1 2 Nascita e origini: Nacque nel 354 a Tagaste, in Africa. Padre Patrizio legato al paganesimo,era un piccolo proprietario terriero. Madre Monica, era una cristiana fortemente credente e praticante. 3 Studi compiuti: Studiò retorica a Cartagine nel (370/371) La sua formazione culturale si realizzo per intero nella lingua latina. Cicerone era per lui un grande modello. 4 La professione: A Milano tenne la carica di professore e DOPO AVER SUPERATO PROFONDI TRAVAGLI SPIRITUALI SI CONVERTÌ AL CRISTIANESIMO. In questo periodo conobbe una donna alla quale si legò ed ebbe un figlio. 5 Il battesimo: Nel 387 Agostino ricevette il battesimo dal Vescovo Ambrogio (il quale aveva avuto un ruolo non piccolo, anche se indiretto, nella conversione). 6 Post battesimo: Agostino decise di lasciare Milano e di tornare in Africa. Tornato a Tagaste, vendette tutti i beni e fondò una comunità religiosa. Nel 391 ad Ippona Agostino divenne Sacerdote, aiutò il Vescovo Valerio nella predicazione e fondò un monastero. Morì il Vescovo e Agostino prese il suo posto. 7 Le sue opere: Durante gli anni successivi al 391, scrisse i suoi libri più importanti. In oltre condusse diverse battaglie contro gli eretici e scismatici. Agostino con il suo pensiero e la sua tenace opera, determinò una svolta decisiva nella storia della Chiesa e del pensiero Occidentale. 8 Morì nel 430, mentre i vandali assediavano la città. 9 10 Queste fasi della vita furono decisive per la formazione spirituale e nel pensiero filosofico teologico di S. Agostino. 11 PRIMO: La prima figura che incise sull’animo di Agostino fu la madre Monica, la quale con la sua ferma fede gettò le basi per la conversione del figlio. Le verità di Cristo viste attraverso la forte fede della madre furono il punto di partenza dell’evoluzione di Agostino. 12 SECONDO: Il secondo incontro fondamentale, fu con un opera scritta di Cicerone “Ortensio”, questo scritto infatti convertì Agostino alla filosofia. Agostino tentò di comprendere la Bibbia, ma essa per lui era troppo lontana dalle ricche prose di Cicerone, che non ne capì il senso delle parole che essa conteneva. 13 Terzo: A 18 anni, abbracciò il Manicheismo, che sembrò offrirgli, insieme, una dottrina di salvezza razionale, e far posto anche a Cristo. Il Manicheismo è una religione eretica fondata dal persiano Mani nel III secolo, implicava: 1) un acceso razionalismo; 2)un marcato razionalismo; 3)conoscenza del bene e del male, come principi morali, ontologici e cosmologici. Il bene si purga dal male facendo largo uso di narrazioni fantastiche. 14 IN CONTINUA RICERCA: Si staccò ben presto dai Manichei, mantenendo sempre il materialismo perché lo faceva sentire parte della realtà. Tentò di seguire gli Scettici, ma non si sentì di proseguire questo approccio, perché non trovava nei loro scritti il nome di Cristo, proprio come nelle opere dei Manichei. 15 Incontri risolutivi: 1) A Milano il Vescovo Ambrogio insegnò ad Agostino il modo corretto per apprendere la bibbia. 2) La lettura dei testi Neoplatonici gli rivelò la realtà dell’immaterialità e della non-realtà del male. 3) Dalla lettura di S. Paolo apprese il senso della fede, della grazia e del Cristo redentore. 16 17 Agostino fu il primo pensatore cristiano ad attuare una matura sintesi tra fede, filosofia e vita, ritenendo che la fede avrebbe tratto chiarezza dalla ragione, e viceversa. Egli riesce a possedere una nuova ottica con la quale osservare il mondo e l’uomo, perché ora l’uomo non è più un individuo singolo generico, come veniva visto anche dai greci.Il concetto di uomo viene elaborato da Agostino sulla base del ruolo della volontà, e questo si fece acutissimo nel periodo della conversione. 18 Approfondendo questo concetto, Agostino vide nella persona il riflesso di Dio Trinità nei modi dell’essere, del conoscere e dell’amare. Il conoscere tende alla verità ed essa si identifica con Dio, ne consegue che la maggior parte delle dimostrazioni agostiniane dell’esistenza di Dio sono dimostrazioni dell’esistenza della verità. Agostino, non accetta “in toto” la gnosiologia platonica, ma ne rifiuta la teoria della reminiscenza, sostituendola con quella dell’illuminazione: Dio, come nella creazione ci fa partecipi dell’essere,cioè della verità, essendo Egli stesso fonte della verità. 19 A questa prova dell’esistenza di Dio come verità se ne aggiungono altre, riprese dalla teologia classica: 1) quella che dalla perfezione del mondo risale al suo divino Artefice; 2) quella basata sul “consensus gentium”; 3) quella “ex gradibus”, cioè risale dai diversi gradi di bene presenti nel mondo al Bene in sé. 20 Da queste prove deriva una concezione di Dio inteso come Essere, Verità, Bene che si può esprimere sia nelle forme della teologia negativa, sia nell’attribuzione a Lui di tutto il positivo che c’è nel creato, senza i limiti del negativo. 21 Agostino affermò l’identità sostanziale delle tre Persone.Ciò significava che Dio, in senso assoluto, è sia Padre, sia Figlio, sia Spirito Santo, e che essi sono inseparabili nell’essere e operano inseparabilmente. E tuttavia queste tre Persone sono distinte, nondal punto di vista della sostanza, ma da quello della “relazione”, per cui il Padre ha il Figlio, ma non è il Figlio, e il Figlio “ha” il Padre, ma non è il Padre, e lo stesso vale per lo Spirito Santo. 22 1) 2) 3) Agostino considera il problema del male secondo tre punti di vista. Dal punto di vista metafisico, il male non esiste, ma esistono solo gradi inferiori di essere rispetto a Dio, Sommo Bene. Dal punto di vista morale, il male nasce dalla cattiva volontà che, anziché tendere al Bene Sommo, tende a beni inferiori. Il male fisico è una conseguenza del peccato originale e comunque può avere un significato catartico in vista della salvezza. 23 La tematica del male morale porta in primo piano il concetto di “voluntas”, che Agostino considera come automa della ragione. La ragione conosce e la verità sceglie, e può scegliere anche contro la ragione. Tuttavia la volontà raggiunge la perfezione e la libertà quando non fa il male, ma in ciò ha bisogno di grazia. 24 1) 2) Agostino spiega anche il rapporto di esistenza tra due città, che derivano da due amori contrapposti:l’amore per sé (cupiditas), che è principio di male, e l’amore di Dio (charitas), che è principio di bene. L’insieme degli uomini che amano Dio forma la città celeste, l’insieme degli uomini che amano sé stessi o le cose terrene forma la città terrena. Entrambi i cittadini dei due gruppi occupano la terra, ma il primo come un pellegrino, il secondo come dominatore. La storia è lineare:ha un traguardo cioè il giudizio universale,dove il primo cittadino verrà salvato, il secondo dannato. 25