Presentazione di PowerPoint

annuncio pubblicitario
L’ENERGY MANAGER NELL’ENTE LOCALE
UNIVERSITA’ DELLA CALABRIA
29 LUGLIO 2009
ING.NICOLA DE NARDI
[email protected]
UNITA’ DI MISURA
1 BARILE DI PETROLIO=159 LITRI
1 TEP=7,33 BARILI
1TEP=1165,47 LITRI
1 TON COMBUSTIBILE FOSSILE=3,4 TON CO2
0,531 KGCO2  1 KWH
ENERGIA TERMICA
1 TEP = 11628 KWH
ENERGIA ELETTRICA
1 TEP = 4545 KWH
TABELLA DI TRASFORMAZIONE IN TEP
COMPITI DELL’ENERGY MANAGER
ART.19 LEGGE N.10 DEL 1991
Secondo le indicazioni di legge le funzioni
che l'Energy Manager deve svolgere sono
sintetizzate così :
-individuazione delle azioni, degli interventi e
delle procedure necessarie per promuovere
l'uso razionale dell'energia
-predisposizione dei bilanci energetici in
funzione anche dei parametri economici e
degli usi finali.
L'Energy Manager ha perciò il compito di
supporto al decisore in merito all'effettiva
attuazione delle azioni e degli interventi
proposti.
Affinché l'Energy Manager possa svolgere
questi compiti, occorre che l'incarico venga
conferito in via ufficiale e che i responsabili
dell'amministrazione ,urbanistica-lavori
pubblici-ambiente, siano informati e
collaborino per il successo dell’iniziativa.
LA PRIMA OPERAZIONE:L’ AUDIT ENERGETICO
• valutazione della situazione dei costi energetici
delle utenze del Comune
• stato degli impianti elettrici,termici,climatiz.,
e della manutenzione
• ricognizione delle risorse e delle necessità
energetiche del Comune allo stato attuale
• individuazione delle linee di sviluppo che
l’Amministrazione vuole portare avanti.
• Bisogna partire dall’ esame dei contratti di
fornitura e delle fatture delle utenze elettriche
( Enel o altri fornitori ),allo scopo di :
• Verificare se il Comune è in regime di mercato
di salvaguardia(vincolato) o mercato libero,con
l’urgenza di passare a mercato libero per
diminuire i costi ,evitando gli aumenti legati al
mercato vincolato.
• Suddividere le utenze elettriche per centri di
spesa (ad esempio pubblica illuminazione,
scuole, uffici,idrico+impianti sollevamento...),ed
esigere le fatturazioni per centri di spesa .
• Individuare esattamente le utenze elettriche del
Comune,con i numeri di presa,p.o.d.,località ,
Kw contrattuali e Kw max rilevati,Kwh/anno
consumati dalle utenze singole ed il totale per
ogni centro di spesa ed il totale generale/anno.
• Esigere l’istallazione dei nuovi contatori digitali
su ogni utenza,ed i dati delle letture reali e non
stimate,le quali possono essere poco veritiere.
Inoltre se vengono effettuati interventi di
risparmio o di efficienza energetica ,le letture
,se stimate, non ne tengono conto .
• Effettuare la rilevazione di tutti i consumi ed i
costi energetici attraverso la raccolta dei dati di
tutte le utenze elettriche,termiche,trasporti ,
suddivise per centri di consumo per tutti i mesi
dell’anno : illuminazione pubblica, idrico e
depurazione, uffici,scuole :entità dei consumi in
kwh, costi in euro,potenze contrattuali,valori del
fattore di potenza,potenze massime rilevate,etc.
• Effettuare la redazione del bilancio energetico
del Comune dopo la rilevazione di tutti questi
consumi per ogni utenza e numero di presa per
tutti i mesi dell’anno .
Terminata questa fase si passa a redigere una
pianificazione delle azioni di risparmio, di
efficienza energetica e produzione da fonte
rinnovabile per le strutture ed impianti del
Comune,allo scopo di ridurre i costi .
CALCOLO DEL BILANCIO ENERGETICO COMUNALE
SE I TEP TOTALI CALCOLATI SONO >1000TEP ESISTE
L’OBBLIGO DELLA NOMINA DELL’ENERGY MANAGER
ESEMPIO DI BILANCIO ENERGETICO DI UN COMUNE
TARIFFE CONSIP 2008 PER P.A.
TARIFFE ENEL PER P.A. 2008
PREZZI ENEL 2008 MERCATO VINCOLATO E MERCATO LIBERO
IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA
Le priorità dell’ Amministrazione per gli
Impianti di Pubblica Illuminazione sono :
• maggiore sicurezza
• riduzione dei costi energetici
• riduzione dei costi manutentivi
• qualità nell’illuminazione
• rispetto ambientale (Kyoto)
• rapidità di intervento
• maggiore controllo di gestione
• riduzione dei reclami dei cittadini
L’intervento nel settore della pubblica
illuminazione dara’ certamente notevoli risparmi
se gli impianti sono con lampade a vapore di
mercurio,incandescenza ed altre a bassa
efficienza luminosa.L’intervento combinato tra
lampade ad alta efficienza e sistema di
telegestione consentirà di ottenere buoni
risparmi e riduzione di una notevole quantità di
CO2 .Sono già entrate in vigore le sanzioni
previste dalla Direttiva europea sulle emissioni
climalteranti basata sul protocollo per quei
paesi che sforeranno le quote di CO2
assegnate.
Le sanzioni pesano sul bilancio italiano per
un valore di 40 € per ogni tonnellata di
CO2 in eccesso emessa.Il sistema di
illuminazione pubblica, quindi, per ragioni
economiche e di sostenibilità, è alla vigilia
di una grossa rivoluzione tecnologica, che
va favorita e accompagnata, affinché
possa diventare un esempio di funzionale
applicazione delle nuove tecnologie .
• Qualunque sia il distributore di energia la
tensione non è mai costante ,in quanto la
norma CEI 8 - 6 impone ai fornitori di
energia una tolleranza che va da un -10%
ad un +10%.
• Le conseguenze di questa oscillazione
della tensione sono un accorciamento della
vita media delle lampade ;a monte della
lampada a scarica è presente un reattore,
ovvero un dispositivo atto a limitare la
corrente elettrica
• I reattori tradizionali ferromagnetici inviano
alla lampada gli stessi sbalzi di tensione
che arrivano dalla rete di distribuzione di
energia elettrica,anzi assorbono circa il
15% della potenza della lampada che
devono alimentare (per es. una lampada
100 W a vapori di sodio ad alta pressione
consuma in realtà come una lampada da
115W)
• A monte di una lampada a scarica sono
presenti,
oltre
al
reattore,
un
accenditore,necessario per il primo
innesco dell'arco di scarica, e un
condensatore,
che
provvede
al
rifasamento della corrente.
• Questi tre componenti, genericamente
indicati come "gruppo ausiliario" sono
rimasti pressoché immutati nel tempo.
• Per migliorarne la performance energetica
e per allungare la vita media delle
lampade è stata sviluppata una tecnologia
d regolazione del flusso luminoso e del
controllo in remoto dell’impianto.
• Gli alimentatori elettronici dimmerabili
sostituiscono gli attuali gruppi ausiliari
(accenditore, reattore e condensatore) ,
svolgendone le funzioni caratteristiche
• con un solo componente. In più aggiungono
anche le funzioni di stabilizzatore e di
riduzione
della
potenza.Il
grosso
vantaggio è quello di poter eliminare
anche
le
perdite
del
reattore
ferromagnetico,che
come
dicevamo,
corrispondono a circa il 15% dell'energia
assorbita da ogni lampada
• Per esempio le lampade a vapori di
mercurio, al di sotto di 190/195V tendono
a spegnersi,mentre le lampade ai vapori
di sodio ad alta pressione sono ancora
accese a 170V.Questo sta a significare
che, nel caso di lampade a vapori di
mercurio, non si può portare la tensione
sotto i 195V e quindi non si potrà ottenere
un risparmio superiore al 30%.Con le
lampade al sodio invece si può andare oltre
e portare il risparmio energetico attorno al
50%.
• Come già accennato precedentemente,
negli impianti di illuminazione in
derivazione bisogna anche tenere in
considerazione la lunghezza e il tipo di
linea elettrica. Se una linea elettrica è
molto lunga, la tensione in prossimità
dell'inizio è sicuramente superiore di quella
che si ha all'altra estremità. Solo a scopo di
corretto indirizzo si indicano le “migliori”
sorgenti luminose da utilizzare in base ai
diversi tipi di applicazione e si forniscono,
alcuni suggerimenti pratici da poter seguire
nella progettazione dell’illuminazione.
• Illuminazione stradale:lampade al Sodio
alta e bassa pressione con potenze in
relazione alla classificazione
illuminotecnica della strada.
• Illuminazione pedonale: Lampade al
Sodio alta pressione ed in specifici e
limitati ambiti di valorizzazione, ioduri
metallici con Efficienza >90lm/W;
• Illuminazione di Impianti sportivi:
lampade a ioduri metallici tradizionali;
• Illuminazione di parchi,piste ciclabili,
piccole aree residenziali:sodio alta
pressione,
• lampade a fluorescenza e i limitati ambiti,
ioduri metallici con efficienza >90lm/W;
• Illuminazione di monumenti ed edifici di
valore
storico,
artistico
ed
architettonico:
• Lampade al sodio alta pressione nelle sue
tipologie (anche White SON), ioduri
metallici a bruciatore ceramico nelle sue
tipologie in relazione alle tipologie e colori
delle superfici da illuminare preferibilmente
con efficienza superiore a 90lm/W
(principalmente solo per una
maggiore qualità della temperatura di
colore).Le scelte progettuali devono mirare
alla riduzione delle potenze installate ed
all'ottimizzazione degli impianti anche dal
punto di vista manutentivo
I sistemi di illuminazione ad alta efficienza
• La tecnologia base su cui stanno puntano i
piani d’azione si basano sulla sostituzione
graduale delle lampade e ausiliari a
bassa efficienza (come sorgenti a
mercurio, lampade a incandescenza,
lampade fluorescenti lineari di bassa
efficienza, alcuni tipi di alogene,
alimentatori ad alte perdite) con
tecnologie più efficienti
• come le lampade al sodio ad alta
pressione per l’illuminazione pubblica,
l’introduzione dei regolatori di flusso
luminoso e sistemi di controllo più
avanzati. In Italia le possibilità di risparmio
attraverso la diffusione di apparecchi a
maggiore efficienza sono molto ampie,
come testimoniano i risultati ottenuti nel
periodo iniziale di applicazione del sistema
dei certificati bianchi: tra gennaio 2005 e
maggio 2006 il 33% degli interventi
realizzati
ha
riguardato
la
sola
illuminazione pubblica.
Lampade al sodio
• In queste lampade, la scarica fra i due
elettrodi che dà origine al flusso luminoso
avviene in una atmosfera di sodio le cui
tipiche radiazioni sono di colore giallo.
Esse appartengono a due famiglie: le
lampade a sodio ad alta pressione
(SAP) e quelle a bassa pressione
• Le SAP trovano normale impiego
nell’illuminazione di strade, ma possono
prestarsi...convenientemente
all’illuminazione di facciate,parcheggi sia
interni che esterni, terrazze, giardini, viali
d’accesso, camminamenti, ecc., quando si
vogliano ridurre i consumi (l’efficienza
delle lampade SAP è di circa 10 volte
superiore a quelle delle lampade ad
incandescenza) e si desideri una certa
resa cromatica
• Se si pretendono le più alte efficienze (fino
a 200 lumen/watt) si possono utilizzare le
lampade al sodio a bassa pressione, le
quali tuttavia emettono una luce
monocromatica gialla, e sono adatte per
scopi per i quali la resa dei colori non è
importante (grandi piazzali, facciate di
monumenti o di grandi edifici
• Il
sistema
ottico
(apparecchio
illuminante).Qualunque lampada necessita
di un corpo all’interno del quale essere
inserita. Un corpo illuminante consiste di
una lampada; un riflettore che indirizza la
luce verso la direzione utile; uno schermo
per ridurre l’abbagliamento e controllare la
distribuzione del flusso luminoso; un
contenitore, nel quale sono alloggiati altri
componenti (starter, reattore, ecc...) .
• Per ciascun apparecchio illuminante è
importante valutare il rendimento luminoso
il quale esprime la frazione di flusso
luminoso
emesso
dalla
sorgente
indirizzato verso la direzione utile. Per
esempio, un rendimento del 70% significa
che, a fronte del flusso totale emesso dalla
sorgente, il 70% si rende disponibile per
l’illuminazione sul piano di lavoro, e può
considerarsi utile. Il resto viene perduto
all’interno dell’apparecchio (per riflessioni
rifrazioni interne) o perchè diffuso verso
direzioni ritenute non utili.
I sistemi automatici di regolazione del
flusso luminoso
• Spesso gli impianti di illuminazione
vengono lasciati inseriti a piena potenza,
anche in presenza di un consistente
contributo di luce naturale, oppure in
assenza di fruitori, oppure quando - in certi
periodi di tempo - sarebbe sufficiente un
livello di illuminamento più basso.
I sistemi di regolazione automatica
consentono una serie di vantaggi:
• - risparmio energetico, grazie al controllo
in tensione che limita la corrente,
diminuendo dunque la potenza assorbita
in periodi in cui è sufficiente un minor
flusso luminoso;
• - omogeneità del flusso luminoso emesso
in fase di regolazione, evitando zone
d’ombra;
• - aumento della vita media delle lampade,
stabilizzazione della tensione.
• Il sistema di telecontrollo è in grado di
controllare le grandezze più importanti
(tensione, corrente, isolamento di fase) dei
carichi elettrici attraverso la tecnologia
PLM e di trasmettere i dati raccolti ad un
centro remoto.
Esistono diversi operatori e tecnologie che
si occupano efficacemente di telecontrollo
nella pubblica illuminazione : Iillumination,Dibawatt,Power One,
Reverberi,EFI,Andros,Hera
Luce,Satel,UMPI,Eligent,etc .,che hanno
un buon funzionamento .Esaminiamo ora
i principi generali di funzionamento di tali
sistemi
ARCHITETTURA DI FUNZIONAMENTO
DEL SISTEMA
Il sistema è completamente automatizzato e
monitorizza continuamente e controlla a
distanza ogni punto luce.Ogni utente del
sistema ,se dotato di password,può
controllare la condizione e modificare i
parametri operativi dei punti luce. L’idea è
quella di semplificare e facilitare la
manutenzione ed aggiungere più
funzionalità all’illuminazione stradale, in
modo che l’infrastrattura diventi più
efficiente e meno costosa
Il sistema è costituito da tre elementi:
• Control Box
• Collecting Unit
• Service Management Server .
L’Unità di Controllo (Control Box) rileva ed
immagazzina le informazioni relative alle
condizioni di lavoro della lampada,
attraverso sensori di tensione e corrente.
Queste informazioni, insieme al codice di
identificazione della C.B.stessa, sono
trasformate in un gruppo di“pacchetti”di
dati. Ogni“pacchetto”dati consiste di 8 bits
ed è espresso secondo i protocolli per la
comunicazione seriale sincrona
La C.B. invia le informazioni al componente
successivo (l’Unità di Raccolta,collecting
unit, di solito all’interno dei quadri)
,attraverso la rete di alimentazione usando
un modem per onde convogliate.
L’Unità di Raccolta(C.U.) riceve e legge i dati,
i quali vengono etichettati con il codice
identificativo di ogni unità di controllo prima
di essere immagazzinati.Successivamente
la C.U. invia i dati al computer centrale che
supporta il sistema di gestione.In questo
tratto, la comunicazione fra la C.U. e il
computer può essere realizzata in diverse
maniere, come ISDN, Ethernet, GSM,
GPRS,attraverso una “Application Protocol
Interface”,
la
quale
consente
la
comunicazione con tutti gli ambienti SW
standard.
POSIZIONAMENTO DEI DISPOSISTIVI
OTTIMIZZAZIONE DEL SISTEMA CON IL
COLLEGAMENTO AL SERVER
ANTICIPAZIONE DI FINE VITA LAMPADA
CONFRONTO TRA REATTORE
MAGNETICO E REATTORE
ELETTRONICO
• MAGGIORE DURATA DELLA LAMPADA
La vita della lampada dipende
essenzialmente da due fattori:
Corrente di pre-riscaldo (run-up)
Ballast Magnetico tradizionale :Corrente
nominale x 2 (valore medio, di fatto non
c’è nessun controllo su questo parametro)
• Ballast Elettronico proposto : corrente
nominale x 1,4 (il
ballast controlla
direttamente il parametro )
Lo stato delle linee è continuamente
monitorato,Ogni punto luce può essere
pilotato in maniera personalizzata,Il
personale addetto può ricevere
direttamente l’avviso di un guasto,Il
personale viene avvisato in anticipo del
prossimo esaurirsi del ciclo di vita di una
lampada .
Con il modulo opzionale UGL, è possibile
inoltre effettuare il controllo delle “correnti
disperse” e della mancanza di “terra”,
interrompendo l’alimentazione in caso di
superamento di livelli di soglia, eliminando
rischi per la cittadinanza.
RISPARMIO ENERGETICO E RIDUZIONE DI
CO2
TABELLA COMPARATIVA DEL
RISPARMIO ENERGETICO
Norma UNI 10439/luglio 2001 :
“Requisiti illuminotecnici delle
strade a traffico
motorizzato e regolatori di
flusso luminoso “
La norma sviluppa 2 aspetti principali:
le classi a cui sono attribuibili le diverse
strade, in base alla loro
ubicazione e
percorrenza
(prospetti
analitici);
la riducibilità del flusso luminoso (anche in
termini quantitativi), in
base a criteri
desunti dalle classi di cui sopra.
Al paragrafo 3.4 della Norma citata (“Guida
visiva”) si specifica che debbono essere
evitate ogni discontinuità dell’impianto a
meno
di
necessità
di
richiamo
dell’attenzione.Ciò
esclude
definitivamente la possibilità di impiego di
impianti
detti
“tutta
notte
/
mezza notte”,ove la riduzione dei consumi
era ottenuta spegnendo alternativamente i
singoli punti luce con i conseguenti fastidi
visivi
Tali prescrizioni hanno parimenti effetto:
• sugli impianti preesistenti, che peraltro
sono probabilmente abbastanza vecchi
se adottano questa soluzione
• eventuali nuove realizzazioni, nelle quali la
gestione del singolo punto luce
in accensione / spegnimento non può
più essere presa in considerazione per
quanto sopra (oltre che per il costo
intrinseco particolarmente oneroso).
Per quanto riguarda la riduzione del flusso
luminoso è opportuno considerare il
paragrafo 3.2 (“Classificazione delle
strade e prescrizioni”), in cui
si stabiliscono gli indici della categoria
illuminotecnica in relazione al tipo di
strada ed il relativo traffico.Non solo: si
esprime anche la possibilità di abbassare
il valore di luminanza in base ad un
criterio di entità del minor traffico,
solitamente riscontrato durante la notte,
seguendo uno specifico “declassamento”
che si traduce nell’abbassamento della
categoria suddetta di uno o due punti,
secondo i casi
I parametri da prendere in considerazione
sono:
• Tensione nominale considerata : 230V ,
corrispondente al valore normalizzato
di fornitura e medio rispetto a quanto
indicato dai Costruttori delle lampade
(220- 240V)
• Tensione di riduzione: 190V , valore
generalmente utilizzabile sulla
maggioranza degli impianti e tale da
evitare effetti di riduzione non lineare
dell’illuminazione
I valori di riduzione del flusso luminoso in
funzione del tipo di lampada sono :
Le riduzioni ammesse per i due
declassamenti indicati sono :
• per un traffico al di sotto della metà del
massimo previsto si la riduzione di un
punto degli indici, corrispondente ad una
riduzione dell’illuminazione compresa tra il
75% ed il 60% del valore nominale di
piena illuminazione.
• per un traffico minore di un quarto del
massimo previsto si passa a due punti in
meno corrispondente ad una riduzione
dell’illuminazione compresa tra il 50% ed il
40% del valore nominale di piena
illuminazione.
La soluzione di spegnimento alternato al
50% non è permessa perché non
mantiene l’uniformita di illuminazione del
manto stradale come prevede la norma .
La UNI 10439 ammette una riduzione
massima del flusso del 50% , e quindi una
riduzione del 40% solo in alcune ore della
notte.In particolare è vietato l’utilizzo di
lampade ai vapori di mercurio e ad
incandescenza per l’illuminazione
esterna.
Si sconsiglia l’utilizzo di lampade
fluorescenti, alogene ed a scarica in sodio
a bassa pressione se non per i seguenti
casi :Lampade fluorescenti : Illuminazione
di giardini o rampe di accesso ;Lampade
Alogene : Illuminazione di accento di
monumenti, edifici pregevoli.Lampade a
Scarica al sodio bassa pressione :
Illuminazione di strade industriali, incroci,
gallerie o sottopassi
Le lampade a ioduri metallici di potenza >
1000 W devono essere limitate alla
illuminazione sportiva. Le lampade a ioduri
metallici e le lampade al sodio ad alta
pressione a luce bianca devono essere
limitate alla illuminazione di giardini ed alla
illuminazione di edifici di pregio,
monumenti o vie del centro storico e vie
commerciali..Sono utili le seguenti tabelle
nella sostituzione delle lampade.
Sostituzione/Eliminazione delle sorgenti
luminose ai vapori di mercurio
• Le sorgenti ai vapori di mercurio sono
altamente inefficienti ed inquinanti e vanno
sostituite, con sorgenti luminose ad
elevata efficienza e minore potenza
installata.
• Nella quasi totalità dei casi è possibile
ridurre la potenza passando a sorgenti con
efficienze superiori installate in apparecchi
ad elevate performance
Le più comuni sostituzioni consigliate sono
quelle riportate nella Tabella
• La sostituzione delle sorgenti ai vapori di
mercurio richiede quasi sempre anche la
sostituzione degli apparecchi privilegiando
nuova tecnologia e maggiori performance.
• La sostituzione più classica (da 125 W Hg
a 70 W Sodio AP) riduce del 70% il costo
energetico, con un incremento del flusso
luminoso emesso pari al 5%, ma il nuovo
apparecchio illuminante incrementa il
flusso sulla strada anche sino al 20-25%.
E’ vietato operare la sostituzione a pari
potenze, di sorgenti e apparecchi
obsoleti con analoghi ad alta efficienza ,
in quanto si incrementa l'illuminazione in
modo diffuso e fortemente impattante
sull’intero territorio
Si avrebbe un grande squilibrio tra la
situazione precedente e quella successiva
alla sostituzione, in quanto si nota una
forte
differenza
tra
i
livelli
d'illuminazione e di percezione del
territorio, che porterebbe l’intero territorio,
per confronto, ad apparire completamente
buio con conseguente da pericolosità e
insicurezza,
imponendo
quindi
un
incremento a catena dei livelli di
illuminazione e di corrispondenti sprechi
energetici .
SCHEDE TECNICHE STANDARD n.17 E 18
DELL’AUTHORITY PER CALCOLARE IL
•
VALORE DEI TITOLI DI EFFICIENZA
ENERGETICA O CERTIFICATI BIANCHI
• RIFASAMENTO,ADEGUAMENTO DI
POTENZA ELETTRICA:
• UTENZE ELETTRICHE ,DOVE
INTERVENIRE PER RIFASARE
• UTENZE ELETTRICHE :DOVE
INTERVENIRE PER ADEGUARE LA
POTENZA
INTERVENTI
NEL SETTORE IDRICO
• 1. Telecontrollo serbatoio e pozzi per
ridurre lo spreco notevole d’acqua e di
energia elettrica, cosicché il serbatoio
quando
si
riempie
possa“comunicare”,tramite il telecontrollo
,la situazione di troppo pieno ai motori dei
pozzi che vengono fermati .
• 2.Revisione
della
potenza
dei
motori,dell’efficienza
energetica,del
controllo con inverter .
SETTORE DEPURAZIONE
L’iniziativa consiste in una serie di interventi
migliorativi sul sistema elettrico della rete
fognaria. Obiettivo da raggiungere è un
considerevole risparmio energetico con
risvolti positivi a livello economico.In tale
contesto
la
soluzione
ottimale
è
rappresentata dall’utilizzo di motori elettrici
ad alta efficienza dotati di inverter, in
sostituzione agli attuali dispositivi elettrici.
L’inverter consente di variare
elettronicamente la tensione trifase
d’alimentazione di un motore asincrono
determinandone la velocità e controllandone
la coppia erogata. L’introduzione della
variazione di velocità nei motori asincroni
consente in primo luogo di adattare la
potenza erogata all’effettiva esigenza del
sistema, ottenendo minori consumi
energetici e operando con migliore
efficienza
Pertanto, appare evidente il significativo
risparmio energetico derivante
dall’applicazione del motore con inverter.
con l’installazione di quadri elettrici con
inverter per il comando delle pompe .
Gli incentivi sono stati calcolati in base
“Nuovo Conto energia” per il
fotovoltaico,ed in base alla Legge
Finanziaria 2008 e la Legge 29 novembre
2007 n. 222 per gli altri impianti tenendo
conto che, per gli impianti al disopra di
1MW, si attribuiscono i certificati
verdi,mentre per gli altri viene attribuita la
tariffa omnicomprensiva diversificata a
seconda della tipologia di fonte rinnovabile
Inoltre è da tenere presente la circolare
dell’Agenzia delle Entrate del 19 luglio
2007 n.46/E,per tipologie d’imposta sugli
impianti fotovoltaici che producono energia
fotovoltaica al di fuori dei consumi propri.
INDICATORI ENERGETICI
Un indicatore è un valore che fornisce un numero di
informazioni significative sul sistema in esame.
Indicatori energetici in ambiente urbano possono essere
associati alla produzione, distribuzione, consumo
dell'energia ed al trattamento dei rifiuti.Alcuni esempi di
indicatori sono:
•il consumo di energia per abitante
•il consumo di energia per metro cubo o metro quadro di
abitazioni
•le emissioni di gas serra ed altri inquinanti per unità di
energia, per abitante, per unità di PIL
INDICATORI ENERGETICI
indicatori energetici=indici consumo specifico,
con riferimento a :
-dimensioni degli edifici,
-alla produzione in numero o peso,
- altri elementi significativi
Erano previsti INDICATORI ENERGETICI di
riferimento, universali : ma ad oggi non ci
sono!
INDICATORI ENERGETICI
CLASSE - PRESTAZIONE EP
•
•
•
•
•
•
•
•
A+ EP ≤ 16,25 kWh/m2 anno
A
EP ≤ 32,50 kWh/m2 anno
B
EP 48,75 kWh/m2 anno
C
EP ≤ 65,00kWh/m2 anno
D
EP ≤ 81,25 kWh/m2 a EPI =76 kWh/m2 a
E
EP ≤ 113,75 kWh/m2 anno
F
EP ≤ 162,50 kWh/m2 anno
G
EP > 162,50 kWh/m2 anno
Consumi specifici tipici
Ospedali
Scuole
I valori effettivi
dipendono dalle
caratteristiche
dell’edificio
e
dalle
abitudini
degli occupanti.
92
• Una fase contemporanea di sviluppo è
quella di elaborare il piano energetico
ambientale della città .
Che cosa è il P.E.A.C.
• -Uno strumento di confronto e discussione
con tutte le parti economiche e sociali
coinvolte nell’uso e nella trasformazione
del territorio e nell’utilizzo delle risorse
energetiche.
• Uno strumento aggiornabile
periodicamente per rispondere alle
evoluzioni urbanistiche della città e, allo
stesso tempo, identificare le soluzioni più
avanzate per agire efficacemente nella
direzione dello sviluppo sostenibile .
• L’obiettivo di carattere generale del PEC.
é l’integrazione del fattore “energia” nella
pianificazione del territorio, individuando le
scelte strategiche per migliorare lo stato
ambientale della città e del territorio
comunale e promuovere azioni nella
direzione dello sviluppo sostenibile.
Il PEC ha tra i suoi principali obiettivi
l’individuazione e la regolamentazione delle
azioni da compiere per attivare interventi
per sviluppare le fonti rinnovabili, sia nel
settore pubblico sia in quello privato.
I l Piano Energetico AmbientaleComunale
Il PEAC deve portare avanti una pianificazione
strategica che si esplicita attraverso una serie di
azioni,intese a realizzare interventi concreti
finalizzati allo sviluppo delle fonti di energia
rinnovabili, del risparmio energetico e
dell’efficienza energetica nell’ambito del territorio
comunale.
Il piano investe trasversalmente tutti i settori
ed è coerente con gli obiettivi di sostenibilità
indicati dagli Aalborg Commitments ,dalla
Campagna “Energia Sostenibile per
l’Europa” , dall’iniziativa del Patto dei
Sindaci, dalle direttive regionali, e con gli
obiettivi strategici indicati dalla
Amministrazione Comunale :
• migliorare la qualità ambientale della città
e la fruibilità da parte dei cittadini ;
• aumentare la sensibilità dei cittadini,dei
professionisti,delle imprese alle tematiche
dello sviluppo sostenibile e della
salvaguardia dell’ambiente,
• Promuovere lo sviluppo economico
tramite le energie rinnovabili,l’efficienza
energetica ed il risparmio energetico
• rispettare gli impegni assunti con la
Comunità Europea sulla riduzione
dell’inquinamento da gas serra e sulla
sostenibilità ambientale .
• L’Energy Manager opera in tale direzione
e collabora per la realizzazione degli
obiettivi strategici nel settore energetico.
• Gli obiettivi del Piano Energetico
Comunale si intrecciano sinergicamente
con il Piano Strategico della Città .
OBIETTIVI
STRATEGIE
AZIONI
OBIETTIVI
STRATEGIE
AZIONI
EMISSIONI DI CO2 IN ITALIA IN MTON
NEL 2006 573 MTON ,MENTRE OCCORRE RIDURRE DI 100 MTON
DA GENNAIO 2008 AL 31/12 2012,PER RISPETTARE KYOTO
(IL 5,2% IN MENO RISPETTO ALLE EMISSIONI DEL 1990).
OGNI TONNELLATA DI CO2 DA GENNAIO 2008 AVRA’ UN VALORE E
L’ITALIA PAGA FORTI SANZIONI ALL’EUROPA .
Scarica