CAPITOLO 16
Concorrenza Monopolistica e
Differenziazione del Prodotto
Che cosa impareremo in questa
lezione:
Il significato di concorrenza monopolistica
Perché, in concorrenza monopolistica, le imprese
differenziano i loro prodotti
Come sono determinati prezzi e profitti in
concorrenza monopolistica sia nel breve che nel lungo
periodo
Perché la concorrenza monopolistica pone, da un
punto di vista dell’efficienza dell’economia, un tradeoff tra prezzi più bassi e più grande varietà di prodotti
Il significato economico di pubblicità e marchi
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Il Significato di Concorrenza
Monopolistica
La concorrenza monopolistica è una struttura di
mercato in cui
ci sono molti produttori in concorrenza tra loro in un
certo settore,
ogni produttore vende un prodotto differenziato
c’è libera entrata e libera uscita dal settore nel
lungo periodo.
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La Differenziazione di Prodotto
La differenziazione di prodotto gioca un ruolo cruciale
nei settori caratterizzati da concorrenza
monopolistica. Perché?
La collusione tacita (che si realizza quando ci sono
poche imprese oligopoliste) è virtualmente impossibile
quando ci sono molti produttori. Pertanto, la
differenziazione del prodotto è l’unico modo in cui
imprese in concorrenza monopolistica possono
acquisire potere di mercato.
Allora, in che modo le imprese nello stesso settore—
quali fast-food, stazioni di servizio, o produttori di
cioccolato—differenziano i loro prodotti?
La differenza è più che altro nella mente dei
consumatori o nelle caratteristiche reali dei prodotti?4
La Differenziazione di Prodotto
Ci sono tre importanti forme di differenziazione del
prodotto:
Differenziazione nello stile o tipo
SUV
–
Berlina vs.
Differenziazione spaziale – Lavanderia vicino
casa vs. Lavanderia più economica ma più lontana
Differenziazione nella qualità – Cioccolata
normale (€) vs. finissima (€€€)
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La Differenziazione di Prodotto
Qualsiasi forma prenda la differenziazione, ci sono
due importanti caratteristiche dei settori con
differenziazione del prodotto:
Competizione
tra i produttori: I produttori
competono per lo stesso mercato, così l’entrata da
parte di nuovi produttori riduce la quantità venduta
da ogni produttore esistente, in corrispondenza di un
certo prezzo.
Beneficio
dalla varietà: I consumatori ci guadagnano
dall’aumento nella diversità dei prodotti.
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L’Economia in Azione:
Caso: “Di Qualsiasi Colore, Purché Sia Nera”
La strategia di Henry Ford era di offrire un solo
stile di automobile, in modo da massimizzare le
economie di scala senza fare alcuna concessione
alle differenze nei gusti Modello T
Alfred P. Sloan della GM sfidò questa strategia
offrendo una gamma di modelli differenziati per
qualità e prezzo Chevrolet, Cadillac, Buick…
Già negli anni ‘30 il verdetto era chiaro: I
consumatori preferivano una varietà di modelli!
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Capire la Concorrenza Monopolistica
Come suggerisce la parola concorrenza monopolistica,
questa struttura di mercato combina alcune
caratteristiche tipiche del monopolio con altre
tipiche della concorrenza perfetta:
Siccome ogni impresa offre un prodotto diverso, è in
un certo senso simile ad un monopolista: ha di fronte
una curva di domanda con pendenza negativa e
possiede potere di mercato—l’abilità entro certi limiti di
determinare il prezzo del prodotto.
Però, diversamente da un monopolista puro, una
impresa in concorrenza monopolistica è esposta alla
concorrenza: l’ammontare del prodotto che può
vendere dipende dai prezzi e dai prodotti offerti dalle
altre imprese nel settore.
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Capire la Concorrenza Monopolistica:
L’Impresa nel Breve Periodo
La seguente figura mostra due possibili situazioni che
una tipica impresa in un settore con concorrenza
monopolistica può incontrare nel breve periodo.
In entrambi i casi l’impresa agisce come un
monopolista: ha di fronte una curva di domanda con
pendenza negativa, il che implica una curva di ricavo
marginale a sua volta con pendenza negativa.
Ipotizziamo che ciascuna impresa abbia una curva di
costo marginale con pendenza positiva e che sia
soggetta a costi fissi, così che la curva di costo medio
totale abbia forma ad U.
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L’impresa nel grafico (a) fa profitti
positivi per alcuni livelli di output, in
cui ATC si trova al di sotto della curva
di domanda, DP. Il livello di output che
massimizza il profitto è QP, nel quale il
ricavo marginale, MRP, è uguale al
costo marginale. L’impresa vende al
prezzo PP e fa un profitto uguale al
rettangolo ombreggiato.
L’impresa in (b) non può mai fare
profitti positivi perché ATC si trova
al di sopra della curva di domanda,
DU. Se mai decide di produrre,
l’impresa può al massimo produrre
l’output QU e ricevere un prezzo PU.
Questo genera una perdita, indicata
dal rettangolo ombreggiato, che
però è la più piccola possibile. 10
Concorrenza Monopolistica nel Lungo
Periodo
Se la tipica impresa guadagna un profitto positivo, altre
imprese entreranno nel settore nel lungo periodo,
spostando la curva di domanda di ogni impresa
esistente verso sinistra. Se la tipica impresa è in
perdita, alcune imprese esistenti usciranno dal settore
nel lungo periodo, spostando la curva di domanda di
ogni impresa che resta verso destra.
Nell’equilibrio di lungo periodo l’equilibrio è
caratterizzato da profitti nulli, le imprese riescono
esattamente a coprire i propri costi. La curva di
domanda per ciascuna impresa è tangente alla sua
curva di costo medio totale in corrispondenza del livello
di output che massimizza il profitto.
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Entrata e Uscita nel Settore Spostano la Curva di
Domanda di Ciascuna Impresa
Nel lungo periodo, ci sarà entrata quando le imprese esistenti fanno profitti positivi.
Nel grafico (a), l’entrata fa spostare verso sinistra la curva di domanda e di ricavo
marginale di ogni impresa. L’impresa, per ogni livello di prezzo, vende una quantità
inferiore ed i profitti calano. L’entrata cesserà quando i profitti diventano nulli.
Nel lungo periodo, ci sarà uscita quando le imprese esistenti fanno profitti negativi.
Nel grafico (b), l’uscita fa spostare verso destra la curva di domanda e di ricavo
marginale di ogni impresa. L’impresa, per ogni livello di prezzo, vende una quantità
superiore ed i profitti salgono. L’uscita cesserà quando i profitti diventano nulli. 12
L’Equilibrio di
Lungo Periodo
con Profitti
Nulli
Un’impresa in
concorrenza
monopolistica è come un
monopolista senza
profitti di monopolio.
Se le imprese esistenti fanno profitti positivi, l’entrata farà
spostare verso sinistra la curva di domanda. Se le imprese
esistenti fanno profitti negativi, l’uscita farà spostare verso destra
la curva di domanda. Nell’equilibrio di lungo periodo, la curva di
domanda di ogni impresa è tangente alla curva di costo medio
totale in corrispondenza del livello di output che massimizza il
profitto, QMC: il prezzo, PMC, uguaglia il costo medio totale, ATC13MC.
Concorrenza Monopolistica versus
Concorrenza Perfetta
Nell’equilibrio di lungo periodo di un settore in
concorrenza monopolistica ci sono molte imprese e
ciascuna guadagna profitti nulli.
Il prezzo è più alto del costo marginale e quindi
esistono scambi mutuamente benefici che non sono
sfruttati.
Nella figura seguente si confrontano l’equilibrio di
lungo periodo di una tipica impresa in un settore con
concorrenza perfetta con quello di una impresa in un
settore con concorrenza monopolistica.
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Il grafico (a) mostra l’equilibrio di lungo periodo di un’impresa in un settore
perfettamente concorrenziale. L’impresa opera in corrispondenza dell’output che
minimizza i costi, QC , vende al prezzo di mercato, PC , e fa profitti nulli. E’ indifferente al
vendere una unità in più di output poiché PC uguaglia il costo marginale, CMC .
Il grafico (b) mostra l’equilibrio di lungo periodo di un’impresa in un settore con
concorrenza monopolistica. In QMC fa profitti nulli perché il prezzo, PMC, uguaglia il costo
medio totale, CMTMC. In QMC l’impresa vorrebbe vendere un’altra unità al prezzo PMC,
siccome PMC è più grande del costo marginale, C’. Ma non è disposta a diminuire il
proprio prezzo per vendere di più. Pertanto, opera alla sinistra dell’output che minimizza
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i costi; in altre parole ha capacità produttiva in eccesso.
La Concorrenza Monopolistica è
Inefficiente?
Le imprese in un settore con concorrenza
monopolistica hanno capacità produttiva in
eccesso: producono di meno del livello di output che
minimizza il costo medio totale.
Il prezzo più alto che i consumatori pagano in seguito
alla capacità in eccesso è compensato in certa misura
dal valore che ha per loro una più grande varietà di
prodotti. Questo genera un trade-off.
Pertanto, non è chiaro se questo causi o meno
inefficienza.
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Controversie circa la Differenziazione di
Prodotto
Nessuna trattazione della differenziazione di prodotto
è completa senza accennare a due questioni
collegate:
la pubblicità
i marchi di fabbrica
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Il Ruolo della Pubblicità
Nei settori con differenziazione di prodotto, le imprese
fanno pubblicità per aumentare le vendite dei loro
prodotti.
La pubblicità non è uno spreco di risorse se fornisce
ai consumatori informazioni utili sui prodotti.
La pubblicità nel caso di prodotti che non hanno
differenze sostanziali può essere inutile.
Due spiegazioni sono possibili nell’ultimo caso:
I consumatori sono irrazionali; oppure, campagne
pubblicitarie costose sono un modo per segnalare
indirettamente che il prodotto è di alta qualità.
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I Marchi di Fabbrica
Alcune imprese creano marchi di fabbrica.
Un marchio di fabbrica è un nome posseduto da
un’impresa particolare che permette di distinguere i
suoi prodotti da quelli di altre imprese.
Come nel caso della pubblicità, il valore in termini di
benessere sociale dei marchi di fabbrica può essere
ambiguo.
I nomi danno informazioni reali quando assicurano ai
consumatori un certo livello di qualità.
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Fine del Capitolo 16
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