Alcol e Carceri nella ASL di Milano Milano, 09/11/2012 Intervento a cura di: Rossana Giove Direttore SerT 3 Carcere di Milano-Bollate • Alla data del 01/11/2012 presso il carcere di Bollate il Sert della ASL di Milano ha in carico 465 utenti • Di questi 48 hanno una diagnosi di alcol dipendeza come sostanza primaria • Molti dei pazienti con diagnosi primaria di dipendenza da cocaina sono anche abusatori di alcol Utenti “abusatori” presso il Carcere di Milano Bollate dal 2008 al 2012: totale =1650 Carcere di Milano Bollate: Interventi su abusatori di Alcol • Il Carcere di Milano-Bollate è una Casa di Reclusione, pertanto, gli utenti sono sempre in possesso di una Cartella Clinica. • La maggior parte è già in possesso di una diagnosi di dipendenza • Se, per motivi vari, un utente non è in possesso di una diagnosi l’equipe procede ad una valutazione diagnostica multidisciplinare. • Nel caso di pazienti alcol dipendenti questa diagnosi risulta complessa in quanto non sono quasi mai presenti parametri fisiologici essendo reclusi da mesi se non da anni. • In casi eccezionali ETG • Una volta effettuata la diagnosi di alcol dipendenza il paziente è in carico al Servizio • Viene assegnato ad una mini equipe composta da un medico, uno psicologo, un assistente sociale e un criminologo • Si raccolgono informazioni provenienti dal territorio, servizi, ospedali, medico di base, famiglia, ecc… • Si procede ad una valutazione che porti a scegliere il contesto trattamentale migliore anche in relazione al reato commesso e al fine pena previsto Trattamento intramurario due tipologie : 1. Sostegno psicologico individuale: colloqui periodici effettuati da uno psicologo dell’equipe 2. Partecipazione a gruppi: gruppi trattamentali con diverse tipologie di intervento condotti da uno psicologo affiancato da una figura sociale. 3. Gruppi di alcolisti anonimi. Trattamento extramurario • Formulazione di un programma terapeutico da svolgersi in misura alternativa alla detenzione: 1. Inserimento in comunità terapeutica per alcolisti 2. Inserimento in comunità diurna con appoggio al SerT 3. Programma territoriale con assegnazione al SerT di riferimento Tribunale di Milano • Alla data del 01/11/2012 presso il Tribunale di Milano il SerT della ASL di Milano ha incontrato 420 utenti • Di questi 39 hanno un problema di alcol dipendeza come sostanza primaria • Molti dei pazienti con diagnosi primaria di dipendenza da cocaina sono anche abusatori di alcol Utenti abusatori presso il Tribunale di Milano dal 2008 al 2012: totale =2450 Tribunale di Milano : Interventi su abusatori di Alcol In Tribunale è attivo un presidio del Sert 3 dal lunedì al sabato che opera nell’ambito di un protocollo di intesa tra ASL Milano e Tribunale di Milano ATTIVITA’ • colloquio con il soggetto arrestato durante lo svolgimento del processo per direttissima • Contatti con i Servizi territoriali per la prosecuzione o l’intrapresa di un programma terapeutico in caso di concessione di arresti domiciliari. • Contattati i familiari dell’arrestato • Stesura di una relazione per il Giudice ai fini dell’applicazione dell’articolo 89 dpr 309/90 S.s. Penale Minorile ‘Spazio Blu’ • Nei primi nove mesi del 2012 la S.s. Penale Minorile ha preso in carico 105 nuovi pazienti minorenni e giovani infra-ventunenni segnalati dai Servizi della Giustizia Minorile, dall’Autorità Giudiziaria, dai Servizi territoriali o ad accesso spontaneo • Di questi, 12 hanno presentato problematiche importanti riferite all’abuso di alcol: in 4 casi l’alcol si è evidenziata come la sostanza esclusiva di abuso; in 4 casi si è registrata associazione tra alcol e cannabinoidi; in 3 casi tra alcol e policonsumo; in 1 caso tra alcol e cocaina. Occorre peraltro segnalare che l’assunzione di alcol, pur non presentandosi con modalità di alta frequenza ed elevata quantità, fa parte delle ‘ordinarie’ abitudini di vita dei minori abusatori di sostanze. Motivo della segnalazione dei minori abusatori di alcool Tra i 12 minori abusatori di alcol presi in carico: • 8 avevano un procedimento penale in corso • 2 hanno fatto accesso al Servizio su invio dei servizi territoriali che avevano riscontrato problematiche di assunzione di sostanze stupefacenti associate agli abusi alcolici • 2 erano provenienti in quanto era stato disposto un ‘provvedimento amministrativo’ dal Tribunale per i Minorenni con mandato ai Servizi di intervento in considerazione delle riscontrate ‘irregolarità nella condotta’ del minore (ex art. 25 R.D.L. 1404/34). REATI DEI MINORI ABUSATORI DI ALCOL Relativamente ai minori con procedimento penale, occorre segnalare il fatto che nella maggior parte dei casi si procedeva per reati caratterizzati da elevate cariche di aggressività: lesioni volontarie, rapine e risse costituivano la netta prevalenza dei fatti imputati, riscontrandosi invece solo UN caso di furto e UNA violazione del Testo Unico sulle sostanze stupefacenti (ex art. 73 D.P.R. 309/90). Ciò evidenzia una differenza con la totalità dei minori abusatori di sostanze presi in carico, per i quali i reati contro la persona NON costituiscono la prevalenza delle imputazioni. PROVENIENZA DEI MINORI ABUSATORI DI ALCOL Occorre segnalare un’altra caratterizzazione, determinata dalla provenienza dei minori abusatori di alcol presi in carico: • • • • 4 sudamericani (3 Perù, 1 Ecuador) 4 maghrebini (3 Marocco, 1 Tunisia) 3 italiani 1 romeno Gli stranieri sono quindi il 75% dei minori abusatori di alcol presi in carico. ASPETTI DI ATTENZIONE DA SEGNALARE Pur nelle ridotte dimensioni numeriche, per quanto riguarda l’esperienza dello ‘Spazio Blu’, i due aspetti prima segnalati (condotte caratterizzate da forti cariche di aggressività etero-diretta e prevalenza di minori segnati da distacchi con le famiglie di origine e da traumi migratori) mostrano la particolare complessità delle problematiche di questi ragazzi, nei quali si riscontra una generale fragilità dei fattori protettivi e un’alta esposizione al rischio, sia esso sanitario (in 3 casi si sono registrati in anamnesi ricoveri al Pronto Soccorso per intossicazione acuta da alcol), sia esso psico-sociale. IL PROCESSO DIAGNOSTICO La fase dell’inquadramento diagnostico prevede circa 4 colloqui clinici psicologici, visita sanitaria per la valutazione delle condizioni di salute e anamnesi sociale. Laddove presenti, i genitori sono coinvolti nel processo diagnostico. Gli esiti dell’inquadramento diagnostico sono discussi in équipe, condivisi con il minore e, laddove presenti, con i genitori. Si predispone quindi una relazione diagnostica multidisciplinare redatta con il contributo di tutti gli operatori che sono intervenuti sul caso. La relazione è inviata all’Autorità Giudiziaria o ai Servizi della Giustizia Minorile se vi è un procedimento penale in corso. Nella stessa relazione è formulata un’ipotesi di presa in carico terapeutico-riabilitativa che deve integrarsi con gli interventi delle altre agenzie territoriali attive. GLI INTERVENTI DI CURA Nei percorsi di cura della s.s. Penale Minorile possono essere previsti: • sostegno psicologico • psicoterapia breve • monitoraggio e sostegno sociale • accompagnamento educativo individuale • attività educativa di gruppo (con moduli sulle condotte di abuso, sulla legalità, sulla salute, sulla sessualità) • incontri con i famigliari per il sostegno alle funzioni genitoriali • accompagnamento ad altri servizi sanitari o socio-sanitari specialistici (Consultori, UONPIA, Etnopsichiatria) • monitoraggio sanitario anche con prelievo di campioni organici per verificare astinenza o consumo di sostanze stupefacenti non alcoliche Grazie Milano, 09/11/2012 Intervento a cura di: Rossana Giove Direttore SerT 3 tel0285782630