Indicazioni per la mediazione didattica Istituto Comprensivo Dante Alighieri Macerata 28 gennaio 2011 Prof.ssa M. Letizia Capparucci, Pedagogista Clinico •Docente di Pedagogia Speciale, Università Europea di Roma. •Direttore del settore servizi educativi del Centro per l’educazione e la psicoterapia Marche: www.cepmarche.it •Direttore dell’Istituto Superiore di Pedagogia Clinica della F.I.PED. • Coordinatore Pedagogico Nidi d’Infanzia - Macerata IV° DIAGRAMMA DELLA PEDAGOGIA DISTURBO/DISABILITA’ PRIMARIO – SPECIFICO SECONDARIO – DERIVATO NON SPECIFICATO SPECIALE V° DIAGRAMMA DELLA PEDAGOGIA SPECIALE DISTURBO A- QUANTITATIVO = DEFICIT B- QUALITATIVO DISORDINE I = DISTURBI QUALITATIVI NON SONO MISURABILI SONO APPREZZABILI SONO DESCRIVIBILI SONO NARRABILI D.S.A.: disturbo funzionale Disabilità di origine congenita e di natura neurobiologica IMPEDISCE a soggetti intellettivamente normodotati di AUTOMATIZZARE CALCOLO LETTURA, SCRITTURA E E QUINDI DI RENDERLI SCIOLTI,SCORREVOLI, EFFICACI DAL PUNTO DI VISTA PRESTAZIONALE NOI AGIAMO ASSOLVENDO: COMPITI COGNITIVI ASSOCIATIVI: è possibile svolgerne più d’uno contemporaneamente (es. guidare e parlare, leggere e ascoltare musica, ecc.) perché in automatismo. RICHIEDONO: successione, fluidità (vettori abilitativi). Lettura, scrittura e calcolo PER I soggetti DSA sono UN COMPITO COGNITIVO. automatismo, DISLESSIA-DISGRAFIA QUADRO SINDROMICO · SINTOMI PRIMARI DISLESSIA · SINTOMI PRIMARI DISGRAFIA · SINTOMI PRIMARI DISORTOGRAFIA · SINTOMI SECONDARI DEI DSA · SINTOMI DERIVATI · SITUAZIONI CRITICHE SINTOMI PRIMARI DELLA DISLESSIA 1. SOSTITUZIONE GRAFEMI SIMMETRICI p-b, d-b, p-q. u-n 2. SOSTITUZIONE FONEMI SIMILI 3. SOSTITUZIONE GRAFEMI POCO DISSIMILI m-n,a-o,e-c,r-z,t-d,u-v 4. SOSTITUZIONE FONEMI 5. INVERSIONE FONEMI il-li.aI-la,un-nu,garbo-grabo, tar-tra, las-sal 6. INVERSIONE SILLABE PALA- LAPA 7. SOPPRESSIONE LETTERE/FONEMI 8. SOPPRESSIONE PAROLE 9. REITERAZIONE SILLABE 10. AGGIUNTA FONEMI/LETTERE P-B. T-D F-V M-N. S-Z. L-R colpo-corpo, panca-panda porta-pota, cielo-cilo, tavolo-tavlo paninino, Giuseppinana rondinle, manchina SINTOMI PRIMARI DELLA DISLESSIA 11. AGGIUNTA SILLABE stufa-stufato 12. ASSOCIAZIONE PAROLE lamela, versocasa 13. ASSOCIAZIONE SILLABE correvave- loce 14. DISPERCEZIONE DI/TRIGRAMMI 15. FRAMMENTAZIONE SILLABICA 16. PERDURANTE SILLABAZIONE 17. SOSTITUZIONE PAROLE 18. PERDITA DI SENSO NEL CAMBIO RIGA 19. LETTURA ESITANTE, DISCONTINUA,ARITMICA 20. ERRORI PLURIMI. psi-pis, impr an-diamo, co-struire susseguire -suggerire SINTOMI PRIMARI DELLA DISGRAFIA 1. TRATTO GRAFICO IRREGOLARE 2. ELISIONE SILLABE FINALI 3. LETTERE SLEGATE 4. SPECULARITÀ GRAFEMI 5. GRAFIA DISCONTINUA 6. MANCATA CHIUSURA FORME 7. TREMOLIO/RIGIDEZZA 8. UNIONE DI PAROLE 9. ERRORI ORTOGRAFICI 10. SINTOMI PLURIMl dimensione. spessore. ritmo. chiusura ca valI o riprese grafiche. ritocchi setivedo SINTOMI PRIMARI DELLA DISORTOGRAFIA 1. SOSTITUZIONE DI GRAFEMI -insonorizzazione consonanti sonore: b/p, d/t. g/c. v/f. s sonora/ sorda -sostituzione di grafemi simili: m/n, u/n, a/o, e/c -inversione coppie fonemi opposti: p/b, t/d. f/v, m/n. slz, I/r, c/k 2. SEMPLIFICAZIONE DI GRAFIE 3. CADUTA DI CONSONANTE 4. OMISSIONE DI LETTERE 5. INVERSIONE ORDINE GRAFEMI par/pra, con/nco, psi/pis 6. MANCATO RADDOPPIO CONSONANTI 7. star/sa. sta. ta Robeno/Robeto, volpe/vope MANCATA ACCENTAZIONE 8. MANCATO APOSTROFO 9. MANCATA ACCA 10. ALTRI ERRORI cia/ca, ci/chi, sci/ci, clq DISCALCULIA: LE SPECIFICITÀ GRUPPO ETEROGENEO DI DISORDINI CHE SI MANIFESTANO COME DIFFICOLTÀ NELL’ESERCIZIO DI ALCUNE FUNZIONI CONNESSE AL PENSIERO MATEMATICO, QUALI: •AZIONI PRE-NUMERICHE •SCRITTURA DI NUMERI; •INCOLONNAMENTO DI OPERAZIONI; •CALCOLO ORALE; •COMPRENSIONE DI TESTI DI PROBLEMI; •DISTURBI GEOMETRICI; •DISTURBI COMBINATI ESCLUSIONI DEFICIT LOGICI MANCATA COMPRENSIONE DEL VALORE DI POSIZIONE DELLE CIFRE MANCATA SIMBOLIZZAZIONE DEI NUMERI ECC. SINTOMI PRIMARI DELL DISTURBO DEL CALCOLO Esitazioni ed errori in ……. 1. AREA PRE-NUMERICA - ORGANIZZAZIONE PARZIALE. - ORGANIZZAZIONE TEMPORALE. - ORDINAMENTI (PER ALTEZZA, LUNGHEZZA, COLORE, ECC.). - PERCEZIONE DELLE QUANTITÀ (POCHI-TANTI, UNO-MOLTI, VUOTO…..). 2. AREA NUMERICA - CALCOLO ORALE A. MOVIMENTO NELLA LINEA DEI NUMERI. B. CONTARE IN AVANTI. C. CONTARE IN DIETRO. D. NUMERAZIONI E. TAVOLA DELLE MOLTIPLICAZIONI. …… SINTOMI PRIMARI DELL DISTURBO DEL CALCOLO Esitazioni ed errori in ……. 2. AREA NUMERICA -… - LETTURA E SCRITTURA DI NUMERI A. LETTURA DI NUMERI DI TRE O PIÙ CIFRE (INVERSIONI DI POSIZIONI). B. SCRITTURA DI NUMERI (SCRITTURA SPECULARE DI CIFRE, INVERSIONE DI NUMERI IN CIFRE). C.LETTURA O SCRITTURA DI NUMERAZIONI. D. TRADUZIONE NUMERICA DI CIFRE VERBALI (ES. DUECENTROTREDICI = 231). SINTOMI PRIMARI DELL DISTURBO DEL CALCOLO Esitazioni ed errori in ……. - CALCOLO SCRITTO A. INCOLONNAMENTO DI OPERAZIONI. B. POSIZIONATURA DEI RIPORTI. C. POSIZIONATURA DEI PRESTITI. D. DIREZIONE SPAZIALE DEL CALCOLO. E. SENSO SPAZIALE DEL CALCOLO. F. CONTEGGIO DI ADDIZIONI O SOTTRAZIONI. G. TAVOLA DELLE MOLTIPLICAZIONI. H. COMPRENSIONE DELLO ZERO IN NUMERI. 3. AREA DEI PROBLEMI MATEMATICI - COMPRENSIONE DEL TESTO DI PROBLEMI A. COMPRENSIONE GENERALE DEL TESTO. B. TRADUZIONE DEI DATI VERBALI IN DATI NUMERICI (UN PAIO, DUE COPPIE, MEZZA DOZZINA…). C. COMPRENSIONE SEQUENZIALE DI DOMANDE. D. ISOLAMENTO DI DATI INESSENZIALI. - PIANIFICAZIONE DEL PROCESSO DI RISOLUZIONE DI PROBLEMI 4. AREA DELLA GEOMETRIA: ES ROTAZIONE DEI SOLIDI SINTOMI SECONDARI DEI DSA DISTURBI A CARICO DI ORGANIZZAZIONE SPAZIO-TEMPORALE ORIENTAMENTO SPAZIALE COORDINAZIONE MOTORIA E PSICOMOTORIA SINTESI PERCETTIVE MEMORIA DI SEQUENZA LAVORO SINISTRA-DESTRA FONOLOGIA FLUIDITA’ VERBALE CALCOLO ORALE DISLATERALITA’ PRESENTE O PREGRESSA GRAFO-MOTRICITA’ SINTOMI DERIVATI DALLA DISLESSIA-DISGRAFIADISCALCULIA STANCABILITA’ - INSOFFERENZA LABILITA’ ATTENTIVA DISCOMPRENSIONE DEL TESTO TENDENZA ALLA PREDIZIONE/INVENZIONE FUGA DAL COMPITO RABBIA, IRRITABILITA’, DEPRESSIONE DISISTIMA SENSIBILITA’ EMOZIONALE TACITO LOCUS OF CONTROL L’attenzione viene condotta dal bambino/ragazzo specificatamente sulla decodifica del testo: – – – – si stanca rapidamente, commette errori, rimane indietro, non impara. SITUAZIONI CRITICHE LETTURA AD ALTA VOCE COPIATURA ALLA LAVAGNA SCRITTURA DA DETTATURA RICHIESTA DI ESATTEZZA FORMALE TRADUZIONI CALCOLO ORALE TABELLINE La scuola osserva i processi COSA OSSERVARE? ELEMENTI DA OSSERVARE scuola secondaria di I grado DIFFICOLTÀ A MEMORIZZARE SEQUENZE (FATTI STORICI, SEQUENZE NARRATIVE, VERBI, DATI NEI PROBLEMI…) DIFFICOLTÀ A COPIARE DALLA LAVAGNA UTILIZZO DIFFICOLTOSO DELLO SPAZIO-PAGINA LENTEZZA NELLA COSTRUZIONE DELLA FRASE, DEL PERIODO, DELLA SEQUENZA…ORALE E SCRITTA CONFUSIONE NELL’ORGANIZZAZIONE DELLA FRASE, DEL PERIODO, DELLA SEQUENZA…ORALE E SCRITTA SCRITTURA SPECULARE DI GRAFEMI E NUMERI ERRORI FONOLOGICI DELLA SCRITTURA (INVERSIONI, SOSTITUZIONI, OMISSIONI, INTRUSIONI) DIFFICOLTÀ CON I DIGRAMMI E TRIGRAMMI SCARSA COMPETENZA METAFONOLOGICA Dall’identificazione alla diagnosi SPECIALISTA diagnosi SCUOLA formazione osservazione sistematica monitoraggio processo apprendimento screening FAMIGLIA IN PREMESSA ”Non c’è peggiore ingiustizia del dare cose uguali a persone che uguali non sono”. Don Lorenzo Milani In classe è importante impostare un lavoro personalizzato per l’alunno con DSA evitando di… ••farlo leggere ad alta voce davanti a tutti; ••costringerlo a copiare dalla lavagna; ••mortificarlo o umiliarlo, accusandolo di scarso impegno; ••“caricarlo” con troppi compiti; ••pretendere che impari sequenze arbitrarie a memoria; ••rimproverarlo se le sue cose (banco, zaino, quaderno) sono sempre in disordine; ••obbligarlo a fare verifiche scritte anche per le materie orali; ••pretendere che prenda gli appunti durante le spiegazioni. DATI DA CONOSCERE _ I TEMPI DI LETTURA MIGLIORANO FINO ALLA TERZA MEDIA _ E’ PIU’ FACILE CORREGGERE GLI ERRORI CHE AUMENTARE LA VELOCITA’ _ PER POTER STUDIARE CON SUCCESSO TESTI DI UN CERTO LIVELLO (MEDIE E SUPERIORI) E’ NECESSARIA UNA VELOCITA’ DI LETTURA DI 3 SILLABE AL SECONDO _ LA MEDIA DI LETTURA DI UN BAMBINO NORMODOTATO DI QUINTA ELEMENTARE E’ DI CIRCA 3.5 SILLABE AL SECONDO VELOCITA’ DI LETTURA IN TERZA MEDIA _ NORMODOTATO 5-6 SILLABE/SEC _ DISLESSICO MEDIO LIEVE 3 SILLABE/SEC _ DISLESSICO SEVERO 1/1.5 SILLABE/SEC _ DISLESSICO MOLTO SEVERO 0.9 SILLABE/SEC UTILIZZO DELLA COMPRENSIONE LETTURA DECODIFICA LIVELLI DI DISLESSIA: MAGGIORMENTE compromessa è la capacità di decodifica MINORE è la comprensione del testo L’ENERGIA MENTALE CHE VIENE USATA NELLA DECODIFICA E’ QUINDI TOLTA AL PROCESSO DI COMPRENSIONE DEL TESTO. STRATEGIE PER ATTIVARE I PROCESSI ALTI •LETTURA •COMPRENSIONE •STUDIO •AIUTI •MODALITA’ AIUTI _ PROCESSO COGNITIVO DI ANTICIPAZIONE _ CONOSCENZA PRECEDENTE LESSICO/TESTUALE _ FUNZIONAMENTO MEMORIA BT e LT _ ELEMENTI EXTRA-TESTUALI (es. gli interessi conoscitivi dell’alunno ed il contesto culturale). _ CONOSCENZA DELLE PROPRIE MODALITA’ DI APPRENDIMENTO MODALITA’ 1) LETTURA DI ALTRI 2) LETTURA ATTRAVERSO COMPUTER O ALTRO 3) REGISTRAZIONE DI SINTESI DI LEZIONI 4) UTILIZZAZIONE DI SUSSIDI AUDIOVISIVI 5) SCRITTURA ALLA LAVAGNA CHIARA - POCHE PAROLE CHIAVE 6) USO DI MAPPE CONCETTUALI 7) USO DI SCHEMI (strumenti compensativi) 8) LAVORO PER LEGAMI LOGICI (es. più la parola è vicino al centro e più è importante) 9) RIASSUNTI ATTENZIONI _ NON FAR LEGGERE L’ALUNNO IN CLASSE A VOCE ALTA, A MENO CHE EGLI NON LO RICHIEDA ESPRESSAMENTE _ NON COSTRINGERE A PRENDERE APPUNTI _ NON ASSEGNARE TROPPI COMPITI PER CASA _ SUPPORTARE LO STUDIO MNEMONICO D’ORDINE CON SCHEMI E MAPPE IN MODO COSTANTE. SCRITTURA COMPROMESSA DA: -DISGRAFIA, -DISORTOGRAFIA -USO SCORRETTO DELLA GRAMMATICA. E’ IMPORTANTE LIBERARE L’IDEAZIONE/PIANIFICAZIONE COMPROMETTE LA SCRITTURA DA CIO’ CHE METODI E STRUMENTI UTILI A “LIBERARE” LA SCRITTURA _ DETTATURA DELL’INSEGNANTE INDIVIDUALIZZATA – RICOPIATURAAUTODETTATURA _ LAVORI COOPERATIVI (tutoring, peer tutoring,ecc.) _ DETTATURA AL REGISTRATORE (utile soprattutto per la lingua inglese) _ USO DEL COMPUTER (se possibile) _ VALUTAZIONE CHE NON TENGA CONTO DEGLI ERRORI DOVUTI AL DISTURBO DI DSA LE VERIFICHE _ E’ CONSIGLIATO L’USO PREVALENTE DI VERIFICHE ORALI _ PROGRAMMATE _ GUIDATE CON DOMANDE CIRCOSCRITTE E UNIVOCHE (NON DOMANDE CON DOPPIA NEGAZIONE- latino, inglese) LE VERIFICHE _ DIVIDERE LE RICHIESTE PER ARGOMENTO CON UN TITOLO ED EVIDENZIARE LA PAROLA- CHIAVE ES. ILLUMINISMO 1)QUALI SONO I VALORI DELL’ILLUMINISMO? _ PREFERIRE LE VERIFICHE STRUTTURATE _ PARTIRE DALLE RICHIESTE PIU’ FACILI AUMENTANDO GRADUALMENTE LA DIFFICOLTA’ VALUTARE CONSIDERANDO I DSA _ NON CALCOLARE GLI ERRORI DI TRASCRIZIONE _ NON CALCOLARE GLI ERRORI ORTOGRAFICI _ NON CALCOLARE IL TEMPO IMPIEGATO _ TENER CONTO DEL PUNTO DI PARTENZA E DEI RISULTATI CONSEGUITI _ PREMIARE I PROGRESSI E GLI SFORZI DISCALCULIA EVOLUTIVA E’ UNA DISABILITA’ CHE RIGUARDA LA PARTE ESECUTIVA DELLA MATEMATICA ED OSTACOLA QUELLE OPERAZIONI CHE NORMALMENTE, DOPO UN CERTO PERIODO DI ESERCIZIO, TUTTI I BAMBINI SVOLGONO AUTOMATICAMENTE (SENZA LA NECESSITA’ DI PARTICOLARI LIVELLI ATTENTIVI) DISCALCULIA EVOLUTIVA TALE ATTIVITA’ A VOLTE PUO’ OSTACOLARE L’EFFICIENZA DEL RAGIONAMENTO ARITMETICO E DEL PROBLEM SOLVING MATEMATICO (CONCETTI MATEMATICI, SOLUZIONE DEI PROBLEMI), COMPETENZE CHE ALTRIMENTI SAREBBERO INTEGRE. DISCALCULIA EVOLUTIVA DISABILITA’ DI ORIGINE CONGENITA E DI NATURA NEUROBIOLOGICA CHE IMPEDISCE A SOGGETTI NORMODOTATI DI RAGGIUNGERE ADEGUATI LIVELLI DI RAPIDITA’ E DI CORRETTEZZA IN: _ OPERAZIONI DI CALCOLO _ PROCESSAMENTO NUMERICO OPERAZIONI DI CALCOLO - CALCOLO A MENTE (ANCHE MOLTO SEMPLICE) _ ALGORITMO DELLE OPERAZIONI IN COLONNA _ IMMAGAZZINAMENTO DEI FATTI NUMERICI COME LE TABELLINE PROCESSAMENTO NUMERICO _ ENUMERAZIONE AVANTI ED INDIETRO _ LETTURA E SCRITTURA DI NUMERI _ GIUDIZI DI GRANDEZZA TRA NUMERI STRATEGIE D’AIUTO _ USO DELLA CALCOLATRICE _ USO DELLA TAVOLA PITAGORICA _ USO DI TAVOLA RIASSUNTIVA DELLE FORMULE MATEMATICHE _ LETTURA DEL TESTO DEL PROBLEMA VALUTARE CONSIDERANDO I DSA _ NON VALUTARE GLI ERRORI DI CALCOLO _ NON VALUTARE GLI ERRORI DI TRASCRIZIONE _ NON CALCOLARE IL TEMPO IMPIEGATO _ TENER CONTO DEL PUNTO DI PARTENZA E DEI RISULTATI CONSEGUITI _ PREMIARE I PROGRESSI E GLI SFORZI COMUNICAZIONE ORALE LA PRODUZIONE ORALE PUO’ DIFFICILE DA DUE VARIABILI: ESSERE RESA 1. NECESSITA’ DI MOLTO PIU’ TEMPO PER MEMORIZZARE PAROLE NUOVE, A BASSA FREQUENZA E DI TIPO TECNICO 2. DISNOMIA PRESENTE COMUNICAZIONE SOCIALE ANCHE NELLA COMUNICAZIONE ORALE AIUTA DURANTE LE PROVE ORALI _ AVERE PROGRAMMATA L’INTERROGAZIONE _ POTER USARE SUPPORTI VISIVI PER IL RECUPERO DEL LESSICO CHE CREA INTERFERENZA _ AVERE TEMPI PIU’ LUNGHI PER LA RISPOSTA _ MOSTRARE ATTEGGIAMENTO POSITIVO DA PARTE DELL’INSEGNANTE, CHE POSSA INCORAGGIARE RIFLESSI DELLA DISLESSIA _ ERRORI SPAZIO-TEMPORALI (ad diario nel giorno sbagliato) es.trascrizione sul _ DISORDINE NELLA TENUTA DEI QUADERNI _ VIVACITA’ O AGITAZIONE O INTROVERSIONE, DOVUTI A PREGRESSO DISAGIO E A PERDITA DI AUTOSTIMA GRAMMATICA _ NELL’ANALISI GRAMMATICALE, LOGICA E DEL PERIODO PERMETTERE ALL’ALLIEVO DI CONSULTARE SCHEMI CON LE POSSIBILI VOCI ES. A. AGGETTIVO 1)QUALIFICATIVO 2)INDEFINITO 3) NUMERALE ….. B. NOME 1)COMUNE 2)PROPRIO…. MATEMATICA e DISEGNO _ IN MATEMATICA FAR USARE, AI DISCALCULICI, LA CALCOLATRICE, LA TAVOLA PITAGORICA, TABELLE CON LE FORMULE _ PER I DISGRAFICI IL DISEGNO GEOMETRICO PUO’ RISULTARE PARTICOLARMENTE DIFFICILE LINGUA STRANIERA _ NORMALMENTE E’ SCONSIGLIABILE AFFRONTARNE PIU’ DI UNA _ VA PRIVILEGIATO L’ORALE _ SFRUTTARE IL NOTO PER APPRENDERE L’IGNOTO _ ABBANDONO DELL’IMPOSTAZIONE GRAMMATICALE _ LE VERIFICHE POSSONO ESSERE SVOLTE SU CASSETTA _ SEPARARE COMPRENSIONE DA PRODUZIONE MUSICA _ LA LETTURA E LA SCRITTURA DELLE NOTE SPESSO PUO’ ESSERE DIFFICOLTOSA _ LA RIPRODUZIONE DELLE NOTE SULLO STRUMENTO PUO’ ESSERE IMPACCIATA,VI E’ DISPRASSIA IMPORTANTE! IMPLEMENTARE E CONCILIARE I FATTORI RIFORZANTI NELL’ALUNNO, IN FAMIGLIA,A SCUOLA, NEI SERVIZI … LAVORARE PER RIMUOVERE I FATTORI INDEBOLENTI. NEL RAGAZZO FATTORI RINFORZANTI _ visione di se’ come risorsa _ ridotta compromissione degli apprendimenti _ interessi extra-scolastici _ riconoscimento da parte dei compagni FATTORI INDEBOLENTI _ svalorizzazione di se’ _ mancanza di autostima _ sentimento di estraneita’ al gruppo _ svalutazione dei consigli NELLA FAMIGLIA FATTORI RINFORZANTI _ condivisione delle difficolta’ e aiuto _ comprensione della natura complessa dei bisogni _ consapevolezza delle proprie proiezioni FATTORI INDEBOLENTI _ eccessivo investimento sul ragazzo _ elevata intrusivita’ e iperprotettivita’ _ mancata percezione del peso scolastico e sociale del disturbo NELLA SCUOLA FATTORI RINFORZANTI _ programmazione e interventi condivisi dal c.d.c. _ rapporti di collaborazione con i servizi sanitari e con la Famiglia _ riconoscimento degli aspetti emotivi del disturbo NELLA SCUOLA FATTORI INDEBOLENTI _ non conoscenza del dsa da parte di alcuni docenti _ enfatizzazione dell’apprendimento _ non attribuzione delle difficolta’ al disturbo _ obiettivi troppo elevati _ sottovalutazione degli aspetti emotivi _ mancato passaggio di informazioni continuativo nel c.d.c. NEI SERVIZI FATTORI RINFORZANTI _ ascolto del disagio _ collaborazione con la famiglia e con la scuola _ ricognizione delle risorse presenti e utilizzabili LA VALUTAZIONE FUNZIONALE AREA MOTORIA AREA PERCETTIVA AREA EMOTIVA AREA AFFETTIVA AREA INTELLETTIVA AREA LINGUISTICA AREA SOCIALE LETTURA SCRITTURA CALCOLO E PROBLEMI L2 ADATTAMENTO SCOLASTICO PROGETTO EDUCATIVO……………………………………… CONSIDERAZIONI ……………………………………… L’accoglienza: una mappa-visione d’insieme Cornice relazionale - educativa Cornice organizzativo-didattica Individualizzazione delle micro dinamiche nei processi di insegnamento-apprendimento Cornice relazionale - educativa È una cornice indispensabile in ogni attività di sviluppo e apprendimento e ancor più col soggetto dsa. Se la relazione è carente o disturbata i successivi livelli di azione sono compromessi e il disagio che ci crea può portare allo sviluppo di disturbi emozionali anche gravi. Componenti della relazione -Interazioni -Aspettative -Convinzioni -Credenze ed emozioni Risultanti di rapporti tra sistemi che si influenzano reciprocamente: -Relazione con l’alunno -Con la famiglia -Con i colleghi -Con altri bambini Quando è buona una relazione? Quando .. … assume un valore positivo per entrambi i componenti la diade, … desideriamo arricchirci di essa, e siamo motivati a realizzarla e a viverla sempre di più e sempre meglio, … attraverso di essa riusciamo a costruire livelli di sviluppo più alti e desiderabili in noi e negli altri. Di cosa ha bisogno una relazione di aiuto? Tempo Occasioni Incontri ripetuti Attesa Accompagnamento Consapevolezza Cosa fa male alle relazione? La pressione delle scadenze (gli insegnanti ne sanno qualcosa) I tempi stretti La fretta Non lavorare pedagogicamente sulla resistenza dell’altro Lavorare con un alunno DSA è faticoso Con una persona con disabilità specifica funzionale i punti di resistenza sono molti: resiste all’apprendimento complica la comunicazione, è ostacolato da alcuni comportamenti problema molti aspetti psicologici creano barriere legami e relazioni familiari talvolta deviano, chiudono, nascondono. Caratteri della relazione educativa Accettazione incondizionata e attribuzione di valore positivo. Ascolto attivo, comprensione, empatia. Proattività, stimolo, aiuto, accompagnamento, azione proposta, guida, attese. Autostima, identità, sicurezza. conoscenza, decisione, orientata, Caratteri della relazione educativa Accettazione incondizionata e attribuzione di valore positivo. Una relazione è buona quando ci si accetta profondamente per quello che si è, quando l’altro mi va bene al di là delle sue diversità, l’altro vale quanto me…. Caratteri della relazione educativa Ascolto attivo, conoscenza, comprensione, empatia. L’alunno dsa ha bisogno di essere riconosciuto come soggetto deficitario che presenta un funzionamento specifico, non come un alunno colpevole di pigrizia, che trascura i suoi doveri. Decolpevolizzare per togliere il marchio della cattiva volontà. L’empatia gioca un ruolo fondamentale nella regolazione delle emozioni per mezzo di: – – – – L’espressione-produzione di emozioni La loro interpretazione Il sollievo dal disagio Il sostegno-rafforzamento-legittimazione di alcune emozioni, fornirsce etichette verbali per gli stati affettivi, dà nome alle emozioni… Sono azioni educative che favoriscono le capacità di autoregolazione da parte dell’alunno, creando un collegamento tra vissuto emotivo, codice comunicativo e pensiero. Caratteri della relazione educativa Proattività, stimolo, aiuto, decisione, accompagnamento, proposta, guida, attese. L’azione orientata deve essere: -regolare nel tempo, -costante -frequente -prevedibile,stabile, strutturata, coerente (routine regolari creano sicurezza) -condivisa -co-decisa -rispettosa -ricca di investimento affettivo Caratteri della relazione educativa Autostima, identità, sicurezza Generare sicurezza: far sentire l’alunno protetto tanto da buttarsi, di rischiare, soprattutto quando nel sistema relaziona con i compagni può incontrare un rifiuto cronico che può provocare sofferenza e danni. Lavorare sulle relazioni prosociali e di aiuto reciproco tra gli alunni: tessere rapporti di riconoscimento reciproco e di disponibilità come base relazionale diffusa su cui innestare soluzioni metodologiche più strutturate come l’apprendimento cooperativo e il tutoring. Cornice organizzativa e dimensione operativo-didattiche Due linee operative da intrecciare: GLI INTERVENTI ABILITATIVI INTENSIVI RIVOLTI AD ABILITÀ STRUMENTALI. ADATTAMENTI DELLA DIDATTICA ORDINARIA. Gli interventi abilitativi intensivi rivolti ad abilità strumentali percorsi specifici e finalizzati allo sviluppo di abilità strumentali connesse alla competenza in cui è deficitario, strutturati, tecnicamente definiti, su materiale specifico, realizzati da personale specializzato (logop, psic, peda, ins specializ).Condotti sulle abilità strumentali -fonologiche e metafonologiche - percettive visive e visuo-motorie - lessicali - grafiche ed ortografiche -di arricchimento lessicale -di scrittura e produzione del testo -di comprensione del testo -di studio Gli interventi abilitativi intensivi rivolti ad abilità strumentali Metodologicamente il passaggio va da…a Linguaggio orale, componenti visive coordinamento della motricità fine con la percezione visiva Sillabe, processi di fusione, lessico, grafia, ortografia Produzione di testi, comprensione, abilità e strategie di studio Correlati a attività psicomotorie, percettivo-uditive… percettivo-visive, Gli interventi abilitativi intensivi rivolti ad abilità strumentali Per la conduzione corretta occorrono: -il setting tecnico-riabilitativo al di fuori della scuola -il setting scolastico specializzato, momenti specificamente dedicati allo sviluppo di queste abilità -il setting familiare, con momenti di consolidamento e di estensione delle abilità affrontate nei due setting precedenti Importanza della comunicazione circolare tra i 3 setting, meglio percorsi poco sofisticati ma coerenti che alta tecnologia erogata in modo scoordinato e contrastante. ADATTAMENTI DELLA DIDATTICA ORDINARIA La mediazione di pari La consapevolezza metacognitiva L’uso apprenditivo e compensativo/sostitutivo delle teconologie ADATTAMENTI DELLA DIDATTICA ORDINARIA La mediazione di pari Il lavoro cooperativo:uso intelligente della risorsa compagni di classe e di scuola per apprendere varie competenze interagendo in modo diretto e costruttivo. In particolare il tutoring . ADATTAMENTI DELLA DIDATTICA ORDINARIA La consapevolezza metacognitiva Alcune esemplificazioni: -Essere consapevoli che il leggere non soltanto pronunciare a voce alta e in modo fluido le parole che si vedono scritte ma principalmente comprenderne a fondo il significato -Riconoscere il livello di importanza delle varie informazioni contenute in un brano -Riconoscere e reagire attivamente a eventuali incongruenze di significato. -Avere un approccio differenziato ai vari testiin funzione delle loro caratteristiche ADATTAMENTI DELLA DIDATTICA ORDINARIA - Valutare le relative difficoltà e la comprensibilità della varie parti di un testo e conseguentemente prestare un’attenzione differenziata - Riconoscere l’utilità di strategie attive per la comprensione come il fare previsioni su cosa accadrà (leggere prima di leggere) -Riconoscere il ruolo indicatore di alcuni elementi grafici tipici (neretto, livelli dei sottotitoli, corsivo, marcatori..) Utilizzare sistematicamente la rete delle dconoscenze possedute per accedere alla comprensione di nuove informazioni ADATTAMENTI DELLA DIDATTICA ORDINARIA L’uso apprenditivo e compensativo… sostitutivo delle tecnologie -computer -software -sintesi vocali L’INDIVIDUALIZZAZIONE ANALITICA DELLE VARIE COMPONENTI DELLA SITUAZIONE APPRENDITIVA Le tre componenti dell’azione dell’alunno: Comprensione dell’Input Elaborazione Generazione dell’Output Aspetto emotivo-motivazionale La comprensione dell’Input, abilità richieste: -comportamento esplorativo pianificato, riflessivo, sistematico -uso di strumenti verbali ricettivi (riconoscimento di concetti e termini) - orientamento spaziale e temporale -bisogno di precisione e accuratezza nella raccolta di informazioni dell’input - capacità di attenzione distribuita su due o più fonti di informazione L’Elaborazione, abilità richieste: -scelta degli indizi pertinenti per risolvere il problema -comportamento di comparazione, confronto, scelta, messa in relazione -ragionamento logico -generalizzazione dei principi e delle azioni apprese -capacità ipotetico deduttiva (se-allora) propria del problem solving -pianificazione e decisione rispetto all’azione La generazione della risposta (Output), abilità richieste: -pianificazione accurata e non impulsiva - svolgimento dell’azione con precisione/accuratezza/controllo del ritmo e dell’investimento di energia attivazione singola o coordinata delle varie componenti dell’azione (verbale, motoria, cognitiva, ecc.) -molto utile per il soggetto dsa espriere conoscenze/competenze attraverso modalità alternative (schemi, disegni, costruzioni) -se utilizza la scrittura far fare pause frequenti, usando folgi o quaderni facilitati da righe colorate (i margini) -aumentare l’esposizione orale e l’ascolto orale. L’input all’azione, alcuni esempi: -istruzioni, consegne, richieste, aiuti verbali (che diventano dialogo interno, autoistruzione) -testi brevi, spiegazioni, didascalie -aiuti dati da schemi, immagini, colori, aspetti grafici,ecc. -conversazioni, storie, narrazioni, dialoghi -situazioni problematiche (didattica per problemi reali e pratici) -modelli competenti che attivino buone identificazioni -aiuti dati da guida fisica sui movimenti, oppure indicazioni gestuali e mimiche L’input all’azione, alcuni esempi: -aiuti dati da caratteristiche specifiche dei materiali (oggetti di manipolazione) -input orali, stimoli visivi tattici e cinestesici -fornire tutto in modo candenzato, regolare, con tempi distesi -utilizzare gli organizzatori anticipati e una discussione preventiva sui contenuti - segmentare il testo da leggere,usare marcatori, evidenziazioni. Cosa può fare l‘insegnante • accogliere realmente la “diversità”, studiarla, comunicare serenamente con il bambino e dimostrargli comprensione • parlare alla classe e non nascondere il problema (un modo suggerito può essere quello di chiedere ad ogni bambino della classe di esporre ai compagni una loro difficoltà) • spiegare alla classe il perché del diverso trattamento che viene riservato in varie occasioni ai dislessici • utilizzare le risorse dei compagni di classe assegnando ad esempio un Tutor al bambino dislessico Cosa può fare l‘insegnante • mettere in evidenza le altre capacità che possiede • concedergli molta attenzione e infondergli fiducia • non metterlo in imbarazzo davanti alla classe • non confrontare i suoi risultati con quelli dei compagni • se necessari usare sussidi e supporti didattici come cassette video audio, cd rom, computer • collaborare attivamente con i colleghi • comunicare sistematicamente con i genitori Cosa può fare l‘insegnante • comunicare e interagire con i servizi asl o in generale con gli specialisti • riguardo la scuola dell’infanzia, del primo anno e del primo biennio di scuola primaria: conoscere le tappe di acquisizioni della scrittura e della lettura e sapere condurre il lavoro abilitativo • riguardo la scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado: riconoscere le tipologie degli errori ortografici, saper fare un bilancio della lettura nella propria classe, fare un lavoro metacognitivo sulla lettura, lavorare sulle abilità di studio (la lezione metacognitiva) • valutare tenendo conto dei punti di partenza. GRAZIE PER LA VOSTRA PARTECIPAZIONE ! [email protected]