risistemazione dell`acropoli di Atene

ORDINE CORINZIO. Ciò che lo caratterizza, rispetto ai due ordini precedenti, è il
capitello formato da un tronco di cono attorno al quale si dispongono foglie
stilizzate di acanto organizzate su due livelli (prima e seconda corona).
SCULTURA ARCAICA
tra 7° e 6° sec. a.C.
E’ durante l’età arcaica che la statuaria greca inizia il suo lungo
cammino
alla conquista di quella perfezione tecnica e di quell’ equilibrio
formale
che ne costituiranno, in epoca classica, la straordinaria caratteristica.
• Predilezione per la figura umana (maschile) con forme
estremamente semplici e squadrate e proporzioni massicce.
• Si ispira a quella votiva egizia (per gli scambi commerciali), ma se
quella egizia rispetta i caratteri distintivi dei volti, quella greca
propone forme e rappresentazioni di tipo ideale che non
conservano nulla dei modelli di partenza.
• Effetto di solidità e potenza.
• Non obbediscono alle leggi di somiglianza con la realtà naturale,
ma alla volontà di esprimere una severità e calma quasi
soprannaturali.
 I soggetti:
2 tipologie: KOUROS (pl. Kouroi) giovane nudo nel pieno
vigore e splendore del suo sviluppo fisico e armoniosa
completezza interiore, posizione stante, con testa eretta,
braccia tese lungo i fianchi, pugni serrati e gamba sinistra
avanzata ad accennare un passo;
KORE (pl. Korai) giovane donna nel fiore della sua
femminilità e consapevolezza femminile, vestita con chitone
(tunica) e himation (mantello), in posizione stante con la
testa eretta, i piedi uniti un braccio steso lungo il fianco a
reggere la veste e l’altro (destro) piegato in atto di reggere un
vaso o piatto delle offerte.
 Possono raffigurare divinità, personaggi eroici o esseri umani
perché uomini e dei avevano pari dignità e importanza.
Polimede di Argo
KLEOBI e BITONE
 FINE DEL 7° SEC. A.C.
 FIGLI DI CIDIPPE,
SACERDOTESSA DELLA DEA
HERA.
 SCULTORE POLIMEDE, EPOCA
600 CA A.C., MARMO, ALT. 216
CM.,
 MUSEO ARCHEOLOGICO, DELFI
 ESEMPIO DI SCULTURA
DORICA
La figura è statica, con la gamba sinistra
leggermente in avanti, le braccia tese
lungo il corpo, i pugni chiusi.
L'aspetto è vigoroso, le masse corporee
sono divise nettamente dallo scarto dei
piani o da decise incisioni nella pietra. Le
gambe sono massicce, i tratti del viso e i
capelli sono evidenziati con profondi solchi.
L'aspetto complessivamente massiccio è
dato anche dal canone utilizzato: la testa è
la settima parte dell'altezza totale mentre in
seguito, nell'età classica, diventerà l'ottava
parte.
ARTE GRECA
Kore con Peplo in marmo, del 550
a.C. Il peplo è l' abito caratteristico
della donna greca. In questa scultura,
si trovano ancora delle tracce di
colore, con cui venivano dipinte le
superfici, (anticamente, come anche
nell' arte Egizia, si usava colorare le
sculture). La veste che cade quasi
pesantemente fino ai piedi, accentua
l' immobilità del corpo femminile.
Museo dell’acropoli di Atene
SCULTURA IONICA
•maggiore
raffinatezza nel
modellato(più
attenzione ai
particolari anatomici)
•uso di proporzioni
più dolci e slanciate
•figure meno rigide e
spigolose
Kouros di Milo- 550540 a.c. Altezza
214cm. Atene Museo
Archeologico
Nazionale
PERIODO DELLA MATURAZIONE (dal 650 al 330 circa a.C.)
Periodo Arcaico (650-480 a.C.): periodo di formazione di un gusto greco
autonomo.
Periodo Severo (480-450 a.C.): emergono le grandi figure di scultori ed inizia
la grande statuaria in bronzo.
Periodo Classico (450-400 a.C.): coincide con l’età di Pericle e la
risistemazione dell’acropoli di Atene con l’attività di grandi scultori quali
Mirone, Policleto e Fidia. È il momento di maggior equilibrio estetico dell’arte
greca considerato di maggior perfezione.
Periodo del Secondo Classicismo (400-323 a.C.): dalla guerra del
Peloponneso alla morte di Alessandro, si assiste alla progressiva ricerca di un
maggior espressionismo, meno legato alla pura forma estetica. L’artista
principale è Prassitele.
INIZIO DEL PERIODO CLASSICO 490 A.C.
MIRONE di Eleutere. DISCOBOLO (460
a.C. CA) Copia romana di marmo. Museo
Nazionale Romano.
Mirone fu attivo fra il 470 e il 420 a.C.
Fece convergere la sua ricerca sul
movimento anziché sulla stasi.
Sua caratteristica fu l’uso del ritmo.
Evitò la composizione simmetrica
caratteristica degli artisti greci arcaici.
La posizione del suo DISCOBOLO
suggerisce l’intera dinamica della
sequenza dell’azione che precede il
lancio. Per questo motivo Mirone venne
ritenuto vicino alla classicità, periodo
della perfetta imitazione della natura,
con la quale Cicerone (oratore romano
del I sec. A.C.) fece coincidere la
bellezza.