Sistemi Sociali Comparati prof. Antonio M. Chiesi Corso di laurea magistrale in: Lingue e Culture per la Comunicazione e la cooperazione internazionale [email protected] Ciascuno di noi vive l’esperienza di appartenere a diversi sistemi sociali a diversi livelli, li dà per scontati, ma ne è condizionato nella qualità della vita e talvolta nella possibilità di sopravvivenza immediata. Parte I Concetti, metodo e tecniche Il concetto di Sistema • Definizione corrente: “Connessione di elementi in un tutto organico” (Devoto-Oli) • Definizione scientifica: deriva dalla teoria generale dei sistemi (Von Bertalanffy, 1969), secondo cui un qualsiasi “insieme organizzato di relazioni tra oggetti” è retto dallo stesso tipo di regole a prescindere dall’ambito in cui si realizza; • Concetti collegati: organizzazione, organismo, teleologia, differenziazione, integrazione, retroazione, reazione, relazione (interna ed esterna), complessità, ambiente, complementarietà. Indeterminatezza del concetto di sistema • Nella definizione è assente qualsiasi criterio di scelta degli oggetti e delle loro relazioni; • Questa può derivare soltanto dalla scelta di delimitazione spazio-temporale di un osservatore (criterio di efficacia esplicativa); • La teoria dei sistemi è quindi una teoria observer dependent (se l’osservatore è il sistema stesso, abbiamo chiusura autoreferenziale). Il concetto di sistema sociale: • Insieme delle interazioni sociali che si instaurano tra almeno due attori sociali (Parsons, 1951); • Interazione significa che ciascun attore definisce le proprie aspettative e azioni interpretando le azioni e le aspettative dell’altro; • Il problema della prevedibilità reciproca viene affrontato mediante scambio di premi e sanzioni in un quadro di norme e valori condivisi (istituzionalizzati); • Aspettative reciproche, valori e norme condivisi definiscono i confini del sistema rispetto all’ambiente Livelli dei sistemi sociali: micro, meso, macro • Livello micro: es. la famiglia, la squadra, la tribù • Livello meso: es. l’organizzazione, l’azienda, l’associazione, l’istituzione (esercito, università, carcere, ecc..) • Livello macro: es. lo stato sovrano, la metropoli, la grande società multinazionale NB: con la globalizzazione le interazioni tra stati sovrani tendono a formare un unico sistema planetario. I sistemi sociali sono formati da individui, che a loro volta sono sistemi biologici • Problema della priorità delle esigenze di sopravvivenza del sistema sociale rispetto a quelle di sopravvivenza degli individui. • Problema della compatibilità tra i fini propri di questi due sistemi. • Problema dell’appropriazione/controllo del sistema sociale da parte di singoli individui. • Problema della competizione tra individui nell’ambito dello stesso sistema sociale. • Problema della produzione di beni collettivi attraverso la partecipazione degli individui al sistema. Requisiti di un sistema sociale Per funzionare, i sistemi sociali hanno bisogno di: • conservare i propri confini e assicurare scambi con l’esterno; • garantire l’interazione tra le parti attraverso l’uso di simboli (linguaggio); • fornire motivazioni e identità alle persone; Tutte queste attività contribuiscono a perseguire un equilibrio dinamico nel tempo. Funzioni principali di un sistema sociale • • • • • Adattamento: l’economia; Differenziazione interna: la struttura sociale; Riproduzione sociale: le istituzioni; Attribuzione di senso: valori, norme, identità; Conseguimento degli scopi: la politica L’economia • Definizione formale della scienza economica: Lo studio di scelte ottimali nell’impiego di risorse scarse, per usi alternativi, allo scopo di massimizzare l’utilità dell’attore (postulato dell’homo œconomicus); • Definizione sostanziale: i modi coordinati con cui gli individui organizzano le loro attività per soddisfare i propri bisogni. Da un punto di vista sostanziale la funzione adattiva di un sistema sociale è stata storicamente risolta con vari tipi di economia: • Ec. nomade di caccia e raccolta (attività predatoria); • Ec. stanziale basata su orticoltura e pastorizia (scoperte e prime tecnologie produttive); • Ec. agricola (invenzioni e creazione di surplus, divisione del lavoro e diseguaglianze), nascita della città; • Ec. curtense dell’alto medioevo (modo di produzione feudale). • Ec. di mercato, nascita del capitalismo, modernizzazione. • Le scorciatoie alla modernizzazione: le esperienze di economia socialista. • Ec. mista, che prevede una diversa combinazione di ruolo assegnato al mercato e allo stato. Il motore dell’economia non consiste nelle esigenze sistemiche di adattamento all’ambiente, ma nelle motivazioni degli attori a soddisfare i loro bisogni (micro-fondazione dei sistemi sociali). La teoria dei bisogni (Maslow, 1954) afferma che per provare bisogni di ordine superiore l’uomo deve soddisfare quelli di base secondo la scala seguente: bisogni di sopravvivenza immediata, bisogni di sicurezza, bisogni di riconoscimento sociale, bisogni di autorealizzazione. Nel soddisfare i loro bisogni gli uomini entrano in rapporto con la natura e in rapporti sociali reciproci (divisione del lavoro) dettati dallo sviluppo tecnologico e dalle forme di proprietà (Marx, 1846). Le risorse dell’economia • Il capitale naturale (soggetto ad esaurimento e non rinnovabile); • Il capitale economico (viene accumulato sulla base del lavoro passato, incorpora un dato livello di tecnologia che ne determina la produttività); • Il capitale umano (viene accumulato negli individui con l’addestramento e l’esperienza, concorre al progresso tecnologico e allo sviluppo scientifico); • Il capitale sociale (micro, le relazioni fiduciarie tra individui che cooperano, macro, la fiducia nelle istituzioni e nelle “regole del gioco”) L’economia non è solo produzione di beni e servizi mediante l’utilizzo di risorse, ma anche distribuzione di risorse e di beni e servizi. Mentre la produzione è dettata dai vincoli e dalle opportunità della tecnologia, la distribuzione è dettata anche da fattori sociali, secondo criteri di equità culturalmente determinati e da fattori politici, secondo criteri di influenza e potere. Meccanismi di allocazione sociale delle risorse Forme di integrazione dell’economia Forme: Reciprocità Redistribuzione Scambio Istituzione specifica Tribù, clan, famiglia Stato, gerarchia organizzativa Mercato Motivazione all’azione Identità riconoscimento, appartenenza Obbedienza potere, lealtà Utilità individuale Forme di proprietà Proprietà comune Proprietà pubblica Proprietà privata La struttura sociale Conseguenze della distribuzione diseguale di ricchezza, potere e prestigio (originata da divisione del lavoro): • Stratificazione sociale; • Struttura delle classi sociali. Le classi sociali in vari paesi USA Cina Francia Italia 1. Borghesia 2. Classi medie 6,0 54,0 4,7 30,1 3,2 52,1 2,6 49,5 2.a. Piccola borghesia impiegatizia 38,0 23,0 26,6 17,0 - impiegati privati 24,1 15,6 19,3 8,9 - impiegati pubblici 13,9 7,4 7,3 8,1 22,2 29,1 2.b. Piccola borghesia autonoma 9,0 7,1 - coltivatori diretti 2,6 11,2 12,1 - commercianti - artigiani e altri 2.c. Categorie particolari 3. Classe operaia 2,7 4,0 7,0 40,0 60,4 6,1 4,9 3,3 44,7 8,7 8,3 3,4 47,8 - agricoltura - industria e edilizia 1,4 22,2 42,9 17,5 2,9 27,8 6,2 33,0 - altre attività 16,4 14,0 8,6 Fonte: Sylos Labini (1974), Lu Xueyi (2004) La mobilità sociale in Italia (anni ‘70 Destinazione: Origine: Borghesia Impiegati P. B. urbana P. B. agricola Lav. industria Lav.Agricol. Borghesia 48,6 32,6 7,2 2,2 9,4 0,0 Impiegati 21,1 49,4 12,2 0,3 16,4 0,6 P. B. urbana 8,8 26,3 34,1 1,6 28,2 1,0 P.B. agricola 3,4 13,0 20,0 20,6 41,3 1,7 Lav. industria 4,7 24,4 18,0 0,8 51,3 0,8 Lav. agricoltura 2,1 4,9 16,2 3,1 54,2 19,5 Fonte: de Lillo 1988 Modelli di strutture sociali Mobilità: Elevata Bassa Diseguaglianza: Elevata Bassa Modello meritocratico di mercato Modello socialista Modello tradizionale di ordini o caste Modello comunitario tradizionale Le istituzioni di riproduzione sociale (valori, norme e identità) • Riproduzione biologica, sociale, culturale, che fa fronte a cinque principali bisogni degli individui: identitari, affettivi, relazionali o regolativi, cognitivi, di acquisizione di tecniche; • Famiglia, sistema educativo, religione, mezzi di comunicazione di massa, internet; Il sottosistema politico: l’allocazione e la gestione del potere Il potere è la capacità di indurre qualcuno a fare qualche cosa contro la sua volontà (forza e minaccia) o con il suo consenso (autorità): • Potere carismatico • Potere tradizionale • Potere legale-razionale Potere: tipo di legittimazione Carismatico Basata Orda o gruppo di Non sull’eccezionali seguaci sistematica tà del carisma (bottino o donazione) Basata sulla Patrimonialistica Rendita delle consuetudine proprietà del sovrano Basata sul Apparato Prelievo rispetto delle burocratico dello fiscale leggi stato moderno sistematico Tradizionale Legale razionale tipo di organizzazione accesso alle risorse Economia, struttura sociale, istituzioni, cultura e politica interagiscono sistemicamente, e si condizionano reciprocamente • Es. 1. La politica interviene sull’economia attraverso meccanismi redistributivi che influiscono sulla struttura sociale; • Es. 2. La cultura della legalità influisce sul funzionamento del mercato e sul grado di sviluppo economico Il ruolo giocato dallo stato (attraverso la tassazione) sulla dinamica della struttura sociale (diseguaglianze di reddito) Norme e valori: corruzione e sviluppo Secondo Sassen (2007) la globalizzazione è una crescente: • interdipendenza economica, culturale e politica, • formazione di istituzioni globali che mettono in discussione la sovranità degli stati nazionali (es. FMI, WTO), • Centralità economica delle grandi aziende transnazionali, • Centralità strategica delle città globali, che sono il “luogo” della globalizzazione, • La connessione a rete dei fenomeni rilevanti (tra le sedi operative delle grandi società multinazionali, tra i computer con internet, tra le città globali). Fattore importante della globalizzazione è lo sviluppo tecnologico • che rende possibile la connessione in tempo reale. • che rende estremamente economici e veloci gli spostamenti su lunghe distanze di beni, persone, informazioni. Conseguenza importante è il superamento delle barriere spazio-temporali.“No sense of place” (Meyrowitz 1885) Secondo Osterhammel e Petersson (2003) la globalizzazione è un processo storico: • che comprende l’intensificazione progressiva e l’accelerazione delle relazioni su vasta scala, • che sposta la bilancia del potere dagli stati nazionali ai mercati mondiali, • che ha radici molto lunghe, le cui condizioni risalgono al medioevo, • che si è andato sviluppando in passato grazie al ruolo centrale degli stati nazionali. Tappe importanti della globalizzazione.1 • • • • • • • • • • • • • • 1100 circa, introduzione della bussola. 1271, inizio del viaggio di Marco Polo in Cina. 1339, applicazione della polvere da sparo alle armi da fuoco durante la guerra dei 100 anni. 1450 circa, invenzione dei caratteri mobili. 1492, scoperta dell’America e conseguente spostamento di perosne, animali, piante batteri e virus (esportazione del vaiolo e del cavallo, importazione della patata e della sifilide). 1568 Jean Bodin formula la prima moderna spiegazione dell’inflazione. 1588, distruzione dell’Invincibile Armata da parte della flotta inglese. 1830 circa, applicazione della macchina a vapore ai trasporti. 1841 la Gran Bretagna acquisisisce il controllo di Hong Kong a seguito della querra dell’Oppio. 1845, malattia della patata in Europa settentrionale. 1846, il Regno Unito stabilisce la prima area inernazionale di libero scambio tra i propri Dominions 1851, viene inaugurata la prima “Esposizione Universale” e Julius Reuter fonda la prima agenzia di stampa globale 1863, fondazione della CRI, prima Onlus globale 1866, installazione del primo cavo telegrafico transoceanico. Tappe importanti della globalizzazione.2 • 1895, l’invenzione del cinema dà inizio alla diffusione, trasmissione e commercializzazione globale dei prodotti culturali di massa • 1903, inaugurazione della ferrovia transiberiana • 1918, la Spagnola si diffonde sui campi di battaglia della prima guerra mondiale e provoca più morti della guerra stessa • 1919, alla conferenza di Versailles viene fondata la Società delle Nazioni • Circa 1928, nasce il Fordismo • Ottobre 1929, crollo della borsa di Wall Street e innesco della Grande Depressione • 1945, inizio del bipolarismo globale • Circa 1975, nasce il Toyotismo • 1989, caduta del muro di Berlino e fine del bipolarismo globale (conseguenze sui conflitti locali: da Cuba alla Siria)) • Invenzione di Internet La globalizzazione “classica” “La grande industria ha creato quel mercato mondiale che la scoperta dell’America aveva preparato. Il mercato mondiale ha dato un immenso sviluppo al commercio, alla navigazione, alle comunicazioni ferroviarie. (…) Tutte le stabili e irrugginite condizioni di vita, con il loro seguito di opinioni e credenze rese venerabili dall’età, si dissolvono, e le nuove invecchiano prima ancora di aver potuto fare le ossa. (…) Sfruttando il mercato mondiale la borghesia ha reso cosmopolita la produzione e il consumo di tutti i paesi, ha tolto alle industrie la base nazionale. Queste non lavorano più materie prime indigene, bensì materie prime provenienti dalle regioni più remote e i cui prodotti non si consumano soltanto nel paese, ma in tutte le parti del mondo. (…) Col rapido miglioramento di tutti gli strumenti di produzione, con le comunicazioni infinitamente agevolate, vengono trascinate nella civiltà anche le nazioni più barbare. I tenui prezzi delle merci sono l’artiglieria pesante con cui la borghesia abbatte tutte le muraglie cinesi e con cui costringe a capitolare il più testardo odio dei barbari per lo straniero” (K. Marx & F. Engels, 1848) La globalizzazione classica è influenzata dal ruolo degli stati nazionali (protagonisti dei processi di modernizzazione) • Luigi XIV, chiamato “Roi soleil” perché sul suo regno non tramontava mai il sole (dalla Luisiana, all’Africa, all’Asia) • La Gran Bretagna è stata a lungo la nazione più globale fino alla seconda guerra mondiale • A partire dall’800 gli stati nazionali si mobilitano nella competizione verso l’egemonia globale (corsa alle colonie) • A partire dalla fine della seconda guerra mondiale, si assiste ad una egemonia culturale americana (l’inglese come lingua franca internazionale) • A partire dal 1989, termina la «globalizzazione dimezzata» e il processo di globalizzazione ha un forte sviluppo, fino al 2008. Globalizzazione classica e modernizzazione • I due processi di globalizzazione e modernizzazione si sono in gran parte incrociati a partire dal ‘600. Tuttavia sono analiticamente diversi. • Il processo di modernizzazione è stato guidato dalla nascita e dallo sviluppo degli stati nazionali, dopo la pace di Westfalia (1648). • Il processo di globalizzazione è stato a lungo determinato dalla politica internazionale degli stati moderni. Ma coinvolge anche i paesi pre-moderni in modo sistemico. Le società occidentali contemporanee nascono da un processo di modernizzazione originato da una duplice rivoluzione: • La rivoluzione economico-sociale che attraverso le invenzioni tecnologiche e l’industrializzazione, la formazione dei mercati e l’accumulazione di capitale sotto forma di moderna proprietà privata ha dato origine al capitalismo; • La rivoluzione politica e culturale che attraverso l’illuminismo e l’utilitarismo (secolarizzazione e razionalismo) ha dato origine alla democrazia moderna, all’individualismo borghese e ai diritti civili. Aspetti essenziali del processo di modernizzazione • Scienza e tecnologia come fonti primarie della crescita economica e del cambiamento sociale; • Crescente interdipendenza economica interna dovuta allo sviluppo di un mercato nazionale (che può essere inizialmente protetto rispetto alla concorrenza globale); • Specializzazione funzionale delle diverse sfere della vita sociale; • Differenziazione strutturale e mobilità sociale; • Diffusione di valori legati all’individualismo, al razionalismo, all’universalismo, all’acquisizione; • Secolarizzazione; • Urbanizzazione e urbanesimo: cultura e consumo di massa; • Sistemi di istruzione di massa e diffusione dei mezzi di comunicazione di massa; Conseguenze della modernizzazione sulla qualità della vita: speranza di vita (1) Fattori: abbattimento della mortalità infantile, scoperta del contagio orofecale, igiene, introduzione delle vaccinazioni, migliore nutrizione, maggiore consapevolezza dovuta all’istruzione. Fonte: Deaton 2013 Conseguenze della modernizzazione sulla qualità della vita: speranza di vita (2) Fonte: Deaton 2013 Specificità dei sistemi sociali moderni • Funzione adattiva: economia di mercato (scambio), con importanti aspetti redistributivi (Stato), specie dopo le grandi crisi del 1929 e del 2008. • Funzione di differenziazione interna: sviluppo delle istituzioni, specializzazioni produttive, divisione del lavoro e del sapere. • Funzione di attribuzione di senso: individualismo, universalismo, libertà, merito, mobilità, democrazia. • Funzione di conseguimento degli scopi: perseguimento del welfare state. La globalizzazione del terzo millennio • Pervasività di nuove tecnologie che abbattono le barriere spaziotemporali e mettono tutti in comunicazione immediata (internet); • Diffusione mondiale, fino alla fine del 2008, delle idee neoliberiste; • Interdipendenza sistemica mondiale e incertezza conseguente; • Condivisione di linguaggi comuni (Inglese e Windows); • Abbassamento drastico dei costi nei viaggi intercontinentali e conseguente mobilità; • Diffusione planetaria del credo della modernità occidentale (valori acquisitivi, stili di vita, consumi del tempo libero, mode, cultura); • Sviluppo della conoscenza e dell’innovazione scientifica come principale fattore di produzione; • Formazione di un’opinione pubblica mondiale e di attori multinazionali privati (NGOs).