca, è presente sul solo emisfero di sinistra. Importante per lo svolgimento delle funzioni telencefaliche è anche la circonvoluzione postcentrale o postrolandica, alla quale vengono convogliati tutti gli stimoli sensitivi raccolti dalla periferia. La faccia mediale del lobo parietale ha un'estensione molto ridotta, ed è separata dalla sottostante circonvoluzione limbica per mezzo della scissura omonima. In essa si individua il grosso lobo quadrilatero o precuneo, che è in rapporto anteriormente con il lobulo paracentrale, ed i cui confini posteriori sono mal definiti per via dell'incompletezza della scissura parietoccipitale. Il lobo occipitale costituisce l'estremità posteriore degli emisferi telencefalici, allungandosi all'indietro a costituire il polo occipitale. Si estende su tutte e tre le facce dell'emisfero (mediale, laterale ed inferiore). La faccia laterale del lobo occipitale è separata anteriormente dal lobo parietale per mezzo di un solco mal definito, la scissura parietoccipitale, mentre non presenta limiti di sorta con il lobo temporale. Su di essa si individuano due solchi a decorso pressoché orizzontale, la scissura occipitale superiore e la scissura occipitale inferiore, che a loro volta individuano tre circonvoluzioni occipitali (superiore, media, inferiore). La faccia mediale (o cuneo) del lobo occipitale è solcata dalla scissura calcarina. La porzione di corteccia che si dispone attorno a questa scissura prende il nome di area visiva primaria (area 17), che perciò è poco visibile dall'esterno: attorno a questa si vengono a disporre altre due aree, l'area visiva secondaria (area 18) ed, ancora più lateralmente, l'area visiva terziaria (area 19). A queste aree giungono afferenze retiniche veicolate dalla via visiva centrale, che si arresta per la maggior parte a livello dell'area 17, ma parzialmente anche alle aree 18 e 19. La faccia inferiore del lobo occipitale presenta una scissura collaterale, a decorso anteroposteriore, che individua una circonvoluzione occipitale laterale ed una circonvoluzione occipitale (od occipitotemporale) mediale. Quest'ultima è a sua volta suddivisa in una porzione anteriore (circonvoluzione paraippocampica o circonvoluzione dell'ippocampo) ed in una porzione posteriore (lobulo linguale). La psicologia cognitiva ha dimostrato che la memoria è la centrale operativa che interviene in tutti i processi mentali quali la percezione,l’attenzione,l’apprendimento e lo stesso pensiero sono resi possibili dal corretto funzionamento della memoria. Vi sono più tipi di memorie: la memoria sensoriale,la memoria a breve termine e a lungo termine. Inoltre la memoria funziona come memoria di lavoro,ovvero un centro di elaborazione delle informazioni in cui i contenuti sono diversificati a seconda delle loro caratteristiche. MEMORIA SENSORIALE: la memoria sensoriale trattiene un’elevata quantità di informazioni per pochi attimi e rende possibile la percezione della realtà. Si suddivide in: -Memoria ICONICA -Memoria ECOICA MEMORIA A BREVE TERMINE: la memoria a breve termine è un tipo di memoria che trattiene le informazioni per un breve lasso di tempo,dopo di che,tali informazioni scompaiono. Lo psicologo G. A. Miller, individua che in un adulto,la MBT(memoria a breve termine) può contenere contemporaneamente solo sette unità di informazioni. I soggetti medi,con la memoria più debole,ne conservano solo cinque e quelli con la memoria più forte,nove. MEMORIA A LUNGO TERMINE: la memoria a lungo termine,può essere paragonata ad un archivio di capacità quasi illimitata,dove sono conservate tutte le esperienze e le conoscenze acquisite nel corso della vita,oltre a quelle che fanno parte del proprio patrimonio genetico come gli istinti. Una distinzione che si deve fare su questo tipo di memoria è quella tra memoria dichiarativa e memoria procedurale. Questa distinzione è stata proposta da Winograd. La memoria procedurale riguarda tutte le informazioni che si usano ‘automaticamente’ e per questo motivo non sono accessibili alla coscienza,come ad esempio allacciarsi le scarpe, salire le scale ecc,ecc. Eseguire queste attività in modo non automatico è necessario solo quando si deve imparare la loro esecuzione,successivamente ciò diviene un agente di disturbo. La memoria,oltre che nelle abilità motorie, è coinvolta anche nelle abilità percettive ,come,ad esempio,riconoscere i volti,le espressioni facciali ecc,ecc, e le abilità cognitive come ad esempio usare la tastiera di un computer,percorrere in modo automatico il tragitto che ci conduce verso casa ecc,ecc. La memoria procedurale è quella che va meno soggetta al fenomeno del decadimento. La memoria dichiarativa comprende tutto ciò che può essere descritto consapevolmente dal soggetto e comprende la MEMORIA EPISODICA Riguarda il ricordo di fatti della vita personale del soggetto. Possono essere fatti vissuti personalmente e di cui ha avuto solo notizia,ma comunque legati ad esperienze personali. MEMORIA SEMANTICA Comprende le parole,i simboli,i concetti,alcune procedure per risolvere i problemi. La suddivisione tra materiale episodico e semantico non è netta poiché,a seconda di come il soggetto l’organizza,gli aspetti della vita possono essere resi da semantici episodici e viceversa. Le informazioni via via accumulate nella MTL sono elaborate dalla mente in concomitanza con le emozioni,per cui le informazioni memorizzate non rimangono identiche nel tempo,ma vanno soggette a trasformazioni. Un episodio significativo della nostra infanzia non è ricordato nello stesso modo in varie epoche della nostra vita. Le esperienze accumulate e i cambiamenti intervenuti nella nostra esistenza possono evidenziare alcuni aspetti e metterne altri nello sfondo. È come se i singoli elementi ricordati si ristrutturassero in una nuova Gestalt. Nel 1968 gli psicologi americani Atkinson e Shiffrin elaborano un modello di funzionamento della memoria che illustra il modo in cui le informazioni transitano e vengono elaborate nella memoria sensoriale,nella MBT e nella MLT. La memoria sensoriale impedisce che l’informazione ricevuta dagli organi sensoriali scompaia immediatamente,mantenendola attiva per frazioni di secondo. Senza la memoria sensoriale la percezione sarebbe impossibile. Successivamente,quando lo stimolo attira l’attenzione del soggetto,viene trasferito nella MBT. Nella memoria a breve termine le informazioni permangono per un breve periodo di tempo per poi decadere. Perché sia possibile una loro conservazione per un lungo periodo di tempo le informazioni devono passare in un altro magazzino,detto memoria alungo termine. Registri sensoriali: Stimoli ambientali in arrivo MBT -Visivi Operazioni di controllo: -Uditivi -ripetizione -Tattili -codificazione -decisioni -strategie di recupero Risposte in uscita MLT Magazzino permanente della memoria La memoria di lavoro è un sistema operativo finalizzato alla elaborazione delle informazioni. Tale sistema prevede l’interazione dei vari tipi di memoria. Secondo il modello di Atkinson e Shiffrin l’elaborazione delle informazioni avviene comunque a livello di MBT e tale memoria non può essere sovraccaricata. Alcuni esperimenti realizzati da Baddley e Hitch, sembrano dimostrare che tale sovraccarico sia invece possibile. I due studiosi fanno svolgere ai loro soggetti sperimentali un compito di memorizzazione e un altro di comprensione linguistica e notano che la MBT di queste persone,pur portata all’estremo delle sue capacità,rallenta le sue prestazioni,ma non si blocca. Secondo le conclusioni dei due studiosi,la memoria di lavoro è un sistema flessibile che non si identifica con la MBT. In base a tali ricerche oggi si tende a ipotizzare che,quando si sta svolgendo un compito,non tutte le informazioni che si incamerano per svolgerlo sono mantenute nella MBT: parte di esse potrebbero essere momentaneamente trasferite nella MLT e poi recuperate. Infatti capita abbastanza speso che,quando si è distratti nello svolgimento di un compito,sia pure in modo più faticoso,si può riprendere il filo del lavoro senza che tutto sia andato perso. TELENCEFALO: TELENCEFALO:è la porzione dell'encefalo che presenta maggiore estensione nell'uomo. Assieme al diencefalo costituisce il cervello, organo primario del sistema nervoso centrale. GLIA:sono cellule che, assieme ai neuroni, costituiscono il sistema nervoso. Hanno funzione nutritiva e di sostegno per i neuroni MIELINA:è una struttura biancastra multilamellare e con funzioni isolanti, che avvolge gli assoni dei neuroni dei Vertebrati. PSICOLOGIA COGNITIVA: è una branca della psicologia che ha come obiettivo lo studio dei processi mediante i quali le informazioni vengono acquisite dal sistema cognitivo, trasformate, elaborate, archiviate e recuperate. GESTALT: detta anche psicologia della forma, è una corrente psicologica riguardante la percezione e l'esperienza della realtà.