Lezione 5: descrizione qualitativa e quantitativa dei fenomeni magnetici Fenomeni magnetici VII secolo: magnetite (FeO.Fe2O3) attira limatura di ferro: proprietà non uniforme nel materiale; si manifesta in determinate parti. campioni cilindrici (magneti) nei quali tale proprietà si manifesta ai poli. XVI secolo: W. Gilbert indagine sistematica dei fenomeni magnetici; differenze elettrostatica e magnetismo. Osservazioni Sperimentali Nuova Forza (magnetica) forza gravitazionale e’ attrattiva ed agisce su ogni massa forza elettrica e’ attrattiva o repulsiva ed agisce sulle cariche forza magnetica agisce su magneti correnti cariche in moto sia attrattiva che repulsiva attrattiva un metallo (magnetite) attira limatura di ferro, acciaio e di altri metalli gli estremi di due pezzi di magnetite si attraggono o si respingono può indurre un momento di rotazione elemento di magnetite fa cambiare orientamento a sottile lamina di magnetite in equilibrio su una punta o sospesa con un filo esistenza di un campo magnetico naturale non è possibile ottenere un polo magnetico isolato (monopolo) tagliando a metà una calamita compaiono sempre due poli elementi costitutivi dei magneti sono i dipoli magnetici 1800 Oersted-Ampere: legame fra fenomeni elettrici e magnetici filo percorso da corrente fa cambiare orientamento ad ago magnetico magnete fa cambiare orientamento ad un circuito percorso di corrente fili percorsi da corrente si attraggono o respingono a seconda della direzione della corrente le azioni magnetiche sono la manifestazione di interazioni tra cariche elettriche in movimento Il Campo Magnetico un sistema di cariche in moto genera un campo magnetico B definisco direzione e verso del campo B utilizzando come sonda un ago magnetico (in elettrostatica: carica q) disegno le linee del campo magnetico ponendo la sonda in “tutti” i punti dello spazio attorno alla sorgente di campo con l’ago magnetico trovo direzione e verso del campo vettoriale, ma non il modulo Campi Magnetici ricostruiti con un ago magnetico magnete permanente magnete permanente curvato ad U circuito percorso da corrente filo rettilineo percorso da corrente Principio di sovrapposizione: il campo B è dato dalla somma dei campi prodotti dalle singole sorgenti. Limatura sparsa sopra un foglio di carta attraversato da un cavo percorso da corrente. La distribuzione della limatura suggerisce la forma delle linee di campo magnetico. Origine del campo magnetico oggetti estremamente diversi come la magnetite certi metalli fili percorsi da corrente sono tutti soggetti alla forza magnetica filo percorso da corrente Cariche elettriche in movimento materia sistema costituita da cariche in moto campo magnetico generato da cariche in moto cariche in moto soggette a forze magnetiche magnete permanente: S (correnti atomiche) = 0 viene generato un campo magnetico Teorema di Gauss per B Linee di campo: curve B che hanno in ogni punto per tangente la direzione del campo in natura non esistono cariche magnetiche isolate non esistono sorgenti di campo magnetico (punti ove le linee di B irradiano a convergono) il flusso di B attraverso una superficie chiusa e` nullo sempre V divB 0 B S 0 B S divBdV 0 S S In elettrostatica: q E S 0 S divE 0 Flusso e Divergenza 1 H divH lim H dS def V 0 V S scalare In coordinate cartesiane: H x H y H z divH y z x Significato fisico della divergenza: H H S H dV S V teorema della divergenza H ( H ) 0 pozzo ( H ) 0 vuoto ( H ) 0 sorgente Intensità del campo magnetico strumento di misura: magnetometro filo percorso da corrente in presenza di campo magnetico B subisce una forza collego il filo percorso da corrente ad un dinamometro (molla tarata): allungamento/compressione della molla misura la forza magnetica F i B F i B non è sufficiente una sola operazione di misura per determinare B equazione vettoriale A e F noti F A B FA B cA A A c scalare arbitrario ( A B) C ( A C ) B ( B C ) A nel caso del campo B: misuro F1 , F2 con 1 2 1 F1 1 B c1i 1 2 i 1 1 F2 2 B c2i 2 2 i 2 moltiplico scalarmente per i 1 1 ( F2 2 ) 1 c1i i 22 1 F1 1 1 ( F2 2 ) 1 B 2 1 2 2 2 i 1 i 1 2 2 1 Unità di misura F i B F mt 2 B 1 1 qt qt Newton sec Tesla Coulomb m 1 Tesla = 1 Weber/m2 1 Gauss = 10-4 Tesla Campi Magnetici in Natura Sulla superficie di un nucleo ...............................................10 12 T Sulla superficie di una Pulsar ............................................ 10 8 T In un Laboratorio Scientifico (per tempi brevi) ..............… 103 T In un Laboratorio Scientifico (costante) ..........................… 30 T In una macchia solare ............................................................2 T In prossimità di un magnete ............................................2 10 -2 T In prossimità dell’impianto elettrico di casa ......................10-4 T Sulla Terra ..........................................................................10 -5 T Nello spazio intergalattico ..................................................10 -10 T In una camera antimagnetica schermata .............................10-14 T Forza magnetica su carica in moto particella di carica q, massa m velocità v costante regione di spazio con B costante Se la particella subisce una forza osserverò: (dalle leggi di Newton) variazione della velocità (cioè accelerazione o decelerazione) variazione della direzione di moto (una deflessione) F Forza di Lorentz F qv B Fv F ds B v q f W F ds 0 i La forza magnetica non compie lavoro Moto in un campo B uniforme e a v B v FLorentz v F B v F F v2 FM qvB Fc m r FM Fc r mv qB v B la forza di Lorentz induce una traiettoria circolare B entrante B uscente la frequenza f (frequenza di ciclotrone) non dipende dalla velocità: particelle veloci si muovono in orbite larghe qB le particelle lente in orbite strette f 2 2m stesso periodo di rotazione il raggio dell’orbita dipende solo da massa della particella intensità del campo magnetico traiettoria di una particella carica in una camera a bolle in un campo magnetico traiettoria di un fascio di elettroni in un campo magnetico Se la velocità della particella carica non è ortogonale al campo magnetico la sua traiettoria è elicoidale con velocità di traslazione pari alla proiezione della velocità lungo il vettore B. Forza di Lorentz in un filo percorso da corrente filo percorso da corrente: insieme di cariche (elettroni) in moto con velocita` v lungo il filo. Forza di Lorentz di un elettrone: Forza totale sul filo: Ftot Fe qv B Fe q v B F i 1, N e Ftot NFe N q B v n Al q B v n = # elettroni per unita` di volume A= sezione del filo l = lunghezza del carica totale presente nel filo: Q n( Al )q Ftot F i 1, N e Ftot NFe N q B v n Al q B v tempo impiegato dagli elettroni a percorrere il filo l t (l ) corrente elettrica nel filo: i Tipici valori: n = 8.4 1028 elettroni/m3 v = 3.6 10-4 m/sec spazio percorso l Velocità v Q n Al q v t l i n Aq v non è la velocità con cui il campo elettrico si muove lungo il filo i iBl Ftot nAl q B nAq Ftot il B dFtot idl B a partire dalla forza di Lorentz si ricava la II legge di Laplace Invarianza della carica elettrica nei discorsi precedenti si e` assunto che: q q0 q q0 v 0 v 0 La carica elettrica e` invariante rispetto al passaggio da un sistema di riferimento S ad un sistema di riferimento in moto rispetto ad S con velocita` v. La massa non gode di questa proprieta`: m m0 v2 1 2 c Prove sperimentali della invarianza relativistica della carica: gli atomi e le molecole sono neutri, infatti: fascio di molecole attraverso un campo elettrico intenso: se le molecole fossero cariche si osserverebbe deflessione nel Cs: qCs< 10-16 qe Energie di protoni ed elettroni: Ep MeV (vp10%c) Ee eV qe = qp anche a velocita` molto diverse !!!!