Epilessia Dott.ssa Maria Riello L'epilessia è una sindrome caratterizzata dalla ripetizione di crisi epilettiche dovute all'iperattività di alcune cellule nervose cerebrali (i cosiddetti "neuroni"). Tali crisi comprendono un'insieme di manifestazioni caratterizzate da brevi episodi di perdita di conoscenza (assenze) e da alterazioni sensitive, psichiche o motorie, più o meno accompagnate da spasmi o da contrazioni della muscolatura scheletrica di tipo convulsivo. Gli attacchi epilettici muscolari possono essere distinti in: MIOCLONICI: spasmi di lieve entità; TONICI: contrazioni più intense; TONICI/CLONICI: violenti spasmi muscolari seguiti dal rilassamento della stessa muscolatura. Si definiscono FOCI EPILETTOGENI i punti in cui originano gli attacchi epilettici; in tale sede si concentra la popolazione neuronale con attività anomala. Questi foci possono rimanere silenti per periodi prolungati dal momento che i neuroni sani che li circondano tendono ad inibirne o neutralizzarne le scariche elettriche anomale. Quando l'attività di questi neuroni viene sopraffatta e la cosiddetta "soglia di convulsività" superata, insorgono i sintomi tipici della malattia. Da notare che tale soglia varia da individuo ad individuo ed è particolarmente bassa negli epilettici. EPILESSIE PARZIALI: il focus epilettogeno interessa soltanto un emisfero cerebrale. Possono essere ulteriormente classificate in semplici o complesse. Nel primo caso si caratterizzano per attacchi leggeri, che non si traducono mai in perdite di conoscenza; al contrario, le epilessie complesse comportano manifestazioni più severe, sempre accompagnate da perdita di conoscenza (generalmente di breve durata - pochi secondi ) e da contrazioni muscolari più intense. EPILESSIE GENERALIZZATE: i neuroni che causano gli attacchi interessano entrambi gli emisferi. Si accompagnano quasi sempre a perdita di conoscenza (assenza) associata a manifestazioni contrattili e spasmi di tipo mioclonico/tonico e tonico/clonico. Si definisce stato epilettico il succedersi di manifestazioni epilettiche in modo frequente e duraturo (vari episodi si possono notare anche nell'arco di alcune ore). In questo caso ci troviamo di fronte ad una vera e propria emergenza medica che va trattata il prima possibile, onde evitare la morte del soggetto per insufficienza respiratoria. Cause dell'epilessia Molte e diverse sono le cause in grado di determinare l'insorgenza di manifestazioni epilettiche; vediamo le principali: ALTERAZIONI CONGENITE (generalmente originano durante lo sviluppo del sistema nervoso centrale; possono quindi instaurarsi già durante lo sviluppo del feto, anche a causa dell'abuso di alcol e droghe durante la gravidanza) TRAUMI CRANICI: causano una forma epilettica immediata; particolarmente pericolosi sono quelli ostetrici, dovuti all'applicazione del forcipe o alle eccessive compressioni subite dal cranio fetale durante i parti particolarmente prolungati ASCESSO O TUMORE CEREBRALE ANOSSIA ALLA NASCITA: difficoltà respiratorie durante il travaglio ISCHEMIA DEI VASI CEREBRALI - ridotto apporto di sangue, quindi di ossigeno, al cervello - O EMORRAGIE CEREBRALI ALTERAZIONI INDOTTE DA MALATTIE INFETTIVE: soprattutto quelle che interessano la prima infanzia, specie quando decorrono con una certa gravità (patologie esantematiche: morbillo, varicella, rosolia). DIAGNOSI DI EPILESSIA si avvale di diversi esami strumentali, primo tra tutti l'elettroencefalogramma (EEG) con cui si registra l'attività elettrica del cervello; in circa la metà dei casi questi segnali risultano mutati anche in assenza dei sintomi. Altri esami, come la TAC o la risonanza magnetica, hanno lo scopo di indagare la presenza di eventuali lesioni cerebrali. Fondamentale è anche l'analisi della storia clinica del paziente che, considerato il frequente stato di incoscienza associato all'episodio epilettico, dovrebbe avvalersi del contributo di osservatori esterni a lui vicini. Cura Per la cura dell'epilessia i medici hanno a disposizione numerosi farmaci che agiscono con diversi meccanismi di azione