Alfabetizzazione nei bambini con italiano
L2: quali fattori considerare.
Approccio teorico e casi clinici
Mirta Vernice
[email protected]
Alfabetizzazione
• Apprendimento di lettura e scrittura;
• processi CROSS-MODALE: coinvolgono domini
differenti.
• Lettura: trasformazione dell'informazione
raccolta dal dominio visivo in informazione di
tipo linguistico (dominio fonologico).
Letto-scrittura
L’acquisizione delle abilità di lettura dipende da:
• la competenza nel linguaggio orale;
• la comprensione concettuale della funzione
simbolica della scrittura;
• la consapevolezza fonologica (suoni, rime,
sillabe, fonemi…);
• Compentenza visuo-spaziale;
• Abilità motorie (prassia fine).
Competenza orale e vocabolario
• Ci sono correlazioni significative tra il
vocabolario e le abilità di lettura.
• Cosa comporta il fatto di non avere una
adeguata competenza linguistica
nell’apprendimento della lettura?
Letto-scrittura negli studenti L2
• I bambini bilingui hanno vocabolari più
ristretti in ciascuna lingua.
• Talvolta non padroneggiano adeguatamente i
suoni della L2.
• Cosa può fare l’insegnante?
• Osservare lo studente!
Studente con Italiano L2
•
•
•
•
Che tipo di bilingue è?
È alfabetizzato?
In che lingua?
Prima o dopo l’età puberale?
• (vedi parte su Cervello e lettura)
Cosa significa essere bilingui?
• Letteratura neuropsicologica/psicolinguistica
• Bilingui?
• Parlanti L2?
Bilinguismo
• Essere bilingue vuol dire usare due o più
lingue regolarmente.
• NON vuol dire parlare due lingue
perfettamente.
Bilingue ≠ 2 monolingui
• Grosjean (1998, 2008): i bilingui non sono la
somma di due monolingui.
• Non si comportano esattamente come i
parlanti monolingui di ciascuna lingua.
Bilinguismo
• C’è sempre una lingua dominante sull’altra.
• Importante valutare quale lingua è dominante
per quel bambino in un dato momento.
• Descrivere e valutare il bilingue sulla base
dell’equilibrio tra le due lingue.
Bilinguismo
• Bilinguismo infantile ≠ apprendimento di una
seconda lingua in età adulta.
• Processo spontaneo che ha luogo se il
bambino ha frequenti occasioni di sentire due
lingue e motivazione ad usarle.
• Il cervello del bambino è perfettamente
capace di ‘gestire’ due o più lingue
contemporaneamente.
Bilinguismo: molti vantaggi
• Benefici:
• Cognitivi
• Linguistici
• Sociali
(accesso a due culture diverse, più tolleranza e
interesse verso culture diverse, ecc.)
Vantaggi cognitivi
• La ricerca dimostra che il bilinguismo (precoce
e consecutivo) nei bambini li avvantaggia dal
punto di vista cognitivo.
(Bak, Everington, Garvin & Sorace 2008)
• Quali aree? Attenzione sostenuta e attenzione
focalizzata.
Condizioni necessarie per
bilinguismo
• Due fattori:
• l’età di esposizione ad una seconda lingua
durante l’infanzia.
• l’input linguistico.
Età di esposizione
– bilingui simultanei (due lingue dalla nascita)
– bilingui consecutivi (la seconda lingua
appresa durante l’infanzia)
– bilingui adulti (la seconda lingua appresa
dopo la pubertà).
Fasi del bilinguismo
Bilinguismo simultaneo e precoce
• Il miglior periodo per diventare pienamente
bilingue è la prima infanzia.
Età di esposizione
• Molti genitori pensano che sia meglio
aspettare che una delle lingue si sia
‘stabilizzata’ prima di introdurre la seconda.
• Tuttavia questo fa mancare l’input in quella
lingua nel periodo più ricettivo.
Età di esposizione: quali effetti
• Alcune strutture traggono vantaggio
dall’esposizione precoce, altre vengono
acquisite più tardi sia dai monolingui che dai
bilingui.
• Vantaggi del bilinguismo precoce dipendono
dalla quantità di input qualitativamente ‘ricco’.
Fonologia: suoni della lingua
• 6-12 mesi:
• Il sistema si specializza su un inventario
fonemico.
• 1-3 anni:
• Il sistema fonemico si raffina ulteriormente.
• Dopo i 3 anni si chiude il periodo critico per
l’apprendimento completo del repertorio di
suoni della lingua.
Sintassi e morfologia
• Anche dopo i 3 anni:
• L’acquisizione della grammatica può essere
completa.
• Ma…
• Ritardo in alcuni aspetti specifici della morfosintassi (per es. uso pronomi clitici ‘la beve’
anziché ‘beve la coca-cola’).
Accesso al lessico
• Alcuni bambini bilingui cominciano a parlare
più tardi, ma entro parametri di variazione
normali.
• I bambini bilingui hanno un vocabolario più
ristretto in ciascuna lingua che nei monolingui,
anche se il vocabolario complessivo nelle due
lingue è più ampio.
Accesso al lessico
• L’accesso alle parole è più lento nei bilingui
(sia bambini che adulti), perché comporta
l’esclusione del sistema lessicale della lingua
non in uso.
• Molti test scolastici, accademici e diagnostici si
basano su misure e norme di conoscenza
lessicale monolingui che possono svantaggiare
i bilingui.
Periodo di esposizione
•La lunghezza del periodo di esposizione, da
sola, non predice la padronanza e l’accuratezza
nell’uso della lingua.
• I fattori qualitativi sono anch’essi importanti:
– quanti parlanti?
– quanti parlanti nativi?
– a casa o fuori di casa?
• C’è (stata) continuità di esposizione?
L’importanza dell’input
• I bambini devono sentire abbastanza input in
entrambe le lingue per diventare bilingui.
• La lunghezza totale del periodo di esposizione
non è la variabile più importante.
• Cruciale:
• qualità dell’input disponibile al bambino.
• continuità di esposizione.
Tipo di input
• Quantità: quanto input il bambino riceve nella
lingua
• Qualità: il tipo di input (per esempio se nativo,
non-nativo, da una o da più persone, ecc.)
Ricchezza dell’input
• L’esposizione a diversi parlanti è necessaria
per stabilire le categorie fonetiche e
grammaticali, i limiti della variazione, e per
generalizzare ad altri casi.
• Importante: mantenere la lingua in una
situazione di contatto linguistico (es. non
basta lasciare il bambino davanti alla
televisione).
Input impoverito
• Famiglie immigrate, soprattutto se da origini
linguistiche poco prestigiose, pensano che la
loro lingua sia un ostacolo all’integrazione dei
bambini.
• Molte si sforzano di parlare la lingua
comunitaria, anche se non possono ancora
comunicare pienamente in questa lingua.
• ‘input impoverito’ non favorisce l’integrazione
linguistica del bambino (Place & Hoff 2011).
Attitudine verso la lingua
• I bambini sono sensibili alle attitudini verso la
lingua e soprattutto sanno se la lingua viene
considerata poco importante.
• E’ fondamentale che entrambe le lingue siano
apprezzate dalla famiglia e dalla comunità.
Cosa chiedersi?
• Che tipo di input ricevono i miei studenti
stranieri?
• Quali fonti di input sono disponibili al
bambino (libri, internet, film, giochi, ecc.)?
• Continuità di esposizione: il bambino continua
ad essere esposto regolarmente ad entrambe
le lingue (es. quanti mesi nella terra di
origine)?
Bilinguismo: check list
• Quanti parlanti usano la lingua con il
bambino?
• Di questi parlanti, quanti sono parlanti nativi?
• Quanti sono parlanti non-nativi?
• Quali varietà/registri vengono usati dai
parlanti nativi?
• Dove viene sentita prevalentemente la lingua?
A scuola? A casa? Sia a scuola che a casa?
Bilinguismo: check list
•
•
•
•
•
Età di esposizione alla seconda lingua.
Tipo di struttura linguistica.
Variabili socio-economiche.
Profilo cognitivo individuale del bambino.
Grado di somiglianza tra le due lingue rispetto
a determinate proprietà linguistiche.
• Gli atteggiamenti della società nei confronti
del bilinguismo e di alcune lingue specifiche.
E i disturbi dell’apprendimento?
La Dislessia
• Un disturbo ad apprendere e ad
automatizzare i meccanismi della lettura.
• Il dislessico sa leggere, ma più lentamente e
meno accuratamente dei suoi coetanei.
DSA Disturbi Specifici Apprendimento
• Questi disordini sono intrinseci all’individuo,
legati a disfunzioni del sistema nervoso
centrale e possono essere presenti lungo
intero arco di vita.
(National Joint Committee on Learning
Disabilities, 1988)
Importante
• Come discriminare tra:
• Disturbo dell’apprendimento
• Deprivazione linguistica
Nota bene
• I disturbi dell’apprendimento dovrebbero
riguardare una piccola percentuale della
popolazione!
Consensus conference
In conclusione
• Bilinguismo è un vantaggio (cognitivo, sociale,
ecc.)
• Ma…
• Richiede impegno e stimolazione adeguata
negli anni pre-scolari e scolari da parte di
genitori e scuola.
• Necessario investimento di tempo e di risorse!
Bilingualism matters
• http://www.bilinguismoconta.it
Lettura e cervello
Dehaene 2009
“Se il cervello non ha avuto il tempo di evolvere
sotto la pressione dei vincoli della scrittura, è
allora la scrittura che è evoluta per tenere
conto dei vincoli del nostro cervello.”
• la scrittura ha una storia più recente
dell'evoluzione del cervello
• gli strumenti e i segni della scrittura si sono
adattati alle precondizioni del cervello.
Teoria del riciclaggio neurale
• Il nostro cervello utilizza (“ricicla”) aree
originariamente deputate ad altro scopo
(riconoscimento di volti) per svolgere
un’attività relativamente recente nella storia
dell’uomo (lettura-scrittura).
Che impatto ha la lettura sul
cervello?
Visual word form area
Visual word form area
• Risponde alla percezione di forme elementari
che il cervello seleziona durante la sua
crescita.
• Nelle persone non alfabetizzate responsabile
del riconoscimento di volti e in parte oggetti.
• Aree neuronali specializzate per funzioni
specifiche e fasci di fibre nervose che li
connettono
• gli stessi per qualsiasi ALFABETO
• Vincoli di struttura anatomica
Dehaene 2010
• Periodo critico
• L’apprendimento della lettura dopo la pubertà
comporta variazioni in aree analoghe nel
cervello ma in misura diversa rispetto a
quando avviene in età evolutiva.
Dehaene 2010
• Imparare a leggere (non importa in quale
lingua) ha un impatto sull’elaborazione
neurale dello stimolo linguistico ORALE.
• Anche in questo caso apprendimento precoce
vs. tardivo può dare esiti diversi.
Quindi…
• Apprendimento lettura ha un impatto su aree
deputate alla elaborazione/comprensione del
linguaggio orale.
• Lettura attiva le stesse aree a prescindere dal
codice alfabetico utilizzato (non importa la
lingua, ma che la persona sia alfabetizzata).
• Esiste un periodo critico.
Nella pratica quotidiana
• Il parlante L2:
•
•
•
•
È alfabetizzato?
In che lingua?
Ma soprattutto a che età?
Ha pienamente automatizzato?