cos`e` l`elettrosmog?

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COS’E’
L’ELETTROSMOG?
Forma di « inquinamento » non
percettibile a livello sensoriale,
derivante da sorgenti che
generano energia sotto forma di
campi elettrici, magnetici o
elettromagnetici.
SORGENTI NATURALI DI CAMPI
ELETTROMAGNETICI
Sono presenti ovunque nel nostro ambiente di
vita, ma sono invisibili all’occhio umano. Un
esempio sono i campi EM prodotti
dall’accumulo locale di cariche elettriche
nell’atmosfera, in occasione di temporali.
Il campo magnetico terrestre fa si’ che l’ago
di una bussola si orienti in direzione NORDSUD ed e’ utilizzato dagli uccelli e dai pesci
per la navigazione…
SORGENTI ARTIFICIALI DI CAMPI
ELETTROGNETICI
• Elettrodotti ( linee di distribuzione della corrente elettrica);
• Televisore;
• Computer;
• Elettrodomestici;
• Attrezzature industriali, ecc., ecc
COME SI RAFFIGURANO I
CAMPI E.M.?
• Sono “ onde” che si differenziano per la
• frequenza ( misurata in Hertz):
• piu’ alta e’ la frequenza, maggiore e’
l’energia che trasporta l’onda.
• L’insieme di tutte le possibili onde
elettromagnetiche, alle diverse
frequenze, si chiama SPETTRO
ELETTROMAGNETICO
CLASSIFICAZIONE
1. Campi magnetici statici ( RMN)
2. Basse Frequenze ( Matal Detector, Videoterminali,
Magnetoterapia, Elettrodomestici, Linee Elettriche,
Linee Telefoniche)
3. Radiofrequenze ( Emissioni radiotelevisive,
Marconiterapia, Radioamatori, Saldatura ed
incollaggio, Riscaldamento ad induzione
4. Microonde ( impianti radar, Radarterapia, Telefonia
cellulare, Forni a Microonde)
5. Radiazioni Ottiche artificilai ( Lampade UV, Laser,
ecc).
CLASSIFICAZIONE CEM
• 1) Campi a frequenza estremamente bassa ( ELF) : fino a 300Hz (
elettrodotti a media ed alta tensione; tutti i dispositivi
alimentati a corrente elettrica )
• 2) Campi a frequenza intermedia ( IF): fra 300 Hz e 10 MHz (
schermi di computer; i dispositivi antitaccheggio; i sistemi di
sicurezza )
• 3) Campi a radiofrequenze ( RF): fra 10 MHz e 300GHz
•
( radio, televisione, radar, antenne per la telefonia cellulare,
forni a microonde)
• I campi elettrici si misurano in Volt/metro.
Ovunque sia presente una carica elettrica esiste
un campo elettrico la cui intensita’ diminuisce
allontanandosi dalla carica. I metalli, i mezzi di
costruzione, gli alberi, hanno una certa capacita’
di schermatura. Quindi i campi elettrici prodotti
all’esterno dalle linee di alta tensione sono
attenuati dalle pareti , dagli edifici e dagli alberi.
Quando gli elettrodotti sono interrati, il campo
elettrico in superficie e’ a malapena visibile…
• I campi magnetici derivano dal moto delle cariche
elettriche e l’intensita’ si misura in Ampere/metro.
• Nella ricerca sui campi elettromagnetici, gli scienziati
usano invece un’altra grandezza che e’ l’induzione
magnetica che si misura in Tesla oppure i suoi
sottomultipli, il microtesla.
• A differenza dei campi elettrici, un campo magnetico
si produce solo quando un apparecchio e’ acceso e
circola corrente al suo interno ed analogamente ai
campi elettrici, anche i campi magnetici sono massimi
vicino alla sorgente e diminuiscono rapidamente a
distanze maggiori e non vengono bloccati dai materiali
comuni.
…QUINDI I CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI
COESISTONO NELL’AMBIENTE
• 1) Collegando un apparecchio ad una presa si creano
dei campi elettrici nello spazio circostante…
• 2) Poiche’ la tensione puo’ esistere anche se non
circola corrente, non occorre che un apparecchio sia
acceso perche’ esista una campo elettrico nello spazio
circostante…
• 3) I campi elettrici attorno ai cavi di un apparecchio
cessano di esistere quando il cavo viene scollegato, ma
esistono ancora attorno ai cavi che si trovano nel
muro…
D.P.C.M. 8 Luglio 2003
• Limite di esposizione a campi elettrici e magnetici alla frequenza
di 50 Hertz generati da elettrodotti : non superare i
100microTesla per l’induzione magnetica e 5kV/m per il campo
elettrico.
• A titolo di misura di cautela per la protezione degli effetti a
lungo termine, eventualmente connessi con l’esposizione ai campi
magnetici generati dalla frequenza di rete ( 50 Hz) , nelle aree
di gioco per l’infanzia, in ambienti abitativi, in ambienti scolastici,
ecc., si assume come valori limite 10 microTesla da non superare
nelle 24 ore
OBIETTIVI DI QUALITA’
• Nella progettazione di nuovi elettrodi in
corrispondenza di aree gioco per l’infanzia, di
ambienti abitativi, di ambienti scolastici e nella
progettazione di nuovi insediamenti in prossimita’ di
linee ed installazioni elettriche gia’ presenti sul
territorio, ai fini della progressiva minimizzazione
dell’esposizione ai campi elettrici e magnetici
generati da elettrodotti operanti nella frequenza di
50 Hz, e’ fissato l’obiettivo di qualita’ di 3 microTesla
D.P.C.M. del 23/04/1992
• Fissa i limiti di esposizione, relativamente all’ambiente esterno
ed abitativo ai campi elettrici e magnetici generati alla
frequenza di 50 Hertz e le distanze di rispetto degli
elettrodotti;
• 1. per esposizioni prolungate : campo elettrico : 500V/m; campo
magnetico: 100microTesla;
• 2. per esposioni limitate a poche ore : campo elettrico:
10000V/m; campo magnetico : 1000 microTesla;
• 3. Distanze rispetto agli elettrodotti :
• - 132 KV: d> 10 metri
• - 222Kv: d>18 metri;
• - 380 KV: d>28 metri
• Durante il ventesimo secolo l’esposizione
ambientale ai CEM di origine umana e’
costantemente aumentata a fronte di una
crescente richiesta di elettricita…’
• Il continuo avanzamento delle tecnologie, i
cambiamenti nei comportamenti sociali,
hanno creato sorgenti artificiali in misura
sempre maggiore ( linee di alta tensione,
forni a microonde, schermi dei computer,
televisori, sistemi di sicurezza, radar,
telefoni cellulari e relative stazioni base)…
• I primi studi relativi ai possibili danni alla salute
derivanti dall’esposizione ai suddetti campi, risalgono
alla fine degli anni ’70.
• Ogni Stato , tenuto a tutelare la salute dei cittadini,
si e’ posto il problema ed ha emanato una serie di leggi
e normative che dovrebbero ridurre il rischio al
minimo.
• INIRC: International Non Ionizing Radiation
Committee;
• IRPA: International Radiation Protection Agency;
• OMS: Organizzazione Mondiale Sanita’;
• ICNIRP: International Commission on Non Ionizing
Radiation Protection)
INTERNATIONAL EMF PROJECT
• Avviato dall’OMS nel 1996
• OBIETTIVO: valutare gli effetti sanitari ed ambientali
• dell’esposizione a campi elettrici e magnetici statici e variabili
• nel tempo ( 0-300 GHZ – Elettrosmog).
• ( http://www.wh..int/peh-emf )
•
•
•
•
•
Negli ultimi 30 anni sono stati pubblicati ben 25.000
articoli scientifici nel settore , tanto da poter
ragionevolmente affermare che LE CONOSCENZE
SCIENTIFICHE IN QUESTO CAMPO SONO OGGI
PIU’ AMPIE CHE PER LA MAGGIOR PARTE DEGLI
AGENTI CHIMICI!!!
EFFETTI SULLA SALUTE IN GENERALE
• Sintomi generici: alcuni individui del pubblico hanno
accusato una varieta’ di sintomi attribuibili
all’esposizione a bassi livelli di CEM in casa ( mal di
testa, sensazione di instabilita’, depressione nausea,
stanchezza, ecc.)
• SPIEGAZIONE: al momento attuale, le evidenze
scientifiche non suffragano un legame tra questi
sintomi e l’esposizione a CEM.
• E’ verosimile che alcuni di questi sintomi siano da
attribuire ad altri fattori ambientali oppure ad ansie
legate alle nuove tecnologie.
• Effetti sulla gravidanza : l’OMS ed altre
organizzazioni internazionali, hanno esaminato
molte sorgenti di IEM, negli ambienti di vita e
lavoro ( computer, saldatrici a
radiofrequenze, apparati per diatermia,
coperte elettriche, elettrodomestici, ecc) ed
il bilancio complessivo delle evidenze non ha
evidenziato un aumento del rischio di aborti
spontanei, malformazioni, peso ridotto alla
nascita e malattie congenite
• Un ulteriore tipologia di effetti a lungo termine
potenzialmente attribuita agli ELF, e’ rappresentata
da alcune malattie neurodegenerative come la
SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA ed il MORBO
DI ALZHEIMER. La conclusione della revisione
completa della letteratura scientifica effettuata
dall’OMS, e’ stata che non esistono dati sufficienti
per poter correlare in modo cuasale l’esposizione ad
ELF e aumento dell’incidenza di tali patologie
CAMPI ELETTROMAGNETICI E CANCRO
•
•
•
•
Nonostante molti studi , le evidenze di effetti cancerogeni di qualsiasi
genere sono molto controverse e se e’ ipotizzabile che i CEM abbiano
effettivamente un effetto sul cancro, l’aumento del rischio sarebbe
estremamente basso.
I risultati ottenuti fino ad oggi presentano molte incongruenze ed in
ogni caso non e’ stato riscontrato nessun aumento consistente di
rischio per nessuna forma di cancro, ne’ per i bambini ne’ per gli
adulti.
Un certo numero di studi epidemiologici ( soprattutto anglossassoni)
hanno suggerito un lieve aumento nell’incidenza delle lecemie infantili
associati all’esposizione a CEM a bassa frequenza nelle abitazioni ed in
vicinanza degli elettrodotti.
Tuttavia gli stessi scienziati che hanno condotto questi studi, non hanno
concluso per una relazione causa-effetto essendo gli studi condotti su
animali di laboratorio non coerenti con quanto riscontrato nella realta’
• Il principale problema nell’interpretazione complessiva
dei dati della letteratura e’ costituito dalla
discrepanza tra i risultati di vari studi epidemiologici
da un lato, e la carenza di conferme sperimentali in
condizioni controllate in laboratorio, accanto
all’assenza di meccanismi patogenetici accertati
OBIETTIVI DELLE RICERCHE ATTUALI E
FUTURE
• Notevoli sforzi scientifici sono in corso per
approfondire gli studi sulle connessioni tra
campi elettromagnetici e cancro….
• Le ricerche su possibili effetti cancerogeni
dei CEM proseguono, seppure ad un livello
inferiore rispetto a quello degli ultimi anni
‘90….
QUALI CONCLUSIONI? E
quali certezze??
• A basse frequenze i CEM inducono la circolazione di
deboli correnti nel corpo umano ma tali livelli sono
troppo bassi per dar luogo ad effetti sanitari. Il
principale effetto dei CEM e’ riscaldamento dei
tessuti corporei….
• Le attuali preoccupazioni del pubblico si concentrano
su possibili effetti a lungo termine causate da basse
esposizioni…
• Il progetto internazionale CEM dell’OMS e’ stato
promosso per fornire risposte scientificamente
fondate ed oggettive agli interrogativi del pubblico
sui possibili rischi legati a CEM di bassa intensita’..
• NONOSTANTE LE AMPIE RICERCHE , A
TUTT’OGGI NON VI SONO EVIDENZE
CHE PORTINO A CONCLUDERE CHE
L’ESPOSIZIONE A BASSI LIVELLI DI
CEM, SIA DANNOSA PER LA SALUTE
UMANA…
MA LA RICERCA CONTINUA….
• Se i CEM costituiscono effettivamente un
rischio sanitario, vi saranno conseguenze in
tutti i Paesi industrializzati…
• Il pubblico richiede risposte concrete ad una
domanda sempre piu’ pressante….
• I mezzi di informazione sembrano avere
spesso risposte definitive che, tuttavia,
andrebbero valutate con prudenza: I titoli
sensazionali, le “cattive notizie” spesso sono le
sole che ascoltiamo….
• Il gran numero di ricerche che suggeriscono
che i CEM sono innocui, ricevono pero’ scarsa
attenzione o non ne ricevono affatto….
• La ricerca chiaramente non puo’ fornire la
garanzia di un’assoluta innocuita’…
• Ma tali risultati sono, nel complesso,
rassicuranti…..
• Nel 2009 e’ stato reso disponibile dall’Istituto Superiore di
Sanita’ italiano il sito
• http ://www.iss.i/elet per fornire informazioni sul tema dei
campi elettromagnetici, con particolare attenzione alle
implicazioni in tema di salute. Il sito internet e’ la risultatnte del
progetto :’’ Salute e campi elettrognetrici ( CAMELET)”
promosso dal Ministero della Salute, Centro Controllo malattie
(CCM) per rispondere alle esigenze di un’informazione corretta e
completa, nonche’ la diffusione di documenti che sono gia’ stati
prodotti dalle piu’ importanti organizzazioni internazionali
(OMS,ICNIRP,IARC,Commissione Europea, ecc.)
CAMPI ELETTROMAGNETICI AD ALTA FREQUENZA
(RF-MW)
• Le principali sorgenti di campi elettromagnetici ad
alta frequenza sono gli impianti di telecomunicazioni
WI FI
• Non ci sono evidenze scientifiche di danni alla salute
dei campi elettromagnetici a radiofrequenza generati
dai sistemi WiFi. Inoltre, i livelli di esposizione sono
molto inferiori ai limiti di esposizione raccomandati a
livello internazionale ed a quelli in vigore in Italia.
Questo è vero anche nel caso di antenne che servano
diversi appartamenti o ambienti. Si deve anche
osservare che le pareti attenuano notevolmente il
segnale
Esistono rischi per la salute conseguenti ad
esposizione alle radiofrequenze di un Wireless?
•
Non ci sono evidenze scientifiche di danni alla salute dei campi
• elettromagnetici a radiofrequenza generati dai sistemi wireless,
• né è stato identificato alcun meccanismo di interazione con il
• corpo umano che li possa far prevedere.
Non esiste quindi nessuna base logica per raccomandare distanze
• limite dalle sorgenti (siano queste il computer o il router), o per
• limitare il tempo di esposizione. (Raccomandazioni del genere
• potrebbero anzi essere interpretate come un’ammissione di
rischio e creare preoccupazioni ingiustificate.)
TELEFONIA MOBILE
•
•
•
•
•
•
•
I telefoni mobili o cellulari sono attualmente parte integrante delle
moderne telecomunicazioni…
Alla fine del 2009 sono stati stimate sottoscrizioni di ben 4,6 miliardi…
I telefoni mobili comunicano trasmettendo onde radio attraverso una
rete di antenne fisse dette stazioni radio-base…
Tali onde sono radiofrequenze comprese tra 450 e 2700 MHz…
Questi dispositivi emettono energia solo quando sono accesi e tale
energia diminuisce rapidamente all’aumentare della distanza
dall’apparecchio, per cui una persona che usa un cellulare a distanza di
30-40 cm dal corpo avra’ un’esposzione a RF inferiore rispetto ad una
persona che tiene il cellulare a contatto con la testa...
L’esposizione viene ridotta anche limitando il numero e la durata delle
chiamate…
Anche l’uso del cellulare in aree di buona ricezione diminuisce
l’esposizione in quanto permette al telefono di funzionare a potenza
ridotta
EFFETTI SULLA SALUTE A BREVE TERMINE
• Il RISCALDAMENTO dei tessuti e’ il principale
meccanismo di interazione tra la RF ed il corpo umano
poiche’ la maggior parte dell’energia viene assorbita
dalla pelle e da altri tessuti superficiali, con
trascurabili incrementi della temperatura nel cervello
• Alcuni studi su volontari hanno valutato gli effetti dei
campi a RF sull’attivita’ elettrica cerebrale, sulle
funzioni cognitive, sul sonno, sul battito cardiaco e
sulla pressione sanguigna.
• Al momento attuale la ricerca non suggerisce alcuna
evidenza consistente di effetti sanitari avvversi
dovuti all’esposizione a livelli di campi a RF inferiori
• a quelli che provocano riscaldamento dei tessuti
EFFETTI SULLA SALUTE A LUNGO TERMINE
• L’identificazione di eventuali effetti
nocivi dell’esposizione a campi
elettromagnetici a RF, e’ stata oggetto
negli ultimi decenni di un’intensa attivita’
di ricerca, epidemiologica e
sperimentale, concentrandosi
soprattutto sull’eventuale associazione
tra tumori cerebrali e uso di telefoni
cellulari
• L’uso dei telefoni cellulari si e’ diffuso a partire dal
1990 circa e poiche’ molti tumori hanno dei tempi di
latenza lunghi e non sono diagnosticabili prima di
molti anni dalle interazioni che li hanno provocati, gli
studi epidemiologici al momento attuale possono
valutare solo quei tumori che diventano evidenti entro
piu’ brevi periodi di tempo
• l’OMS ha pubblicato :
• - nel 2006-2007 I risultati di revisioni
esaustive delle evidenze scientifiche sui rischi
sanitari in due volumi della serie
Environmeantal Health Criteria;
• - tra il 1958 e la meta’ di Luglio del 2012 sono
stati pubblicati ben 361 articoli rigurdanti
studi epidemiologici sui campi EM a
radiofrequenza
• Trattasi di studi che hanno valutato la relazione tra esposizioni
professionali, amatoriali o ambientali a diverse sorgenti di
radiofrequenze ( radar, riscaldatori industriali, apparecchiature
per diatermia, ripetitori radiotelevisivi, telefoni cellulari,
stazioni radio-base, ecc.) ed il verificarsi di patologie diverse
come danni oculari, effetti riproduttivi negativi, effetti
neurocognitivi, sintomi, malattie o alterazioni cardiovascolari,
tumori ( alcun effetto avverso).
• Nello specifico, 232 lavori sono stati pubblicati negli ultimi 15
anni riguardanti il rischio da esposizione ai segnali RF utilizzati
nella telefonia mobile ed insorgenza di tumori
PROGETTO INTERPHONE
• Nel 1997 un gruppo di eperti dell’UE ha
raccomanadato lo sviluppo di ricerche epidemiologiche
di ampie dimensioni per indagare la possibilit’a che
l’utilizzo del telefono cellulare fosse correlato ad un
aumento di forme tumorali.
• Questo studio, denominato Progetto INTERPHONE,
ha coinvolto ben 13 Paesi ( Australia, Canada,
Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Inghilteraa,
Israele, Italia, Giappone, Nuova Zelanda, Norvegia ,
Svezia), intervistando persone mlate di tumore e
soggetti sani sulle modalita’ di utilizzo del cellulare
• In tutto sono state arruolate ben 12.800 persone tra
il 2000 e 2004.
• Il progetto ha mirato in particolare a valutare l’ipotesi
che all’uso del cellulare fosse associato un incremento
dell’incidenza di due tumori cerebrali ( glioma e
meningioma), del neurinoma dell’acustico e del tumore
delle ghiandole salivari. A questo studio, l’Italia ha
partecipato con un gruppo di ricerca dell’Istituto
Superiore di Sanita’.
• Nel Maggio 2010 il gruppo di studio
Interphone ha comunicato i risultati
relativi a due dei tumori considerati,
concludendo con questo messaggio:
• “ Non si e’ osservato alcun eccesso di
incidenza di tumori quali il glioma o il
menigioma a 10 o piu’ anni di distanza dall’inizio
d’uso di un telefono cellulare. La coordinatrice
dello studio , dr. Elisabeth Cardis, ha inoltre
dichiarato che…” lo studio Interphone
continuera’ con ulteriori analisi dell’uso di
telefoni cellulari e tumori del nervo acustico e
della ghiandola parotide…..
• E’ stato evidenziato da parte di alcuni studi, un
incremento del rischio di glioma tra coloro che
avevano riferito il 10% piu’ elevato di ore cumulative
d’uso di telefono cellulare. Tuttavia, gli stessi
ricercatori hanno affermato che distorsioni ed errori
hanno limitato la forza delle conclusioni…
• Sulla base di questi ultimi dati, la IARC
(International Agency for Research on Cancer) , in
sostanziale accordo con le conclusioni di un
precedente documento del National Institute for
Environmemnatla Health Sciences (NIESH), ha
classificato i CEM ELF come possibili cancerogeni per
l’uomo” ( Gruppo 2B)
CLASSIFICAZIONE IARC
•
1
L’agente è cancerogeno per l’uomo
•
2A
L’agente è probabilmente cancerogeno per l’uomo
•
2B
L’agente è possibilmente cancerogeno per l’uomo
•
3
L’agente non è classificabile per quanto riguarda la
cancerogenesi nell’uomo
•
4
L’agente è probabilmente non cancerogeno per l’uomo
• …. Considerando il rapido aumento
dell’uso del cellulare tra i giovani – che
non sono stati considerati da
Interphone – si sta coordinando un
nuovo progetto chiamato MOBIKIDS,
finanaziato dall’Unione Europea, per
studiare il rischio di tumori attribuibili
all’uso del celluare nell’infanzia e
nell’adoloscenza…”
QUINDI…
• …”Alla luce delle suddette evidenze, come
indicato dalla IARC e dal Consiglio d’Europa, si
auspica la realizzazione di ulteriori studi per
meglio definire il quadro dei rischi sanitari e
si raccomanda l’adozione di misure di tipo
precauzionale per ridurre l’esposizione , quali i
dipositivi in vivavoce, gli sms, auricolari, ecc.”
GRAZIE !
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