Sul libro di testo:
-
-
Cap.9:
par.1: La città: popolazione,
economia, urbanistica;
par.2: La cultura del Rinascimento;
par.3: La nuova concezione dello
spazio e del tempo;
par.4: La stampa e il libro;
OPERE IN PRIMO PIANO p.280.
Umanesimo e Rinascimento:
una vecchia questione.
 L’insieme di valori nuovi che si fanno
strada in Europa a partire dal Trecento e
che giungerà al culmine tra Quattro e
Cinquecento viene definito Rinascimento
(con riferimento alle arti); a questo termine
si accosta quello di Umanesimo (con
riferimento alla cultura letteraria e
filosofica).
 Di quali valori si tratta?
 Spirito di avventura (in senso lato), fiducia nelle
forze dell’uomo, curiosità, apertura intellettuale;
 Una nuova cultura più fiduciosa nella
“leggibilità” del mondo e nel valore delle azioni
umane.
 Il valore umano viene riassunto nel concetto di
virtù: da Dante a Machiavelli all’uomo viene
riconosciuta una dignità superiore a quella di
ogni altro essere. La dignitas hominis viene
esaltata e celebrata, la nobiltà non è più una
questione di sangue e/o di nascita, ma una
possibilità cui ogni uomo può aspirare con le
proprie forze e valore: homo faber suae fortunae.
 L’uomo e non più Dio è il centro dell’interesse.
Le città e lo sviluppo
dell’urbanistica.
Nel 1450 il tasso di urbanizzazione (rapporto
tra popolazione urbana e totale della
popolazione nello stesso territorio) rimase
costante rispetto al Trecento.
I centri nevralgici del commercio europeo
mantennero o aumentarono il proprio
prestigio: Venezia, Augusta, Norimberga,
Francoforte in Europa Centrale;
Barcellona, Genova, Lisbona nel
Mediterraneo e Atlantico; Anversa, sede
della Borsa più importante d’Europa.
 Dal punto di vista
economico, le città più
colpite dalla crisi
demografica furono
quelle tessili, poiché
nacque in questo
periodo l’industria
rurale (forza lavoro
contadina nei periodi
morti dell’annata
agricola); pur di qualità
minore, i prodotti
dell’industria rurale
allargarono le
possibilità di mercato
(media qualità).
Arazzo di Bruges (XVII sec.)
 Parallelamente allo sviluppo delle strutture
statali, crebbero anche le città-capitali: la
loro funzione di centro del potere ne
determinò lo sviluppo urbanistico e
monumentale, curato anche da architetti di
fama europea: in Italia, Bramante, Alberti,
Brunelleschi, assunti da Signori e Papi,
progettarono piani urbanistici, edilizia
monumentale, ridisegnarono i tracciati
stradali e diedero ai grandi centri italiani
(Milano, Roma, Firenze, Napoli) una
fisionomia che gli altri paesi europei non
avevano.
S.Maria Novella a Firenze:
la facciata fu progettata
da Leon Battista Alberti
(1404-1472)
Basilica di S.Pietro a Roma
secondo il progetto di
Michelangelo
Pienza
(SI),
esempio
di
proget
to di
città
ideale
messo
in
pratica
nel
Rinasc
imento
La cultura del Rinascimento
Il termine è stato coniato da due storici
dell’800, Burkhardt e Michelet, in
contrapposizione al Medioevo, epoca
considerata di barbarie, oscurità,
pessimismo e decadenza culturale.
La cultura europea, tra 1400 e metà del ‘500,
si ricollega idealmente al mondo antico,
greco-latino e ai suoi valori: culto della
bellezza, fiducia nell’uomo, esaltazione
della vita terrena.
L’intellettuale umanista (il cui prototipo è Francesco
Petrarca) è il cultore della Humanae Litterae, cioè
della grande tradizione poetica, oratoria e civile
dell’antichità. Con i grandi del passato, con le loro
pagine riscoperte nei monasteri dopo l’abbandono dei
secoli bui, gli Umanisti intessono un vero e proprio
dialogo a distanza:
Petrarca
(1304-1374)
scrive lettere a
Cicerone…
…Machiavelli
interroga i grandi
dell’antichità…
…e quelli per la
loro humanità mi
rispondono…
Firenze fu il centro di
irradiazione
dell’Umanesimo e del
Rinascimento: i nomi
di intellettuali come
Petrarca, Salutati,
Bracciolini, Bruni,
Machiavelli e di artisti
come Brunelleschi,
Masaccio, Donatello,
della Francesca,
Alberti, Leonardo, etc.
sono legati
all’ambiente comunale
prima e signorile poi.
Spazio e Tempo
Lo spazio nell’arte
medievale:
- segue l’ordinamento
gerarchico alto-basso;
- la pittura è priva della
terza dimensione
(profondità);
- viene rappresentata
prevalentemente materia
sacra;
- manca l’impostazione
realistica
Masaccio, Trinità (1427)
Il quadro di
Masaccio, pur
raffigurando un
soggetto sacro, lo
inserisce in uno
spazio
architettonico
reale secondo la
teoria della
prospettiva.
Possiamo immaginare lo
stupore dei fiorentini
quando, rimosso il velo,
apparve questa pittura che
pareva aver scavato un
buco nel muro per mostrare
al di là una nuova cappella
sepolcrale. Se i fiorentini si
erano aspettati un'opera
arieggiante il gotico
internazionale allora di
moda a Firenze come nel
resto d'Europa, dovettero
rimanere delusi. Non grazia
delicata, ma figure massicce
e pesanti; non curve libere e
fluenti, ma forme angolose e
solide. (E.Gombrich)
Anche nel ritratto individuale e nella biografia
compaiono delle novità: ad esempio,
l’interesse per l’analisi psicologica degli
uomini raffigurati o raccontati, che sono
prevalentemente laici borghesi e popolani:
J.Van Eyck (1390-1441),
Ritratto di un buffone di corte
J.Van Eyck,
Ritratto dei coniugi Arnolfini
(1434)
Anche il computo del tempo subisce delle
significative variazioni:
- il tempo medievale era legato ai cicli
naturali (alba-tramonto, giorno notte, le
stagioni, le attività agricole): questo
tempo rurale era poi alla base delle ore
canoniche corrispondenti a loro volta alle
funzioni religiose; queste ore, inoltre, NON
avevano la stessa durata che variava a
seconda delle stagioni;
- con l’invenzione dell’orologio le ore
ebbero tutte un’identica durata di 60
minuti ciascuna
Nacque così la moderna concezione
del tempo, inteso come convenzione
la cui misura prescinde dalle vicende
naturali (tempo astratto): l’orologio
sostituisce la campana, il tempo laico
del denaro e del lavoro sostituisce il
tempo rurale e religioso; in una
parola, l’uomo moderno regolamenta
il fluire del tempo e ne fa uno
strumento di controllo economico e
sociale.
La stampa e il libro
Se è vero che la carta e i caratteri mobili sono
un’invenzione cinese, è anche vero che in Cina i
primi libri e il procedimento di stampa rimasero
una curiosità per pochi.
La società europea era molto diversa: la nuova
arte della tipografia con i suoi mestieri annessi
(compositore, correttore di bozze, illustratore,
rilegatore, libraio) si diffuse rapidamente e
divenne un fenomeno sociale di massa.
La stampa del libro in Europa avviene in due fasi:
-
- la composizione riga per
riga del testo attraverso i
caratteri mobili;
- la premitura della
matrice inchiostrata
tramite torchio
In tal modo potevano
essere stampate più
copie della stessa opera.
Il primo testo di
Gutenberg, stampato nel
1456, fu la Bibbia (detta
Bibbia di Magonza)
Il più grande stampatore italiano divenne in poco
tempo Aldo Manuzio, attivo a Venezia: a lui si
deve l’abbandono dei vecchi e pesanti caratteri
gotici per il corsivo, più elegante e chiaro;
inoltre stampò libri di piccolo formato, veri e
propri tascabili da portare in viaggio.
Ad Aldo Manuzio si deve, infine, la grande impresa
di avere pubblicato un’edizione a stampa della
totalità del corpus di Platone in greco.
Rispetto ai libri scritti a mano, sicuramente più
preziosi e costosi, ora si potevano comprare …li
libri impressi, quali se danno adesso per uno
pezo de pane. (anonimo del 1506)
Manuzio diversificò la produzione sulla base del pubblico
dei lettori: libri per docenti e studenti (grande formato,
con note e commenti), libri per un pubblico popolare
(piccolo formato), classici latini e greci per gli
“umanisti”, sempre più numerosi.
I testi di Manuzio avevano tirature elevate, prezzi contenuti
ma alta qualità estetica e filologica.