Il Capitale sociale

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Il capitale sociale come fattore
di sviluppo locale
Convegno nazionale
UNA CITTÀ PER CONTARE
La statistica comunale alla prova del censimento e del federalismo
Brescia - Auditorium di Santa Giulia
8 – 9 settembre 2011
Ciro Annicchiarico
Il Capitale sociale:le prime formulazioni
….. le relazioni sociali contano per il nostro benessere …
Il ricorso a fattori non economici per spiegare le modalità
dello sviluppo economico parte dalle ricerche di Weber e
Durkheim
introduzione del concetto di capitale sociale.
 Nel1916 Lyda J. Hanifan definì capitale sociale la buona
volontà, l'amicizia, la partecipazione e le interazioni
tra coloro che costituiscono un gruppo sociale perché
costituiscono gli elementi tangibili che contano più di ogni
altra cosa nella vita quotidiana delle persone
 Se una persona entra in contatto con i suoi vicini, e
questi a loro volta con altri vicini, si determina
un'accumulazione di capitale sociale (Hanifan, 1916,p. 130)
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La rilevanza del concetto di capitale sociale
Per comprendere meglio la rilevanza del concetto ai fini
 della produzione di benessere
 e dell’analisi dei processi di sviluppo
dibattito in corso
 L’approccio delle scienze politiche considera il capitale sociale soprattutto come
partecipazione sociale e diffusione della fiducia (Robert Putnam)
 Il dibattito successivo dedicato al ruolo dello stato (e del welfare state) nella produzione di
capitale sociale.
 I contributi della sociologia concentrano l’attenzione soprattutto sulle reti di relazioni
interpersonali, e si possono distinguere nei due filoni della sociologia della scelta razionale:
= James Coleman,
= Mark Granovetter (sociologia economica)
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Che cos’è il capitale sociale
Il capitale sociale è uno stock multidimensionale, costituito dalle caratteristiche della struttura
sociale che hanno la capacità di influenzare e coordinare i comportamenti individuali, favorendo
l’azione collettiva e permettendo agli agenti di perseguire fini altrimenti irraggiungibili.
Lo stock comprende
 le norme sociali e i valori condivisi,
 le reti di relazioni interpersonali informali
 le organizzazioni volontarie che costituiscono un fattore per la produzione di benessere.
L’inclusione del concetto di fiducia è molto frequente ma non comunemente accettata nella
letteratura
risultato della diffusione di norme sociali di equità e reciprocità.
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Capitale sociale: approccio micro e macro
Capitale sociale
Visione individualista
(Coleman)
Visione collettivista
(Putnam)
Pone l’accento sulle capacità del
singolo soggetto di relazionarsi con gli altri individui
per ottenere un beneficio nella propria vita sociale.
Il capitale sociale, così, si costruisce su
scelte razionali dell’individuo.
Considera la creazione di capitale sociale
come il prodotto di uno scambio reciproco
di relazioni non basate essenzialmente sull’utilità
individuale.
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Putnam:
componenti essenziali del capitale sociale
L’analisi condotta da Putnam (1993) ha reso maggiormente
conosciuta un’accezione di capitale sociale come risorsa della
collettività e identificato con “le caratteristiche della vita sociale”
 Reti sociali: importanti in quanto non esprimono solo
“contatti” ma implicano “obbligazioni reciproche”;
 Norme di reciprocità: “specifica” (scambio
contemporaneo di favori) o “generalizzata” (speranza che
in futuro il favore venga ricambiato da qualcuno);
 Fiducia: “lubrificante” della vita sociale;
… mettono in grado i partecipanti di agire più efficacemente nel
perseguimento di obiettivi condivisi” (Putnam 2000).
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IL PROBLEMA DELLA MISURAZIONE
In economia il concetto di capitale sociale ha posto il problema della sua “misurazione”,
criticato dagli altri rami delle scienze sociali, per i quali la sua traduzione quantitativa è compito
arduo, se non del tutto irrealizzabile.

Solow (1999) il capitale sociale per meritarsi l’appellativo di “capitale” e non scadere in
una semplice espressione alla moda, deve essere suscettibile di misurazione mediante
dati empirici condivisi dalla comunità dei ricercatori.

Chiesi (2001), “se gli economisti prendono sul serio l’idea che il concetto debba essere
misurabile, per poter giustificare il termine adottato, tra i sociologi il problema della
misurabilità viene affrontato da diversi punti di vista”.

Bourdieu (1980) e Pizzorno (2000) la riduzione del capitale sociale a una misura sintetica
impoverirebbe la ricchezza di significati del concetto.
Eppure le esigenze di misurazione del capitale sociale non possono essere eluse. Il successo
incontrato da uno dei lavori fondanti di questa letteratura - “La tradizione civica delle regioni
italiane” (Putnam 1993) - è dovuto anche alla presentazione di dati empirici.
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Tecniche di misurazione del capitale sociale
E’ possibile individuare due principali modalità, spesso utilizzate congiuntamente, per la
costruzione di indicatori di capitale sociale:
a. indagini sulle opinioni e azioni;
b. utilizzo di indicatori puntuali.
 Le indagini demoscopiche consentono di rilevare elementi non ricavabili da statistiche
fondate su dati amministrativi, come le opinioni o comportamenti particolari.
 L’utilizzo di indicatori puntuali (di tipo amministrativo e censuario) permettono analisi più
dettagliate a livello territoriale. Questi indicatori per loro natura più difficilmente arrivano a
cogliere i fenomeni più informali e meno codificati, che sono, invece, i più appropriati per la
costruzione del capitale sociale (Norris 2001).
l’Istat ha avanzato un progetto di analisi e di individuazione di un “Atlante del capitale sociale e delle
istituzioni in Italia” (Righi 2002), per arrivare alla definizione di un set di variabili che si riferiscano a
molteplici dimensioni del capitale sociale.
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Il capitale sociale in relazione allo sviluppo
locale
Le indagini condotte da Putnam e Fukuyama identificano il capitale sociale come una particolare
cultura che favorisce e la cooperazione e mette in rilievo il suo radicamento nella storia precedente di
un territorio.
Questa prospettiva comporta due rischi:
1° Rischio
2° Rischio
Se il capitale sociale è visto
essenzialmente in termini di una
cultura cooperativa,di un tessuto
fiduciario, si corre il pericolo di una
spiegazione generica delle sue
origini e di una sottovalutazione del
ruolo dei fattori politici nel
riprodurre e orientare il capitale
sociale.
Difficoltà di distinguere tra effetti
positivi del capitale sociale per lo
sviluppo locale e altri che, invece,
hanno conseguenze favorevoli per
i detentori del capitale ma
negative per lo sviluppo.
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Il progetto:
Il Capitale sociale del Comune di Firenze
Obiettivo della ricerca: verificare l’esistenza o meno del capitale sociale
nella realtà fiorentina.
La ricerca intende verificare, attraverso un’analisi empirica, l’esistenza di legami e
connessioni tra:
La qualità della vita relazionale
dei cittadini, misurata sia dalla
partecipazione alla vita
associativa della città che dal
livello di scambi di beni
relazionali dentro le cerchie
sociali più ristrette.
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La percezione soggettiva della
qualità della vita urbana in
termini di percezione della
sicurezza, economia e lavoro; in
altri termini la qualità del
capitale sociale presente in
circostanzianti ambiti relazionali
ed urbani.
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Il progetto:le dimensioni del Cs
Strutturale
Normativa
Cognitiva
Relativa all’organizzazione
sociale, è costituita in
particolare da elementi
come ruoli, regole,
procedure, tutte
caratteristiche che
possono contribuire alla
cooperazione.
Si tratta specificamente di
norme, valori, attitudini
che favoriscono la
cooperazione.
Coglie tra gli elementi di tipo
normativo quelli maggiormente
orientati agli individui.
ELEMENTI
ELEMENTI
ELEMENTI
•Fiducia (individuale e
generalizzata)
•Cultura, Visione condivisa
•Relazioni sociali, Reti,
Organizzazioni e Associazioni
•Posizione relazionale/Ruoli
•Regole
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•Reciprocità
•Senso di responsabilità civica
Conoscenza / Informazioni condivise
•Solidarietà
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Il progetto:all’atto pratico



Individuare le variabili statistiche che
possono misurare i vari aspetti del Cs;
Connotare le “categorie del Cs” a Firenze
cercando di fornire, nel contempo, una
lettura sintetica;
Utilizzare gli indicatori sintetici per
stabilire alcune correlazioni con le azioni
amministrative comunali.
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Strumenti
Focus Group
Questionario di rilevazione
Indagini telefoniche (metodo
Cati)
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“Come rimedio alla vita di società, suggerirei la metropoli. Ai nostri giorni, è l'unico
deserto alla portata dei nostri mezzi”.
[Albert Camus (1913 - 1960) Scrittore francese; premio Nobel per la letteratura 1957]
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
Ciro Annicchiarico
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