Diapositiva 1 - Liceo Cornaro

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DIALETTICA E ALIENAZIONE:
HEGEL – FEUERBACH – MARX
L’EREDITA’ DELLA FILOSOFIA HEGELIANA:
Critici di
Hegel
Avversari
di Hegel
Ludwig Feuerbach (18041872)
CAPOVOLGIMENTO
Karl Marx (1818-1883)
DEMISTIFICAZIONE
Arthur Schopenhauer (17881861)
RIFIUTO
Søren Kierkegaard (18131855)
ROTTURA
COSA SIGNIFICA?
FEUERBACH: capovolgimento = il “soggetto” del reale non è l’infinito (Dio,
lo Spirito), bensì il finito (la natura, l’uomo)
 MARX: demistificazione = il “soggetto” del reale è l’uomo concreto, che vive
in una realtà (materiale) inserita in determinati schemi di produzione e
distribuzione delle ricchezze.
 SCHOPENHAUER: rifiuto = la realtà non è una manifestazione necessaria
della Ragione, bensì l’espressione di una volontà di vivere che non ha né
ragione né scopo (è il pessimismo schopenhaueriano contro l’ottimismo
hegeliano).
 KIERKEGAARD: rottura = il “soggetto del reale è l’individuo singolo, che
non si “risolve” nell’infinito (Dio), ma sta solo di fronte ad esso nella sua
concretezza esistenziale.
L’ALIENAZIONE IN HEGEL
GEORG WILHELM FRIEDRICH HEGEL
(1770-1831)
I concetti fondamentali del sistema filosofico hegeliano sono:
1) La risoluzione del finito nell’infinito (“Il vero è l’intero”).
2) L’identità tra ragione e realtà (“Ciò che è razionale è reale, ciò che è
reale è razionale”).
3) La funzione giustificatrice della filosofia (la nottola di Minerva).
Le opere principali:
 Fenomenologia dello spirito (1807)
 Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio (1817)
 Lineamenti di filosofia del diritto (1821)
 Secondo la concezione dialettica della realtà l’Assoluto/Idea/Ragione è un
soggetto dinamico che nel suo movimento passa attraverso tre fasi:
•L’Idea in sé
L’Idea in sé è l’Assoluto considerato a prescindere dalla realizzazione nella realtà
concreta, oppure la struttura logico/razionale del mondo.
•L’Idea fuori di sé
L’Idea fuori di sé è la Natura, cioè l’Idea che si aliena (cioè si separa da se stessa)
diventando la realtà naturale.
•L’Idea che ritorna in sé
L’Idea che ritorna in sé è lo Spirito, cioè l’idea che dopo essere uscita da sé (diventando
Natura) torna a se stessa divenendo consapevole di se stessa nella coscienza dell’uomo.
 Quando Hegel parla di Spirito, dunque, parla dell’uomo e della coscienza umana
come ‘luogo’ in cui l’Idea/Assoluto diviene consapevole di sé.
IMPORTANTE 1: Questi “tre momenti dell’Assoluto” non sono uno dopo
l’altro in senso cronologico ma sono contemporanei, si tratta infatti di una
divisione ideale.
IMPORTANTE 2: Ai tre momenti dell’Assoluto corrispondono tre parti della
filosofia:
•La logica studia l’Idea in sé
•La Filosofia della Natura studia l’Idea fuori di sé
•La Filosofia dello Spirito studia l’Idea che ritorna in sé
 Invece i tre momenti della dialettica intesa come legge della razionalità sono i seguenti:
1°: momento intellettivo astratto (tesi)
Il 1° momento, intellettivo astratto, consiste nel considerare i concetti opposti del pensiero come del tutto
autonomi, distinti e separati gli uni dagli altri (il bene distinto dal male, la vita dalla morte, ecc.). Questa
separazione è opera dell'intelletto, che si lascia guidare dal principio di identità e di non contraddizione, secondo
cui ogni cosa è uguale a se stessa ed è assolutamente diversa dalle altre. (Esempio: il bene è bene e basta, e per
esistere non ha bisogno che di se stesso, la vita è vita e basta, ecc.)
Per Hegel l'intelletto è la facoltà del dividere, del classificare, che separa e irrigidisce i concetti.
La ragione, invece, è la facoltà che li mette in movimento e ne coglie l'unità.
2°: momento razionale negativo o dialettico (antitesi)
Nel 2° momento razionale negativo o dialettico, interviene appunto la ragione, che mette in evidenza i limiti
dell'intelletto: infatti la ragione dimostra che ogni concetto, per essere compreso, non deve essere isolato da tutti
gli altri, ma, al contrario, va messo in relazione con la sua negazione, col suo opposto. L'opposizione per Hegel è
la molla della realtà: il bene, per essere compreso, va messo in relazione coll'esperienza concreta del male, ecc.
(esempio: il bene è tale solo in rapporto al male: chi non conosce il male non conosce nemmeno il bene).
Per spiegare ciò che una cosa è bisogna chiarire ciò che essa non è ma, secondo Hegel, se isoliamo totalmente un
concetto dal suo opposto, questo concetto perde di significato e addirittura si confonde e si rovescia nel suo
opposto.
3°: momento razionale positivo o speculativo (sintesi)
Nel 3° momento, razionale positivo o speculativo, la ragione si rende conto che ogni coppia di idee opposte si
trova sempre contenuta in un'altra idea superiore che ne rappresenta la sintesi, ossia la loro correlazione. L'idea
del vendere è l'opposto di quella del comprare, ma l'una non può sussistere senza l'altra, ed entrambe sono
contenute nell'idea del commercio (sintesi) che le mette in correlazione. Ma la sintesi, a sua volta, diviene tesi di
una successiva triade, e così via. In tal modo lo spirito passa da sintesi particolari a sintesi sempre più vaste. Ad
esempio, il mercato è solo una delle componenti di una sintesi più vasta, la società, e questa di una sintesi ancora
più ampia, lo Stato, ecc.
RICORDA!!!

L'Assoluto, per Hegel, è fondamentalmente divenire. Non è dunque immobile
(come l’assoluto di Spinoza ad esempio) ma soggetto che agisce e diviene costantemente.
La legge che regola tale divenire - e cioè la legge dell'Assoluto - è la dialettica.
 La dialettica è la legge della razionalità, cioè il principio universale che fissa i
rapporti fra i concetti opposti del pensiero.
 Ma la dialettica è anche la legge della realtà, cioè chiave stessa dell'universo, dato
che la realtà (la natura e il mondo umano della storia) è una manifestazione della
razionalità.
 La dialettica è una proprietà dei pensieri e una proprietà delle cose in virtù
del secondo caposaldo del sistema hegeliano: identità tra ragione e realtà (ciò che è
razionale è reale, ciò che è reale è razionale).
Importante (1):
Il processo dialettico per Hegel non è a sintesi aperta, ma a sintesi
chiusa. Se il processo fosse aperto, cioè se non si concludesse mai,
l'Assoluto non avrebbe mai il pieno possesso di se stesso. Di
conseguenza, Hegel opta per una dialettica a sintesi finale chiusa,
cioè per una dialettica che ha un ben preciso punto di arrivo (lo
Spirito Assoluto). Pertanto, solo la sintesi finale è propriamente il
Vero. La Verità definitiva si comprende solo alla fine del processo
dialettico, quando ne abbiamo percorso tutte le articolazioni
Importante (2):
La dialettica riguarda ogni aspetto della realtà: filosofia,
religione, arte, pensiero, natura ecc…
L’ALIENAZIONE IN FEUERBACH
LUDWIG FEUERBACH (1804-1872)
 LUDWIG
FEUERBACH è considerato IL MAGGIOR
ESPONENTE DELLA SINISTRA HEGELIANA e IL
FONDATORE del cosiddetto ATEISMO FILOSOFICO
OTTOCENTESCO.
 Le sue due opere fondamentali sono:
• L’essenza del cristianesimo (1841)
• L’essenza della religione (1845)
N.B. Il punto di partenza del pensiero di Feuerbach è l’esigenza di cogliere
l’uomo e la realtà nella loro concretezza, di qui la CRITICA ALLA
CONCEZIONE IDEALISTICA
Per Hegel:
Il finito si risolve nell’infinito = la
singola parte (concreta) ha senso ed è
considerata solo in relazione al tutto
che la contiene (astratto). Quindi
l’essere (il concreto, il finito, l’uomo)
diventa attributo del pensiero
(l’astratto, l’infinito, Dio).
Quindi il soggetto è l’astratto che
precede e racchiude il concreto,
ridotto a mero attributo.
che lo porterà ad un totale ROVESCIAMENTO di quest’ultima = secondo
Feuerbach Hegel ha distorto il rapporto tra soggetto e predicato.
PER FEUERBACH:
Il soggetto è l’essere
(concreto e reale =
l’uomo) al quale inerisce
l’attributo (il pensiero,
l’astratto, Dio) e non può
essere diversamente.
Quindi è il concreto a
creare l’astratto, non
il contrario! In termini
hegeliani Feuerbach
direbbe che l’infinito di
risolve nel finito
(ROVESCIAMENTO
TOTALE).
Detto in termini
religiosi:
NON E’ DIO CHE CREA L’UOMO MA E’
L’UOMO CHE CREA DIO
DIO E’ UNA PROIEZIONE DELL’UOMO e
nasce quando l’uomo in uno stato patologico
di ALIENAZIONE *
L’ATEISMO allora diventa un dovere morale
= è giunto il momento che l’uomo recuperi
coscienza di sé e del suo valore e la filosofia ha
il compito di “far camminare di nuovo l’uomo
sulle sue gambe” ( Hegel capovolgendo la
concezione dell’uomo lo faceva camminare
“sulla testa”). Questo ateismo non ha un
carattere puramente negativo, poiché si
presenta anche, in positivo, come proposta di
una nuova divinità: l’Uomo.
IMPORTANTE!!!
La PAROLA-CHIAVE per comprendere la critica di Feuerbach (e successivamente
anche di Marx) all’idealismo di Hegel è ALIENAZIONE. Ricordate che ogni autore la
usa in un’accezione diversa!
Per Feuerbach
*ALIENAZIONE = stato patologico insito nell’ “oggettivazione religiosa”, cioè quello
stato per cui l’uomo, “scindendosi”, proietta fuori di sé una Potenza superiore (Dio)
alla quale si sottomette come un oggetto:
• “L’uomo-questo è il mistero della religione-proietta il proprio essere fuori di sé e poi si fa oggetto
di questo essere metamorfosato in soggetto, in persona; egli pensa, ma come oggetto del pensiero
di un altro essere, e questo essere è Dio” .(E.C.)
L’alienazione è collegata al fatto che quanto più l’uomo pone in Dio, tanto più toglie a
se stesso
• “ Nella religione l’uomo opera una frattura nel proprio essere, scinde sé da se stesso, ponendo di
fronte a sé Dio come un essere antitetico. Nulla è Dio di ciò che è l’uomo, nulla è l’uomo di ciò che è
Dio. Dio è l’essere infinito, l’uomo l’essere finito; Dio è perfetto, l’uomo imperfetto; Dio eterno,
l’uomo perituro; Dio onnipotente, l’uomo impotente; Dio santo, l’uomo peccatore. Dio e l’uomo
sono due estremi: Dio il polo positivo, assomma in sé tutto ciò che è reale, l’uomo il polo
negativo,tutto ciò che è nullo” . (E.C.)
L’ALIENAZIONE IN MARX
KARL MARX (1818-1883)
Il marxismo rappresenta una delle correnti intellettuali e politiche più importanti
dell’età moderna. Mostra due caratteristiche principali:
1.
Si pone come critica globale della civiltà moderna e dello Stato liberale
che pretende di porsi come organo che persegue l’interesse comune, ma di fatto
viene “imbrigliato” dalla società civile che lo “abbassa” a semplice strumento degli
interessi particolari delle classi dominanti al punto che proclama un’uguaglianza
formale dei cittadini di fronte alla legge ma ratificando, poi, di fatto, la loro
disuguaglianza sostanziale.
2.
Fornisce una teoria dell’uomo e del suo mondo che non è solo teorica, ma implica
anche un forte impegno di trasformazione rivoluzionaria (unione di
teoria e prassi) per giungere all’edificazione di una nuova società.
Opere principali di Marx:
 Manoscritti economico-filosofici (1844)
 Tesi su Feuerbach (1845)
 L’ideologia tedesca (1845-1846).
 Manifesto del partito comunista (1848).
 Capitale (primo libro 1867; secondo e terzo postumi 18851894).
MARX: LA DEMISTIFICAZIONE (1)
Secondo la dottrina marxiana le forze motrici della storia non sono di carattere spirituale,
o comunque ideale, bensì essa è basata su un processo materiale fondato sulla dialettica
bisogno-soddisfacimento (demistificare = ricondurre un’idea, qualcuno o
qualcosa ad una dimensione reale, criticandone l’immagine apparente).
Per Marx (come per Hegel):
a) il compito della filosofia è comprendere il movimento della storia
b) b) la storia è un processo dialettico (ma, contrariamente a Hegel, la storia è vista come un processo
che evolve e si trasforma sotto la spinta di dinamiche concrete di natura socio-economica).
La base materiale della storia coincide con i modi di produzione che caratterizzano le varie
epoche storiche; essi consistono di due elementi:
 le forze produttive
•
•
•
forza-lavoro (= la capacità produttiva degli operai)
mezzi produttivi (macchine, utensili, materie prime, ecc.)
conoscenze tecniche e scientifiche
 i rapporti di produzione
•
rapporto di proprietà (= relazione tra capitalista e operai; il primo possiede tutte le forze produttive,
compreso l’operaio, dunque detta le condizioni del rapporto)
MARX: LA DEMISTIFICAZIONE (2)
CONTRAPPOSIZIONE TRA
IDEOLOGIA
“falsa rappresentazione” della
realtà prodotta dalla classe
dominante allo scopo di
giustificare e mantenere il
proprio status e predominio
sociale “maschera” e
“mistifica” i reali rapporti tra
gli uomini
[esempi: la filosofia della
storia di Hegel la religione
(“oppio del popolo”)]
SCIENZA “REALE E POSITIVA”
analisi “scientifica” dell’uomo,
della società e della storia
ricostruzione “oggettiva” dei
presupposti “reali” dell’evoluzione
storica “smaschera” i rapporti di
potere e di proprietà distruzione
della “vecchia” filosofia idealistica
inaugurazione di una “nuova”
scienza (di cui la filosofia offre
una sintesi dei risultati)
NB: Lenin e i marxisti russi, protagonisti della rivoluzione socialista del 1917, non conobbero gli
scritti giovanili di Marx (L’ideologia tedesca rimase inedita fino al 1932); pertanto, non usarono il
termine “ideologia” in senso negativo, ma come semplice sinonimo di “sistema di idee”, e parlarono
quindi di “ideologia marxista”, “ideologia proletaria”, “ideologia borghese”, ecc. Questa doppia
accezione (una negativa, e l’altra neutra) caratterizza ancora oggi il termine “ideologia”:
bisogna capire dal contesto quale valore gli viene attribuito di volta in volta.
IN
CONCLUSIONE …
ALIENAZIONE
HEGEL
IDEALISMO
FEUERBACH
MATERIALISMO
MARX
MATERIALISMO
(STORICO)
- E’ il 2° momento della
dialettica, quello dell’antitesi.
Ha un significato negativo e
positivo perché viene poi
risolta, conciliata e superata nel
3° momento, quello della
sintesi. Essa, proprio in virtù di
questa negazione, risulta essere
il momento più alto della
dialettica in quanto comporta
una crescita e un arricchimento
rispetto al 1° momento, quello
della tesi.
- Per Hegel:
1. TESI = +
2. ANTITESI = 3. SINTESI = ++
IDEALISMO = Idea, astratto, Dio
= soggetto.
- L’alienazione è un momento
esclusivamente negativo, in
quanto è uno stato patologico di
scissione e di estraniazione in
cui l’uomo cade.
- E’ un fatto puramente
coscienziale in quanto inerisce
alla sfera della religione e
un’errata interpretazione di sé
porta l’uomo a sottomettersi
all’entità superiore che lui
stesso crea privandosi delle sue
qualità ed attribuendole a
quest’ultima
per
poi
sottomettersi ad essa.
MATERIALISMO = umanismo
naturalistico = uomo concreto,
considerato e rivalutato nella
sua natura corporea, nel suo
essere “di carne e di sangue” (v.
teoria degli alimenti: “l’uomo è
ciò che mangia”).
- L’alienazione è un momento
esclusivamente negativo, in
quanto è uno stato patologico di
scissione e di estraniazione in
cui l’uomo cade.
- A differenza di Feuerbach,
però, per Marx essa non è un
fatto prettamente interiore e
religioso, ma è un fatto reale in
quanto si ripercuote sulla vita
concreta dell’individuo sul piano
socio-economico relativamente
alla sua condizione di salariato
alle dipendenze del proprietario
della fabbrica all’interno della
società capitalistica.
MATERIALISMO = non significa
semplicemente che la materia,
non lo spirito, è la causa di tutte
le cose, ma riguarda l’idea
secondo la quale la storia non è
mossa da forze di natura
spirituali (idee), ma da forze di
natura socio-economica (forze
produttive e rapporti di
produzione) = MATERIALISMO
STORICO.
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