GESTIONE E TRATTAMENTO PAZIENTE IN EMERGENZA OBIETTIVO: risolvere lo stato attuale del paziente e stabilizzarlo il più velocemente possibile Per guadagnare tempo: - Equipe ben affiatata - Unità di emergenza o di terapia intensiva provvista di tutte le attrezzature ed i farmaci necessari EMERGENZA si può suddividere in tre grandi classi: • emergenze in seguito a traumi • emergenze per agenti chimici • emergenze a carico degli organi vitali La valutazione del paziente critico dovrebbe comprendere: • Accertamento iniziale • Esame secondario approfondito TRIAGE ED ESAME PRIMARIO CLASSIFICAZIONE DEL PAZIENTE IN BASE AL SUO STATO: • CRITICO: necessità di intervento entro pochi secondi • MOLTO GRAVE : intervento entro pochi minuti • GRAVE: intervento entro 1-2 ore • MENO GRAVE : intervento nelle 12 ore VALUTAZIONE APPARATI: • RESPIRATORIO • CARDIOVASCOLARE • NERVOSO • URINARIO CONTROLLARE: • temperatura corporea • esame esterno tattile e visivo di arti, collo, testa .torace addome Eseguire analisi di laboratorio ed inserire un ago cannula. PRIME CURE E STABILIZZAZIONE ABC delle EMERGENZE: A, airways.: • Verificare la pervietà delle vie aeree • ossigenoterapia : gabbia ad O2, maschera, sonda nasale, • evitare di agitare il paziente B, breathing : Ventilazione meccanica da effettuare con vari metodi: • bocca-naso, bocca-bocca • compressione toracica: permette gli scambi respiratori per un massimo di 4 minuti • intubazione : gli atti respiratori dovrebbero essere mantenuti su valori di 15-25 a.p.m. per soggetti di peso superiore a 15 Kg su valori di 20-30 a.p.m. per soggetti di peso inferiore a 15 Kg C, circulation: buona emodinamica per la perfusione tissutale 1) CUORE Monitorare:- polso - ECG Alcuni parametri elettrocardiografici possono essere indicativi di arresto imminente: • alterazioni della F.C. • Aumento delle extrasistole • Aritmie • Slivellamento del tratto S-T • Allargamento progressivo dell’onda T E’ PIU’ SEMPLICE CERCARE DI IMPEDIRE UN ARRESTO PIUTTOSTO CHE INTRAPRENDERE UNA RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE (RCP) immediata ( entro 5 minuti dall’arresto cardiaco) PROBABILE RIUSCITA DI SOPRAVVIVENZA 2) EMODINAMICA E PERFUSIONE TISSUTALE Il primo intervento per mantenere la perfusione consiste nell’intraprendere un fluidoterapia mirata: • cristalloidi 40-60 ml/kg in 1-2 ore dopo di chè si può pro• colloidi 5-20 ml/kg seguire con una dose di mantenimento da infondere nelle 24 ore successive FARMACI EMERGENZA Quelli atti a mantenere la funzionalità dell’apparato respiratorio, cardiocircolatorio, nervoso e renale. DOLORE In emergenza la terapia può essere approntata tramite: • analgesia locale o regionale • FANS • oppioidi: i migliori perché possono contrastare anche dolore di elevata entità , danno una leggera sedazione e ad hanno anche l’antagonista. OSSERVAZIONE E MONITORAGGIO Monitoraggio di base: • temperatura • ECG • pulsiossimetria • valutazione della pressione arteriosa • EtCO2 • HTC e proteine totali • emogasanalisi ESAME SECONDARIO Viene fatto a paziente stabilizzato e indirizzato verso reparti specialistici RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE E CEREBRALE ( RCPC) L’arresto respiratorio è contraddistinto dall’assenza di respirazione spontanea, con presenza di itto cardiaco e polso, senza alterazione cardiaca rilevabile all’elettrocardiogramma. Se immediatamente trattato ha una prognosi favorevole, se non diagnosticato o non trattato, l’arresto respiratorio evolve in arresto cardiopolmonare nel giro di 5-9 minuti. L’arresto cardiopolmonare (ACP) è caratterizzato dall’assenza della ventilazione spontanea, del polso e dell’itto cardiaco e dalla presenza di alterazioni del tracciato elettrocardiografico. FATTORI PREDISPONENTI E CAUSE: • ipossia cellulare •eccessiva stimolazione vagale • squilibri acido- base • sovradosaggio di farmaci • ipotermia • dolore • tossiemia e setticemia • patologie cardiache • patologie respiratorie La RCPC viene suddivisa in 4 stadi: 1) riconoscimento dell’arresto cardiopolmonare 2) supporto vitale di base 3) supporto vitale avanzato 4) supporto vitale di mantenimento 1) RICONOSCIMENTO DELL’ACP Parametri Frequenza resp. Profond. Resp. ETCO2 SPO2 Pa O2 Mucose Polso Pressione arter. Suoni cardiaci Segni di arresto imminente Segni di arresto Alterazioni, dispnea Apnea Diminuzione Apnea o resp. Agonico Aumento Inferiore a 10 mm Hg Diminuzione Diminuzione Diminuzione Diminuzione Cianotiche o pallide Cianotiche o pallide Debole ed irregolare Assente Diminuz.<60 mm Hg Non rilevabile Deboli, ritmo irregolare Assenti Tchicardia, bradicardia ECG Aritmie , ECG nella norma Fibrillaz. Ventric. ECG nella norma TRC <2 >2 Riflesso oculocefalico Presente Assente con midriasi Appena riscontrato l’arresto è necessario praticare la rianimazione in quanto il cervello può tollerare solo 4-5 minuti di ipossia, poi si instaurano gravi processi degenerativi. 2) SUPPORTO VITALE DI BASE Tratta l’ABC della rianimazione generale che consiste nell’instau rare una ventilazione ed una circolazione artificiale. A- Airways :- verificare la pervietà delle vie aeree - somministrare O2 B- Breathing: - ventilare il paziente - applicazione di un ago a livello del tartufo in corrispondenza del punto 26VG - inserire tubo endotracheale e ventilare La frequenza respiratoria : Alcuni autori: 24 atti/min. Animali <15 Kg 20 atti/min. Animali >15 Kg Altri autori . 5-10 atti/ min perché ritengono che frequen ze più elevate, associate alla somministraz. di O2 al 100% possa portare ad un alcalosi respiratoria in meno di 8 min Eseguire emogasanalisi per valutare se la ventilazione è adeguata C. Circulation . Prevede il mantenimento della circolazione tramite il massaggio cardiaco. Se è efficace permette di mantenere un’adeguata perfusione tissutale. 1) Massaggio cardiaco esterno ( MCE) - Animali sotto i 7 Kg di peso : decubito laterale destro: il massaggio viene eseguito con una mano che comprime tra le dita il torace a livello del 4-5 spazio intercostale - Animali con peso superiore 7 Kg : decubito dorsale: massaggio a mano aperta in regione sternale in direzione ventrale ( si effettua maggiore pressione) Frequenza varia in base al peso del soggetto: 100-120 compressioni al minuto peso inferiore a 15 Kg 80-100 “ “ peso superiore a 15Kg Per aumentare il flusso ematico agli organi vitali si può procedere all’applicazione di un bendaggio che dalle estremità degli arti si porta verso il tronco. Il bendaggio viene tolto dopo 10-20 min. dalla ripresa dell’attovotà cardiaca, dal tronco verso le estremità e progressivamente per evitare brusche cadute di pressione. 2) Massaggio cardiaco interno (MCI) Consigliato entro 5 minuti dall’arresto. E’ indicato per cani di grossa taglia, in corso di traumi toracici o polmonari e se il MCE non è efficace. Tricotomia 5°-6° spazio intercostale sinistro TORACOTOMIA Massaggio: dall’apice verso la base stringendo delicatamente per permettere lo svuotamento dei ventricoli. Durante il massaggio è utile comprimere l’aorta discendente per aumentare il flusso cerebrale. VIE DI SOMMINISTRAZIONE FARMACI Via di Vantaggi Svantaggi somministrazione Endovenosa (EV) Facile accesso, rapida Difficile da trovare distribuzione in circolo in soggetto piccoli e del farmaco ipotesi Intratracheale (IT) Rapido assorbimento Presuppone che il per la maggiore superfi- paziente sia intubato cie do assorbimento Intraossea (IO) Non presenta difficoltà Predispone ad infeziodi accesso anche in sog- ni intramidollari getti pediatrici o ipotesi Intracardiaca (IC) Somministrazione diret- Deve essere eseguita tamente nelle camere solo durante MCI cardiache 3) SUPPORTO VITALE AVANZATO Prevede la riattivazione delle funzioni vitali: ABC + D ( drugs) + E ( ECG) + F ( fluidi) D (drugs) : i farmaci usati in rianimazione sono: • Adrenalina : promuove la vasocostrizione periferica che risulta in un aumento della pressione arteriosa e conseguente aumento del flusso agli organi vitali Dose: 0.1 mg/kg i.v. 0.2 mg/kg intratracheale • Dobutamina: catecolamina di sintesi,con effetto vasocostrittore e inotropo positivo. Metabolizzazione rapida quindi somministrazione per infusione continua 5-20 mcg/kg/min. • Dopamina: Rapido metabolismo quindi infusione continua Cane: 5-15 mcg/kg/min Gatto 1-5 mcg/kg/min • Vasopressina. Unico farmaco in grado di sostituire l’adrenalina • Atropina: è il farmaco di elezione in corso di arresto per asistolia o shock vagale Dose. 0.02-0.04 mg/kg • Lidocaina: agente antiaritmico utile in corso di aritmie e di fibrillazione ventricolare cane. 2-8 mg/kg gatto: 0.2 mg/kg • Sodio bicarbonato:in corso di arresto cardiopolmonare si verifica una carenza di ossigeno e quindi l’organismo si trova in stato di acidosi. Somministrarlo solo dopo l’esecuzione dell’emogasanalisi per risolvere lo stato acidosico in atto Dose: 0.5-2 mEq/kg ev • Naloxone:è il farmaco di elezione in corso di dissociazione elettromeccanica. Dose: 30 mcg/kg ev • Magnesio cloridrato: farmaco per la defibrillazione chimica 0.15-0.3 mEq/kg ev somministrato in 2-10 min • Sali di Bretilio: farmaco per la defibrillazione chimica 10 mg/kg e.v. o 1-2 mg/kg/min.in infusione continua • Calcio : è un agente isotropo positivo utile per la stimolazione cardiaca in corso di asistolia; la dose è 0.1 mg/kg e..v. Ad effetto, previo controllo dell’ECG • Furosemide : diuretico d’ansa , utilizzato per risolvere l’edema cerebrale o polmonare che si possono instaurare in corso di ACP Dose. 2-4 mg7kg e.v. nel cane 1-2 mg/kg e.v. nel gatto • Mannitolo: diuretico osmotico, indicato per l’edema cerebrale alla dose di 0.25-1 mg/kg e.v. Non deve essere impiegato quando c’è sospetto di emorragia cerebrale E (ECG) : Il monitoraggio della funzionalità cardiaca è fondamentale e dovrebbe essere messo in atto durante la rianimazione. Si possono presentare 3 quadri elettrocardiografici: • Asistolia : il tracciato si presenta piatto. Somministrare atropina e adrenalina. In caso di mancata risposta tentare con la defibrillazione elettrica • Fibrillazione ventricolare: il tracciato si presenta con onde irregolari con elevata frequenza. La terapia d’elezione è