La Rivoluzione Francese
La premesse della Rivoluzione
• La Francia attraversa ormai da diversi decenni una
fase di crisi economica ma soprattutto finanziaria.
• Le spese dello Stato superano costantemente le
entrate.
• Non è possibile aumentare ulteriormente le entrate
fiscali senza distribuirle anche su quelle classi che
fino ad ora ne sono state escluse (la nobiltà e il
clero).
Il ruolo di Necker (2)
• Nel 1781 prende la rivoluzionaria decisione di pubblicare
il bilancio dello Stato: gli ambienti di corte reagiscono con
ostilità ad una presa di posizione che mette finalmente a
conoscenza di tutti quante e quali siano le spese
improduttive dello Stato (in particolare le spese per le
pensioni di nobiltà e per il mantenimento della corte).
• Necker viene licenziato ed i suoi successori aggravano
ulteriormente i problemi di bilancio e la situazione
economica.
• Il Necker viene richiamato nell’agosto 1788, quando il
dissesto della finanza è ormai divenuto irrecuperabile e già
è stata indetta la convocazione degli Stati Generali per il
maggio 1789.
Gli STATI GENERALI
• Sono l’assemblea dei Rappresentanti di Nobiltà,
Clero e Terzo Stato.
• Il Terzo Stato è la borghesia (in genere la
borghesia cittadina) formata da avvocati,
commercianti, medici, dipendenti dello Stato,
Notai etc.
• Il Terzo Stato è il più numeroso come numero di
rappresentanti ma il Re pretende che le votazioni
su eventuali riforme vengano effettuate con la
modalità del “voto per ordine”.
La riunione degli Stati Generali
• In un clima molto difficile (i raccolti sono stati
pessimi e la Francia vive un momento di vera
carestia), il 5 maggio 1789 a Versailles si
riuniscono gli Stati Generali.
• 1165 deputati: circa 600 del Terzo Stato, 270 della
nobiltà e circa 300 del Clero.
• In teoria le riunioni dei tre Stati devono essere
separate ed il voto conteggiato per ordine ma il
Terzo Stato, dopo lunghe insistenze, ottiene che si
dibatta in un’unica assemblea e si voti per testa.
La riunione degli Stati Generali (2)
• Il Re, solidale con la parte della nobiltà contraria a
questa decisione ordina di chiudere la sala delle
riunioni. I deputati decidono allora di riunirsi nella
Sala della Pallacorda.
• Alla fine di giugno il clero e la fazione più
illuminata della nobiltà si uniscono al Terzo Stato
e danno vita all’Assemblea Costituente.
La presa della Bastiglia
• Luigi XVI, preoccupato dalla situazione che si sta creando,
ha fatto assoldare delle truppe di mercenari stranieri che
sono appostate attorno a Parigi.
• Il 14 luglio il popolo minuto di Parigi, composto in gran
parte di artigiani, eccitato dalle voci di un complotto
aristocratico ed esasperato dal “caro-vita”, si presenta
davanti alla fortezza della Bastiglia, da tempo utilizzata
come carcere. Dopo scontri cruenti con la guarnigione qui
appostata, la Bastiglia viene presa e distrutta ed i
prigionieri, in genere rei politici, liberati.
La Dichiarazione dei diritti
dell’uomo e del cittadino
• E’ approvata, in 17 articoli, il 26 agosto 1789.
• E’ la prima e più solenne affermazione delle
libertà fondamentali (libertà di pensiero, parola,
stampa), dell’eguaglianza di tutti i cittadini di
fronte alla legge.
• Ha ispirato tutte le costituzioni liberali e
democratiche.
• Ha proposto i principi di sovranità popolare e
divisione dei poteri.
Gli schieramenti politici nell’Assemblea
(dopo le elezioni del 1791)
• I giacobini (seduti a sinistra), sensibili alle rivendicazioni
popolari e con una vasta rete di circoli in tutta la Francia.
Si riuniscono a Parigi in un collegio di domenicani
(jacobins) da cui il nome. Li guida Maximilien
Robespierre.
• I cordiglieri: ancora più radicali nelle opinioni e popolari
come reclutamento rispetto ai giacobini. Sono guidati da
Georges Danton.
• I patrioti: il gruppo moderato che guida le prime fasi
dell’Assemblea Nazionale. Si presenta diviso in varie
sfumature. Spiccano però alcuni personaggi quali il
marchese di La Fayette, il duca di Orléans e il conte di
Mirabeau.
Alcuni provvedimenti
• Incameramento dei beni ecclesiastici ed emissione
degli assegnati.
• Azzeramento di ogni residuo feudale.
• Costituzione civile del clero e riorganizzazione
della Chiesa di Francia (luglio 1790).
• Vendita dei beni nazionali.
• Riforma
fiscale:
nascita
di
un’imposta
proporzionale al valore delle proprietà, imposta
sulla ricchezza mobile e una “patente” per
l’esercizio delle professioni.
I sanculotti
• Per sanculotto si intende il tipico popolano parigino
appartenente all’artigianato o al piccolo commercio, padre
di famiglia e di età matura.
• Il nome significa “senza calzoni” e indica il fatto che essi
non portano i calzoni attillati ai ginocchi tipici della nobiltà
ma vanno vestiti con i pantaloni lunghi.
• Anche se non dispongono di una rappresentanza diretta
nell’Assemblea, i sanculotti si sono rapidamente
politicizzati e influenzano fortemente le decisioni politiche.
• Essi, in particolare, sono e saranno sempre i più strenui
difensori delle libertà scaturite dalla Rivoluzione.
La Costituzione del 1791
• Distinzione tra cittadini attivi (in grado di pagare
un minimo di tasse e quindi di partecipare alla vita
politica) e passivi.
• Sistema censitario a doppio turno.
• Limitazione del potere monarchico.
• Quasi tutti i provvedimenti del potere esecutivo
devono passare al vaglio dell’Assemblea, incluse
le alleanze e le dichiarazioni di guerra.
Dopo le elezioni
• Il fronte che esce meglio dalle elezioni è quello della sinistra che riesce
in breve a conquistare l’egemonia nell’Assemblea.
• Infatti in questo schieramento operano gli oratori più brillanti.
• L’atteggiamento dei più intransigenti (brissottini) porta la Francia a
dichiarare guerra all’imperatore Francesco II. L’esercito francese è più
volte sconfitto e anche la Prussia scende in campo a fianco
dell’Austria.
• Il 10 agosto 1792 con le truppe straniere che minacciano Parigi, il
palazzo reale delle Tuileries viene assaltato mentre il Re viene deposto
dall’Assemblea Legislativa.
• Il 21 settembre viene proclamata la Repubblica
La fine di Luigi XVI
• Già nell’estate del 1791 il Re aveva provato a fuggire all’estero ma era
stato sorpreso durante la fuga e costretto a rientrare a Parigi tra due ali
di folla ostile.
• I politici dell’Assemblea Legislativa avevano fatto finta di credere che
quel tentativo di fuga fosse stato un rapimento.
• Durante l’assalto del palazzo delle Tuileries, nell’agosto 1792, erano
state trovate prove inequivocabili che confermavano il tentativo del Re
di mettere fine al movimento rivoluzionario tramite l’intervento degli
eserciti stranieri.
• La Convenzione (eletta a suffragio universale al posto dell’Assemblea
Nazionale) si trova così a dover processare il Re per l’accusa di alto
tradimento.
• E’ possibile processare e condannare un Re?
• Con una votazione a strettissima maggioranza Luigi XVI viene
condannato a morte e giustiziato il 21 gennaio 1793.
Il 1793
• Parigi è assediata da truppe nemiche; sul fronte interno vi sono varie
ribellioni sia di oppositori al nuovo regime, sia di carattere
antiparigino.
• Viene votata una nuova Costituzione che prevede il diritto alla
sussistenza, al lavoro, all’istruzione e all’insurrezione.
• Nascita del “Grande comitato di Salute Pubblica” che in pratica
scavalca gli organi costituzionali: riorganizza l’esercito e inaugura
l’economia di guerra.
• Viene varata la limitazione dei prezzi: nasce il “Maximum”.
• Il Terrore: nasce il Tribunale rivoluzionario nel marzo 1793.
• Scristianizzazione e nascita del nuovo calendario (novembre 1793).
• Miglioramento della situazione militare: si mette in mostra un giovane
generale, Napoleone Bonaparte.
La fine del Terrore
• Vengono fatti giustiziare dopo finti processi, nella
primavera del 1794, Danton e Hebert accusati di
essere troppo indulgenti e di pretendere la
reistituzione delle libertà costituzionali.
• In breve tempo anche Robespierre, accusato di
eccessiva concentrazione di potere e di un uso
smodato del processo politico, perde il favore
popolare e finisce sul patibolo (luglio 1794).
• E’ la fine della fase più cruenta della rivoluzione.
La svolta moderata
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Il terrore bianco e la “gioventù dorata”
Smantellamento dell’economia regolata.
Agosto 1795: Costituzione dell’anno III
Molto più moderata delle precedenti, sbarramento di censo molto alto.
Si caratterizza per una chiusura in senso elitario.
• Due Camere: il Consiglio dei 500 che presenta le leggi e il Consiglio
degli Anziani che le approva o le respinge.
• Il potere esecutivo è rappresentato dal Direttorio: formato da cinque
elementi eletti dagli Anziani su un elenco di cinquanta nomi presentati
dal Consiglio dei 500.
• Dopo le elezioni, favorevoli al partito monarchico, la parte
repubblicana riesce a imporre al Direttorio (il Governo) cinque
“regicidi” (cioè cinque elementi che avevano votato la condanna a
morte per Luigi XVI) resistendo così ad ogni tentazione restauratrice.