DIRIGENTE SCOLASTICO
dott.ssa Daniela Pittiglio
MEDICO COMPETENTE
dott.ssa Katia Testa
EMERGENZA
R.L.S.
sig. Pietro Andreacchio
CHIAMATA SOCCORSI
Personale segreteria
ADDETTI ANTINCENDIO
R.S.P.P.
ing. Daniele Saburri
Referente per la Sicurezza
sig. Enzo Chiominto
Antonella Speca
Rosanna Dessole
Enzo Chiominto
Maria Amalfa
ADDETTI PRIMO
SOCCORSO
Enzo Chiominto
Antonella Speca
Via ARDEATINA
ADDETTI S.P.P.
Cinzia Galasso
Renata Ottolini
Maria Amalfa
Enzo Chiominto
Antonella Speca
Rosanna Dessole
DIRIGENTE SCOLASTICO
dott.ssa Daniela Pittiglio
MEDICO COMPETENTE
dott. Katia Testa
EMERGENZA
R.L.S.
sig. Pietro Andreacchio
CHIAMATA SOCCORSI
Pietro Andreacchio
ADDETTI ANTINCENDIO
R.S.P.P.
ing. Daniele Saburri
Referente per la Sicurezza
prof. Cinzia Galasso
Rita Leggi
Pietro Andreacchio
Carmela Greco
ADDETTI S.P.P.
ADDETTI PRIMO
SOCCORSO
Anna Mattei
Rita Leggi
Via NERONE
Cinzia Galasso
Eugenio Bartolini
Rita Leggi
Pietro Andreacchio
Carmela Greco
Anna Mattei
DIRIGENTE SCOLASTICO
dott.ssa Daniela Pittiglio
MEDICO COMPETENTE
dott. Katia Testa
EMERGENZA
R.L.S.
sig. Pietro Andreacchio
CHIAMATA SOCCORSI
Gloria Lucci
ADDETTI ANTINCENDIO
R.S.P.P.
ing. Daniele Saburri
Referente per la Sicurezza
prof. Renata Ottolini
Gloria Lucci
Emilia Tavano
ADDETTI S.P.P.
ADDETTI PRIMO
SOCCORSO
Paolo Spezia
Emilia Tavano
Gloria Lucci
Via PEGASO
Annarita Ciotoli
Renata Ottolini
Gloria Lucci
Emilia Tavano
Paolo Spezia
INCENDIO
- in presenza di fiamme o di fumo, allontanarsi rapidamente dal locale
chiudendola porta dietro di sé ed avvisare gli addetti antincendio;
-in presenza di fumo sulle vie di esodo in quantità tale da rendere difficoltosa
la respirazione, camminare chini e respirare tramite un fazzoletto possibilmente
bagnato;
-nel caso non fosse possibile lasciare il locale per impedimenti dovuti a
fiamme, fumo e calore, restare nell’ambiente in cui ci si trova chiudendo la
porta di accesso e se possibile sigillando eventuali fessure con indumenti
possibilmente bagnati;
-le finestre, se il locale non è invaso dal fumo, devono essere mantenute
chiuse salvo il tempo necessario a segnalare la presenza ad eventuali
soccorritori;
-e’ vietato a chiunque non abbia una preparazione specifica, tentare di
spegnere gli incendi con gli estintori esistenti ed è comunque vietato usare
acqua per spegnere focolai di incendio in prossimità di apparecchiature o
quadri elettrici;
PRESENZA DI OGGETTI SOSPETTI
In presenza di oggetti sospetti (borse, pacchi, sacche, ecc.)
rinvenuti nei locali di lavoro o a seguito di avviso telefonico anonimo,
il personale dovrà:
avvisare immediatamente il Dirigente Scolastico o i suoi
collaboratori, fornendo indicazioni sull’ubicazione e natura
dell’oggetto;
non toccare o aprire alcun oggetto sospetto;
restare lontani dal luogo in cui si trova l’oggetto.
FUGA DI SOSTANZE PERICOLOSE
In caso di fuga di gas o presenza di odori che lasciano
prevedere la presenza di sostanze pericolose:
• evitare di accendere utilizzatori elettrici e/o spegnerli;
• evitare la formazione di scintille e l’accensione di fiamme
libere;
• disattivare l’energia elettrica dal quadro di piano e/o
generale;
• aerare il locale aprendo le finestre e avendo cura di
mantenere la porta chiusa dopo l’allontanamento dal luogo;
• respirare con calma e se fosse necessario farlo con un
fazzoletto preferibilmente umido;
CROLLO
In caso di crollo che interessa il locale nel quale ci si trova,
occorre ripararsi sotto i banchi, cattedre o altri arredi che
abbiano funzione protettiva per la testa.
Successivamente, dopo essersi accertati che il crollo sia limitato al
locale in cui ci si trova, uscire ordinatamente ed allontanarsi dal
locale segnalando la situazione di emergenza.
Qualora il crollo abbia interessato più locali o l’intero edificio,
restare in attesa e solo al suono di evacuazione lasciare il locale
e l’edificio.
Nel caso in cui non venga ordinata l’evacuazione attendere i
soccorsi.
MINACCIA ARMATA E/O PRESENZA DI UNO SQUILIBRATO
• non
abbandonare il proprio posto di lavoro e non affacciarsi alla
porta del locale per curiosare;
• restare al proprio posto e con la testa china se la minaccia è
diretta;
• non concentrarsi tutti nello stesso punto per non offrire
maggiore possibilità ad azioni di offesa fisica;
• non contestare con i propri comportamenti le azioni dello
squilibrato;
• mantenere la calma ed il controllo delle proprie azioni per offese
ricevute e non deridere i comportamenti del folle;
• qualsiasi azione e/o movimento deve essere eseguito con
naturalezza e con calma (nessuna azione furtiva, nessun
movimento che possa apparire fuga o reazione di difesa);
• se la minaccia non è diretta e si è certi delle azioni di contrasto
delle Forze di Polizia, porsi seduti o distesi ;
ESPLOSIONI - ATTENTATI
• non abbandonare l’edificio e non affacciarsi alle finestre per
curiosare;
• spostarsi dalle parti del locale che si trovano vicino alle finestre o
porte esterne o che siano sotto oggetti sospesi;
• mantenere la calma e non condizionare il comportamento altrui
con isterismi ed urla;
• tranquillizzare chi si trova in uno stato di maggiore agitazione;
• attendere istruzioni.
TERREMOTO
• alle
prime scosse telluriche ripararsi sotto i banchi, cattedre o
altri arredi che abbiano funzione protettiva per la testa;
• passata la prima scossa, evitare di restare al centro del locale
(allontanandosi da armadi, scaffalature, finestre) raggruppandosi in
prossimità delle pareti perimetrali, vicino agli angoli o sotto gli
architravi delle porte;
• al suono del segnale di evacuazione lasciare ordinatamente
l’edificio e nel caso in cui non venga ordinata l’evacuazione
attendere i soccorsi esterni;
• all’esterno tenersi lontano da edifici, alberi, linee elettriche ed
animali. Non intasare le linee telefoniche;
TERREMOTO
Secondo il provvedimento legislativo del 2003, i comuni italiani sono
stati classificati in 4 categorie principali, in base al loro rischio
sismico, calcolato in base al PGA (Peak Ground Acceleration, ovvero
picco di accelerazione al suolo) e per frequenza ed intensità degli
eventi.
Zona 1 - E’ la zona più pericolosa. Possono verificarsi fortissimi
terremoti
Zona 2 - In questa zona possono verificarsi forti terremoti
Zona 3 - In questa zona possono verificarsi forti terremoti ma rari
Zona 4 - E’ la zona meno pericolosa. I terremoti sono rari
ANZIO è classificata nella zona 3A
TERREMOTO
TERREMOTO
TERREMOTO
Antecedentemente all’emanazione del D.Lgs del 2003 lo Stato aveva
la totale competenza tecnico amministrativa sugli atti di individuazione
delle aree sismiche e sul loro aggiornamento.
…ma come si procedeva?
aggiornando in modo saltuario e solo dopo un evento sismico,
basandosi sui danni subiti dai Comuni colpiti; di conseguenza la
classificazione si presentava a “macchia di «leopardo” e copriva
soltanto le zone dove avvenivano i terremoti. In poche parole si
correva dietro ai terremoti.
TERREMOTO
Quando è cambiato?
Nel 2002 sull’onda emotiva di un evento sismico (terremoto di San
Giuliano di Puglia) si decise di uscire dall’impasse e l’immobilismo
nel campo della classificazione sismica.
…eppure c’erano stati dei precedenti !!
Terremoto a Reggio Calabria e Messina – 1908 Vittime: 86.000 circa
Terremoto di Avezzano – 1915 Vittime: 30.000 circa
Terremoto del Vulture – 1930 Vittime: 1.404
Terremoto del Belice – 1968 Vittime: 296
Terremoto in Friuli – 1976 Vittime: 965
Terremoto in Irpinia – 1980 Vittime: 2.734
Terremoto in Umbria e Marche – 1997 Vittime: 11
Terremoto in Molise – 2002 Vittime: 30
Terremoto in Abruzzo – 2009 Vittime: 308
Terremoto in Emilia Romagna e Lombardia - 2012
TERREMOTO
…oltre alla classificazione sismica cosa altro prevedeva il Decreto del 2003?
Introduceva l’obbligo per gli enti proprietari di procedere alla
verifica sismica degli edifici strategici e di quelli rilevanti per
finalità di protezione civile. Tra questi ultimi rientrano anche
le scuole.
TANTO E’ VERO CHE VENGONO STANZIATI FONDI….ad esempio
Isola del Liri
Frosinone
Lazio
370.000,00
2008
Isola del Liri
Frosinone
Lazio
920.000,00
2009
Isola del Liri
Frosinone
Lazio
231.075,00
2009
TERREMOTO
DOMANDA: ma sono state eseguite queste verifiche?
RISPOSTA: NO
Perché? «Perché se si fanno le verifiche, e ci si accorge che
l’edificio
non è in regola, che si fa, lo si chiude?
E quindi non le ha fatte praticamente nessuno
Perché? : non c’è obbligo di intervento (solo in caso di
manutenzione straordinaria c’è obbligo di interventi di “miglioramento”
molto più soft rispetto all’”adeguamento”»
TERREMOTO
…E POI ALTRI FONDI
Nel 2009, dopo il terremoto dell’Aquila, è stato avviato un piano
nazionale per la prevenzione sismica, che prevede stanziamenti
alle Regioni per:
indagini per individuare le aree che possono amplificare lo
scuotimento del terremoto
interventi per rendere più sicuri gli edifici pubblici strategici e
rilevanti
incentivi per interventi di miglioramento sismico di edifici
privati
TERREMOTO
COSA FARE A CASA
- Allontanare mobili pesanti da letti o divani
- Fissare alle pareti scaffali, librerie e altri mobili alti;
appendere quadri e specchi con ganci chiusi, che impediscano
loro di staccarsi dalla parete
- Mettere gli oggetti pesanti sui ripiani bassi delle scaffalature
- In cucina, utilizzare un fermo per l’apertura degli sportelli dei
mobili dove sono contenuti piatti e bicchieri
- Imparare dove sono e come si chiudono i rubinetti di gas,
acqua e l’interruttore generale della luce.
TERREMOTO
COSA FARE A CASA
- Individuare i punti sicuri dell’abitazione, dove ripararsi in caso
di terremoto: i vani delle porte, gli angoli delle pareti, sotto il tavolo
o il letto
- Avere in casa una cassetta di pronto soccorso, una torcia
elettrica, una radio a pile, e assicurarsi che ognuno sappia dove
sono
- Informarsi se esiste e cosa prevede il Piano di protezione
civile del tuo Comune: se non c’è, pretendi che sia predisposto,
così da sapere come comportarti in caso di emergenza.
TERREMOTO
…e gia’: informarsi del Piano di protezione civile del Comune
Tutti i comuni italiani devono avere un proprio piano di
Protezione civile, un documento indispensabile per la prevenzione
dei rischi e per le operazioni di emergenza. Lo prescrive la legge
100 del 12 luglio 2012 che ne richiedeva l'approvazione dopo 90
giorni dall'entrata in vigore della norma.
Uno strumento utile ai cittadini per sapere come comportarsi e
alle istituzioni per organizzare i soccorsi in caso di calamità come
terremoti, frane, alluvioni, eruzioni vulcaniche o maremoti
Ad oggi il 77% - pari a 6.159 Comuni - dispone di un piano
di emergenza
Comune: ANZIO Classificazione sismica (2015): 3A
Piano di protezione civile: No
TERREMOTO
Le fessurazioni interne
Fessure non strutturali
Nella categoria delle fessure non strutturali si possono collocare le
fessure murarie verticali, provocate in genere dalle dilatazioni
Fessure nelle murature, inclinate a 45°, identiche,
simmetriche e formanti un arco immaginario
Le singole fessure, spesso su tavolati in muratura, sono di per sé
stesse poco significative se esaminate in un singolo alloggio
TERREMOTO
Le fessurazioni
TERREMOTO
Le fessurazioni interne
Viceversa quando tagliano a 45° i tavolati, sono passanti e si
ripetono parallele ad ogni piano formando un immaginario arco
la causa che le ha provocate è grave ed è dovuta al cedimento
della fondazione di un pilastro o di un setto murario centrale
portante.
Grado di pericolosità: elevato - molto elevato.
TERREMOTO
Le fessurazioni interne
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Le fessurazioni esterne
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Le fessurazioni da sisma
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Le fessurazioni da sisma
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Magnitudo
Energia equivalente in TNT
3
477 Kg
4
15 T
5
477 T
5,5
2682 T
6
15000 T
6,5
85000 T
7
477000 T
9
477.000.000 T
Bomba di Hiroshima
DOCENTI PRESENTI IN CLASSE
Al suono dell’allarme il docente presente in classe:
-Prende il registro di classe e lo conserva gelosamente;
-Conta rapidamente gli alunni;
-Cura che i ragazzi si dispongano in fila per uscire ordinatamente;
-Cura che il capofila sia al suo posto;
-Si accerta, con il responsabile del piano, delle vie di uscita
praticabili, dandone indicazione al capofila;
-Fa uscire la classe nell’ordine stabilito di uscita,
-Guida la fila;
-Accompagna gli alunni fino al luogo sicuro convenuto;
-Provvede a fare l’appello e compilerà l’allegato 1 che
consegnerà al responsabile del punto di raccolta; segnalerà ai
soccorsi gli alunni eventualmente mancanti indicando, se possibile, il
probabile luogo di ritrovamento; segnala, altresì, gli alunni non della
classe presenti nel suo gruppo;
-Vigila sugli alunni.
ALUNNI
Al segnale di allarme e su ordine del docente:
-Interrompono immediatamente ogni attività;
-Tralasciano il recupero di oggetti personali;
-Escono in fila ordinata;
-Seguono le indicazioni dell’insegnante per il rispetto delle
precedenze;
-Camminano in modo sollecito senza correre e senza spingere i
compagni;
-Mantengono il silenzio per consentire l’ascolto di eventuali
disposizioni;
-Nel “luogo sicuro” osservano ordine e silenzio;
L’alunno che al momento dell’allarme non è in aula si accoda alle
classi che escono;
Nel “luogo sicuro” comunica al docente della classe cui è riunito il
suo nome e la classe di provenienza.
PRIORITA’ DI USCITA DELLE CLASSI
Cominceranno a defluire prima le classi più vicine alle
USCITE DI SICUREZZA E SECONDO LA
NUMERAZIONE CRESCENTE INDICATA NELLE
PLANIMETRIE
Relativamente ai piani, l’ordine è il seguente:
Piano TERRA, poi piano PRIMO ed infine piano SECONDO
LICEO – VIA ARDEATINA – ed.”A”
SONO STATI INDIVIDUATI SEI PUNTI DI RACCOLTA
PUNTO 1 (via di fuga in colore CIANO): è posto nello
spazio antistante l’edificio “A” prospiciente via
Ardeatina
PUNTO 2 (via di fuga in colore MAGENTA): è posto
nello spazio antistante l’ingresso principale, I settori
interessati sono posti al piano terra e primo
LICEO – VIA ARDEATINA – ed.”A”
PUNTO 3 (via di fuga in colore BLU): è posto nello
spazio di separazione tra l’edificio “A” e “B”
PUNTO 4 (via di fuga in colore VERDE): è posto nello
spazio di separazione tra l’edificio “A” e “B”
PUNTO 5 (via di fuga in colore ROSSO): è posto nello
spazio compreso tra l’aula magna e la recinzione
fronte mare
LICEO – VIA ARDEATINA – ed.”A”
PUNTO 6 (via di fuga in colore ARANCIO): è posto
nello spaziotra l’edificio “A” e la palestra
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Edificio “A”
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PUNTO RACCOLTA N.1 (vie di fuga di colore ciano) – Edificio “A”
. L’ordine con cui le classi lasceranno il settore è indicato nelle planimetrie allegate
secondo la numerazione crescente. Nel dettaglio:
3^BL/2^AL/1^CL/5^CL/lab. informatica/lab. multimediale
PUNTO RACCOLTA N.2 (vie di fuga di colore magenta) – Edificio “A”
E’ posto sul fianco sinistro dell’edificio “A” in prossimità dell’ingresso principale.
secondo la numerazione crescente.
I blocchi interessati sono posti al piano terra e primo.
blocco posto al piano terra – 4^AL/5^BL/portineria
blocco posto al piano primo – personale
presente uffici/2^DL/4^CL
PUNTO RACCOLTA N.3 (vie di fuga di colore blu) – Edificio “A”
E’ posto nello spazio di separazione tra gli edifici denominati A e B.
secondo la numerazione crescente. Nel dettaglio:
4^AL/2^BL/1^AL/5^AL/3^DL/lab. fisica-chimica
PUNTO RACCOLTA N.4 (vie di fuga di colore verde) – Edificio “A”
E’ posto nello spazio di separazione tra tra gli edifici denominati A e B.
L’ordine con cui le classi lasceranno il settore è indicato nelle planimetrie allegate
secondo la numerazione crescente. Nel dettaglio:
3^EL /2^CL/4^BL
PUNTO RACCOLTA N.5 (vie di fuga di colore rosso) – Edificio “A”
E’ posto nello spazio compreso tra l’aula magna – edificio “A” - e la recinzione fronte
mare.
L’ordine con cui le classi lasceranno il settore è indicato nelle planimetrie allegate
secondo la numerazione crescente. Nel dettaglio:
aula magna-3^CL/biblioteca/1^BL
PUNTO RACCOLTA N.6 (vie di fuga di colore arancio)
E’ posto nello spazio compreso tra l’edificio “A” e la palestra e raccoglie gli alunni
impegnati in quest’ultimo locale.
LICEO – VIA NERONE
SONO STATI INDIVIDUATI TRE PUNTI DI RACCOLTA
PUNTO 1 (via di fuga in colore MAGENTA): è posto nello
spazio a ridosso dell’auditorium
PUNTO 2 (via di fuga in colore ROSSO): è posto nell’area
parcheggio prospiciente via Nerone
PUNTO 3 (via di fuga in colore BLU): è posto nell’area a
ridosso del locale palestra
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ViaNerone
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Piano1/S
Piano terra
Piano terra
PUNTO RACCOLTA N.1 (vie di fuga di colore magenta)
E’ posto nello spazio in prossimità della recinzione dell’edificio e a ridosso
dell’auditorium.
L’ordine con cui le gli occupanti dei locali e le classi lasceranno il settore è
indicato nelle planimetrie allegate secondo la numerazione crescente. Nel
dettaglio:
3^C/4^E/5^F/4^B/4^C/lab. informatica/personale presente
negli uffici
PUNTO RACCOLTA N.2 (vie di fuga di colore rosso)
E’ posto nel parcheggio antistante l’edificio prospiciente via Nerone.
lab. chimica
Piano primo
Piano primo
PUNTO RACCOLTA N.2 (vie di fuga di colore rosso)
E’ posto nel parcheggio antistante l’edificio prospiciente via Nerone.
L’ordine con cui le classi lasceranno l’edificio è indicato nella planimetria
allegata (via di fuga in colore rosso) secondo la numerazione crescente.
5^B/5^C/4^A/5^A/3^A/5^G
Piano secondo
Piano secondo
PUNTO RACCOLTA N.2 (vie di fuga di colore rosso)
E’ posto nel parcheggio antistante l’edificio prospiciente via Nerone.
L’ordine con cui le classi lasceranno l’edificio è indicato nella planimetria
allegata (via di fuga in colore rosso) secondo la numerazione
crescente.
5^D/4^D/3^D/3^B/4^F/5^E
LICEO – VIA PEGASO
SONO STATI INDIVIDUATI DUE PUNTI DI RACCOLTA
PUNTO 1 (via di fuga in colore ROSSO/ BLU): è posto nella
strada privata che interseca via Pegaso
PUNTO 2 (via di fuga in colore MAGENTA): è posto nello
spazio antistante la palestra
stradaprivata
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PUNTO RACCOLTA N.1
E’ posto nella strada privata che interseca via Pegaso immediatamente prima di
uno dei due ingressi dell’edificio. (vedi planimetria)
L’ordine con cui le classi lasceranno i settori (vie di fuga di colore blu e rosso)
è indicato nella planimetria allegata secondo la numerazione crescente. Nel
dettaglio:
via di fuga colore
via di fuga colore
blu: 1^D/2^D/1^A/2^A/1^B
rosso: 1^C/2^B/2^C/2^E/1^E/personale e
studenti presenti nei laboratori
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