PROGETTO DISLESSIA & CO. Dott. Ennio Fioramonti Programma Obiettivi della giornata Approfondire la Conoscenza dei diversi tipi e sottotipi dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) Sfatare luoghi comuni, evitare semplificazioni e discutere l’utilità e l’utilizzo delle etichette Comprendere che i DSA perdurano tutta la vita, importanza per comportamento a casa a scuola e nella vita Indicazioni su come riconoscere e aiutare bambini e ragazzi con DSA Fonte delle informazioni “Piccola guida per insegnanti utile a conoscere i Disturbi Specifici di Apprendimento e costruire una rete”, Elisabetta Albanesi, COOPERATIVA LABIRINTO PESARO, Claudia Cappa, ISAC-CNR TORINO, Laura Grosso, S.M.S. PEROTTI-TORINO, Paola Guglielmino, docente UNIVERSITÀ di TORINO (ed altri autori), distribuito dalla AID (Associazioni Dislessici Italia). DSA: perché si parla di disturbi specifici? Perché sono circoscritti solo ad alcuni processi indispensabili all’apprendimento: cioè quelli che normalmente vengono chiamati automatismi (per esempio la decodifica o l’associazione fonema– grafema). Disturbi non specifici DSM IV (1) / ICD-10 Ritardo Mentale Livello cognitivo borderline Autismo Disturbi d'ansia alcuni quadri distimici (depressione cronica) Percorso Caratteristiche degli allievi con DSA Cosa fare? Approfondire il problema: Cosa sono o non sono i DSA? Se ho il dubbio che il mio alunno abbia un DSA: Cosa fare e dire ai genitori? …se la famiglia non collabora? … se la famiglia collabora? Il percorso diagnostico Che fare in attesa della diagnosi? … e ora che c’è la diagnosi? Costruiamo una rete In classe ho un allievo che presenta alcune di queste caratteristiche: è troppo frettoloso o lento è intelligente ma svogliato, è distratto, è facilmente distraibile e non si impegna abbastanza dimentica di portare a scuola il materiale necessario ed appare disorganizzato nelle sue attività si rifiuta di leggere o di scrivere o vive i compiti scritti come fonte di ansia si muove continuamente mentre legge o scrive, si avvicina/allontana dal libro chiede spesso di andare in bagno o di uscire In classe ho un allievo che presenta alcune di queste caratteristiche dice spesso di essere stanco è incostante ed ha risultati scolastici scadenti o altalenanti(la sua prestazione non solo varia da giorno a giorno, ma anche all’interno di uno stesso compito) presenta difficoltà a copiare dalla lavagna o prendere appunti ha bisogno di continui incoraggiamenti ha una bassa autostima, presenta “discrepanza” tra la sua intelligenza generale e le sue abilità specifiche (lettura, scrittura e calcolo) brilla maggiormente nelle prove orali, mentre fallisce nelle prove scritte Cosa fare? Approfondisco il problema: potrebbe avere un Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA) Quando non è DSA? Quando lo scarso rendimento è causato da: fattori interni (motivazione, distraibilità sociale, stato d’animo,…) fattori esterni (ambiente, problematiche familiari, …) -> NON si può parlare di DSA, ma di difficoltà di apprendimento Quando è DSA? Quando la discrepanza tra livello di competenza scolastica raggiunto (prestazioni osservate) e livello previsto in funzione delle sue potenzialità (prestazioni attese) Non è imputabile a deficit di tipo cognitivo deficit Sensoriale / medico deficit socioambientale deficit Transitorio Quindi si tratta di DSA quando… Si possono escludere: DEFICIT SENSORIALI: quindi se l’alunno presenta dei deficit visivi, uditivi, ecc. non devono essere tali da compromettere gli apprendimenti. DEFICIT NEUROLOGICI: L’alunno non deve aver subito traumi di vario genere che gli abbiano provocato lesioni nel sistema neurologico legato ai processi di lettura, scrittura e calcolo. Ed infine… chi ha un DSA deve aver avuto adeguate OPPORTUNITÀ SOCIALI e RELAZIONALI. Quindi si tratta di DSA quando… “Figlio della borghesia di stato, cresciuto in una famiglia affettuosa,senza conflitti, circondato da adulti responsabili che mi aiutavano a fare i compiti… Padre laureato al politecnico, madre casalinga, nessun divorzio, nessun alcolizzato, nessun caratteriale, nessuna tara ereditaria, tre fratelli con il diploma … ritmi regolari, alimentazione sana, biblioteca di famiglia,… Eppure ero un somaro.” Estratto da: “Diario di Scuola” di Daniel Pennac Come continuamo da qui? Definizioni Disprassia Disfasia (disturbo specifico del linguaggio (DSL) ADD con o senza iperattività Discalculia Dislessia (disgrafia, disortografia) Importanza ed epidemiologia Comorbilità IL DSA è per tutta la vita Quali DSA? • Disprassia: è un disturbo che riguarda la coordinazione e il movimento e che può comportare problemi anche nel linguaggio. Può influire sul sistema di coordinamento grossolano sul coordinamento fino o su entrambi i sistemi. Quali DSA? • Disfasia o disturbo specifico del linguaggio (DSL) : è una condizione in cui l’acquisizione delle normali abilità linguistiche è disturbata sin dai primi stadi dello sviluppo. I Disturbi sono spesso associati a difficoltà di coordinazione motoria e a disturbi dell’attenzione. È spesso accompagnato (non causato) da problemi nella scrittura, anomalie nelle relazioni interpersonali. Alcuni bambini possono acquisire il linguaggio più lentamente ed in generale si segnala una maggior difficoltà con la morfologia e la fonologia. Quali DSA? • Disturbo dell’attenzione (sindrome da ADD) con o senza iperattività. è un disturbo del comportamento caratterizzato da inattenzione, impulsività e / o iperattività motoria che rende difficoltoso e in alcuni casi impedisce il normale sviluppo e l’integrazione sociale dei bambini. Quali DSA? • DISCALCULIA Deficit del sistema di elaborazione dei numeri e/o del calcolo. Vi può essere difficoltà nell’associare il numero alla quantità, o a capire che 2, II in numero romano e la parola DUE abbiano lo stesso valore. Inoltre un alunno discalculico può non avere in mente la linea dei numeri e/o non capire il valore posizionale delle cifre (es.: 345≠354). Può anche avere difficoltà a ricordare l’ordine procedurale di una operazione, di un’equazione a ad utilizzare i simboli aritmetici. Quali DSA? • DISLESSIA Termine generico spesso usato per indicare un disturbo settoriale della lettura caratterizzato dalla difficoltà ad effettuare una lettura accurata e/o fluente. Si dovrebbe parlare al plurale di dislessie, in quanto nessun dislessico è uguale ad un altro. Tra l’altro ci sono forme di dislessia che hanno disturbi molto diversi tra loro e necessitano di interventi molto diversi. Quali DSA? • DISLESSIA Fonologica (grafema <-> fonema) Lessicale (Lettura veloce di parole intere, costruzione del lessico) -> lettura di brano, parole, non parole (parole sconosciute) Visiva (teoria magnocellulare) Effetto affollamento Movimento oculare impreciso Scarsa attenzione visiva Quali DSA? DISGRAFIA: La scrittura è irregolare per dimensione e/o pressione, vi è scarsa capacità ad utilizzare lo spazio sul foglio e a mantenere la direzione orizzontale dello scritto, i margini non vengono rispettati, gli spazi tra i grafemi e tra le parole sono irregolari. È difficilmente decifrabile. DISORTOGRAFIA: Difficoltà nel rispettare le regole di trasformazione del linguaggio parlato in linguaggio scritto. Vengono cioè commessi molti errori e di varia tipologia. Percentuali DSA Importanza ed Epidemiologia (cifre variano con gli studi) Stime arrivano fino a 10-15% della popolazione Disprassia 8% Disfasia 7% Deficit attenzione con o senza iperattività 3-6% Disgrafia, Disortografia 4-20% Discalculia 0,5-1% Dislessia 8-12% -> Comorbilità Comorbilità, Co-occorrenza ALTRI DISTURBI NEUROPSICOLOGICI Disturbo dell’attenzione Disfasia Dislessia Disgrafia Disortografia Disprassia Discalculia Comorbilità, Co-occorrenza DSA Disturbo dell’attenzione Dislessia Disfasia Disgrafia Disortografia Disprassia Discalculia Iperattività Comorbilità, Co-occorrenza Effetti nel tempo del disagio non cause del disagio: DISTURBO OPPOSITIVO-PROVOCATORIO DISTURBI DELLA CONDOTTA DISTURBI DELL’UMORE Il DSA è per tutta la vita Le prestazioni di persone con DSA non saranno mai allo stesso livello dei coetanei negli ambiti colpiti dal disturbo dovranno convivere tutta la vita con i disagi dovuti alla loro condizione e dovranno applicare strategie per sopperire alle difficoltà Se adeguatamente seguiti possono riconoscere i loro talenti ed i loro limiti e sono in grado di intraprendere una carriera professionale molto soddisfacente In caso contrario effetti importanti su autostima, rendimento e comportamento sociale ed affettivo possono ridurre notevolmente le prospettive lavorative Il DSA è per tutta la vita Prestazioni senza DSA con DSA Età Effetto pigmalione L'effetto Pigmalione, noto anche come effetto Rosenthal, deriva dagli studi classici sulla “profezia che si autorealizza” il cui assunto di base può essere così sintetizzato: se gli insegnanti credono che un bambino sia meno dotato lo tratteranno, anche inconsciamente, in modo diverso dagli altri; il bambino interiorizzerà il giudizio e si comporterà di conseguenza; si instaura così un circolo vizioso per cui il bambino tenderà a divenire nel tempo proprio come l’insegnante lo aveva immaginato. Attenti a queste frasi… "Se si impegnasse di più, avrebbe maggiori risultati“ "E' un bambino intelligente, ma è svogliato“ "Non studia, non si applica“ “E' intelligente, ma non si applica”, “quando vuole le cose le sa fare … è solo pigro!” Il mio alunno potrebbe avere un DSA MI RIVOLGO SUBITO AI SERVIZI SANITARI? NE PARLO CON I COLLEGHI DELLA CLASSE? SI: Perché devo avere una conferma dei miei dubbi e stabilire un percorso da affrontare insieme. NE PARLO CON IL DIRIGENTE SCOLASTICO? NO: Deve essere la famiglia a contattare i servizi. SI: Perché è lui il responsabile di tutta la scuola. NE PARLO CON LA FAMIGLIA? SI: Perché è un loro diritto conoscere i fatti, e sono gli interlocutori più importanti per aiutare il mio alunno. Il mio alunno potrebbe avere un DSA Cosa dico ai genitori Risorse per genitori Se la famiglia non collabora Effetti di un DSA non diagnosticato Se la famiglia collabora Il percorso diagnostico, Terminologia essenziale per capire i DSA, Esercizio La diagnosi a cosa serve, il momento della diagnosi, problemi della diagnosi, rischi In attesa della diagnosi, quando l’allievo ha la diagnosi COSA DICO AI GENITORI? È importante che il mio atteggiamento nei confronti dei genitori sia il più possibile rassicurante per far sì che mi vedano come un alleato e non come “giudice”. Parlo in generale del rendimento scolastico del loro figlio, evidenziando prima i punti di forza, esponendo poi le sue difficoltà ed infine cercando di condividere con loro alcune osservazioni cerco di far capire che è importante conoscere l’origine delle difficoltà scolastiche COSA DICO AI GENITORI? chiedo la disponibilità a compilare il questionario RSR-DSA, un questionario utile a individuare casi a rischio di DSA se il dubbio viene evidenziato anche dai risultati del questionario sopracitato, consiglio loro di rivolgersi ai centri e ai servizi specializzati sui DSA Cerco di esprimere il mio dubbio e cioè che le difficoltà scolastiche potrebbero dipendere da un eventuale DSA in modo tale che non si sentano colpevoli COSA DICO AI GENITORI? Spiego che il loro figlio, quindi, potrebbe possedere un cervello che elabora in modo diverso dal comune modo di apprendere, ma che questa particolarità non gli impedirà di affermasi nella vita Spiego che essere dislessici non farà del loro figlio un genio, ma li informo che alcuni processi mentali funzionano esattamente come quella di alcuni grandi geni. (Questo giova all’autostima del dislessico e all’accettazione di questa peculiarità da parte dei genitori) Informo la famiglia che ben il 10% degli studenti presenta dei DSA; consiglio la lettura di alcuni testi sull’argomento RISORSE PER GENITORI Cappa, C. Manuale di sopravvivenza per non naufragare nella tempesta scolastica , Editrice Consumatori Cutrera G., Demone Bianco . Scaricabile gratuitamente in formato testo (.pdf) dal sito: www.lulu.com/content/1483087 L. La storia di Carlotta. Una diagnosi tardiva di dislessia, con approfondimenti di Cappa C. e Muzio C. Edizioni Biografiche, 2007 Grenci R., Le aquile sono nate per volare , La Meridiana, 2004 Grenci R., Zanoni D., Storie di normale dislessia. 15 dislessici famosi raccontati ai ragazzi, Editrice Angolo Manzoni, 2007 Levine M., A modo loro , Mondadori, 2004 Reid G., È dislessia! Domande e risposte utili, Erickson, 2006 Se la famiglia non collabora Se la famiglia non collabora Bisogna capire che la famiglia può avere delle forti aspettative (e resistenze) riguardo ai propri figli. La diagnosi di un DSA può minare queste certezze. È compito dell’insegnante convincere la famiglia che solo alleandosi si riuscirà a superare il problema. Se la famiglia non collabora Le frustrazioni conseguenti alle difficoltà di apprendimento possono ridurre il livello di autostima nell’alunno e aumentare il rischio di disturbi emotivi e psicologici: Ansia Disturbi del comportamento Instabilità psicomotoria Depressione Se la famiglia non collabora Il bambino/ragazzo inizia a demotivarsi Disinveste energie in ambito scolastico Si percepisce inadeguato, soprattutto a scuola Si crea una visione negativa di sé Sperimenta nuovi insuccessi che confermano e radicano il suo senso di inadeguatezza. SE LA FAMIGLIA COLLABORA… Quando gli insegnanti sono convinti che sia bene procedere ad un approfondimento diagnostico, possono predisporre, con il consenso della famiglia, una relazione insieme al Dirigente da consegnare agli specialisti tramite la famiglia SE LA FAMIGLIA COLLABORA… INIZIA IL PERCORSO DIAGNOSTICO Le abilità necessarie per l’apprendimento di lettura, scrittura e calcolo coinvolgono otto sistemi neuroevolutivi, quindi occorre indagarli tutti per effettuare un quadro completo delle reali capacità e/o debolezze. IL PERCORSO DIAGNOSTICO IL PERCORSO DIAGNOSTICO Nel percorso diagnostico vengono prima di tutto indagati i parametri che danno una risposta alle difficoltà oggettive. La risposta ai quesiti viene data da una diagnosi, detta di primo livello: Esiste un reale problema? Quale è l’esatta natura del problema? (C’è un DSA? Quale?) Quale è l’esatta entità del problema? (grave, medio, lieve) IL PERCORSO DIAGNOSTICO Una diagnosi di secondo livello, che analizza le abilità sottostanti i singoli sistemi, evidenzierà le debolezze ed i punti di forza del nostro alunno. Questi ultime sono essenziali per aiutare i ragazzi con DSA a compensare e trovare strategie personali per superare le difficoltà strumentali. Terminologia per capire i DSA Memoria Attenzione Funzioni esecutive Discriminazione fonologica Prassie Terminologia per capire i DSA Memoria a breve termine (MBT) Memoria di lavoro (MDL) È quella parte di memoria che si ritiene capace di conservare una piccola quantità di informazioni chiamata ”span” (tra i 5 e i 9 elementi) per una durata di 20 secondi circa. È quindi un sistema per l'immagazzinamento temporaneo e la prima gestione/manipolazione dell'informazione La memoria a lungo termine (MLT) È definita come la memoria, che ha una durata variabile da qualche minuto a decenni. Terminologia per capire i DSA DISTURBO DELL’ATTENZIONE SOSTENUTA DISTURBO DELL’ATTENZIONE SELETTIVA L’attenzione sostenuta è la capacità di mantenere l’attenzione su certi stimoli per un protratto periodo di tempo. Gli stimoli possono essere stimoli visuo-spaziali e uditivo-verbali. L’attenzione selettiva è la capacità che permette di concentrarci su uno o più stimoli selezionandoli tra altri stimoli distrattori o tra informazioni in competizione tra loro. Gli stimoli possono essere stimoli visuo-spaziali e uditivo-verbali. DISTURBO DELL’ATTENZIONE DIVISA L’attenzione divisa è la capacità di prestare attenzione ed elaborare diverse informazioni che si presentano contemporaneamente. Esercizio per capire meglio… P.A.S.A.T: Presentazione di un primo numero (3) Presentazione di un secondo numero (4) Richiesta di fare la somma a mente e pronunciarla ad alta voce (3+4) pronunciare la parola “sette”. Continua… Esercizio per capire meglio… P.A.S.A.T: Presentazione di un terzo numero (5) Ricordare il secondo numero (4) Richiesta di fare calcolo mentale del seconde ed il terzo numero (5+4) pronunciare la parola “nove” Presentazione di un quarto numero (1) Ricordare il terzo numero (5) etc. Esercizio per capire meglio… P.A.S.A.T: 7 5 3 6 2 9 4 1 0 Quali capacità utilizzate per l’esercizio? Memoria a breve termine (MBT) Memoria di lavoro (MDL) È quella parte di memoria che si ritiene capace di conservare una piccola quantità di informazioni chiamata ”span” (tra i 5 e i 9 elementi) per una durata di 20 secondi circa. È quindi un sistema per l'immagazzinamento temporaneo e la prima gestione/manipolazione dell'informazione La memoria a lungo termine (MLT) È definita come la memoria, che ha una durata variabile da qualche minuto a decenni. L’attenzione DISTURBO DELL’ATTENZIONE SOSTENUTA DISTURBO DELL’ATTENZIONE SELETTIVA L’attenzione sostenuta è la capacità di mantenere l’attenzione su certi stimoli per un protratto periodo di tempo. Gli stimoli possono essere stimoli visuo-spaziali e uditivo-verbali. L’attenzione selettiva è la capacità che permette di concentrarci su uno o più stimoli selezionandoli tra altri stimoli distrattori o tra informazioni in competizione tra loro. Gli stimoli possono essere stimoli visuo-spaziali e uditivo-verbali. DISTURBO DELL’ATTENZIONE DIVISA L’attenzione divisa è la capacità di prestare attenzione ed elaborare diverse informazioni che si presentano contemporaneamente. Termini essenziali per capire i DSA Funzioni esecutive regolano i processi di pianificazione, controllo e coordinazione del sistema cognitivo, e governano: l'organizzazione delle azioni in sequenze gerarchiche di mete ed obbiettivi lo spostamento flessibile dell'attenzione sulle informazioni rilevate l'attivazione di strategie appropriate e l'inibizione di risposte non adeguate. Termini essenziali per capire i DSA Funzioni esecutive L'impiego delle funzioni esecutive è indispensabile in tutti i tipi di problem solving, (problemi matematici, acquisizione delle abilità sociali) -> abilità metacognitive LA DIAGNOSI A COSA SERVE? Aiuta il bambino/ragazzo a raggiungere la consapevolezza delle proprie difficoltà, ma anche della propria intelligenza e delle proprie abilità (memoria visiva, creatività) Aiuta a capire le strategie da utilizzare per riuscire a superare gli ostacolo e scegliere un percorso scolastico che valorizza i propri talenti Aiuta i genitori e gli insegnanti a riconoscere e valorizzare i punti di forza del bambino Individua la modalità di apprendimento propria del bambino Sa tracciare un confine chiaro tra ciò che dipende o non dipende dal suo impegno Dà diritto ad utilizzare mezzi compensativi o misure dispensative a scuola. LA DIAGNOSI A COSA SERVE? “A mio parere una buona diagnosi è già di per sé una forma di terapia”. Mel Levine Buon utilizzo della diagnosi: Evitare di usarla come un “Etichetta” Il momento della diagnosi Scuola dell’infanzia Più facile per deficit non DSA Ritardi intellettivi, Gravi carenze socio-ambientali Difficile per DSA Scuola elementare DSA Spesso individuati in ritardo Diagnosi riconosciuta solo inizio terza elementare (accumulo di 2 anni di ritardo) Scuole medie o dopo Poche segnalazioni, difficoltà già consolidate, a volte visibili solo con l’aumento del livello delle richieste scolastiche Il momento della diagnosi Prestazioni senza DSA con DSA Età Problemi della diagnosi Consenso: 2 anni di ritardo rispetto a coetanei, 2 deviazioni standard al di sotto della media dei coetanei. Problemi della diagnosi Percentuali della popolazione (ogni colore corrisponde ad una DS) Problemi della diagnosi Quali criteri per decidere se la diagnosi è pertinente? 2 dimenticare anni di ritardo -> non che i disturbi si dispongono su un continuum di abilità difficoltà! 2 DSe sotto la media ? Prestazioni 2 anni di ritardo / 2 DS Continuum prestazioni Bambini / Ragazzi DSA Bambino / Ragazzo senza DSA Problemi della diagnosi Bambini ad alto potenziale Compensano / nascondono le difficoltà Rischiano di restare soli con le loro difficoltà Nessuno si accorge di niente Man mano fanno sempre più fatica, rischio di far emergere difficoltà molto tardi, nelle superiori o all’Università Dalle stelle alle stalle IN ATTESA DELLA DIAGNOSI Indipendentemente da una documentazione scritta ricordiamoci che… “Le finalità della scuola devono essere definite a partire dalla persona che apprende, con l’originalità del suo percorso individuale e con l’unicità della rete di relazioni che la legano alla famiglia e agli ambiti sociali”. Inserire nel POF le attività didattiche e/o di formazione sui DSA per poter intervenire su eventuali casi. IN ATTESA DELLA DIAGNOSI In classe è importante evitare di: mortificarlo o umiliarlo, accusandolo di scarso impegno “caricarlo” con troppi compiti pretendere che impari sequenze arbitrarie a memoria IN ATTESA DELLA DIAGNOSI In classe è importante evitare di: rimproverarlo se le sue cose (banco, zaino, quaderno) sono sempre in disordine obbligarlo a fare verifiche scritte anche per le materie orali pretendere che prenda gli appunti durante le spiegazioni. IN ATTESA DELLA DIAGNOSI ”Non c’è peggiore ingiustizia del dare cose uguali a persone che uguali non sono”. Don Lorenzo Milani Per assicurare a tutti una valutazione equa, do a tutti lo stesso compito: salite sull’albero! QUANDO L’ALLIEVO HA UNA DIAGNOSI È necessario: condividere la situazione diagnostica, non solo all’interno del gruppo docente ma anche con il referente sui DSA (chiedere la liberatoria ai genitori predisporre un percorso educativo in base al livello del disturbo, agli obiettivi, all’uso degli strumenti compensativi e dispensativi, ai criteri di valutazione necessari all’allievo mettere a punto strategie didattiche adeguate in quanto gli alunni con DSA richiedono un input didattico adatto alle loro caratteristiche essere più flessibili ed accettare le differenze di prestazione nei diversi contesti funzionali, ricordando che non esiste un dislessico uguale ad un altro QUANDO L’ALLIEVO HA UNA DIAGNOSI sostenerne l’autostima stipulare un patto di alleanza, anche scritto, con lui e con la famiglia valutare i contenuti e non la forma delle sue produzioni applicare le misure dispensative e far usare all’allievo gli strumenti compensativi adatti inserire nei verbali di classe gli interventi di recupero attuati per l’allievo, gli obiettivi da raggiungere e gli strumenti compensativi e le misure dispensative adottate Quando l’allievo ha una diagnosi È necessario parlane ai compagni di classe? È utile usare le strategie didattiche per tutta la classe? Cosa sono gli strumenti compensativi? Cosa sono le misure dispensative? Cosa fare nel caso di… Una rete per l’autostima / l’autoefficacia Questionario, Normative, Indirizzi utili, Informazioni, e-Mail E necessario parlarne ai compagni di classe? Certo …ma è opportuno avere il consenso dell’alunno. STRUMENTI UTILI PER PARLARE DI DSA IN CLASSE Per la scuola primaria e il primo anno della secondaria primo grado: Il Per mago delle formiche giganti . Libri Liberi, 2002 la scuola secondaria di primo e secondo grado: Donini R., Brembati F., Come una macchia di cioccolato. Storie di dislessie. Erickson, 2007 Donini R., Brembati F., Come una macchia di cioccolato. Raccontarsi per raccontare la dislessia. (Filmato), 2007 distribuito dall’AID E UTILE USARE LE STRATEGIE DIDATTICHE PER TUTTA LA CLASSE? Si, la didattica consigliata per chi ha un DSA è adatta a favorire e a facilitare l’apprendimento di tutti i ragazzi, non solo per quelli con difficoltà. E UTILE USARE LE STRATEGIE DIDATTICHE PER TUTTA LA CLASSE? Howard Gardner, L'educazione delle intelligenze multiple, Anabasi, 1994 COSA SONO GLI STRUMENTI COMPENSATIVI? Strumenti che permettono di compensare la debolezza funzionale derivante dal disturbo, facilitando l’esecuzione dei compiti automatici compromessi dal disturbo specifico. Sono strumenti compensativi Calcolatrice Tabelle PC con correttore ortografico COSA SONO LE MISURE DISPENSATIVE? Riguardano la dispensa da alcune prestazioni, l’adattamento dei tempi di realizzazione delle attività, la valutazione del contenuto prima di quello della forma L’obiettivo non è quello di “guarire” il bambino dal disturbo, ma di aiutarlo a ridurne gli effetti, predisponendo una modalità di apprendimento più adatta alle sue caratteristiche Cosa fare nel caso di… Lentezza ed errori nella lettura e difficoltà nella comprensione del testo evitare di far leggere a voce alta incentivare l’utilizzo di computer con sintesi vocale, di cassette con testi registrati, di dizionari digitali,… sintetizzare i concetti con l’uso di mappe concettuali e/o mentali favorire l’uso di software specifici dotati di sintesi vocale in grado di leggere anche le lingue straniere leggere le consegne degli esercizi e/o fornire, durante le verifiche, prove su supporto audio e/o digitale ridurre nelle verifiche scritte il numero degli esercizi senza modificare gli obiettivi evitare le verifiche scritte in tutte le materie tradizionalmente orali, consentendo l’uso di mappe o ipertesti (PPT) durante l’interrogazione Cosa fare nel caso di… difficoltà nei processi di automatizzazione della lettoscrittura: impossibilità di eseguire nello stesso tempo due “procedimenti” come ascoltare e scrivere evitare di far prendere appunti ricopiare testi o espressioni matematiche fornire appunti su supporto digitale o cartaceo stampato preferibilmente con carattere Arial, Comic Sans, Trebuchet (di dimensione 12-14 pt) in caso di necessità di integrazione dei libri di testo consentire l’uso del registratore evitare la scrittura sotto dettatura evitare la copiatura dalla lavagna Cosa fare nel caso di… difficoltà nel ricordare le categorizzazioni: i nomi dei tempi verbali e delle strutture grammaticali italiane e straniere, dei complementi favorire l’uso di schemi privilegiare l’utilizzo corretto delle forme grammaticali sulle acquisizioni teoriche delle stesse utilizzare per le verifiche domande a scelta multipla Cosa fare nel caso di… disortografia e/o disgrafia Favorire l’utilizzo di programmi di videoscrittura con correttore ortografico per l’italiano e le lingue straniere Cosa fare nel caso di… discalculia, difficoltà nel memorizzare: tabelline, formule, sequenze arbitrarie e procedure consentire tavola l’uso di pitagorica calcolatrice tabelle e formulari mappe procedurali sia nelle verifiche che nelle interrogazioni utilizzare prove a scelta multipla Cosa fare nel caso di… difficoltà nell’espressione della lingua scritta favorire l’uso di schemi testuali difficoltà nel recuperare rapidamente nella memoria nozioni già acquisite e comprese con conseguente difficoltà e lentezza nell’esposizione orale incentivare l’utilizzo di mappe, schemi e ipertesti (PPT) durante l’interrogazione, come previsto anche nel colloquio per l’esame di Stato per facilitare il recupero delle informazioni e migliorare l’espressione verbale orale evitare di richiedere lo studio mnemonico e nozionistico in genere tenere presente che vi è una notevole difficoltà nel ricordare nomi, termini tecnici e definizioni (ad es. per le materie scientifiche, diritto, filosofia,…) Cosa fare nel caso di… facile stanchezza e tempi di recupero troppo lunghi fissare interrogazioni e compiti programmati evitare la sovrapposizione di compiti e interrogazioni di più materie evitare di richiedere prestazioni nelle ultime ore ridurre le richieste di compiti per casa istituire un produttivo rapporto scuola e famiglia/tutor controllare la gestione del diario Cosa fare nel caso di… difficoltà nella lingua straniera privilegiare la forma orale utilizzare per lo scritto prove a scelta multipla se alcune di queste peculiarità risultano compresenti a un deficit di attenzione dividere la prova in tempi differenti, in quanto non serve assegnare più tempo Cosa fare nel caso di… Inoltre… indirizzare l’intervento didattico verso attività metacognitive, potenziando processi mentali legati all’anticipazione e alle rappresentazioni mentali e le mnemotecniche visive indurre abilità di studio personalizzate preferire una valutazione formativa che punti più sul contenuto che sulla forma favorire l’instaurarsi di meccanismi di autoverifica e di controllo potenziare l’autostima evitando di sottolineare solo le difficoltà Cosa fare nel caso di… ATTENZIONE: incoraggiare ad usare il computer a casa e scuola attenzione al vissuto emotivo di un adolescente (favorire autonomia, autostima..) capire precisamente cosa serve al ragazzo/a dare un metodo, atteggiamento attivo del ragazzo/a portarlo gradatamente ad un utilizzo rapido ed efficace dello strumento ARCHIVI DI MATERIALE DIDATTICO (da consigliare agli allievi) www.gaudio.org lezioni scolastiche in formato audio e video (maggiore cura per la parte letteraria) www.dienneti.it/risorse.htm sito strumenti e materiali per la didattica, lo studio e le ricerche scolastiche. www.radio.rai.it/radio3/terzo_anello/ e cliccare su “Ad Alta Voce” comparirà una pagina con un elenco di libri classici letti da bravi attori. www.liberliber.it/audioteca/libroparlato.htm audiolibri a cura del progetto “Il libro parlato”. www.liberliber.it più di 1700 e-book scaricabili, da leggersi con sintesi vocale (progetto Manuzio). www.rcs.mi.cnr.it/ documentari scientifici divisi per materie e argomenti. www.medita.rai.it/index.htm mediateca digitale della RAI. Con un arrchivio ricchissimo offerto alle scuole di filmati suddivisi per materia e ordine scolastico. www.maestrantonella.it sito di una maestra con software per la scuola primaria. BIBLIOTECA DIGITALE: Sul sito: http://www.libroaid.it/ troverete tutte indicazioni per richiedere i testi scolastici in formato digitale (pdf). Esempio di buona prassi in presenza di diagnosi AZIONI SVOLTE DA Ricezione e custodia documenti diagnostici Referente DSA e dirigente scolastico Colloqui preliminari genitori e curanti Referente DSA Condivisione documentazione Referente DSA e coordinatore di classe Presentazione allievo al consiglio di classe Coordinatore di classe Presa d’atto indicazioni didattiche diagnosi Consiglio di classe Osservazione sistematica Docenti di classe Utilizzo di una didattica compensativa Docenti di classe Programmazione di percorsi personalizzati Referente DSA, docenti, allievo, curante Programmazione di percorsi metacognitivi Referente DSA, allievo, curante Verifiche periodiche andamento globale Coordinatore di classe e referente DSA Una rete per l’autostima / l’autoefficacia Cosa fare per aiutare l’allievo a costruire una buona immagine di se: -> COSTRUIRE UNA RETE UNENDO TUTTE LE COMPETENZE PER: individuare momenti di raccordo strategie comuni iniziative di formazione favorire l’integrazione di competenze tra settori diversi giungere a condividere gli stessi obiettivi Una rete per l’autostima / l’autoefficacia …come fare? mettendo in contatto persone (genitori, docenti, specialisti) che possano interagire e collaborare costruendo un percorso educativo personalizzato creando o partecipando a gruppi di genitori all’interno del comitato scuola Una rete per l’autostima / l’autoefficacia perché così i risultati arrivano più in fretta si supera la frammentazione delle conoscenze giungendo ad una visione globale si creano collegamenti fra i vari servizi occorre una modalità di relazione chiara e trasparente tra professionisti della salute, scuola e famiglia una presa in carico condivisa e tanta buona volontà da parte di tutti! RSR-DSA: un questionario per i casi a rischio di DSA Il questionario RSR-DSA, raccoglie informazioni indirettamente tramite domande poste ai genitori ed agli insegnanti. Descrive le abilità di lettura, scrittura e calcolo e fornisce informazioni generiche sulle abilità neuropsicologiche di base, sul comportamento e sull’esperienza affettiva correlata all’apprendimento scolastico. Consente di porre un primo sospetto dell’esistenza di un DSA ed agevola l’invio del ragazzo ai centri specializzati per la diagnosi. RSR-DSA: un questionario per i casi a rischio di DSA I genitori e gli insegnanti saranno le figure fondamentali che consentiranno di abbreviare i tempi di individuazione del disturbo e di avviare un accertamento diagnostico ed un eventuale trattamento precoce . Claudia Cappa responsabile modulo di ricerca CNR “Tecnologie didattiche per i DSA” ISAC – CNR e-mail: [email protected] [email protected] 347 14 84 610 NORMATIVA DI RIFERIMENTO DPR 275/99, art. 1, comma 2 (legge sull’AUTONOMIA SCOLASTICA) LEGGE 53/03: “Centralità dell’allievo che apprende” LEGGE n.170/2010 -“Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico”. riassume le circolari e note ministeriali emanate dal 2004 ad oggi, riconosce e definisce i DSA e ribadisce i diritti degli alunni con DSA lungo tutto il loro percorso formativo (dalla scuola dell'infanzia all'università) NORMATIVA DI RIFERIMENTO DECRETO MINISTERIALE n. 5669 del 12 luglio 2011 e LINEE GUIDA allegate. In attuazione della L.170/2010, sono stati pubblicati il decreto attuativo e le linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA. In essi sono contenute indicazioni precise su chi deve fare che cosa per gli studenti con DSA a scuola, in difesa dei loro diritti e a garanzia del raggiungimento del loro successo formativo. NORMATIVA DI RIFERIMENTO Le normative parlano anche di Formazione Individuazione precoce dei DSA Flessibilità organizzativa e didattica Personalizzazione Individualizzazione Ruolo dei diversi attori (scuola, allievo famiglia, e i servizi sanitari) Quel che può rendere la scuola in grado di affrontare con successo i diversi stili di apprendimento in un ambiente costruttivo, collaborativo e creativo. Sul sito: www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/dislessia/ si può trovare tutta la normativa riguardo i DSA. INDIRIZZI UTILI Associazione Italiana Dislessia www.aiditalia.org www.dislessiainrete.org, forum di discussione sulla dislessia: www.dislessia.org/forum Associazione Italiana per la Ricerca e l’Intervento nella Psicopatologia dell’Apprendimento. www.airipa.it Società Italiana di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza: www.sinpia.eu Biblioteca digitale: su www.libroaid.it troverete tutte indicazioni per richiedere i testi scolastici in formato digitale (pdf). INFORMAZIONI utili per il PERCORSO DIDATTICO PERSONALIZZATO (PDP) Sul sito: www.dislessiainrete.org/pep troverete informazioni utili sulla compilazione del PDP per il vostro alunno come indicato nella circolare congiunta USR Piemonte–Regione Piemonte n. 326 del 30 ottobre 2009. Il percorso personalizzato prende in considerazione la programmazione educativa riferita all’anno scolastico e tratta diversi aspetti: INFORMAZIONI utili per il PERCORSO DIDATTICO PERSONALIZZATO (PDP) analizza la situazione dell’alunno (indicazioni fornite dalla diagnosi, dalla famiglia, dagli insegnanti) individua gli effettivi livelli di apprendimento nei diversi ambiti disciplinari definisce gli obiettivi essenziali che l’alunno deve raggiungere per ciascuna disciplina individua le metodologie adeguate alle specifiche condizioni dell’allievo INFORMAZIONI utili per il PERCORSO DIDATTICO PERSONALIZZATO (PDP) definisce quali strumenti compensativi e dispensativi sono necessari per sostenere l’apprendimento, tenendo conto che gli stessi strumenti andranno assicurati anche in sede di esame, (il Consiglio di Classe dovrà indicare nell’apposito documento modalità, tempi e criteri di valutazione previsti per le prove d’esame, nonché gli strumenti compensativi e dispensativi autorizzati) INFORMAZIONI utili per il PERCORSO DIDATTICO PERSONALIZZATO (PDP) specifica le modalità di valutazione per ogni disciplina, (ad esempio escludendo la valutazione di errori ortografici e sintattici nella valutazione dell’aritmetica, della storia, ecc.) definisce la collaborazione tra i vari docenti e con la famiglia per quel che riguarda l’assegnazione dei compiti a casa (quantità, scadenze, modalità, ecc.) Materiale da inviare per e-Mail scrivere a [email protected] “Dalla scuola materna all’università, Guida alla dislessia per genitori”, a cura di Luca Grandi, Associazione Italiana Dislessia Piccola guida per insegnanti utile a conoscere i Disturbi Specifici di Apprendimento e costruire una rete, vari autori Sportello Dislessia & Co. Anno scolastico 2013/2014 PROGETTO “DISLESSIA & CO.” SOSTEGNO TEORICO E PRATICO PER ALLEVIARE LE CONSEGUENZE DEI DIVERSI DISTURBI DELL’APPRENDIMENTO. UN SERVIZIO PER ALLIEVI, INSEGNANTI E GENITORI. RESPONSABILI dott. Ennio Fioramonti in collaborazione con il Referente Scolastico SDA Sportello Dislessia & Co. Nei bambini che sviluppano un disturbo dell’apprendimento, si riscontrano spesso conseguenze negative per la loro autostima e la loro capacità di rendimento. Questa sofferenza può portare nel tempo al disimpegno scolastico e a comportamenti oppositivi o provocatori rendendo la loro situazione ulteriormente difficile. Spesso è difficile distinguere causa ed effetto di questi comportamenti. Sportello Dislessia & Co. OBIETTIVO FORMATIVO Sostenere docenti, genitori ed alunni per far fronte alle difficoltà che emergono nel quotidiano. Valorizzare le competenze già presenti e sviluppare le competenze necessarie per migliorare le strategie d’interazione anche attraverso l’utilizzo di strumenti compensativi e dispensativi e lo sviluppo di programmi individuali per alleviare le sofferenze e le difficoltà dove necessario. Sportello Dislessia & Co. OBIETTIVI SPECIFICI Ascolto delle problematiche e consulenza per genitori e docenti Sostegno psicologico e didattico per le difficoltà riscontrate da insegnanti e genitori Messa appunto di programmi di rimediazione neuropsicologica in collaborazione con i docenti di sostegno Sportello Dislessia & Co. MODALITÀ DI REALIZZAZIONE Sportello Psicologico “Dislessia & Co.”, supporto per i disturbi dell’apprendimento, (4h/settimana) dalle 15 alle 19? Incontri con docenti, genitori e alunni Collaborazione con referente scolastico DSA ed i docenti di sostegno Sportello Dislessia & Co. DESTINATARI Bambini e ragazzi di elementari e medie, i loro genitori, i docenti e i docenti di sostegno Domande e Risposte RIASSUNTO DEI RISULTATI DELLA RICERCA DELL’UNIV. DI GENOVA E DELL’UNIV. DI NIZZA La ricerca condotta dal dott. Fioramonti e la dott.ssa Giacobbe, grazie alla preziosa collaborazione delle Insegnanti della quinta elementare della Scuola Elementare di Roverino, sotto la supervisione del Prof. Benso e della Prof. Faure Memoria di Lavoro Mem di Lavoro complessiva 3.00 2.00 1.00 0.00 1 -1.00 -2.00 -3.00 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 Memoria di Lavoro, stile cognitivo omog. Mem di lavoro 3.00 2.00 1.00 0.00 1 -1.00 -2.00 -3.00 -4.00 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 Memoria di Lavoro “Duna – Lente” Spoonerismo 1.50 1.00 0.50 0.00 1 -0.50 -1.00 -1.50 -2.00 -2.50 -3.00 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 Funzioni esecutive FAS (fluidità verbale) 4.00 3.00 2.00 1.00 0.00 1 -1.00 -2.00 -3.00 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 Funzioni Esecutive Numerazione 250.0 Num 1-100 T comp. tempo in secondi 200.0 Num 100-1 T comp. 150.0 100.0 50.0 0.0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 Numero del alunno Funzioni Esecutive Punti Z, Num 100-1 2.0 0.0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 -2.0 -4.0 -6.0 -8.0 -10.0 Funzioni Esecutive 5-Point tot, fluenze figurative 3.00 2.00 1.00 0.00 1 -1.00 -2.00 -3.00 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 Funzioni Esecutive 70 5-Point errori e perseverazioni, fluenze figurative 60 5 point err tot 5 point pers tot 50 40 30 20 10 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 Tempi di lettura 3.00 2.00 1.00 0.00 Punti Z 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 -1.00 -2.00 -3.00 Lettura Parole pZ Lettura Nonparole pZ Lett.Brano -4.00 Comprensione testo O-4 Punti: richiesta di intervento immediato 5-6 Punti: Richiesta di attenzione 7-9 Punti: Prestazione sufficiente 10 Punti: Criterio pienamente raggiunto 12 10 8 6 4 2 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 WISC, Intelligenza 20 punti stand compr. 18 punti stand som. 16 14 12 10 8 6 4 2 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 Manualità, Ricerca visiva Secondi per cancellazione 5.00 4.50 Cancellazione 4 T/P 4.00 Cancellazione 5 T/P 3.50 Cancellazione 6 T/P 3.00 2.50 2.00 1.50 1.00 0.50 0.00 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 Manualità, Ricerca visiva 20 Errori Cancellazione 18 16 14 tot err tratto tot err bersaglio 12 10 8 6 4 2 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 Calcolo, Switch Tempi di Calcolo (in s) 400.0 Series1 350.0 Series2 300.0 250.0 200.0 150.0 100.0 50.0 0.0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 Calcolo, Switch 3 pZ Switch1 2 pZ Switch 2 1 0 1 -1 -2 -3 -4 -5 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 Tempi di Reazione Resistenza all’interferenza 2.00 1.00 0.00 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 -1.00 -2.00 -3.00 -4.00 Flanker congrue pZ -5.00 -6.00 -7.00 Flanker incongrue pZ Flanker neutre pZ TPV, copia di figura 3.00 2.00 1.00 0.00 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 -1.00 -2.00 -3.00 pZ TPV esattezza pZ TPV gestalt Manualità, Visuo-spaziale, Organizzazione pZ Fig Rey 2 1.5 1 0.5 0 1 -0.5 -1 -1.5 -2 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34