La comunicazione come veicolo per la nascita della Scienza

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TERAMO
FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE
MASTER UNIVERSITARIO DI I LIVELLO COMUNICAZIONE e DIVULGAZIONE SCIENTIFICA
Direttore del Master:
Ch.mo Prof. Franco Eugeni
Tesi:
La comunicazione come veicolo per
la nascita della scienza
Candidata:
Relatore:
Dott.ssa Cirillo Cristiana Prof. Ferdinando Casolaro
L’evoluzione dei mezzi di
comunicazione
 In principio fu il verbo…
 3000 a.C. : INVENZIONE DELLA
SCRITTURA
 1450 d. C. : INVENZIONE DELLA
STAMPA A CARATTERI MOBILI DI
GUTENBERG
OGGI:
gigantesca rivoluzione nelle
comunicazioni!
CONDIZIONE PER
L’INNOVAZIONE
SCIENTIFICA E
TECNOLOGICA
CIRCOLAZIONE E
CONFRONTO
DI IDEE
IERI:
all’inizio dell’umanità ci fu la
cultura orale
Il desiderio di sapere è
antico quanto la civiltà.
La prima scienza a
svilupparsi fu
l’astronomia.
IV millennio a.C.
• INVENZIONE DELLA
SCRITTURA
•richiede l’uso di manufatti
• una tecnica complessa
come l’alfabeto
Già molte migliaia di anni prima della
nascita delle culture occidentali ci sono 3
antiche civiltà del mondo, che
raggiunsero un alto grado di omogeneità
culturale e sociale.
EGIZIANI
INDIANI
CINESI
Come mai nelle tre antiche
civiltà - egiziana, indù e cinese è come se la scienza vi fosse
nata già morta?
Una spiegazione si può trovare
nel fatto che quelle civiltà erano
"isolate" le une dalle altre, nello
spazio e nel tempo.
non vi furono mai dei veri e
propri scambi culturali
l'accumulo di conoscenze
non innescò un interesse
di tipo scientifico
I Greci
Eredi delle conquiste
scientifiche dei loro
predecessori
ANTICHITA’ CLASSICA
VI sec. A.C.
TALETE è stato il primo
“pensatore” della storia!
Si pose delle domande
Di cosa è fatta la natura?
ACQUA
TALETE
ERACLITO
ANASSIMENE
FUOCO
ARIA
Fondatori della
matematica greca
VI sec a.C.
TALETE
PITAGORA
Interesse per
le figure
geometriche
Astrazione
Generalizzazione
Calcolò l’altezza della
Piramide di Cheope
V sec a.C.
DEMOCRITO
PARMENIDE
ZENONE
IV sec a.C.
ARISTOTELE
PLATONE
III sec a.C.
PERIODO AUREO
Euclide di Alessandria
Archimede di Siracusa
Apollonio di Perga
II sec a.C. ……….
……………VI sec d.C.
SEVERINO BOEZIO
L’ultimo matematico
dell’antichità
FINE DEI MATEMATICI GRECI!!!
I Greci volsero i propri interessi
verso la filosofia morale di
Platone, abbandonando quella
naturale di Aristotele, e fino al
1200 gli europei se ne
occuparono quasi
esclusivamente ed in particolare
di teologia.
Come è possibile che in Europa
lo sviluppo così fiorente della
scienza greca si sia fermato?
CAUSE DELLA DECADENZA:
Espansione Ragioni Mancanza
di
Impero
Naturali
interesse
Romano
Papiri e
per le
Decadenza pergamene cose di
degli studi
non si
questa
scientifici conservano
terra
•Mancanza di continuità del
pensiero scientifico:
BLOCCO SVILUPPO
CULTURA GRECA
•Traduzioni e commentari del
Medioevo e del Rinascimento:
RIPRESA
SCIENZA GRECA
Dal 12° secolo in poi, la massima
parte del lavoro di traduzione di
molti classici greci si svolse in
Spagna, dove gli Arabi erano giunti.
1450 d.C.
BOTTEGA DEI FRATELLI
GUTEMBERG
• INVENZIONE DELLA STAMPA A
CARATTERI MOBILI
STAMPA
POLVERE DA SPARO
BUSSOLA
Rivoluzione scientifica
del Seicento
Galileo (1564-1642)
METODO SCIENTIFICO
•l’osservazione
•l’ipotesi
•l’esperimento
•l’analisi matematica
Mentalità nuova
genio della divulgazione
libera investigazione
della natura senza
pregiudizi culturali
Ogni scienziato, ricercatore,
studioso, docente è
potenzialmente un soggetto
promotore di informazione
scientifica e lo sarà
concretamente ogni qual volta
redigerà il testo di una
conferenza, un saggio, scriverà
un libro o un articolo per una
rivista .
E dovrà impegnarsi ad essere un
divulgatore scientifico, per
raggiungere con un linguaggio
più semplice un pubblico molto
ampio ed accrescere il
patrimonio complessivo delle
informazioni scientifiche.
La scrittura è l'invenzione che
ha trasformato
il pensiero umano più
profondamente,
facilitando i processi cognitivi
dell’astrazione e della
riflessione.
La scrittura consentì il costituirsi di
scuole e di accademie. Le grandi
città sumeriche della Mesopotamia
meridionale furono nei secoli
compresi tra il 3000 e il 2500 a.c.
dei veri e propri centri del sapere,
in cui le conoscenze scientifiche
vennero raccolte, elaborate e
trasmesse ad altre aree.
EGIZIANI
• Abilità tecnologica
• Scienza strettamente applicativa, in
diretto rapporto con le questioni pratiche
della vita quotidiana.
• costruzione
piramidi
• tecniche
idrauliche per
il controllo
delle
inondazioni
INDIANI
• Scienza strettamente pratica
• Scoperta ed uso della numerazione
posizionale, dello zero e della
trigonometria.
CINESI
Conoscevano:
• la bussola
• la polvere pirica
• la tecnologia della
stampa a blocchi
La prima vera e propria rivoluzione scientifica si può dire che è
avvenuta nel primo periodo ellenistico, ossia intorno al 300
a.C., secolo in cui i Greci colsero i loro successi più brillanti
nella matematica, in particolare nella geometria. La
caratteristica principale di questo periodo storico consisté
nell'attuazione del programma di Alessandro Magno di
ellenizzare i territori degli antichi imperi, da lui conquistati nel
giro di pochi anni. Il conquistatore macedone portò la civiltà e
la scienza greca nei paesi conquistati, fondò città, e popolò
quelle asiatiche di europei e quelle europee di asiatici, per
unificare le stirpi e le culture. Così il salto dall’empirismo al
razionalismo, che le civiltà orientali non seppero compiere,
venne superato dopo la dominazione di Alessandro Magno. Da
quell’epoca cominciarono infatti, e durarono poi per secoli, le
relazioni della Siria, Persia, Mesopotamia, India, … coi Greci
di Alessandria, Rodi, Pergamo, … e più tardi con Roma.
Alessandria d'Egitto, fondata nel 332 a.C., divenne il centro
culturale del mondo ellenico, che ormai comprendeva tutto il
bacino del mediterraneo. Il quadro completo della cultura
ellenistica si ottiene aggiungendo ai greci che abitavano il
nuovo impero quelli delle città greche autonome: Rodi,
Siracusa e Marsiglia.
Euclide di Alessandria, Archimede di Siracusa ed Apollonio di
Perga sono i personaggi di spicco di questa rivoluzione
culturale; accanto a loro, una miriade di studiosi portano la
scienza a un livello elevato; essi produssero opere di tale
bellezza da far qualificare aureo il periodo in cui essi vissero.
Tale produzione avvenne senza lo stimolo che noi riceviamo
dalla possibilità di crescenti applicazioni pratiche, ma per pura
passione di ricerca, per il desiderio di cogliere le verità più
profonde delle cose.
I successi dei Greci nella geometria si possono attribuire
soprattutto allo sviluppo di due tecniche: l’astrazione e la
generalizzazione. Ad esempio, nel caso del triangolo
rettangolo di lati a = 3, b = 4 e c = 5 già individuato dagli
egiziani, i greci con la loro curiosità, andarono oltre e
ricercarono la ragione per cui un triangolo siffatto dovesse
contenere un angolo retto. Nel corso della loro analisi si
resero conto del fatto che non aveva alcuna importanza il
materiale utilizzato per costruire il triangolo, fosse stato una
corda o delle stecche di legno: si trattava solo di una
proprietà delle “linee rette” che incontrandosi formavano i
vari angoli. Sta proprio nel prescindere da qualsiasi fisicità
del triangolo, da ciò che non è essenziale, nel considerare solo
le proprietà necessarie per risolvere un problema, che
consiste il metodo di “astrazione” dei Greci.
In più, i geometri Greci fecero un altro passo
avanti, cercando delle soluzioni generali per classi
di problemi, anziché affrontare i problemi uno per
uno. E’ noto che un triangolo ha un angolo retto
non solo se i suoi lati misurano rispettivamente 3, 4
e 5, ma anche se ad esempio misurano 5, 12 e 13,
oppure 7, 24 e 25. I greci si chiesero se era possibile
trovare una proprietà comune, che descrivesse tutti
i triangoli rettangoli.
La dimostrazione riguardante i triangoli rettangoli
( x2 + y2 = z2 ) si ritiene fu elaborata da Pitagora
intorno al 525 a.C. Il merito di Pitagora fu quello
di essersi proposto una deduzione, una
dimostrazione logica di tale proprietà.
Talete, il primo matematico greco di cui
conosciamo il nome, visitò l'Egitto e riuscì a
sbalordire il faraone calcolando mentalmente
l'altezza della Piramide di Cheope che si innalza
per 147 metri su una base quadrata di 233 metri di
lato.
Come fece? Usando dei triangoli rettangoli simili.
I triangoli simili hanno esattamente la stessa
forma, anche se non le stesse dimensioni. Se
fotocopi un triangolo riducendolo della metà,
ottieni un triangolo simile, i lati del triangolo
fotocopiato misurano esattamente la metà dei lati
dell'originale, ma gli angoli rimangono gli stessi.
Talete fece lo stesso; utilizzò un modello
rimpicciolito della Grande Piramide per
misurarne l'altezza. Attese l'ora in cui l'ombra del
suo corpo raggiungeva una lunghezza pari alla
sua statura e in quel momento misurò la
lunghezza dell'ombra della piramide. Talete,
sapendo che la sua ombra era lunga quanto era
alto, capì che anche l'ombra della piramide in
quell'istante doveva essere lunga quanto la sua
altezza.
Gli autori che hanno ricopiato e
commentato le opere di questo
periodo non erano più all'altezza
di comprendere i complessi
ragionamenti matematici.
Preferirono in genere le parti
iniziali delle opere, che sono
più facilmente accessibili.
Nel pensiero greco non era ammissibile
che l’esattezza potesse essere di questo
mondo né che si potessero applicare al
reale le nozioni rigide, esatte e precise
della matematica. La realtà, quella della
vita quotidiana in mezzo alla quale si vive,
era considerata il dominio dell’impreciso,
del “più o meno”, del “pressappoco”, e
quindi non era matematizzabile come
l’universo ed i cieli, eterni ed immutabili,
inalterabili e perfetti.
 DIMINUZIONE ERRORI DI
TRASCRIZIONE
 INCREMENTO DELLA
DIFFUSIONE DELLE IDEE
 PUBBLICITA’ DEI NUOVI
RISULTATI
RIVOLUZIONE DI IDEE
1492 : SCOPERTA
DELL’AMERICA
LIMITATEZZA DELLA SCIENZA
DEGLI ANTICHI
1543 : Copernico - “De
revolutionibus orbium
coelestium”