La fatica del Concetto Per un`introduzione alla Filosofia di HEGEL

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La fatica del
Concetto
Per un’introduzione alla Filosofia di HEGEL
Tutto è SPIRITO
Non si può capire Hegel senza introdurre il concetto di Spirito
Tutto l’universo, tutta la realtà è Spirito:
FACCIAMO UN ESEMPIO, UNA SIMILITUDINE PER CAPIRE:
è come se tutto l’Universo fosse un grande Organismo; quest’Organismo ha una
sua Volontà, ha una sua Storia, è diverso da come era prima e da come sarà
dopo; è come se vivesse, proprio come qualunque vita del nostro mondo. Tale
visione è dovuta soprattutto alla parentesi mistica che Hegel ebbe durante la sua
giovinezza. [VEDI LIBRO PAG 674, FORMAZIONE E SCRITTI GIOVANILI]
Dunque [continuando con la similitudine] SPIRITO hegeliano = come se fosse un
grande Organismo Vivente dotato di RAZIONALITA’ e ognuno di noi è una
piccola cellula di questo vivente, perché questo Spirito è la SOMMA di tutte le
espressioni dell’UMANITA’ e per Hegel è importante il Tutto/l’INTERO e non
le varie parti che quindi sono sottomesse alla finalità, agli scopi di questo grande
Organismo/Spirito
Usando il lessico HEGELIANO: lo Spirito è quella RAZIONALITA’ che si
compone, sviluppa, dispiega attraverso la storia dell’umanità in tutte le sue
forme, civiltà, istituzioni, uomini compresi e che giunge al suo compimento come
SAPERE ASSOLUTO. RITORNA cioè IN SE’, accresciuto, migliorato dal suo
stesso dispiegarsi. ECCO PERCHE’ LA STORIA DI QUESTO SPIRITO, DI
QUESTA RAZIONALITA’ NELLA REALTA’ E’ PROCESSO, E’ DIALETTICA.
I capisaldi del Sistema —-
1.
«il vero è l’intero»,
ovvero: la risoluzione del finito nell’infinito – la verità (ciò
che ogni filosofo o filosofia cerca di individuare o riconoscere) non
consiste in una visione parziale delle cose ma è la visione del tutto a
condurre alla Verità. Dunque è necessario superare il pensiero astratto
(vedi libro pag 679 esempio dell’assassino)
«ciò che è reale è razionale e ciò che è razionale è reale»
ovvero: Idea e realtà procedono di pari passo 1. la razionalità (lo Spirito) è la forma stessa del reale e lo costituisce.
[razionalità, abbiamo infatti detto che è lo sviluppo dello Spirito]
2. la realtà non è una materia caotica ma il dispiegarsi di una
struttura razionale (idea o ragione o spirito) in modo inconsapevole nella
natura, e consapevole nell'uomo.
Il mondo è razionalità dispiegata che si manifesta attraverso una serie
di momenti necessari; viceversa la ragione si concretizza nella
realizzazione del mondo. DA SEMPRE la religione ebraica e poi quella
cristiana hanno separato LA CARNE dallo SPIRITO, LA TERRA dal
CIELO e così le filosofie, che nel tempo hanno risentito di queste
concezioni, hanno spesso creato separazione tra REALTA’ e CIO’ CHE
NON E’ CONOSCIBILE. Hegel è invece il FILOSOFO dell’UNITÀ,
dell’INTERO, del TUTTO, pertanto REALTA’ e RAZIONALITA’
PROCEDONO INSIEME!
1.
I capisaldi del Sistema —
«la filosofia è come la nottola di minerva»
ovvero: il compito della filosofia è interpretare il proprio tempo
Essendo la verità filosofica frutto dell’unità ed essendo la realtà espressione
della razionalità dunque della vita dello Spirito, la filosofia non ha il compito di
modificare o condizionare il senso razionale della realtà: la filosofia ha un
compito DESCRITTIVO – cioè deve constatare/interpretare ciò che è già
avvenuto; deve chiarire ed esplicitare la legge razionale immanente (= che sta
dentro) nelle cose e negli eventi della storia.
Hegel perciò paragona la filosofia alla Nottola (civetta) di Minerva che spicca il
volo solo al tramonto.
VEDI LIBRO PAG 679 per chiarire l’esempio.
LA FILOSOFIA DUNQUE è SEMPRE RELATIVA AL PROPRIO TEMPO, MAI
ASSOLUTA; E’ INTERPRETAZIONE DEL PROPRIO TEMPO, DEVE VOLGERE
L’ATTENZIONE AI FATTI ACCADUTI PER ILLUMINARLI CON LA LUCE
DELLA RAGIONE.
2.
La Dialettica —-
All’inizio abbiamo parlato dello Spirito dicendo che Tutto, per Hegel, è
Spirito/Razionalità che si dispiega nella Realtà cioè nella storia dell’umanità
tutta. Ma come si dispiega? Questo Spirito/Organismo vivente, di cui noi
siamo una delle sue parti insieme a tutte le altre determinazioni della realtà,
segue un procedimento, cioè nasce/cresce in un circolo/aspirale che lo porta
a ritrovarsi alla fine come SAPERE ASSOLUTO, che è sempre lo stesso e
che Hegel chiama DIALETTICA.
La Dialettica é la Legge di sviluppo della Realtà e del
pensiero/dell’idea/dello Spirito; è un processo che si articola in
tre momenti:
Astratto Intellettuale, la Tesi
concepisce la realtà come una molteplicità di determinazioni
statiche e separate
A=A
Negativo Razionale, l’Anti-tesi
Contrappone (relaziona) le singole determinazioni A≠-A
Positivo Razionale, la Syn-tesi
Coglie l’identità del reale, ovvero l’unità delle contrapposizioni
A=[(A=A)+(A≠-A)]
2.I.
La Dialettica —-
chiarimenti e esempi:
è il modo in cui concretamente il finito si risolve nell’infinito,
in cui concretamente la realtà si dà come UNITA’ dinamica
di PENSIERO E CONCRETEZZA
è il modo in cui procede il pensiero razionale speculativo
(ragione che spiega, analizza la realtà e non è dunque una
ragione astratta)
è il modo in cui la filosofia può esprimere la razionalità del
reale
Esempi DIALETTICA VEDI PAG 682 (IMPORTANTE)
3.
Aufhebung —-
Termine tedesco usato da Hegel per spiegare il
procedimento Dialettico = movimento della
realtà e del pensiero:
modo in cui concretamente si produce la sintesi.
Il superamento dell’opposizione (togliere)
e assieme l’inveramento degli opposti (conservare)
5.
La Fenomenologia dello Spirito —-
E’ la storia romanzata dell’emergere dello Spirito dal suo livello più basso
a quello più alto cioè come Sapere Assoluto
E’ la storia dello spirito come soggetto ed oggetto al tempo stesso
Racconta tanto la storia della civiltà, quanto la storia di ciascun individuo
Com’è questa storia dello Spirito?
1. Lungo e travagliato percorso dello Spirito - oppure detto - travagliate vicende
dello Spirito/Razionalità che in virtù del dolore che lo tormenta e delle difficoltà
che è costretto ad affrontare, alla fine del suo percorso si troverà ad un livello più
alto rispetto al quello da dove era partito.
In ottica tipicamente romantica, Hegel è convinto che dalla sofferenza scaturisca
il bene e che anche in ciò che si caratterizza come altamente negativo c’è
sempre qualcosa di positivo. [triade]
2. Questo Spirito che è al tempo stesso Soggetto ed Oggetto. La risoluzione di
sogg. Ed ogg. Sta nell’Assoluto o Sapere Assoluto che è dato proprio dall’unità
delle differenza (procedimento dell’aufhebung)
3. Dimostrata l’unità di Soggetto ed Oggetto nello Spirito (=Sapere Assoluto), è
possibile, sostiene Hegel, interpretare in modo corretto la realtà. Dunque la
fenomenologia ha un valore propedeutico, cioè predispone alla comprensione
del Sapere Assoluto [esempio cima-sentiero]
Qual è il percorso dello Spirito?
FENOMENOLOGIA = da fainomai - apparire/manifestarsi
1. Nel suo viaggio lo spirito passa da livelli di coscienza bassissimi fino a livelli
elevatissimi dovrà, in altri termini, compiere esso stesso una sorta di grande
Riassunto compiuto dall’umanità nella storia per riconoscersi alla fine del
percorso come unione di soggetto ed oggetto cioè Sapere Assoluto.
2. Questo viaggio dello spirito si articola in triadi dialettiche e il punto di arrivo di
ciascuna e il punto di partenza di un’altra.
«La fenomenologia è la storia di come si diventa ciò che si è!» F. Nietzsche
La manifestazione (Cioè l’inizio ed il percorso stesso) di questo spirito
avviene attraverso l’esplicarsi in una serie di figure:
COSCIENZA: certezza sensibile, percezione, intelletto
AUTOCOSCIENZA: servo-padrone, stoicismo-scetticismo, coscienza
infelice
RAGIONE: scienza, azione individuale, eticità
PRIMA TAPPA: COSCIENZA
= CONSAPEVOLEZZA DI SE’ ed inizia con l’incontro dell’individuo con l’oggetto; in altre parole è
attraverso il confronto sensibile con gli oggetti che ci rendiamo conto della nostra stessa esistenza.
Questo primissimo incontro con la realtà sensibile, per Hegel, si «dialettizza» attraverso tre fasi:
CERTEZZA SENSIBILE = Non appena si aprono gli occhi sul mondo, si è convinti (ecco perché la
parola certezza) che tutto ciò che ci circonda sia ALTRO RISPETTO A NOI.
Io sono il Soggetto ed il Mondo è l’Oggetto. Questa è la TESI.
Come sappiamo però il meccanismo dialettico hegeliano induce a scavare più in profondità alla
ricerca di elementi contraddittori nella tesi per giungere all’Antitesi=in questo caso il limiti della
certezza sensibile sta nel fatto che essa è puramente SENSIBILE, quindi la mente non è coinvolta in
questo primissimo approccio alle cose; Esempio = non percepisco un libro MA solo un «non meglio
identificato QUESTO». Per superare questo problema bisogna passare alla fase dell’ANTITESI,
ovvero la…
PERCEZIONE = il percepire le cose come unione di qualità sensibili; esempio: della mela noi
percepiamo il colore, il sapore, l’odore, la forma etc….. Ora anche in questo secondo caso entrano in
gioco delle contraddizioni che devono essere superate. Ad esempio una contraddizione possibile è
che l’oggetto della percezione è al tempo stesso UNO e MOLTEPLICE: quando ho percezione di un
libro, l’unità di esso si frammenta nella molteplicità delle determinazioni che lo compongono (il colore,
la forma, il peso, il numero di pagine etc…proprio come scritto nel caso della mela)
E’ necessario quindi fare nuovamente un passo avanti e passare alla terza tappa della coscienza, la
SINTESI…
L’INTELLETTO = tramite esso il soggetto prende coscienza del fatto che ciò che conferisce unità alle
molteplici determinazioni dell’oggetto (forma, colore, odore….) è egli stesso - l’oggetto quindi non è
ALTRO dalla coscienza MA è la coscienza stessa. L’intelletto vede dell’oggetto il semplice fenomeno
(cioè la sua manifestazione) ma poiché il fenomeno è soltanto nella coscienza del soggetto, ecco che
la coscienza che osserva il fenomeno è come se osservasse se stessa diventando quindi
AUTOCOSCIENZA.
Seconda tappa: AUTOCOSCIENZA
DIALETTICA SERVO-PADRONE
Se finora Hegel Ha illustrato momenti legati alla conoscenza, con la tappa
dell’autocoscienza si assiste all’introduzione di figure STORICHE.
Per passare dalla sfera Conoscitiva della coscienza a quella Storica dell’Autocoscienza,
Hegel FA questo ragionamento: la coscienza ha intuito che l’oggetto non è nettamente
staccato da se ma tuttavia per sviluppare una conoscenza di se ancora embrionale è
necessario passare alle fasi storiche: un’autocoscienza infatti non potrà mai svilupparsi
pienamente se non in rapporto con un’altra autocoscienza; poiché l’autocoscienza è
l’uomo – l’uomo non potrà mai avere coscienza piena di sé se non in rapporto con altri
uomini.
A questo punto Hegel si rifà ad Eraclito secondo il quale «la guerra è la signora di tutte
le cose», questo per affermare che la realtà è conflitto e che nella storia le pagine di
Pace sono pagine bianche. Dunque i rapporti tra autocoscienze sono conflittuali per
Hegel, nella convinzioni che dallo scontro emerga l’unità degli opposti.
La prima tappa così è la DICALETTICA SERVO/PADRONE: Nel rapporto tra
autocoscienze vi è un rapporto di asservimento. E’ «PADRONE» l’autocoscienza più
forte non da un punto di vista di fisicità ma di forza dello Spirito – «colui che diventa
padrone è colui che non ha avuto paura della morte»; c’è CHI che, piuttosto di rimanere
«schiavo», preferisce correre il rischio della morte e viceversa.
A questo punto con la tecnica del capovolgimento dialettico, Hegel mostra (ANTITESI)
come sia il servo, in realtà, ad essere «padrone» nel senso che il padrone finisce per
dipendere dal lavoro del servo e non può fare più a meno di lui. LIBRO PAG 688-689
STOICISMO E SCETTICISMO
Dopo la dialettica servo-padrone, l’altra tappa presentata da Hegel fa riferimento
alla storia della cultura: stoicismo e scetticismo.
Permettono di uscire dalla contrapposizione servo/padrone insegnando che a
contare non è la condizione materiale in cui ci si trova; tant’è dice Hegel che
Stoici furono un re ,Marco Aurelio ed uno schiavo, Epitteto.
Lo Stoicismo non solo nega l’importanza del mondo materiale ma bensì arriva a
mettere in dubbio l’esistenza stessa di un mondo esterno al soggetto.
Dallo stoicismo si passa allo scetticismo – quest’ultimo spinge all’estremo il
ragionamento stoico e conclude che se si dubita dell’esistenza del mondo
materiale allora si deve dubitare di tutto anche della stessa coscienza. Il risultato
è che la coscienza non ha più alcun valore e quindi essa perde la fiducia in se
stessa.
Si arriva così alla SINTESI o terza tappa dell’autocoscienza: COSCIENZA
INFELICE
COSCIENZA INFELICE
Persa quindi ogni fiducia in se stessa, la coscienza è infelice e il valore/il senso
che non trova in se stessa lo ricerca in tutto ciò che le è opposto.
Così Hegel indentifica questo passaggio nell’età del Medioevo: secolo
dell’ascetismo, delle pratiche dell’automortificazione messe in atto da uomini
dalla coscienza infelice per entrare in rapporto con Dio. Un Dio che vedono
come qualcosa di opposto a loro; un Dio che è tutto mentre loro non sono niente.
ALLORA solo attraverso la mistica è possibile elevarsi al grado di Dio e sentirti
tutt’uno inscindibilmente con Dio.
Da rapporto distante a rapporto univoco grazie alla mistica.
Così si chiuse la seconda tappa della fenomenologia e si accede alla terza,
quella della RAGIONE.
*MISTICA: esperienza di vita interiore che porta il soggetto verso un’intima
unione con una realtà superiore, diversa, assoluta, fuori delle forme
ordinarie di conoscenza e di esperienza.
RAGIONE
Hegel osserva che il passaggio da MISTICISMO MEDIEVALE a RAGIONE sia avvenuto
anche nella realtà storica, quando dal Medioevo si è passati al Rinascimento.
La Ragione per Hegel è «la certezza di essere ogni realtà» - questa affermazione deriva
proprio dalla fase mistica, grazie alla quale l’uomo si è assimilato a Dio e ha superato così il
dualismo SOGGETTO/OGGETTO.
Di qui in avanti il compito della Ragione sarà quello di cercare se stessa nella Realtà.
1. SCIENZA MODERNA: prima esperienza della Ragione nella realtà – la Ragione scopre
quelle Legge che altro non sono che la manifestazione di essa stessa nella Realtà. La
Scienza fa uso di quella che Hegel chiama «Ragione osservativa» - la ragione osserva
oggettivamente nella realtà alcuni elementi di quella razionalità che sta cercando; il
capovolgimento dialettico che ci permette di passare all’antitesi, e quindi in questo caso
dall’oggettività alla soggettività, porta al momento dell’azione individuale.
2. AZIONE INDIVIDUALE: tentavo della Ragione di imporsi nella realtà. Hegel esamina
figure di personaggi storici – Il dottor Faust che vuole dominare la Natura facendone
l’oggetto del proprio piacere oppure i Romantici che invece cercano di contrapporre alla
Natura i propri valori, la loro «legge del cuore» [in questo Hegel non è certo Romantico]
3. ETCITA’: l’individuò non è più concepito scollegato dal contesto in cui vive ma come parte
integrante della collettività. L’eticità non è più un momento totalmente oggettivo, come lo
era la scienza moderna, o totalmente soggettivo, come avviene nell’azione individuale,
ma è il MOMENTO IN CUI LA SOGGETTIVITA’ E’ VISSUTA NEL CONTESTO
OGGETTIVO DI UN POPOLOCIOE’ NELLA COLLETTIVITA’. Quando un uomo che fa
parte di una società svolge il lavoro assegnatogli dalla società stessa, egli riconosce il
proprio valore nell’inserirsi all’interno di valori collettivi per cui né s’impongono valori
dall’esterno, né è il soggetto ad imporli.
Tappa dello SPIRITO
separazione Sogg/ogg SUPERATA
1.LA BELLA ETICITA’= NUOVO PERCORSO SUL PIANO ETICO dello Spirito e così Hegel
ritorna al Mondo dei Greci. La bella eticità risiede nella spontanea unione di ciò che poi nelle altre
epoche verrà frantumato. Unione attuata invece dai Greci: divinità/natura/uomo, forma/materia,
soggetto/oggetto; ma per quanto il mondo greco sia positivo, esso rappresenta, per Hegel,
soltanto un’innocenza originaria destinata a morire - SOFOCLE E L’ANTIGONE - per la prima
volta nella società greca due valori che non trovano più conciliazione FAMIGLIA E STATO.
Con l’Antigone termina la «bella eticità» del mondo greco e ci si avvia verso il secondo momento
dello Spirito che Hegel chiama
2. IL REGNO DELLA CULTURA= processo di frammentazione, caratterizzato da fortissime
contrapposizioni che dall’antica Grecia arriva fin agli stessi anni di Hegel. Questo processo
culmina nell’età illuministica e trova la sua massima espressione politica nella riv. Francesesoprattutto nel terrore giacobino che Hegel vede come il tentativo di conquistare con la violenza
una libertà puramente astratta. Dopo questo lungo periodo di lacerazioni, arriva il momento della
SINTESI FINALE con l’ultima sottotappa dello Spirito ovvero il
3. SAPERE ASSOLUTO= il raggiungimento dello Spirito Assoluto per Hegel avviene in due
tappe:
a. Religioni b. filosofia
A. Religioni: orientali – classico/artistiche – cristiane. Attraverso le religioni avviene un primo
recupero dell’Assoluto sotto forma di Mito
B. Superata l’inadeguata concezione mitologica dell’Assoluto, si giunge ad una concezione più
idonea, appunto, quella filosofica in cui finalmente LO SPIRITO COME SOGGETTO E POI
OGGETTO TROVA SUPERIORE UNITA’. VEDI LIBRO PAG 708
Enciclopedia delle scienze in compendio 1817
I I TRE MOMENTI DELLO SPIRITO NEL SUO DISPIEGARSI NELLA STORIA
DELL’UMANITA’ [enciclopedia delle scienze in compendio]
Idea/LOGICA,
«L’idea in sé e per sé»,
ovvero l’idea
considerata in se stessa
Natura/SPIRITO
OGGETTIVO
«L’idea fuori di sé, nel
suo esser altro» ovvero
l’idea che si
concretizza e manifesta
nel mondo
Spirito ASSOLUTO
«L’idea presso di sé»
ovvero l’idea pensata,
compresa, detta
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