Impianti elettrici Grandezze elettriche • • • • • • • Tensione (V): Misurata in Volt (V) Corrente (I): Misurata in Ampere (A) Potenza: Misurata in Watt (W=V.I) Resistenza: Misurata in Ohm (W=V/I) Frequenza: Misurata in Hertz (Hz) Luminosità: Misurata in lumen (lm) Illuminamento: Misurato in lux (lux) Tensione • Rappresenta la differenza di stato fra due punti • Rappresenta la possibilità di erogare energia • Agli alveoli di una presa si può misurare la tensione senza passaggio di corrente e senza erogazione di potenza • Così avviene per ogni circuito aperto Configurazione A V Sorgente di energia V B Corrente • Si verifica passaggio di corrente solo quando un circuito è chiuso • La corrente che transita in un circuito dipende dal carico • Il carico, possiede una sua impedenza (resistenza), ed il rapporto tensione diviso resistenza indica il valore della corrente I • Legge di Ohm V=Z x I (V=R x I) Configurazione A L B Sorgente di energia L=Carico Natura del carico • Resistivo • Lampada incandescenza • Forno • Stufa elettrica • Induttivo • Lampada fluorescenza (reattore) • Motore • Avvolgimento • Capacitivo • Condensatori Effetti del carico resistivo • Premesso che non esiste un carico resistivo puro • La corrente assorbita è in fase con la tensione che la genera (V=ZxI = RxI) • L’impedenza coincide con la resistenza Carico resistivo V V I I o anche unendo le origini dei vettori Potenza di un carico resistivo • La potenza è sempre un prodotto vettoriale di tensione e corrente. • In modulo P = V x I cos f • Dove f angolo compreso fra V ed I • Essendo i due vettori in fase, (cos f = 1) il prodotto vettoriale è eguale a quello scalare P = V x I ( dove P=potenza attiva) Effetti del carico induttivo • Premesso che non esiste un carico induttivo puro • La corrente assorbita è in quadratura ed in ritardo con la tensione che la genera (V=ZxI=XxI) • L’impedenza coincide con la reattanza (considerata in quadratura con la resistenza) Carico induttivo V V o anche unendo le origini dei vettori I f=90° I Potenza di un carico induttivo • La potenza come prima definita è ovviamente nulla per essere cos f = 0 • Si definisce la potenza reattiva come il prodotto della tensione V per la corrente in quadratura I Q=VxI Effetti del carico capacitivo • Premesso che non esiste un carico capacitivo puro • La corrente assorbita è in quadratura ed in anticipo con la tensione che la genera (V=ZxI=XxI) • L’impedenza coincide con la reattanza (considerata in quadratura con la resistenza) Carico capacitivo V V o anche unendo le origini dei vettori I I f=-90° Potenza di un carico capacitivo • La potenza reale è ovviamente nulla (cosf=0) • Si definisce la potenza reattiva come il prodotto della tensione V per la corrente in quadratura I Q=VxI Effetti del carico comune • Avendo premesso che non esistono carichi puri, il carico comune sarà: – Resistivo+induttivo ( è la configurazione comune) – Resistivo+capacitivo • La corrente assorbita nella configurazione comune è in ritardo rispetto alla tensione che la genera Carico comune V V P=VxIxcosf I f o anche unendo le origini Q=VxIxsinf Dalla figura segue che tgf = Q/P I P f Q Potenza apparente • Dalla figura precedente si ricava che sotto la tensione V il carico comune assorbe la corrente I in ritardo rispetto alla tensione. • Questa corrente, peraltro, deve essere prodotta dal produttore e trasmessa in rete • Per cui il produttore deve produrre sia la tensione V che la corrente I da inviare in rete, come se producesse V x I • Il prodotto VxI si chiama potenza apparente Conseguenze • Tutte le macchine che producono o trasformano energia (generatori, trasformatori, gruppi elettrogeni, gruppi di continuità) sono individuate dalla loro potenza apparente. • L’unità di misura della potenza apparente (A) è il VA (Volt-ampere) con i suoi multipli Effetto del carico comune • Una macchina elettrica per fornire energia utilizzabile ( dipendente dalla potenza reale) ha bisogno di assorbire dalla rete elettrica una potenza maggiore. • Ciò si tramuta in una perdita per il produttore e per la linea di trasmissione • E’ interesse del produttore ridurre questa perdita Fattore di potenza • Il coseno dell’angolo f fra tensione e corrente viene denominato fattore di potenza • Fino alla prima crisi energetica (1973) il valore stabilito per legge del cosf era non minore di 0,8 • Dopo, per legge, il valore del cosf deve essere eguale o maggiore a 0,9 • Ridurre il cosf è compito dell’utente Rifasamento • Il problema della riduzione del fattore di potenza viene denominato rifasamento • Dei vari tipi di carico (resistivo, induttivo e capacitivo) sappiamo che assorbono corrente in fase; in quadratura e ritardo; in quadratura e in anticipo rispetto alla tensione • Poiché un carico normale assorbe corrente in ritardo gli si potrà accoppiare un carico che assorba corrente in anticipo per riequilibrare tutto? Rifasamento V Iq I Itot f1 f Per diminuire l’angolo f occorre sommare alla corrente assorbita una seconda corrente in anticipo Per diminuire l’angolo f occorre sommare alla potenza apparente una potenza in anticipo V Qrif.(pot.reatt.) P Atot Perché cosf1 sia <=0,9 A (pot app.) f1 f Q tgf=Q/P tgf’ = (Q-Qrif.)/P tgf’ = tgf –Qrif/P Qrif =P(tgf-tgf’) Condensatori • Il modo più comodo per rifasare è inserire dei condensatori • La potenza del parco di condensatori viene espressa in VAr ( volt ampere reattivi) • Per conoscere la capacità dei condensatori si può ricordare la formula in base alla 2 potenza: Q= wxcxV Dove rifasare • Rifasamento distribuito • Rifasamento accentrato • Gli effetti per il distributore non cambiano Rifasamento distribuito • Inserire adatti condensatori presso ogni utenza • E’ utilizzato per – lampade fluorescenti – mobiletti dei fan coil • Non è indicato per i motori Rifasamento concentrato • Consente di risparmiare nell’investimento • Consente regolazione automatica secondo necessità • Occorre fare attenzione all’effetto pendolo Calcolo degli impianti Procedura di calcolo • Analisi dei carichi • Calcolo della corrente assorbita da ogni linea • Dimensionamento delle linee in funzione della portata • Verifica della caduta di tensione • Verifica del comportamento al corto circuito • Verifica della protezione contro i contatti indiretti Analisi dei carichi • Consiste nell’elencare tutti i carichi con la loro potenza e le loro caratteristiche • Occorre considerare quanto si utilizza del carico introducendo il coefficiente di utilizzazione del singolo utilizzatore( ad esempio una presa dimensionata per un carico di 3 kW normalmente ne alimenta uno di 500 W) • Occorre inoltre considerare un coefficiente di contemporaneità che interessa il complesso dei carichi Corrente assorbita • Stabiliti i carichi di una zona si può: – Stabilire il numero dei circuiti (linea con protezione) – Individuare il carico complessivo di ogni circuito – Calcolare la corrente che attraversa il circuito con la formula I=N/(kxVxcosf) dove: – k = 1 per circuiti monofase, k=3 per circuiti trifase – V = tensione stellata Portata di corrente • E’ una caratteristica del: – – – – circuito del conduttore e del suo isolamento, delle condizioni di posa della temperatura di esercizio • Viene tabulata dall’UNI-CEI ( ente normatore ) Densità di corrente possibile Lato 1mm, area 1mm2 , perimetro 4 mm 2 Lato 2mm, area 4 mm, perimetro 8 mm 2 Lato 3mm, area 9 mm, perimetro 12 mm 2 Lato 4 mm, area 16 mm, perimetro 16 mm E’ dal perimetro che si disperde il calore prodotto Temperatura di esercizio • La temperatura ambiente normalizzata è pari a 30°C – Per temperature inferiori si ha un coefficiente maggiore di 1 – Per temperature superiori si ha un coefficiente minore di 1 – Per 30°C il coefficiente è 1 Caratteristica del circuito • Dipende dal fatto che un circuito sia monofase o trifase • In un circuito monofase i conduttori percorsi da corrente sono 2; in un circuito trifase sono 3 • In un circuito monofase le fonti di calore sono meno • La portata di un conduttore è maggiore se il circuito è monofase Conduttore e isolamento • La portata dipende ovviamente dalla sezione anche se non in modo lineare • Dipende dall’isolante perché questo ha diversi comportamenti alla temperatura – PVC può funzionare inalterato fino a 70°C – EPR può funzionare inalterato fino a 90 °C • A temperature maggiori l’isolante invecchia prima Condizioni di posa • Ogni condizione di posa ha una sua caratteristica di dissipazione del calore – Pose caratteristiche: • • • • • In fascio entro tubo Su canale verticale Su canale orizzontale Direttamente incassato In aria libera Configurazione ZLinea A L Sorgente di energia ZLinea Z carico B Se la impedenza di linea fosse nulla (ZLinea=0) tutta la tensione si avrebbe ai capi del carico L=Carico Caduta di tensione Zlinea=0 V cdt=V Zlinea=0 con Zlinea=0 la caduta di tensione ai capi dell’apparato è pari alla V Zlinea=0 V cdt<V Zlinea=0 con Zlinea<>0 la caduta di tensione ai capi dell’apparato è minore < V Caduta di tensione • Come il carico ha una sua impedenza Zcarico composta da resistenza e reattanza fra loro in quadratura, così anche la linea ha una sua impedenza Zlinea funzione della sezione e dell’isolamento. • Quando la corrente transita in queste impedenze si verifica una caduta di tensione, quella che idealmente si verificherebbe tutta sul carico Calcolo della caduta di tensione cdt = kxIxZ 2 Dove Z = R + X 2 Dove k = 3 nei circuiti trifase Dove k = 2 nei circuiti monofase Determinazione di Z • Poiché Z è somma di due termini fra loro in quadratura (R ed X) per avere la Z totale non è possibile sommare i vari valori di Z • Occorre sommare separatamente tutte le R e tutte le X poi trovare l’ipotenusa del triangolo rettangolo da esse formato Limiti della cdt • Secondo la Norma CEI 64-8 la caduta di tensione fra il punto di consegna dell’energia e l’utilizzatore più lontano non deve superare il 4% Corto circuito A L Sorgente di energia B L=Carico A Corto circuito Z=0 Sorgente di energia B Conseguenze del c.c. • Dalla legge di Ohm V=ZxI • Poiché V è dato (V=231 Volt) e Z=0 ne consegue che I tende all’infinito • Non è così perché qui intervengono le impedenze della linea che si erano trascurate quando si calcolò la corrente nominale del circuito Corrente di c.c. • Così la corrente di c.c. viene limitata dalle impedenze del circuito, impedenze di linea. • Ic.c. = V / Z • In questo caso non è consentito trascurare le impedenze interne della sorgente Impedenza complessiva • E’ la somma di tutte le impedenze dalla sorgente al punto di corto circuito. Zsorg. ZLinea1 ZLinea2 Ztotale=Zsorg.+Zlinea1+Zlinea2+Zlinea3 Rtotale=Rsorg.+Rlinea1+Rlinea2+Zlinea3 Xtotale=Xsorg.+Xlinea1+Xlinea2+Xlinea3 ZLinea3 2 Dove Z = R + X 2 Impedenza della sorgente • Non è mai trascurabile per c.c. a livello sorgente • A fine linea non sempre è possibile trascurarla: ad esempio – Ciò avviene per consegne in bt dalla Società erogatrice – Avviene per i gruppi di continuità Energia specifica passante • Quando la corrente di corto circuito attraversa un circuito, preoccupa il fatto che lo attraversi per un periodo lungo • Il prodotto del quadrato della corrente per il tempo viene definito energia specifica 2 passante (I x t) Tempo di intervento • Definito dalla curva tempo corrente nel relè termomagnetico • Stabilito a valori voluti con relè elettronico Curva tempo corrente Taratura relè elettronico Principali effetti della Ic.c. • Riscaldamento subitaneo del cavo (finché non interviene la protezione) • Effetto elettrodinamico ( attrazione o repulsione di circuiti elettrici) a livello quadri ed apparecchi Conseguenze • Occorre dimensionare il quadro e gli apparecchi per sostenere la Icc • Questa possibilità per un interruttore viene chiamata Potere di interruzione • Tutti gli interruttori di un quadro debbono avere lo stesso potere di interruttore Analogie con l’idraulica • Alla base di una diga chi monterebbe un rubinetto da bagno? Potere di interruzione • La corrente di guasto diminuisce allontanandosi dalla sorgente da qualche decina di kA a poche centinaia di A • Ciò perché aumenta l’impedenza complessiva • E’ possibile calcolare la Icc in ogni nodo del circuito, segnatamente in corrispondenza di ogni quadro Andamento della Icc Zsorg. ZLinea1 1 ZLinea2 2 Icc1 = V / Zsorg. Icc2 = V / (Zsorg.+Zlinea1) Icc3 = V / Zsorg.+Zlinea1+Zlinea2) Icc4 = V / Zsorg.+Zlinea1+Zlinea2+Zlinea3) ZLinea3 3 4 Conseguenze per il cavo • Il cavo, come visto, è soggetto ad una corrente esuberante rispetto alla sua portata • Perché il cavo resista occorre che non sia sottoposto all’innalzamento di temperatura per un tempo eccessivo • La sopportazione del cavo dipende dalla sezione e dal tipo di isolamento Confronto con en.sp. • Indicando con: • s la sezione in millimetri quadrati • k la costante dovuta all’isolamento, pari a: – 115 per PVC – 143 per EPR • Occorre che sia verificata la diseguaglianza: 2 2 2 ks >I t Quale I • Occorre fare il confronto della diapositiva precedente sia con la corrente di guasto massima (espressa in A), che con la corrente di guasto minima. • Il tempo è espresso in secondi Se la verifica non c’è • Il migliore provvedimento è aumentare la sezione del cavo, e rifare i conti. – Si tenga conto che una sezione di cavo maggiore comporta una minore Zlinea e quindi si avrà una Icc maggiore nello stesso punto – L’aumento di Icc può incidere però meno dell’aumento della sezione Andamento del pot. interr. • Il potere di interruzione necessario, diminuisce analogamente, man mano che ci si allontana dalla sorgente • Ogni quadro elettrico dovrà essere dimensionato per tale potere di interruzione Caratteristiche interruttori • Caratteristiche necessarie per la definizione: – Portata ( la massima corrente che i contatti sono chiamati a portare – valore discreto) – Taratura (la corrente nominale dell’interruttore) – Potere di interruzione • Distinto in : – Limite o – Di servizio – Curva di intervento Protezioni richieste • Per legge, (46/90)all’inizio di un impianto ci deve essere: – Dispositivo di sezionamento materiale dell’impianto – Dispositivo per la protezione contro i sovraccarichi – Dispositivo per la protezione contro il c.c. – Dispositivo per la protezione contro i contatti indiretti Selettività • Le apparecchiature suddette è bene ripeterle in ogni quadro per avere selettività nelle protezioni. • La selettività per la protezione ai sovraccarichi si ottiene con diverse tarature degli interruttori in cascata • La selettività per la protezione al c.c. si ottiene principalmente con il tempo • La selettività per la protezione contro i contatti indiretti si ottiene con il valore di soglia e con il tempo Grazie dell’attenzione Giampietro Favero