Quest’estate mi sono recato a Nampula, nei pressi di Moma in Mozambico, dove lavora come medico il mio papà. Appena arrivato, mi sono stupito nel vedere le case costruite in fango e paglia e mi è venuta la curiosità di visitare il loro interno: c’era ben poco, un’unica stanza con delle stuoie sul pavimento. Con lo sguardo ho cercato invano un lavandino, non c’era. Successivamente ho scoperto che l’acqua era conservata in taniche sotto le tettoie che prolungavano le coperture di paglia delle case. Per me, abituato ad aprire un rubinetto e a vedere l’acqua, che scorre fresca e limpida, è stato un’esperienza strana non trovarla nelle case! Col passare del tempo ho capito che per gli abitanti di Nampula era un bene prezioso: la risparmiavano al massimo e ne consumavano solo il necessario. Noi dovevamo bollirla prima di utilizzarla e bevevamo solo acqua in bottiglia. A una decina di chilometri c’era un pozzo che forniva l’acqua al villaggio: noi lo raggiungevamo con la macchina e gli altri abitanti a piedi. Era compito dei ragazzi portare l’acqua a casa, facendo un viaggio di due ore con una tanica sulla testa e una in mano. Non era molto trasparente ma giallina e la usavano solo per bere. Per lavarsi e per pulire i panni andavano al fiume, in cui scorreva lenta un’acqua decisamente torbida e fangosa. Dopo questa esperienza ogni volta che apro il rubinetto, penso a quanto sono fortunato ad avere l’acqua corrente in casa e la uso con maggior rispetto. Giulio I miei nonni vivono a Kalaa, un paesino vicino a Snan, in Marocco. Il paese sorge sulle sponde di un fiume grande come il nostro Adige. Nelle case non c’è l’acqua corrente e gli adulti vanno a rifornirsi di acqua al fiume due volte alla settimana. E’ un lavoro faticoso, perché la devono trasportare in capienti taniche, a mano. Le donne lavano i panni al fiume, con i piedi nell’acqua: anche questa è una grande fatica! Quando vado dai nonni, io bevo acqua in bottiglia, che è piuttosto difficile da trovare perché in paese i negozi sono rari: devo andarla ad acquistare nella città vicina. I bambini non possono prendere l’acqua senza chiederla e io penso sempre a quanta ne ho sprecata a Trento. Chadia In estate trascorro tre settimane dagli zii della mamma in Calabria, in un paese a due chilometri dal mare: una zona turistica del Golfo di Squillace in provincia di Catanzaro. A causa della scarsità dell’acqua, per un’ora circa ogni pomeriggio l’acqua non viene erogata: per prudenza, ogni famiglia si fa una piccola scorta d’acqua nel frigo da usare in caso di necessità. Ho notato una grande differenza tra la nostra acqua di Trento, buona e fresca, e l’acqua di Cortale, tanto che, quando ho molta sete, preferisco andarla a prendere alla fontana del paese perché scorre più fresca. Gabriel Passo l’estate in Puglia dai nonni al Lido degli Angeli, una splendida località turistica nei pressi di Porto Cesareo. Il mare è bellissimo, la spiaggia sabbiosa e affollata, c’è un unico problema: dai lavandini esce acqua non potabile. Viene prelevata da cisterne e da pozzi e mi fa sempre rimpiangere l’acqua di Trento. Lì si beve soltanto acqua minerale in bottiglia, quella del rubinetto serve per cucinare, per lavare, per le faccende domestiche e per le docce. Alessandro Ogni anno da quando sono nato, passo l’estate sull’isola di S. Pietro, che si trova a Sud-Ovest della Sardegna. E’ un’ isoletta collinare, lunga circa 6 km, poco conosciuta ma stupenda. Ha un unico porto, sul quale si affaccia il paese di Carloforte, che prende il nome dal suo fortilizio di origine spagnola. In paese l’acqua c’è, viene dall’acquedotto comunale, anche se talvolta nel pomeriggio scarseggia. Casa mia invece sorge su una collina, isolata dal paese, e per noi il problema acqua esiste per davvero. Per raccogliere l’acqua piovana proveniente dalle grondaie del tetto, sotto la casa è posizionata una cisterna. Chiaramente non è potabile, anzi è successo di trovarci qualche piccolo insetto, ma è preziosa per lavare e cucinare. Per bere acquistiamo l’acqua al supermercato. Un’amica, che abita poco distante da noi, ha risolto il problema facendo scavare un pozzo profondo nel suo terreno, sfruttando una falda acquifera. Questa potrebbe essere in un futuro anche per noi una possibile soluzione. Giacomo IL TORRENTE Pigro il torrente scorre lentamente come un sinuoso serpente che striscia tra la gente Giulio GOCCE D’ACQUA Scendon lentamente sui tetti delle case, come note leggere danzano insieme, Dolcemente Francesco PIOGGIA Nella notte buia cantano note d’acqua una lenta ninna nanna. Augurano sogni d’oro ad ogni bambino che s’addormenta con loro Hui PIOGGIA Note d’acqua cadono dal cielo, picchiano sui tetti, compongono liete melodie con grande zelo. Se talvolta sono fitte e scroscianti, riescono a formare impetuosi torrenti che si fanno sempre più pericolosi e travolgenti Francesco GOCCE DI PIOGGIA Cadono dal cielo in mare tante note chiare; uno strumento incantato sembrano suonare che le onde fa ballare in un ritmo fatato Gabriel e Tommaso IL RUSCELLO Dalla sorgente appena nato si fa cullare dal fiorito prato. Una barchetta di foglia vi ondeggia leggera sospinta dalla brezza nel silenzio della sera. Federico e Simone TORRENTE Scorre lentamente l’acqua del torrente; tra i paesi si insinua come lungo serpente che striscia tra la gente silenzioso, sotto il sole splendente. Alessandro ACQUA Sottile, intangibile, scende a volte dal cielo e tutta la valle avvolge in un velo, ma se poi nei mattini d’estate diventa rugiada fresca, infrangibile, tutto ricopre: i prati e la strada. Quando scorre nel letto d’un chiaro torrente, gioca coi pesci, disseta la gente. Giacomo IL TORRENTE Rapido striscia come lungo serpente veloce, forse impaurito continuando da secoli a dispensare i suoi doni come in un rito Federico LA CASCATA Brilla cadendo velocemente nel lago, come se fosse un prato ricoperto di brina mattutina. Giulia e Mateo NOTTURNO Tranquillo è il lago. Nella notte silenziosa lo accarezza il vento e la luna vanitosa vi si specchia in un momento: sulla piana superficie sembra posargli un bacio per farlo più contento, con movimento lento, lento. Hui GOCCE DI PIOGGIA Dal cielo cadono note trasparenti tracciando per terra d’argento una scia: quasi una melodia sul pentagramma d’asfalto della deserta via. Francesca e Sofia GOCCE D’ACQUA Note rimbalzanti, leggere e dolci cadono sull’erba, formando melodie lievi e dissetanti. Maria Sofia EL RIO El rio es un agua que escorre por un paisaje muy lenta, lenta como el viento, y los peces van lentos como el rio. Diego GOCCE D’ACQUA Note danzanti scendon giù nel verde blu dei prati, scroscianti. Davide LAGO Ampia distesa d’acqua ricopre un vasto spazio; azzurro e verde sembra un infinito prato dove al tramonto ieri, il sole s’è specchiato. Anna e Noemi IL TORRENTE Lungo serpente scende dal monte striscia silenziosamente ridendo a crepapelle, ascoltando le sinfonie dei grilli lungo le sponde verdi e di fiori belle. Fanny e Micaela MARE Cielo burrascoso lievitante di biancastra schiuma vasto e misterioso diventa minaccioso se lo incalza il vento: mentre di notte fa sparire ogni stella, ogni astro in un momento. Elena MARE Specchio del cielo, che si è sposato con la terra spostandosi con coraggio in un moto d’onde antico e saggio. Chiara LE GOCCE D’ACQUA Note che cadono dolcemente, sul tetto di casa mia, provocando una sinfonia allegra e lieve, senza malinconia. Chiara Rosso di sera bel tempo si spera, rosso di mattina l’acqua si avvicina Fare un buco nell’acqua Acqua passata non Rosso di sera bel macina più tempo si spera, rosso di mattina l’acqua si avvicina Acqua in bocca Acqua passata non macina più Essere in alto mare Acqua in bocca L’ultima goccia è quella che fa traboccare il vaso Essere in alto mare L’ultima goccia è quella che fa traboccare il vaso Ha permesso il formarsi della vita e lo sviluppo di tutte le forme viventi che oggi conosciamo. Senza di essa l’uomo e la vita sarebbero destinati a scomparire. Influisce sulla nostra vita in molti modi: determina dove possiamo vivere, il tempo che farà, se potremo far crescere il raccolto e produrre abbastanza cibo …. La usiamo per bere e per lavarci, in essa nuotiamo, ci lamentiamo quando piove ... Vivere senza acqua potabile è difficile per noi che l'abbiamo sempre avuta e tanti esseri umani purtroppo muoiono a causa della sua mancanza. Noi siamo molto fortunati, perché l’acqua arriva potabile e fresca nelle nostre case, in ogni momento. Non abbiamo bisogno di comprare l’acqua in bottiglia, perché quella che esce dai rubinetti è buona, pura e ha un ottimo sapore. Certe volte la utilizziamo senza pensare a risparmiarla e ne sprechiamo una grande quantità. Lasciamo aperto il rubinetto quando ci laviamo i denti o ci facciamo la doccia. Quanta acqua poi contribuiamo ad inquinare usando troppo sapone o inutili quantità di detersivo! Immense quantità di acqua sono raccolte negli oceani e nei mari; solo una piccola percentuale si trova sui continenti, ma anch'essa proviene dall'oceano, al quale è destinata a tornare portata dai fiumi. non ha sapore, odore e colore è un composto formato da due atomi di idrogeno e uno di ossigeno sulla Terra ci sono due tipi diversi di acqua: salata - si trova nei mari e negli oceani e non è utilizzabile per bere, cucinare, irrigare i campi … dolce - si trova nei fiumi, nei laghi, negli iceberg e nelle falde sotterranee L’acqua copre circa i 2/3 della superficie terrestre L’uomo può disporre solo dello 0,6% di tutta l’acqua del pianeta e - di questa - solo lo 0,003 % è potabile Il 97% dell’acqua del pianeta è salata, solo il 3% è acqua dolce ACQUA SALATA 97% ACQUA SULLA TERRA ACQUA DOLCE 3,0 % Il 97% dell’acqua del pianeta è salata, solo il 3% è acqua dolce ACQUA SALATA 97% FIUMI E LAGHI 0,01 % ACQUA SULLA TERRA ACQUA DOLCE 3,0 % GHIACCIAI 2,4 % ACQUE SOTTERRANEE 0,58 % è l’unico composto - libero in natura - sotto tre forme: solido, liquido, aeriforme L'acqua presente nei mari e nelle altre sorgenti viene riscaldata dal sole e si trasforma in vapore acqueo; esso sale e incontra correnti di aria fredda. In questo modo il vapore acqueo si condensa formando masse d'aria fredda che si uniscono, dando origine alle nuvole. Queste si condensano e diventano più pesanti, cadendo sottoforma di precipitazioni (pioggia, grandine, neve ...) sul terreno. Qui vengono in parte assorbite dalle piante, in parte scorrono in superficie o nel sottosuolo, ritornando nel mare e ripetendo tutto il processo. L’acqua è il componente più importante del corpo degli organismi viventi. Rappresenta circa il 65% del nostro corpo, il 70 % del corpo di un elefante e addirittura il 95% di quello di un pomodoro. L’acqua non fornisce energia al corpo, ma aiuta a sciogliere i prodotti della digestione e a trasportarli alle cellule, a regolare la temperatura del corpo ed è importante per eliminare le scorie … Fin dai tempi antichi l'uomo si è servito dell'acqua per le sue attività, utilizzandola in vari modi. Vicino ai corsi d'acqua ha insediato le sue abitazioni e le sue attività, ne ha tratto cibo e sostentamento, ma in cambio vi ha riversato i suoi rifiuti. Fin quando le attività lavorative e gli usi civili producono modeste quantità di sostanze di rifiuto, le acque sono in grado di eliminarle grazie all'attività di microrganismi, capaci di decomporle in sostanze semplici. Quando invece la massa delle sostanze immesse è considerevole, i corsi d'acqua perdono la capacità di autodepurarsi e si inquinano. SORGENTE Nasce nel passo di Resia, in alta Val Venosta, vicino al lago di Resia, a circa 1586 m di altezza. FOCE Sfocia nel Mar Adriatico, presso Chioggia, con un’ampia foce ad estuario. Il fiume Adige, lungo circa 410 km, è: il secondo fiume d’Italia dopo il Po per lunghezza; il terzo fiume, dopo il Po e il Tevere, per ampiezza di bacino idrografico, che misura 12200 km2; di questi ben 7200 si trovano in Alto Adige, nel cui territorio scorre per 140 km, mentre i restanti sono suddivisi tra Trentino e provincia di Verona; il quarto fiume per volume d’acqua dopo Po, Ticino e Tevere, con 235 m3/sec di portata media annua presso la foce. Nel corso superiore il fiume ha un regime torrentizio, con una forte pendenza - fino al 65% dalla sorgente a Merano, nella cui conca inizia il corso inferiore: il Lungadige Nei pressi di Naturno, con la Merano-Malles in primo piano Nei pressi di Naturno, con la Merano-Malles in primo piano Nel primo tratto del suo corso, grazie alla notevole velocità, il fiume riesce a trasportare grandi massi; nel corso inferiore, con il diminuire dell’inclinazione dell’alveo, deposita subito i materiali più grossi, poi trascina a valle dapprima la ghiaia, in seguito la sabbia e infine il limo. Le valli percorse dal fiume sono: Val Venosta: tra la sorgente e Merano Val d’Adige: tra Merano e Rovereto Vallagarina: tra Rovereto e Verona Padana: tra Verona e la foce Val (fuori regione, in Veneto) I più importanti affluenti dell’Adige sono: Passirio a Merano (BZ) Isarco a Bolzano (BZ) Noce a Mezzocorona (TN) Avisio a Lavis (TN) Fersina a Trento (TN) Leno a Rovereto (TN) È uno dei maggiori affluenti, nasce dal passo del Brennero e riceve le acque abbondanti della Rienza. Proviene dal passo del Tonale Nasce dalla Marmolada Molte sono le curiosità legate al lungo corso di questo fiume. Tra queste abbiamo scelto quelle che ci sono sembrate più interessanti. Il giallo della sorgente Qual è il vero nome del fiume? I fiumi ispirano le leggende La sorgente dell’Adige non è quella visibile al passo Resia e indicata sulle tabelle In realtà si trova qualche metro prima, all’interno di un bunker dello Sbarramento Passo Resia L’Adige attraversa più di una regione e per questo viene chiamato in modo diverso, a seconda dei dialetti parlati nelle zone in cui scorre. Questi sono tutti i suoi nomi: in tedesco in ladino in dialetto trentino Lungo le rive dell’Adige sono fiorite numerose leggende, che riguardano sia il suo corso che quello dei numerosi affluenti. Ne abbiamo scelta una, che ci è sembrata particolarmente fantasiosa … In questa antica terra di montagne, due fiumi gareggiavano fra loro per scoprire quale fosse il più importante. Uno diceva: ”Sono il più importante, nasco dal Brennero e le mie acque hanno dissetato molti imperatori.” “Il più importante sono io” - replicava l’altro ”nasco da un passo importante come il tuo e anch’io sono un fiume imperiale”. Per questa contesa le acque quasi strariparono e la gente fuggì terrorizzata. Allora una ninfa di nome Vodia, regina di tutte le acque, comandò: ”Tu Isarco sei il fratello più piccolo, chiedi all’Adige di prenderti in braccio e di portarti fino al mare.” Da quel momento le acque di questi due fiumi scorrono pacifiche una nell’altra, fino all’Adriatico. Il fiume, nel corso dei secoli, è stato protagonista di alcune devastanti alluvioni. I ricordi dei nostri nonni riguardano l’ultima, quella del novembre del 1966: buona parte della città e circa 5000 ettari di campagna furono sommersi da ben due metri d’acqua. Per uscire di casa si dovevano indossare gli stivali di gomma e molte cantine e appartamenti ai piani rialzati vennero completamente allagati. 1966, Torre Vanga 1966, Largo N. Sauro Il torrente Fersina nasce a circa 2005 metri di altezza dal lago di Erdemolo, di origine vulcanica, al margine occidentale della catena del Lagorai, in Val dei Mocheni. A valle di Pergine riceve il torrente Silla e lungo il corso aumenta progressivamente la quantità della sua portata. Scorre nella valle dei Mocheni e attraversa i comuni di Sant’Orsola, Palù del Fersina, Fierozzo e Frassilongo, lambisce Pergine Valsugana e infine attraversa la città di Trento, dove sfocia nel fiume Adige, presso Via dei Ragazzi del ’99. lunghezza: 30 km bacino idrografico: 35 km² portata media (idrometro di Canezza): 3m3/s altitudine della sorgente: 2005 m s.l.m. altitudine della foce: 109 m s.l.m. Nel corso superiore l’ambiente è selvaggio e suggestivo: si possono osservare ancora grossi massi secolari e una vegetazione di faggi e ontani; il torrente ospita alcuni organismi vegetali poco comuni, come le piante completamente immerse del millefoglio d’acqua e del ceratofillo, utili come riparo per molti pesci. millefoglio d’acqua ceratofillo La parte terminale del corso è completamente inclusa nella cerchia urbana di Trento ed è frequentata da numerose specie di uccelli, tra cui spicca, per la sua particolarità, l’airone bianco, avvistato nel mese di agosto del 2003 per parecchie settimane, intento a cacciare i pesci. Più frequente è la presenza degli aironi cinerini, soprattutto nel tratto terminale della forra di Ponte Alto. airone bianco aironi cinerini Lungo le rive è permessa la pesca di trote fario e, nel corso inferiore, di trote marmorate. trota fario trota marmorata In occasione di piene eccezionali il Fersina, in passato, ha causato molti danni sia in Val dei Mocheni che nella piana di Pergine e di Trento. L’alluvione che ha prodotto i danni maggiori è stata quella del 1882, che ha invaso di detriti i campi e ha distrutto molti edifici nelle località di Sant’Orsola, Viarago, Fierozzo e Frassilongo: molte frane avevano ostruito l’alveo, innalzando in modo considerevole il livello dell’acqua. La prima Serra di Ponte Alto, la più vecchia briglia del Trentino, fu fatta costruire nell’alveo del torrente dal principe vescovo Bernardo Cles già nel 1537, per proteggere la città di Trento da eventuali inondazioni. Oggi questa Serra è denominata “Cascata di Ponte Alto” ed è meta turistica, perché vi si ammirano le alte pareti rocciose a strapiombo sul corso del fiume, incassato sul fondo. Classe I C scuola secondaria di I grado “G. Bresadola” Istituto comprensivo TRENTO 5 Anno scolastico 2008/2009