LETTURA DEL TESTO
NARRATIVO
Perché la letteratura
• L’accesso ai testi letterari, in ogni ordine di scuola,
mobilita sempre conoscenze culturali complesse, di cui
la superficie linguistica è tramite ineludibile.
•
I generi investono sia la rappresentazione della realtà
sia modalità formali discorsive, espressive organizzative
del pensiero, dunque, nella prassi scolastica, essi si
pongono al crocevia fra l’educazione letteraria e
l’educazione linguistica.
La narrativa
Tra i generi, quelli narrativi- che implicano una storia, una
temporalità e un narratore- sono di certo i più diffusi nei vari
sistemi letterari, perché il narrare è un’attività naturale, risponde a un
bisogno antropologico profondo e realizza una funzione linguistica
universale espressa perciò nelle forme orali e scritte.
L’interesse dei critici nel corso del Novecento ha percorso due vie
principali:
1.la prima è battuta dalla narratologia che, sulla scia dei formalisti
russi, dagli anni Sessanta predispone una rigorosa terminologia
tecnica e alcuni modelli di descrizione dei meccanismi del
funzionamento testuale;
2.la seconda insegue invece i significati dei procedimenti narrativi
che attirano in quanto veicoli di senso. Si tende, in questo caso, a
cogliere il “cosa” e il “perché” di un’opera letteraria piuttosto che
il “come”.
Lavorare per generi
L’approccio per generi si apre alla comparazione
intersemiotica, al plurilinguismo,
all’intertestualità, all’interdisciplinarità e può
contribuire a liberare la letteratura dal suo
isolamento fittizio, per collocarla in
quell’intreccio dei saperi, che rende storiche le
culture e attuali le letture.
L’insegnamento letterario è fondamentale negli
apprendimenti di base per sviluppare competenze:

comunicative
 civiche
 trasversali
 disciplinari
tutte anche propedeutiche al proseguimento degli
studi
Competenze OCSE - PISA
I cinque processi sui quali si articola la rilevazione delle
competenze di lettura nell’indagine OCSE PISA:





Individuare informazioni
Comprendere il significato generale
Sviluppare una interpretazione
Riflettere sul contenuto e valutarlo
Riflettere sulla forma del testo e valutarla
Tali competenze, nella progettazione di un itinerario
formativo, si vanno ad incrociare con le competenze
chiave di cittadinanza, che sono previste dal Nuovo
obbligo di Istruzione.
Processi
• individuare informazioni: il lettore deve riconoscere,
localizzare e selezionare singole informazioni fornite dal testo
sulla base di stimoli letterali o tramite riformulazioni; deve
individuare e confrontare informazioni poste in punti vicini o
fra loro lontani nel testo;
• comprendere il significato generale di un testo: il lettore deve
cogliere l’argomento e il senso generale del testo, lo scopo, le
caratteristiche essenziali; deve inoltre separare gli aspetti
centrali da quelli secondari e saper compiere generalizzazioni
e semplici processi di sintesi;
• sviluppare un’interpretazione: il lettore deve collegare fra
loro le diverse parti del testo, seguirne la coerenza interna,
cogliere i nessi coesivi, produrre inferenze, stabilire relazioni
logiche di tipo temporale o causale, individuare analogie e
differenze, risalire alle intenzioni comunicative dell’autore
implicite nel testo;
• riflettere sul contenuto di un testo e valutarlo: il lettore
riflette sugli argomenti e sulle informazioni, mettendoli in
relazione con elementi che stanno fuori dal testo, ad
esempio conoscenze che provengono da altre fonti o con le
proprie conoscenze, arricchendo le possibilità interpretative
del testo in modo da poter formulare valutazioni o giudizi
sulle cose dette;
• riflettere sulla forma di un testo e valutarlo: il lettore
osserva in modo distaccato il testo, ne conosce e valuta la
struttura, il genere, il registro linguistico, ne valuta gli aspetti
formali, stilistici, retorici; in questo caso giudica non tanto
che cosa viene detto, ma come, con quale efficacia, da
quale punto di vista da parte dell’autore.
Caratteristiche dei processi
Competenze di lettura
Utilizzare informazioni del testo
Concentrarsi su parti specifiche del testo
Concentrarsi sulle relazioni all'interno del testo
Intero testo
Individuare
informazioni
Attingere a conoscenze esterne al testo
Comprendere
il significato
generale
Concentrarsi sul contenuto
Concentrarsi sulla forma
Relazioni tra parti del testo
Sviluppare
un'interpretazione
Riflettere sul
contenuto e
valutarlo
Riflettere sulla
forma e
valutarla
Competenze di cittadinanza
Le otto competenze individuate dal Consiglio europeo,
di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo
sviluppo personali, la cittadinanza attiva,
l’inclusione sociale e l’occupazione
1. comunicazione nella lingua madre
2. comunicazione nelle lingue straniere
3. competenza matematica e competenze di base in
scienza e tecnologia
4. competenza digitale
5. imparare ad imparare
6. competenze sociali e civiche
7. spirito di iniziativa e imprenditorialità
8. consapevolezza ed espressione culturale
Competenze trasversali
Le competenze di cittadinanza si declinano nei quattro assi
culturali (linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico,
storico-sociale) e in sette competenze trasversali che
riguardano la costruzione dell’identità personale e della
responsabilità sociale.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
imparare ad imparare;
progettare;
comunicare;
collaborare e partecipare;
risolvere problemi;
individuare collegamenti e relazioni;
acquisire ed interpretare l’informazione.
Il cappone e la grammatica
C'era una volta un contadino benestante che aveva un
figliuolo e due figlie. Essendogli morta la moglie, volle che
questo suo figliuolo si facesse una posizione e lo mandò a
studiare grammatica e legge a Bologna, città allora
famosissima per gli studi.
Mentre il figliuolo era a Bologna a studiare, il contadino prese
nuovamente moglie. Costei, che vedeva il marito spendere
molti denari per mantenere onorevolmente il figliuolo fuori
casa, incominciò a brontolare:
«Questo tuo figlio», diceva, «se ne sta laggiù a consumare
denari, e io credo che non combini niente di buono, con tutto
il suo studiare grammatica. Mi sembra, in verità, che sia
soltanto un ‘corpo morto’. Nient'altro che un peso, per noi».
E così, ripeti oggi, ripeti domani, niente altro che ‘corpo
morto ’ diceva per nominare il figliastro, tanto che la voce di
quel soprannome che gli era stato affibbiato giunse anche
all'orecchio del giovane studente.
Avvenne un giorno che egli tornò a passare le vacanze a casa.
Per il suo arrivo, il padre aveva fatto preparare un bel
cappone, e, quando tutti furono seduti a tavola, la malevola
matrigna sussurrò all'orecchio del marito:
«Fa' che sia lui a tagliare il cappone, e digli che lo tagli ‘per
grammatica ’, così vedremo se ha davvero imparato qualcosa
di utile».
Il giovane, che era assai sveglio, non si fece ripetere due volte
l'invito, e, presosi dinanzi il piatto, cominciò a tagliare:
«Tu, babbo», diceva, «sei il capo della casa, e come tale ti
spetta, appunto, il capo del cappone», e glielo mise nel piatto.
«Tu, madre, sei la donna di casa, e per questo devi tutto il
giorno stare in faccende, ed andare su e giù per le stanze;
dunque a te spettano le zampe del cappone» e gliele mise nel
piatto.
«Voi, sorelle mie, dovrete presto volar fuori casa per sposarvi:
che cosa potrei darvi, dunque, se non le ali?» e, tagliatele, ne
diede una a ciascuna sorella.
«Quanto a me», concluse, «io non son altro che un ‘corpo
morto’. Per questo mi prenderò questo corpo morto del
cappone che resta sul piatto».
Ciò detto, si mise a masticare gagliardamente, lasciando
stupefatti i parenti, che si erano accorti a loro spese di quanto
valesse l'arte di tagliare un cappone per grammatica.
Sacchetti, Trecentonovelle
INTERPRETAZIONE E COOPERAZIONE
DEL LETTORE
La semiotica interpretativa sostiene che un
testo è incompleto senza l’intervento di un
lettore che ne riempia gli spazi vuoti con la
sua attività inferenziale.
Un testo è “intessuto di non detto” poiché
lascia implicita una gran quantità di
informazioni che il destinatario è chiamato a
estrapolare in base alla sua conoscenza del
contesto comunicativo.
INTERPRETAZIONE COME
INFERENZA
Il lettore è sempre chiamato ad
avanzare delle ipotesi di senso e a
sottoporre queste ultime ad un
processo di verifica o di confutazione
testuale.
Chi legge un testo è continuamente
chiamato ad avanzare ipotesi circa il
significato da attribuire alla superficie
espressiva che ha di fronte.
LE INTENTIONES DEL TESTO
• INTENTIO AUCTORIS: intenzioni dell’autore, ciò che
voleva dire l’autore empirico.
• INTENTIO LECTORIS: intenzione del lettore, ciò che
il lettore fa dire al testo in riferimento ai propri sistemi
di significazione o ai propri desideri, pulsioni,
credenze.
• INTENTIO OPERIS: “intenzione” dell’opera, ciò che
un’opera esprime di per sé, al di là delle intenzioni di
chi la produce o di chi la legge.
COME FAR LEGGERE GLI STUDENTI
Va respinta una falsa alternativa:
il testo soffocato da un’enorme quantità di schemi ispirati al
formalismo strutturalista
Il testo abbandonato, vergine, al “piacere della lettura”, alla
spontanea voglia degli studenti di capirlo.
Si dimentica che oggi il piacere della lettura è una conquista
faticosa, non un dato di partenza su cui contare
(Luperini, 1998)
Commento e attualizzazione
Il commento è lo strumento fondamentale per
familiarizzare lo studente col testo letterario
Nel commento ha un’importanza centrale la spiegazione
parola per parola della “lettera materiale” del testo
Solo se il testo è stato capito nel suo contenuto
semantico è possibile risalire a significati più complessi
Poiché costituisce, attraverso la trasposizione linguistica, la
prima e più diretta forma di confronto tra passato e
presente, il commento offre una duplice possibilità:
Lettura come dialogo
1. Permette di percepire la distanza e l’autonomia della
scrittura letteraria, la sua differenza o alterità
2. Pone le condizioni indispensabili per l’attualizzazione del
testo e per la sua lettura critica
Se la lettura è dialogo, l’interlocutore -in questo caso il
testo- va posto nella condizione di parlarci.
Sta qui il rilievo etico-pedagogico del commento.
Solo se lo studente imparerà a rispettare l’autonomia
del testo, ad ascoltarlo e a capirlo nella sua
diversità,
potrà poi assimilarlo, attualizzarlo, valorizzarlo.
L’interpretazione
L’interpretazione dà significato e valore al testo.
Il commento pone in primo piano la scrittura letteraria nella sua
oggettività; l’interpretazione sottolinea la responsabilità del
soggetto e della comunità interpretante nella trasmissione e
valorizzazione del testo.
Il docente deve riproporre ogni volta le ragioni che lo inducono
a far leggere in classe un determinato testo.
Si tratta perciò di enucleare gli aspetti, i contenuti, i messaggi
del testo che consentono di valorizzarlo e renderlo attuale.
A essere decisivo, nella motivazione alla lettura, è il suo
significato per noi.
L’interpretazione
L’interpretazione si articola in tre momenti:
 la contestualizzazione (o storicizzazione)
 l’attualizzazione tematica
 la valorizzazione (o attribuzione di significato)
I valori e i temi
La questione dei valori non è mai un problema solo estetico;
è sempre anche un problema culturale e esistenziale che
chiama in causa motivazioni diverse, etico-politiche ma
anche psicologiche, destinate a confluire poi nel giudizio di
valore.
Alcune di esse rimandano indubbiamente alla sfera
dell’immaginario, dell’antropologico, del vissuto individuale.
Di qui l’importanza di temi come la vita, la morte, il corpo
e l’amore, e di categorie cosmologiche come il tempo e lo
spazio in cui si intrecciano profondamente modi “istintivi” della
percezione e acquisizioni culturali
L’ermeneutica e la critica
La nuova ermeneutica sostituisce alla centralità del testo
quella del lettore, facendo dell’interpretazione il momento
decisivo dell’atto critico
Si tratta di riprendere e di sviluppare gli aspetti positivi
dell’ermeneutica (Gadamer, Verità e metodo, 1960) per
favorire la formazione civile e democratica dei giovani
L’abitudine all’interpretazione e al confronto delle
interpretazioni forma nello studente il cittadino critico e
responsabile, rispettoso del testo che ha davanti, ma pronto
a battersi per la propria idea
La civiltà del dialogo
La lettura come dialogo con il testo e con gli altri interpreti del
passato e del presente presuppone una civiltà del dialogo
fondata sul conflitto delle interpretazioni.
Dare valore all’interpretazione porta con sé l’idea di una
comunità di interpretanti e di dialoganti che dalla classe si
estenda alla nazione e all’umanità intera.
Un’utopia, forse. Ma -tanto più in un momento di crisi morale e
politica come l’attualeè possibile insegnare senza un’utopia?