Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006
Attuazione della Misura 1 (A)
Principali fasi tecnico-operative su:
- Controllo in loco ‘5%’
.Requisiti Minimi
- Controllo in loco ‘ex post’
ART€A
Controlli Oggettivi ed Attività Convenzionate
Controllo :
Definisce
Definisce,
verifica ed
effettua
Definisce ed
effettua
Am
mini
strati
vo
A
R
T
€
A
procedure e regole
Fase di valutazione e
ammissibilità
100
100
Controllo in situ (a)
Controllo in situ (b)
Verbale
5
I
N
L
O
C
O
Verbale
E
N
T
E
Verbale
Controllo in loco
5
P. L.
Verbale
Controllo ex post
1
Partecipa
Controlli in loco 5%
3
Controllo in loco: operatività I
Riferimenti generali:
-Periodo di effettuazione: presenza maggior numero impegni / obblighi;
-Verbalizzazione standardizzata: garanzia di uniformità di valutazione, certezza
rispetto delle regole. Presenza delle indicazioni previste e delle registrazioni
necessarie;
-Garanzia del rispetto di principi esposti nel titolo III del Reg. CE n.
2419/01(796/04):
-preavviso;
-decadenza della domanda in caso di controllo non effettuato per
causa del beneficiario;
-informativa al controllore dei criteri di selezione delle domande
estratte;
-caratteristiche minime della relazione di controllo
……………..
Controllo in loco: operatività II
Riferimenti generali:
……………..
-Garanzia che gli ispettori siano diversi dai valutatori amministrativi della
domanda;
-non sottoporre il beneficiario ad una serie ripetuta di visite (auspicabile).
_________________
!
Con la finalità di dare seguito all’ultima indicazione, il controllo in
‘situ’ si connota con le caratteristiche del ‘controllo in loco’ (controllo in
situ di tipo b)
Verifica dei Requisiti Minimi nella fase di controllo
aziendale.
Metodologia e formazione degli operatori.
Requisiti Minimi
NORMATIVA di riferimento

ALLEGATO 6

QUADRO NORMATIVO PER IL RISPETTO DEI REQUISITI MINIMI IN MATERIA DI AMBIENTE, IGIENE
E BENESSERE DEGLI ANIMALI
(Regolamento 1257/99, art.5, 26 e 30 comma 2) L’elenco normativo sotto riportato indica i requisiti minimi in
materia di ambiente, igiene e benessere degli animali che dovranno essere rispettati dai beneficiari che per
localizzazione, tipologia di attività, caratteristiche dell’azienda rientrano nella casistica prevista dalle diverse
normative indicate nella tabella.

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
del PSR
BENESSERE DEGLI ANIMALI
Comportamenti in generale: norme sulla protezione degli animali
negli allevamenti
Dir. 98/58/CE
Non è stata ancora recepita
Norme minime per la protezione delle galline ovaiole in batteria
Dir. 8/166/CE,Dir. 95/29/CE
Dir. 99/74 CE
D.P.R. 24 maggio 1988 n° 233
Norme minime per la protezione dei vitelli
Dir. 97/2/CE
Dir. 97/182/CE
D.lgs 30.12.1992 n° 533 modificato da D.lgs 331/98
Norme minime per suini
Dir. 91/630/CE
D.lgs 30.12.1992 n° 534
Protezione degli animali durante la macellazione o l’abbattimento
Dir. 93/119/CE
D.lgs 333/1998
Protezione degli animali durante il trasporto
Dir. 95/29/CE
D.lgs 20.10.1998 n° 388
AMBIENTE
Immissione in commercio dei prodotti fitosanitari
Dir. 91/414/CE
D. Lgs 17/3/95 n°194
Protezione delle acque dall’inquinamento provocato da nitrati
provenienti da fonti agricole
Dir. 91/676/CEE
L. 146/1994 e
L. 152/1999
Protezione dell’ambiente, in particolare del suolo,
nell’utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura
Dir. 86/278/CEE
D.lgs 27.1.1992 n° 99
Rifiuti
Dir. 91/156/CEE
D.lgs 5.2.1997 n° 22
Rifiuti pericolosi
Dir. 91/689/CEE
D.lgs 5.2.1997 n° 22
Imballaggi e rifiuti di imballaggio
Dir. 94/62/CE
D.lgs 5.2.1997 n° 22
Valutazione di impatto ambientale
Dir. 85/337/CEE
L. 349/86
Smaltimento acque reflue di vegetazione di frantoi oleari
Dir. 85/337/CEE
L. 574/97
7
Normativa Regionale di Riferimento
. Deliberazione di Giunta Regionale n. 287
o
p
e
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a
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v
i
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à
del
31/03/2003
(rif. documento Commissione CE n. VI/10535/99 rev.7)
.Decreto ARTEA n. 109/2003
(11/06)
(approvazione n. 17 schede operative – Check List)
.Decreto ARTEA n. 120/2004
(29/07)
(approvazione n. 4 schede operative – Check List)
Regione Toscana – ARTEA
Definizione dell’OPERATIVITA’ di tipo: procedurale, metodologica, di
formazione degli operatori.
8
R.M. Operatività di Procedura
ESITO NON POSITIVO
Ente
L’iter della domanda è bloccato
A.C. (*)
CHECK
Verifica di LIVELLO
LIST
BASE:Domanda
Verifica di LIVELLO
dell’ Autorità Competente
ESITO POSITIVO
L’iter della domanda prosegue
ESITO
ESITO
POSITIVO
NEGATIVO
Autorizzazione
ART€A
9
(*)
Check List
punto 4.15 doc. CE 10535 rev. 7
Argomento
Autorità
Competente
A , R, B, C, D, F
Allevamento e trasporto animali
ASL
E, R, I, S, L, M,
H, N
Macellazione / trasformazione
animale
ASL
G, O, P
Produzioni vegetali
ASL / ARPAT
Q
Trasformazione alimentare
ASL
T
Trasformazione olearia
ARPAT
U
Utilizzo fanghi di depurazione
Provincia/ARPAT
V
Valutazione Impatto Ambientale
Provincia
Z
Smaltimento rifiuti aziendali
ARPAT/Provincia
10
Operatività Metodologica:
VISITA
-Incontro plenario novembre 2003
-Corso R.T. maggio ottobre 2005 (Ob. 3 D2 Cofinanziato FESR)
-Legge Regionale n. 34/01 (assistenza tecnica a competenza
provinciale) (n.3771 domande sulle circa 4078 posizioni PSR M1)
.....…standardizzazione e condivisione degli strumenti di lavoro e
della metodologia…........
•intervista
Fasi della visita
aziendale
•individuazione della tipologia
aziendale
•individuazione delle check
di lavoro
• verifica
11
Operatività Metodologica:
CHECK LIST
1 + 21 Liste di Controllo:
• CODICE IDENTIFICATIVO
• LIVELLO DI COMPETENZA sulla NORMATIVA di riferimento
(*)
Controllo aziendale
12
FORMAZIONE degli OPERATORI
(Funzionari delle Amministrazioni / Consulenti aziendali)
Piano
(in)Formativo
1
3
Attuazione delle
ARTEA: linee di aggiornamento
verifiche di
del Piano Formativo
LIVELLO BASE
UTENZA: Monitoraggio
2
aziendale
4
Coordinamento
Regione Toscana – ARTEA
13
Controlli in loco EX POST
14
Controlli in loco EX POST
Sussistenza degli impegni nel tempo ………….
A.R.T.€.A. : Servizio controlli oggettivi ed attività convenzionata
Responsabile del settore controlli dal 1° dicembre 2005
Definisce con propri Decreti i Manuali delle Specifiche Tecniche
Il Decreto ARTEA n. 71 2007 : ”PSR 2000-2006 Manuale di specifiche tecniche dei
controlli EX POST”
1.
2.
3.
4.
Dà atto della normativa esistente FEASR (anno 2007)
Considera che i progetti ‘PSR 2000-2006’ sono stati oggetto di
finanziamento con normativa diversa dall’attuale (Regg. 1257, 445,
817)
Armonizza le vecchie disposizioni con le nuove regole
Definisce con dettaglio:
. il principio della tipologia degli impegni oggetto del controllo;
. I casi in cui effettuare il controllo ’plurimo’
15
Verbale
16
Estrazione
17
Comunicazione
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