Epistemologia e
psicoanalisi
La rivoluzione epistemologica e i
suoi effetti
Bergson: lo spiritualista
► La
scienza positiva non è in grado di comprendere
l’evoluzione creatrice e lo slancio vitale, che sono
l’essenza della realtà
► Essa è soprattutto intelligenza, cioè capacità
analitica, che cerca di determinare tutte le forme
della realtà vivente dentro le proprie categorie e
concetti (che Bergson chiama simboli).
► Così facendo la scienza cerca di immobilizzare il
divenire, di fissarlo dentro schemi rigidi, funzionali
all’azione.
Bergson: lo spiritualista
► L’intuizione
globale
è forma di conoscenza sintetica e
 capace di relazionarsi all’oggetto diveniente per
simpatia,
 di coglierlo in ciò che ha di unico e irripetibile,
 di percepirlo nel legame che ha con tutti gli altri esseri.
► L’intuizione
è in sintonia con lo slancio vitale, è la
capacità di immergersi nel flusso infinito dello
spirito, di cavalcare l’onda travolgente
dell’evoluzione creatrice
Bergson: lo spiritualista
► Nel
tempo attuale, del trionfo delle scienze
sperimentali e del positivismo imperante,
l’intelligenza domina sull’intuizione e rischia
di annientarla
► L’uomo contemporaneo rischia di essere
mutilato di una componente importante
della sua personalità, della sua anima
Bergson: lo spiritualista
► Occorre:
 rifiutare lo scientismo, l’assolutizzazione
dogmatica della scienze positive, e
 valorizzare l’arte (intuitiva per eccellenza), la
morale e la religione, nella loro funzione
dinamica e creativa,
► per
ristabilire l’equilibrio della personalità
umana,
 all’interno della quale può trovare il suo giusto
posto anche la ricerca scientifica
Nietzsche: il rivoluzionario
vita è essenzialmente volontà di potenza =
impulso verso il potenziamento di tutte le facoltà,
verso la crescita, verso lo sviluppo:
► La
 la forza, l’affermazione di sé, la guerra sono i valori vitali
e «buoni»;
 «cattivi» e dannosi sono i princìpi che esaltano la
debolezza, la rinuncia, il sacrificio, e ancor più dannosi
sono i princìpi che proteggono, salvaguardano e
«allevano» questa debolezza: la commiserazione, la
pietà, la compassione
► Questo
tipo di uomo, l’animale mansueto e domestico, la
pecora, è stato educato dal Cristianesimo
Nietzsche: il rivoluzionario
► L’educazione
cristiana è riuscita ad ammansire
«questi semianimali felicemente adattati allo stato
selvaggio, alla guerra, al vagabondaggio,
all’avventura – [e] a un tratto tutti i loro istinti
furono svalutati e “divelti”»
► Si è così compiuta la «più radicale tra tutte le
metamorfosi che [l’uomo] abbia mai vissuto
ridotto in balìa di quella grave malattia che è la
«cattiva coscienza», la «morale del risentimento»,
della colpa e del peccato, della rinuncia e del
sacrificio.
Nietzsche: il rivoluzionario
►
►
►
La volontà di potenza è la vita stessa, perciò non può
essere giudicata, in quanto è essa stessa la fonte dei valori
La volontà di potenza si pone «al di là del bene e del
male», così come sono stati concepiti dalle morali che si
sono erette contro la vita stessa
La volontà di potenza è immorale, e gli immoralisti sono
coloro che hanno allargato il loro «cuore per ogni modo di
intendere, comprendere, approvare», sono coloro che non
negano facilmente, ma cercano il loro «onore nell’essere
affermatori»
 Approvare, affermare, dire sì alla vita, al corpo e al suo
potenziamento significa rifiutare il controllo di una presunta anima,
o coscienza morale, sulla volontà di potenza, che è espressione
libera di tutte le immensamente molteplici potenzialità.
Nietzsche: il rivoluzionario
► La
volontà di potenza = recupero dell’uomo nella
totalità delle sue facoltà = massimo grado di
libertà realizzabile
► Libertà non è il presunto libero arbitrio della
tradizione occidentale:
 Esso è finzione, costruzione concettuale dei moralisti e
dei teologi, inventato per rendere l’umanità responsabile
di colpe e peccati, per poterla giudicare e condannare.
► La
libertà va intesa piuttosto come spontaneità,
come esplicazione di tutte le possibilità senza
ostacoli o costrizioni, come liberazione da qualsiasi
condizionamento
Nietzsche: il rivoluzionario
►
►
►
►
Anche l’io, il soggetto unitario e pensante della tradizione
occidentale, è destinato al tramonto: la mente umana non
è una sorta di «occhio assoluto», imparziale, oggettivo
Un simile «occhio» neutrale è impossibile: un occhio è
sempre un vedere in prospettiva, da un determinato punto
di vista, situato nel contesto di un mondo in divenire e
l’occhio stesso diviene
La conoscenza umana dipende da una molteplicità di
«occhi», di prospettive
E perlopiù questi occhi non sono razionali, sono
espressione di tutte le facoltà umane, di bisogni, istinti,
impulsi, desideri, emozioni
Nietzsche: il rivoluzionario
► La
fine di tutti gli immutabili, la distruzione di ogni
possibile metafisica (la «morte di Dio»), implica
l’impossibilità di qualsiasi verità definitiva,
indiscutibile, immodificabile
► Il crollo delle verità metafisiche porta con sé la
demolizione di tutte le verità, anche quelle che
tentavano già di presentarsi come relative, ma che
rischiavano di diventare assolute: quelle della
scienza moderna e del Positivismo
Freud: l’altro rivoluzionario
Freud: l’altro rivoluzionario
► Ha
inventato quasi dal nulla una nuova scienza, la
scienza del soggetto, che pone le basi per
rovesciare il presupposto epistemologico delle
scienze positive
 La psicologia scientifica cercava di applicare i metodi
delle scienze della natura alla psiche umana, tendeva a
trasformare il soggetto individuale in oggetto di
osservazione e di ricerca sperimentale, con lo scopo di
arrivare per generalizzazione induttiva alle leggi generali
che regolano il funzionamento psichico.
 La psicoanalisi di Freud muove in direzione opposta:
► ricerca
empirica per costruire modelli generali
► Ma per cogliere il soggetto individuale nella sua peculiarità
Epistemologia delle scienze umane
►
Nella stessa epoca dell’insegnamento freudiano tengono
conto i filosofi che cercano di fondare le scienze umane e
marcano la differenza rispetto alle scienze della natura:
 «[…] le scienze della natura mirano a definire leggi
universalmente valide, che risultano da processi di
astrazione rispetto alla realtà concreta della molteplicità
dei fenomeni empirici (M. Weber)
 le scienze storico-sociali si prefiggono lo scopo di isolare,
nella «molteplicità, senz’altro infinita, di processi che
sorgono e scompaiono in un rapporto reciproco di
successione e di contemporaneità, “in” noi e “al di fuori di”
noi» un singolo «oggetto» allo scopo di descriverlo in
maniera esaustiva in tutti i suoi elementi individuali
Jung: il filosofo della psiche
Jung: il filosofo della psiche
►
Inconscio collettivo = «patrimonio ereditario di possibilità
rappresentative» che appartiene all’anima universale,
comune a tutti gli esseri viventi
 è costituito da archetipi, cioè da modelli originari di
interpretazione simbolica dell’esperienza che sussistono a
priori rispetto alla psiche individuale e ne costituiscono, in

un certo senso, le condizioni di possibilità di rapportarsi in
modo attivo alla realtà.
ospita tutte le esperienze umane rielaborate
simbolicamente dalle civiltà, dai popoli, dagli individui nel
corso della storia umana e influisce sull’inconscio personale
nel caratterizzarne il particolare modo in cui ciascun
individuo si rapporta al mondo e alla vita
Jung: il filosofo della psiche
► Via
d’accesso privilegiata agli archetipi =
mitologia dei popoli primitivi,
 nella quale è possibile verificare l’universalità dei
temi e dei motivi che informano la psiche
umana di tutti i tempi e di tutti i luoghi
 Nei miti, nelle leggende e nelle fiabe è possibile
ritrovare, a distanza di tempi e spazi immensi,
gli stessi modelli, con le molteplici variazioni
apportate dalle culture, dai popoli, dalle società
e dagli individui stessi nella storia.
Pragmatismo
► Fallibilismo
delle conoscenze umane, anche
scientifiche (anche la scienza è una
credenza, C.S. Peirce)
► Verifica delle credenze = efficacia pratica
delle teorie
► Semiotica = studio di tutti gli oggetti nella
misura in cui sono anche interpretabili come
segni che rappresentano altri oggetti
Semiotica
►
Tre parti (C. Morris):



sintattica, che si occupa delle regole di
combinazione dei segni (a prescindere dal loro
significato e dal contesto sociale in cui
vengono usati);
semantica, che studia il significato dei segni;
pragmatica, che esamina «l’origine, gli usi e gli
effetti dei segni in rapporto al comportamento
in cui essi hanno luogo» ; pertanto, studia il
linguaggio come una forma di comportamento
Semiotica
Strutturalismo
► Linguistica
strutturale (F. de Saussure)
 La lingua come sistema (o struttura) = totalità
coerente e organizzata,
►al
cui interno gli elementi che la compongono (i
vocaboli di una lingua) acquistano un determinato
valore (sostantivi, aggettivi, avverbi, preposizioni,
verbi, ecc.),
►sulla base delle regole oppositive, associative e
combinatorie del sistema stesso.
Strutturalismo
► La
linguistica strutturale studia la struttura
della lingua = patrimonio comune collettivo
in gran parte posseduto a livello inconscio
(sincronia)
► La linguistica strutturale non studia il
linguaggio parlato, che dipende pressoché
completamente dalla lingua (diacronia)
Strutturalismo
Strutturalismo
La metafora (R. Jakobsòn)
Lacan: psicoanalisi strutturale
► La
rottura epistemologica di Freud:
 ha posto l’inconscio, cioè l’«Altro» dall’io, al
centro del nostro pensare ed agire
 L’uomo non pensa, non parla, non agisce ma è
pensato, è parlato, è agito,
 poiché soltanto l’Altro, l’inconscio che è in noi, è
il vero soggetto,
 mentre l’io è soltanto una funzione narcisistica e
un’entità immaginaria.
Lacan: psicoanalisi strutturale
► La
coscienza e il pensiero non sarebbero
strutture originarie della soggettività
individuale,
► ma espressioni del desiderio che diviene
linguaggio e
► che, soprattutto nell’arte, con le sue figure
retoriche, trova la manifestazione
privilegiata della sua ricchezza e profondità
Lacan: psicoanalisi strutturale
= struttura linguistica originaria:
esso non è altro che il linguaggio stesso del
► Inconscio
desiderio
► Studia
il linguaggio inconscio soprattutto
sulla scorta degli studi del linguista
strutturalista Jakobsòn:
 metafora e metonimia sono delle iper-figure,
cioè grandi gruppi di processi di significazione
(figure di similitudine e figure di contiguità)
Lacan: psicoanalisi strutturale
► La
struttura del linguaggio inconscio è
metaforo/metonimica, come si vede nel
linguaggio onirico:
 La condensazione, metafora inconscia, consiste
nel far convergere su un elemento onirico le
caratteristiche di molteplici elementi della realtà
 Lo spostamento, metonimia inconscia, è una
dinamica con la quale si trasferisce un carattere
da un elemento del sogno ad un altro
Strutturalismo e antropologia
► Lévi-Strauss,
strutturale
padre dell’antropologia
 ritenendo che lo strutturalismo sia vera e
propria «rivoluzione copernicana»
 capacità di studiare i comportamenti umani
facendo a meno dell’uomo, ovvero prescindendo
dalle presunte scelte individuali e soggettive.
Strutturalismo e antropologia
► L’antropologia
umano,
= scienza universale dello spirito
con cui Lévi-Strauss designa le strutture
dell’inconscio collettivo, comune a tutta l’umanità
► A differenza di quello teorizzato da Jung ha un
carattere formale,
► concetto
 che lo fa assomigliare in parte alle forme a priori
kantiane prive, però, di soggetto trascendentale:
 le relazioni sociali e i comportamenti umani = sintesi tra
le leggi immutabili dello spirito inconscio e la concreta
esperienza, molto variabile, in cui si realizzano le singole
società, civiltà, culture.
Ricoeur: ermeneutica
►
►
►
Ricoeur annovera Freud fra i tre maestri del sospetto
(insieme a Marx e Nietzsche):
«Questi tre maestri del sospetto non sono altrettanti
maestri di scetticismo; indubbiamente sono tre grandi
“distruttori”; e tuttavia anche questo fatto non deve
ingannarci; la distruzione, afferma Heidegger in Essere e
tempo, è un momento di ogni nuova fondazione».
«Ora tutti e tre liberano l’orizzonte per una parola piú
autentica, per un nuovo regno della Verità, non solo per il
tramite di una critica “distruttrice”, ma mediante
l’invenzione di un’arte di interpretare.»
Sartre: psicoanalisi esistenziale
► Il
bisogno di riaffermare la libertà 
►  avversione per tutto ciò che appare
condizionare le libere scelte della coscienza,
e quindi anche per la psicoanalisi
► Ma Sartre condivide con Freud l’esigenza «di
cogliere i significati impliciti in ogni atto», di
comprendere le strutture profonde cui rinvia
► Tuttavia Sartre fonderà la psicoanalisi sulla
libera scelta non su pulsioni inconsce
Sartre: psicoanalisi esistenziale
► La
psicoanalisi esistenziale ha lo scopo di svelare:
 la scelta originale dell’individuo,
 il suo progetto esistenziale
psicoanalisi esistenziale è questo metodo
destinato a mettere in luce, sotto una forma
rigorosamente obiettiva, la scelta soggettiva per
mezzo della quale ogni persona si fa persona, cioè
si fa annunciare a se stessa ciò che è» (J.P.Sartre)
► «La