Lettura opera - Liceo Linguistico P. Lanza

Borromini
Lettura di opere
d’arte
Francesco Borromini (1599-1667)
Francesco Castelli , noto come Borromini
nacque in Canton Ticino a Bissone sul lago di
Lugano.
Andò a Milano per apprendere i primi rudimenti
del costruire e dove conobbe le prime opere del
Bramante.
Trasferitosi a Roma lavorò alle dipendenze del
Maderno e successivamente del Bernini.Qui fu
colpito dalle opere di Michelangelo .
Egli operò esclusivamente come architetto
contrariamente all’antagonista Bernini dedito
anche alla scultura. Con Borromini nasce il
concetto di Specializzazione , consistente nel
concentrare le proprie capacità in un unico
campo nel quale si tende ad essere eccellenti.
Lettura di opere
d’arte
Chiesa di San Carlo alle Quattro fontane
Tra il 1634 e il 1641 costruisce per i Padri Trinitari Scalzi
il quarto chiostro e la Chiesa di San Carlo alle quattro
fontane.
Il piccolo chiostro ha una pianta pressochè rettangolare
e si compone in alzato di un doppio ordine di colonne.
Quelle inferiori, tuscaniche hanno l’abaco prolungato
fino a costituire un architrave che sostiene
alternativamente un arco e un muro pieno.
Gli angoli smussati ospitano coppie di colonne sulle qual
insistono porzioni di muro convesse . Il quadrato
diventa un ottagono con quattro lati curvi e di
dimensioni indotte rispetto alle precedenti.
Lettura di opere
d’arte
Chiesa di San Carlo alle Quattro fontane
La forma convessa introdotta nel chiostro diventa il
tema dominante della Chiesa la cui pianta basata
sull’ellisse è un succedersi di rientranze e sporgenze.
Quattro arconi riconducono la struttura alla perfetta
imposta ovale della cupola. Nel complesso disegno del
cassettonato che la decora , croci , esagoni e ottagoni si
fondono mirabilmente.
Lettura di opere
d’arte
Chiesa di San Carlo alle
Quattro fontane
Le prime idee per la facciata risalgono al 1634 ma la
costruzione iniziata nel 1665 si potrasse a lungo e dopo
la morte del Borromini.
L’ultimazione dei lavori si ebbe nel 1677.
L’architetto potè controllare solo la costruzione
dell’ordine inferiore .
La grande invenzione della facciata consiste nella
pianta.
In essa che ha la forma della sinusoide una curva
continua presenta concavità agli estremi e una
convessità al centro edè organizzata
architettonicamente in alzato tramite quattro colonne ,
Essi sostengono una trabeazione che si modella sulla
sinosoide ed è tagliata da un medaglione sorretto da
angeli.
Lettura di opere
d’arte
Sant’ivo alla Sapienza
La massima espressione di libertà è costituita dalla
Chiesa Centrica di Sant’Ivo alla Sapienza progettata a
partire dal 1632.
Qui Borromini dovette misurarsi con un preesistente
cortile , un lato del quale era curvilineo.
Da un triangolo equilatero con un semicerchio su
ciascun lato e con gli angoli tagliati da un arco di
cerchio si impiega uno schema planimetrico mai
impiegato prima costituito da tre absidi polilobate
alternate a tre nicchie introdotte da pareti convergenti
aventi il fondo convesso .
In tal modo Borromini abbandona la regola
rinascimentale delle proporzioni chhe faceva generare
l’edificio dalla ripetizione di moduli per proporre una
progettazione basata su schemi geometrici. Qui la
forma della pianta prosegue in alzato senza
variazioni.per culminare in una cupola la cui struttura
ripete spigoli, rientranze e sporgenze della pianta.
Lettura di opere
d’arte
Sant’ivo alla Sapienza
Alla stessa regola compositiva
risponde l’esterno specie nel tiburio
che nasconde la cupola . Dei
contrafforti radiali curvilinei , ad
arco rovescio stringono la cupola e
vanno a soggere la lanterna che
ha le facce concave separate da
colonne binate. La lanterna è
espressa attraverso un’elica
scultorea che si conclude con una
corona fiammegiante sormontata
da una croce. L’elica che via
restringe verso l’alto imprime un
movimento rotatorio sempre più
accelerato.