U.O. di NEUROPSICHIATRIA INFANTILE Direttore Prof. Carlo Lenti CENTRO di RIFERIMENTO ADHD Responsabile Dr.ssa Monica Saccani ADHD: ASPETTI CLINICI, LINEE GUIDA E PERCORSO DIAGNOSTICO, COMORBIDITA’ E INTERVENTI FARMACOLOGICI Federica Aggio AIFA Lombardia e comune di Binasco COS’È L’ADHD? ADHD Attention Deficit Hyperactivity Disorder DDAI Disturbo Deficit Attenzione Iperattività Disturbo evolutivo dell’autocontrollo che inferferisce con il normale svolgimento delle attività quotidiane. Si caratterizza per la presenza, in modo persistente ed inappropriato rispetto al grado evolutivo del soggetto, di: impulsività, incapacità a fissare l’attenzione in modo continuativo e livelli di attività motoria accentuata Evidenze genetiche e neuro-radiologiche consentono di definirne l’origine neurobiologica a carico della corteccia prefrontale e dei nuclei della base, con alterazione della elaborazione delle risposte agli stimoli ambientali (AAP, 2011) PREVALENZA: 2-5 % popolazione in età scolastica, circa 1 bambino in ogni classe da 25; tale dato è sovrapponibile alle stime Nord Americane e Nord-Europee (Swanson et al. 1998) I dati epidemiologici italiani mostrano stime < con una prevalenza pari a 2% tra i 6-18 anni . Cause: fattori protettivi ambientali (scuola cooperativa e meno competitiva), maggiore tolleranza della sintomatologia da parte dell’ambiente o mancata diagnosi. DISTRIBUZIONE PER SESSO: maschi/femmine 3:1 in età evolutiva ; la percentuale si riduce a 2:1 in età adulta (Barkley, 2006) Criteri Diagnostici DSM-IV A. Numero dei sintomi: almeno 6 all’interno delle due dimensioni patologiche: inattenzione e iperattività/impulsività Durata: da almeno 6 mesi B. Età all’esordio: prima dei 7 anni di età C. Pervasività: le limitazioni funzionali devono essere significative in almeno due diversi contesti (scuola, lavoro, casa, attività sportiva) D. Intensità: deve esserci un’evidente compromissione clinicamente significativa del funzionamento sociale, scolastico/lavorativo; intensità maggiore rispetto alla media per età e per QI E. Esclusione: i sintomi non devono caratterizzare in modo esclusivo altre malattie mentali (DGS, Dist. Umore, Dist. Ansia…) INATTENZIONE a. Spesso non fa attenzione ai dettagli o fa errori di distrazione b. Spesso non riesce a sostenere l’attenzione nei compiti assegnati o in attività ludiche c. Spesso non sembra ascoltare quando ci si rivolge direttamente a lui d. Spesso non segue le istruzioni e non porta a termine i compiti scolastici, le incombenze o i doveri sul posto di lavoro (non a causa di comportamento oppositivo, di incapacità o di comprensione delle istruzioni) e. Spesso ha difficoltà ad organizzare compiti e attività f. Spesso evita, non gradisce, è riluttante ad iniziare compiti che richiedono uno sforzo mentale ben sostenuto (come compiti in classe o a casa) g. Spesso perde quello che gli serve per i compiti o le attività h. È più facilmente distratto da stimoli esterni i. È più svagato nelle attività quotidiane IPERATTIVITA’/IMPULSIVITA’ a. Spesso giocherella con le mani o con i piedi e non sta fermo sulla sedia b. Spesso si alza dal suo posto in classe o in altre situazioni dove si dovrebbe rimanere seduti anche per motivi banali c. Spesso corre in giro o si arrampica in modo esagerato in situazioni non consone d. Spesso gli riesce difficile giocare o dedicarsi ad attività di svago in modo tranquillo e. È spesso “in movimento” o agisce come se fosse “spinto da un motorino” f. Spesso parla troppo a. Spesso risponde precipitosamente prima che la domanda venga completata b. Ha spesso difficoltà ad aspettare il proprio turno c. Spesso interrompe gli altri e si intromette nella conversazione o nei giochi degli altri INQUADRAMENTO DIAGNOSTICO Prassi diagnostica secondo le Linee Guida Sottotipo ADHD Variabilità interindividuale del profilo neurosicologico Comorbidità e Diagnosi Differenziale Variabilità longitudinale: espressività nelle diverse fasce di età Prassi diagnostica: le Linee Guida Linee guida SINPIA, 24.06.2002 European clinical guidelines, 2004 Practice Parameter for the Assessment and Treatment of Children and Adolescents With ADHD, American Academy Child Adolescent Psychiatry (AACAP), 2007 Diagnosis and Management of ADHD in Children, young people and adults, National Istitute for Health and Clinical Excellence (NICE), 2008 Guidelines of ADHD, Royal Australasian College of Physicians, 2008 Clinical Practice Guideline for ADHD, American academy of Pediatrics (AAP, 2011) DIAGNOSI SECONDO DSM-IV (ADHD) inattenzione iperattività/impulsività inattenzione ADHD-C (combinato) ADHD-In (inattentivo) iperattività/impulsività ADHD-H/Im (iperattivo/impulsivo) DIAGNOSI SECONDO ICD-10, WHO 1992 inattenzione iperattività impulsività Disturbo della Condotta Disturbo Ipercinetico Disturbo Ipercinetico della Condotta Sottotipo ADHD SISTEMA ATTENTIVO SISTEMA DI VIGILANZA Mantiene stato di allerta Promuove comportamento difensivo SISTEMA ATTENTIVO POSTERIORE Controlla funzioni di orientamento e di spostamento da un focus all’altro SISTEMA NORADRENERGICO SEDE: collicolo superiore corteccia parietale superiore SISTEMA CORTICALE ANTERIORE - controllo FE che regolano il sist. attentivo post. - attività di pianificazione ed anticipazione - scelta di diversi comportamenti/attività mentali - coordinamento di un comportamento - inibizione di comportamenti antagonisti SISTEMA DOPAMINERGICO SEDE: pre-frontale mediale Nuclei della base (caudato e putamen) FUNZIONI ESECUTIVE DEFINIZIONE: funzioni che maturiamo nel corso dello sviluppo e che garantiscono la programmazione di un’azione al fine di raggiungere un obiettivo. Consentono di Ricordare lo scopo da raggiungere (retrospezione), definire ciò che serve per raggiungere l’obiettivo (previsione) e inibire le risposte motorie o affettive a stimoli esterni (autocontrollo) SVILUPPO: 0-6 ANNI: FE compiute in modo esterno; i bambini parlano tra sé, richiamano i compiti alla mente verbalizzandoli, si interrogano su un problema. Prevale l’utilizzo di una memoria di lavoro verbale 6-11 ANNI: processo di interiorizzazione; i bambini imparano a: riflettere su se stessi, seguire le norme, costruire “sistemi mentali” per capire le regole ed il loro impiego e su di esse modificare le proprie reazioni > 12 ANNI: ricomposizione: comportamenti complessi vengono scomposti in singole unità e ricomposti in nuove azioni. Questo consente di esercitare un controllo per periodi sempre più lunghi e pianificare i propri comportamenti AUTOREGOLAZIONE Fattori che compongono le FE INIBIZIONE: capacità di frenare il proprio comportamento al fine di permettere la prosecuzione dell’attività in corso FLESSIBILITA’: capacità di spostarsi da un’attività all’altra e risolvere il problema in modo flessibile CONTROLLO EMOTIVO: capacità di inibire le risposte emotive a stimoli esterni al fine di permettere la prosecuzione dell’attività in corso INIZIATIVA MEMORIA DI LAVORO: capacità di trattenere attivamente nella mente informazioni rilevanti per il compito. Si divide in: non-verbale e verbale. Le informazioni vengono inoltre trattenute per breve tempo (tempo necessario a terminare il compito) e vengono manipolate in compiti cognitivi più complessi PIANIFICAZIONE: capacità di individuare l’obiettivo ed i passi successivi e necessari per raggiungerlo MONITORAGGIO: capacità di mantenere un controllo sul compito ORGANIZZAZIONE PERSONALE: capacità di scomporre i comportamenti osservati e ricomporli in nuove azioni che non fanno parte del proprio bagaglio personale (ricomposizione) Nel bambino ADHD: La compromissione delle aree funzionali del sistema attentivo è responsabile di diverse forme di disattenzione e/o iperattività ed impulsività caratterizzate da comportamenti persistenti indicanti un deficit delle FE ed in particolare: • mancanza di perseveranza nell’esecuzione di un compito cognitivo • discontrollo degli impulsi • passaggio da un focus all’altro senza completamento del compito assegnato • attività disorganizzata e scarsamente regolata • deficit di pianificazione ed esecuzione di procedure complesse • comportamento motorio poco modulato COMORBIDITA’ E DIAGNOSI DIFFERENZIALE (1) Il 70-80% dei soggetti con ADHD ha almeno un altro disturbo psicopatologico associato La comorbidità influenza quadro clinico, evoluzione, prognosi, trattamento. COMORBIDITÀ ADHD + DSA: 24-70% Lettura 21% Ortografia 26% Scrittura 60% Dist.d’Ansia (10-40%) Dist.Depressivo (15-75%) Dist. Oppositivo Provocatorio (40-60%) Dist.Condotta (20-56%) Dist.da Tics (10-30%) Matematica 28% Diagnosi differenziale I sintomi dell’ADHD, se considerati di per sé, non sono specifici della sindrome, ma possono essere individuati in diversi altri disturbi psichiatrici, che entrano in diagnosi differenziale (oltre che in comorbidità). DISTURBI DA COMPORTAMENTO DIROMPENTE • Disturbo Oppositivo Provocatorio (ODD) • Disturbo della Condotta - Tipo ad Esordio nella Fanciullezza - Tipo ad Esordio nell’Adolescenza • Disturbo da Comportamento Dirompente NAS Il disturbo della condotta ad esordio precoce è un fattore di rischio per il disturbo di personalità antisociale DISTURBO ANTISOCIALE DI PERSONALITA’ DISTURBO OPPOSITIVO PROVOCATORIO modalità di comportamento negativistico, ostile, e provocatorio che dura da almeno 6 mesi, durante i quali sono stati presenti 4 (o più) dei seguenti: • spesso va in collera • spesso litiga con gli adulti • spesso sfida o non rispetta le regole degli adulti • spesso irrita deliberatamente le persone • spesso accusa gli altri per i propri errori • spesso è suscettibili o è irritato dagli altri • spesso è arrabbiato o rancoroso • spesso è dispettoso o vendicativo Nota:Considerare soddisfatto un criterio solo se il comportamento si manifesta più frequentemente rispetto a soggetti paragonabili età e livello di sviluppo. l'anomalia del comportamento causa compromissione clinicamente significativa del funzionamento sociale, scolastico o lavorativo. i comportamenti non si manifestano esclusivamente durante il decorso di un Disturbo Psicotico o di un Disturbo dell'Umore. non sono soddisfatti i criteri per il Disturbo della Condotta, e, se il soggetto ha 18 anni o più, non risultano soddisfatti i criteri per il Disturbo Antisociale di Personalità. • Prevalenza: 3-10% • Rapporto M/F: 2-3:1 • • Prognosi: 44% di bambini di età compresa tra I 7-12 anni con ODD sviluppano un CD Comorbidità con: ADHD, depressione, ansia, DSA DISTURBO DELLA CONDOTTA modalità di comportamento ripetitiva ed persistente in cui i diritti fondamentali degli altri o le principali norme/regole societarie appropriate per l'età vengono violati, come manifestato dalla presenza di tre (o più) dei seguenti criteri nei 12 mesi precedenti, con almeno un criterio presente negli ultimi 6 mesi: • aggressione a persone o animali • distruzione di proprietà • frode o furto • gravi violazioni di regole l‘ anomalia del comportamento causa compromissione clinicamente significativa del funzionamento sociale, scolastico, o lavorativo se il soggetto ha 18 anni o più, non sono soddisfatti i criteri per il Disturbo Antisociale di Personalità Specificare il tipo sulla base dell'età all'esordio: Tipo ad Esordio nella Fanciullezza: < 10 anni di età. Tipo ad Esordio nell'Adolescenza: assenza di tutti i criteri < 10 anni di età Specificare la gravità: Lieve: pochi o nessun problema e problemi che causano solo lievi danni agli altri Moderato: numero di problemi intermedi Grave: molti problemi di condotta in aggiunta a quelli richiesti per fare la diagnosi o problemi che causano notevoli danni agli altri aggressione a persone o animali • • • • • • • minacce scontri fisici uso di armi crudeltà fisica su persone o animali coercizioni sessuali distruzione di proprietà • frode o furto • • entrare in un edificio o in un auto per rubare mentire per ottenere vantaggi furto in negozi gravi violazioni di regole appiccare il fuoco • • distruggere proprietà in altro modo, con intenzione di fare danno • fuggire di casa almeno 2 volte passare la notte fuori di casa prima di 13 anni contro il volere dei genitori marinare sistematicamente la scuola • Prevalenza: 1.5-3.4%, rapporto M/F: 3-5:1 • Comorbidità con ADHD in 50% • Prognosi: remissione in età adulta in 2/3, gli altri evolvono in Disturbo Antisociale di Personalità • Solo una parte dei DOP evolvono in DC DC ad esordio più precoce è quello più negativo sul piano prognostico Compromissione funzionale grave deficit o mancanza di adattamento danno all’individuo: compromissione delle principali attività che vengono normalmente compiute in ciascuna età: funzionamento in famiglia, nel gruppo dei coetanei, nel gruppo sociale più estesa istruzione: livello di scolarità tra atteso e attuale sviluppo dell’autosufficienza lavoro formazione di legami stabili di coppia (matrimonio) educazione dei figli reciprocità/scambio sociale European Clinical Guidelines, 2004 Stadi di sviluppo dell’ADHD Variazioni longitudinali delle caratteristiche ADHD ETÀ PRESCOLARE ADOLESCENZA IPERATTIVITÀ da moderata a severa nelle femmine: eccessiva socievolezza, logorrea Gioco caotico irrequietezza incapacità a stare fermi IMPULSIVITÀ fisica incline a incorrere in incidenti primo nelle file verbale nelle decisioni dichiarazioni senza giudizio osservazioni avventate DISTRAIBILITÀ comportamenti inadeguati deterioramento in sc. Medie disorganizzato Fattori predittivi di persistenza dell’ADHD Studio di follw-up di 11 anni, su 110 ADHD versus controlli tra 6-17 anni (NIH, 2011): permanenza dell’ADHD nel 78% dei casi: - 35% persistenza dei disturbi comportamentali e di adattamento sociale - 22% sintomi subclinici - 15% solo compromissione funzionale - 6% remissione in trattamento farmacologico Predittori di persistenza: severità del quadro ADHD (in particolare sintomi di iperattività/impulsività), comorbidità psichiatrica (in particolare DC) ed esposizione a psicopatologia materna al baseline Evoluzioni dell’ADHD in adolescenza e nell’adulto Iperattività molto meno visibile Intolleranza di vita sedentaria, sensazione soggettiva di tensione Incremento dell’impairment cognitivo Problemi accademici Difficoltà di organizzazione nel lavoro e nella vita quotidiana Condotte rischiose (sport, incidenti stradali) Gravidanze precoci; malattie sessualmente trasmesse Uso di sostanze stupefacenti e/o tabacco Rischio di marginalità sociale Bassa autostima Instabilità scolastica, lavorativa, relazionale Tendenza all’isolamento sociale Vulnerabilità psicopatologica Conseguenze accademiche Bocciatura 25-45% vs 13% Assegnazione a classi speciali 25-50% Sospensione da scuola 40-60% vs 19% Tasso di espulsione 10-18% vs 6% Tasso di abbandono scolastico 30-40% vs 0 Grado scolastico raggiunto 69% vs 50% Numero all’università 22% vs 77% Numero completano l’università 5% vs 35% Studio Maiwaukee sugli Esiti dei Giovani Adulti - MKE PROCEDURE PER LA DIAGNOSI Diagnosi essenzialmente clinica e si basa sull’osservazione clinica e raccolta di informazioni da fonti multiple. Non esistono test diagnostici specifici per l’ADHD, i tests neuropsicologici, i questionari per genitori ed insegnanti, le scale di valutazione sono utili per la severità del disturbo e seguire l’andamento. Spesso i tests sono fondamentali per individuare patologie associate (DSA, Dist umore, etc) Linee Guida SINPIA, 2002 DIAGNOSI RACCOLTA DEI DATI ANAMNESTICI (1) storia familiare: malattie nel gentilizio e situazione familiare anamnesi fisiologica e patologica remota raccolta di informazioni relative a cardiopatie e malattie cardiovascolari nel gentilizio segni positivi per il disturbo e caratteristiche neurocomportamentali DIAGNOSI RACCOLTA DEI DATI ANAMNESTICI (2) gravità e livello funzionale (quanto il disturbo interferisce nel funzionamento mentale e psicosociale del bambino e sul suo successivo sviluppo) – C-GAS e CGI criteri di esclusione (diagnosi differenziale) disturbi associati (depressione, disturbo della condotta, disturbo dell’apprendimento, ecc…) DIAGNOSI INTERVISTE E QUESTIONARI (1) Intervista clinica ai genitori e al bambino: K-SADS, Kiddie-Schedule for Affective Disorders and Schizophrenia-PL, Kaufman,1997 Parent Interview of Child Symptoms (PICS-IV, Scachar, 1996) Diagnostic Interview for Children and Adolescents (DICA, Reich et al, 1997) DIAGNOSI INTERVISTE E QUESTIONARI (2) Questionari/interviste semi-strutturate ai genitori ed insegnanti: CBCL (Achembach, 1991; 1½-5 e 6-18 anni; self) Scale Conners genitori ed insegnanti (Conners 1997) SNAP-IV (Swanson, 1992; Conners, 2001) SCOD-I e SCOD-G (Marzocchi et al, 2001) ADHD-RS (duPaul et al, 1998) Scale di autovalutazione: Multidimensional Anxiety Scale for Children (MASC, March, 1997) e Children Depression Inventory (CDI, Kovacs, 1992) OSSERVAZIONE DIRETTA Esame psichico ed osservazioni del comportamento in contesti diversi per la variabilità del comportamento in relazione al setting Esame neurologico: compromissione nella coordinazione ed organizzazione prassica, “segni minori” , tic Esame obiettivo generale e parametri cardio-circolatori e auxologici Eventuali esami strumentali: esami ematici, funzionalità tiroidea, glicemia e profilo lipidico, ECG, EEG Test neuropsicologici: QI, Attenzione, Memoria, Apprendimenti, FE Linee Guida SINPIA, 2002 Valutare le funzioni neuropsicologiche localizzate nei lobi frontali consente una più precisa caratterizzazione della sindrome, facilita i follow-up perché fornisce obiettivi misurabili e agevola l’impostazione di piani di trattamento capacità di attenzione prolungata Pianificazione Categorizzazione inibizione delle risposte automatiche processi di apprendimento European clinical guidelines, 2004 La gran parte dei test per l’attenzione e l’impulsività sono ancora essenzialmente strumenti di ricerca e non adatti alla diagnosi individuale, anche se, in determinati casi, possono fornire indizi sulla natura del disturbo Nuove prospettive: DSM-V (1) APA, 2012; Ujjwal et al., 2010, Barkley, 2008 Modificazione dell’età di insorgenza dei sintomi dai 7 ai 12 anni, sulla base di studi retrospettivi riportati dalla letteratura a partire dal 1994, indicanti età d’esordio tra i 12-14 anni per >90% dei pazienti Modificazione del numero dei sintomi per la definizione della soglia clinica con: • Abbassamento della soglia a 4 su 9 per > 17 anni • Innalzamento della soglia a > 6 su 9 per < 4 anni Per le femmine riduzione della soglia sintomatologica ancora non meglio precisata Aumento della finestra di durata dei sintomi per bambini di età prescolare: da 6 mm ad 1 anno Modificazione della raccolta di informazioni da fonti multiple, considerata come raccomandazione e non come necessaria per la diagnosi (per necessità di > tempo e costi diagnostici): • Genitori + insegnanti per bambini • Genitori + insegnanti + una terza fonte per adulti Nuove prospettive: DSM-V (2) APA, 2012; Ujjwal et al., 2010, Barkley, 2008 3 sottotipi come modalità di presentazione clinica: variabilità di espressione clinica del disturbo nel tempo e non stabile disfunzionamento di uno specifico sottotipo: ADHD combinata ADHD prevalentemente Inattentiva ADHD Inattentiva restrittiva: criterio A1, ma < 2 sintomi del criterio A2 ADHD prevalentemente Iperattiva/impulsiva Rimozione dei ASD dai criterio di esclusione: numerosi studi la comorbidità e comune base eziopatogenetica Nuove prospettive: DSM-V (3) APA, 2012 Core-symptoms Inattenzione Iperattività Impulsività Deficit dell’autoregolazione delle emozioni (impulsività emozionale) Profili sintomatologici specifici Aggressività Disturbo della socialità intra ed extra familiare Immaturità Isolamento Fallimento del funzionamento scolastico-lavorativo TERAPIA Deve basarsi su un APPROCCIO MULTIMODALE: che riesca a combinare: interventi psico-educativi Parent-training e Teacher-training terapia farmacologica nei casi di ADHD moderato/severo (Metilfenidato-Ritalin; Atomoxetina-Strattera) I genitori, gli insegnanti e lo stesso bambino devono sempre essere coinvolti nella messa a punto di un programma terapeutico, individualizzato sulla base dei sintomi più severi e dei punti di forza identificabili nel singolo bambino. Taylor et al. 1996 - NIMH 1996 - NICE 2000 - AACAP 2002 Consensus International 2002 - SINPIA 2002 – Consensus Italy 2003 – Commissione dei Ministri d’Europa 2003 RELAZIONE TRA TRATTAMENTO E GRAVITÀ INTERVENTI EDUCATIVI LIEVE MODERATO GRAVE Struttura Sostegno individuale Sostegno individuale poco efficace Strategie comportamentali Strategie comportamentali Tutoring nella scuola secondaria INTERVENTI A CASA Struttura e coerenza Strategie comportamentali FARMACI Se peggiora nonostante l’intervento educativo Supporti sociali Necessari a scuola e spesso anche a casa Spesso politerapia Obiettivi della terapia: Scopo principale degli interventi terapeutici deve essere quello di migliorare il funzionamento globale del bambino/adolescente. In particolare gli interventi terapeutici devono tendere a: Migliorare le relazioni interpersonali con genitori/fratelli, insegnanti e coetanei Diminuire i comportamenti dirompenti ed inadeguati Migliorare le capacità di apprendimento scolastico (quantità, accuratezza e completezza delle nozioni apprese, efficienza delle metodiche di studio) Aumentare le autonomie e l’autostima Migliorare l’accettabilità sociale del disturbo e la qualità della vita TERAPIA FARMACOLOGICA: SISTEMI NEUROTRASMETTITORIALI E FARMACI: DOPAMINERGICO NORADRENERGICO -Metilfenidato -D-amfetamina -Pemolina -Atomoxetina -Desipramina -Clonidina METILFENIDATO-RITALIN Ben assorbito per via orale (meglio con alimenti) Effetto farmacologico inizia dopo 30-60 minuti Picco dopo circa 2 ore, durata dell’azione 3-5 ore Singola dose completamente eliminata in 12-15 ore Necessità di somministrazioni multiple Efficacia per sesso: M = F Efficacia per età: bambini (> 6 anni) = adolescenti Minore efficacia per bambini con ritardo mentale DOSE TEST (in ambiente ospedaliero): somministrazione di 5 o 10 mg con colazione valutare ogni ora la comparsa di effetti indesiderati. valutare efficacia su: - funzioni attentive (test neuropsicologici) - tenuta in attività scolastiche - tenuta in un colloquio - controllo della iperattività valutazione soggettiva del bambino DOSI STIMOLANTI A BREVE AZIONE: Normalmente 10-50 mg/die Dose media giornaliera ~20-35 mg Massima dose giornaliera 60 mg Normalmente 2-3 dosi/die (In pochi casi è sufficiente 1 dose/die) Titolazione attenta, monitoraggio costante Controlli mensili presso il pediatra curante e quindi rivalutazioni semestrali METILFENIDATO: effetti indesiderati Diminuzione di appetito Insonnia Mal di stomaco Mal di testa Irritabilità Dolori addominali Ritardo di accrescimento Movimenti involontari (tics) Idee ossessive Allucinazioni Variazione del tono d’umore Aumento o diminuzione dell’eloquio Ansia Eccessiva euforia Tristezza (disforia) Vertigini Modificazioni di frequenza cardiaca e pressione arteriosa ATOMOXETINA-STRATTERA - è un bloccante selettivo del reuptake della noradrenalina - mostra una bassa affinità per altri trasportatori neuronali DOSE INIZIALE: 0.5-0.8 mg/Kg/die (prima settimana) DOSE MANTENIMENTO: 1.2 mg/Kg/die DURATA DELL’EFFETTO: 12 ore EFFICACIA CLINICA: dopo 2 sett UNICA SOMMINISTRAZIONE ATOMOXETINA: effetti indesiderati Sonnolenza Affaticamento Aumento di appetito Mal di stomaco Dolore addominale Mal di testa Irritabilità Vomito Modificazioni di frequenza cardiaca e pressione arteriosa