Il ruolo dello psicologo nella pet therapy

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Gli Argonauti
Pet Therapy: l’aspetto
psicoeducazionale del rapporto
bambino-animale
29 marzo 2011
Dr. Marco Nicolussi, psicologo - psicoterapeuta
Dr.ssa Tiziana De Ruggieri, psicologa - psicoterapeuta
1
Chi di noi non ricorda un animale reale o di
fantasia a cui è stato affezionato, con cui è
cresciuto…?
….nel tempo il rapporto uomo-animale ha
assunto un valore terapeutico….
2
Sia i faraoni egizi che gli antichi greci
ritenevano che gli animali avessero il potere
di guarire le persone malate e numerose sono
le iscrizioni che rappresentano gli animali
come divinità.
3
Perché gli animali?
La chiave dell'efficacia terapeutica dell'animale
è rappresentata dal conforto e dalla 'simpatia'
(ovvero dallo stabilirsi di un rapporto
empatico) incondizionati che gli animali
forniscono.
4
Il ciclo ORGI
Osservazione
Intervento
Reazione
Giudizio
5
Osservazione
È la registrazione accurata, tramite i nostri sensi, di
quello che accade nell’ambiente circostante.
Grazie – o a causa – delle nostre esperienze passate,
filtriamo gli stimoli sensoriali in arrivo.
Non registriamo passivamente le informazioni:
scegliamo da quelle disponibili ciò che ci serve e ciò
che vogliamo (anche in senso inconscio del
termine).
6
Reazione
Sebbene i sentimenti facciano parte della nostra vita
impariamo presto che in molte situazioni certi
sentimenti devono essere “controllati”, “soffocati”,
“superati” o in vari altri modi “cancellati” o negati.
Così come impariamo a comportarci come individui sociali
all’interno di una particolare cultura, allo stesso modo
impariamo a distinguere quali sentimenti sono
accettabili e quali no, quando è opportuno esprimerli e
quando no, quali sentimenti sono “buoni” e quali sono
“cattivi”.
7
Giudizio
Attuiamo, durante tutto il corso della nostra vita, una
continua elaborazione di dati, analisi di informazioni e
formazione di giudizi.
Ed è proprio questa facoltà di poter analizzare, prima di
agire, ciò che ci rende capaci di pianificare
comportamenti complessi, conseguire obiettivi difficili,
sostenere azioni concatenate, ecc.
Ma tutte le analisi e i giudizi valgono solo se i dati su cui
sono basati sono veri, oggettivi e non soggettivi.
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Intervento
Non appena formulato un certo giudizio si
agisce.
Il problema si presenta laddove il giudizio è
dato dalla nostra “decisione” di agire sotto
l’impulso emotivo, e non ne siamo
consapevoli.
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Con la pratica si impara a discriminare
ciò che è osservazione, ciò che è
sensazione, giudizio e intervento
comportamentale manifesto.
Si giunge così a migliorare la propria
capacità di osservazione e evitare così
giudizi prematuri e condotte
inopportune.
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…..un po’ di storia….
Possiamo far risalire la nascita della pet therapy nel
1961, quando lo psicoterapeuta infantile Boris
Levinson, pubblicò un articolo sull’osservazione
effettuata durante una seduta con un bambino
autistico.
La presenza del suo cane migliorava l’interazione con
gli adulti e il
gioco con l’animale.
Successivamente, i suoi studi dimostrarono che la
presenza e l’interazione con l’animale aumentavano
l’autostima e influivano sullo stato generale di
benessere dei pazienti.
11
Nel 1977 a partire dagli studi condotti
da Erica Friedmann sulla correlazione
tra aumento della sopravvivenza e
possesso di un animale domestico, in
pazienti infartuati, vengono condotte
delle ricerche volte a verificare l’efficacia
del rapporto uomo - animale nel ridurre
l’ipertensione e i rischi di malattie
cardiovascolari.
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La normativa in Italia
• DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
DEI MINISTRI 28 febbraio 2003 - recepisce l'accordo
stipulato il 6 febbraio 2003 tra il Ministro della
salute, le regioni le province autonome di Trento e
di Bolzano, in materia di benessere degli animali da
compagnia e pet-therapy
• LEGGE REGIONALE n. 3 del 03 Gennaio 2005 Disposizioni sulle terapie complementari (terapia del
sorriso e pet therapy).
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www.youtube.com/watch?v=DpicABASoow
14
L’obiettivo primario degli interventi assistiti con gli
animali è quello di migliorare l’efficacia delle
terapie a cui è sottoposto il paziente ponendolo nelle
condizioni migliori per affrontare il percorso
terapeutico.
1- aumentando l’alleanza terapeutica tra terapeuta e
paziente.
2- aumentando la motivazione del paziente alla
guarigione
3- migliorando la condizione psicologica del
paziente
4- favorendo i momenti di relazione e di affettività
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OBIETTIVI:
• FISICI (migliorare la motricità o la
deambulazione, il senso dell’equilibrio)
• MENTALI (aumentare e migliorare le
interazioni sociali, la capacità attentive,
l’autostima, la capacità di gestire l’ansia,
ridurre il senso di solitudine)
• EDUCATIVI (incrementare il vocabolario,
migliorare le capacità mnemoniche a breve e
lungo termine e la conoscenza dei concetti quali
colori , misure, etc.)
• MOTIVAZIONALI (migliorare i rapporti con gli
altri, con l’equipe e con il gruppo).
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ATTIVITÀ ASSISTITE DAGLI ANIMALI
(AAA)
Sono interventi di tipo educativo, ricreativo o ludico che
hanno l’obiettivo di migliorare la qualità della vita di
persone che vivono una situazione di disagio.
Le visite prevedono attività interattive e di ricreazione
per situazioni particolarmente difficili come:
 bambini in ospedale
 ammalati
 anziani in case di riposo
 detenuti in carcere
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TERAPIE ASSISTITE
DAGLI ANIMALI (TAA)
Sono interventi terapeutici, che affiancano quelli medici e
psicologici, con obiettivi specifici predefiniti, in cui gli
animali sono parte integrante del trattamento.
 Pienamente inseriti nel programma terapeutico dei
pazienti;
 Preciso protocollo operativo, stabilito sulla base della
patologia specifica, dell’ambiente in cui vengono realizzati
e degli animali coinvolti;
 Risultati e progressi sono costantemente monitorati e
valutati.
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Pet Therapy
La relazione che si instaura è “flessibile” ovvero
priva dei vincoli e dalle regole dei rapporti
umani, come ad esempio la comunicazione
verbale.
Ciò consente la libera espressione delle proprie
emozioni e sentimenti, così come le proprie
paure e ansie, favorendo la comprensione di se
stessi e delle proprie risorse e limiti.
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Pet Therapy
Il rapporto con gli animali rappresenta
un’opportunità, una strada privilegiata per
ottenere risultati sul piano della relazione e
della comunicazione.
La comunicazione non verbale diventa il canale
preferenziale che rende possibile l’espressione, in
modo graduale, più intima di sé.
20
Pet Therapy
Inoltre, la relazione paziente/animale consente
di uscire dalla dimensione di sofferenza e di
patologia, per accedere ad un ambito in cui il
piacere, attraverso l’accudimento, il contatto
fisico e il gioco diventa prevalente e
significativo.
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L’attaccamento
La teoria dell’attaccamento di Bowlby
ipotizza che il bambino sia predisposto a
sviluppare legami di attaccamento con chi si
prende cura di lui e che sia dotato di risposte
comportamentali come: piangere,
aggrapparsi, seguire, ecc.
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L’attaccamento
 Durante lo sviluppo il bambino acquista un ruolo
attivo nell'instaurarsi della relazione, i
comportamenti che lui emette, attraverso il
movimento, la percezione e la segnalazione, hanno lo
scopo preciso, di mantenere il contatto con la madre e
attivano una serie di comportamenti di risposta da
parte della madre;
 La relazione si instaura reciprocamente con il
contributo di uno e dell'altro membro della coppia
madre-bambino.
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L’attaccamento
I comportamenti di attaccamento sono
inizialmente indifferenziati,
successivamente si indirizzano verso persone
specifiche e con lo sviluppo
dell’intenzionalità si attivano in funzione
dell’obiettivo di mantenere la vicinanza.
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L’oggetto transizionale
Secondo Winnicott, nei primi mesi di vita il neonato
percepisce il mondo esterno come una realtà costruita
soggettivamente dove tutto è sottoposto al suo
controllo e al suo potere.
Con il passare dei mesi, però, il bambino è costretto ad
abbandonare questa visione e accettare il fatto che ciò
che lo circonda esiste indipendentemente dalla propria
volontà.
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L’oggetto transizionale
Il bambino crea uno “spazio transizionale” in
cui coesistono i due tipi di realtà (soggettiva
e oggettiva).
Questo spazio, all’interno del quale si colloca
l’oggetto transizionale, è indispensabile per
accettare la realtà oggettiva del mondo senza
esserne traumatizzato.
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L’oggetto transizionale
Si tratta di un oggetto con caratteristiche tattilipressorie (un pupazzo, un pezzetto di stoffa, una
coperta, una bambola…) che il piccolo percepisce
come altro da sé (quindi, non completamente
sottoposto al suo diretto controllo), ma non
totalmente indipendente come il resto del mondo,
come i genitori.
27
L’oggetto transizionale
Qualunque oggetto che circonda il bambino può
trasformarsi in oggetto transizionale.
Questi oggetti sono importantissimi per lo sviluppo
emotivo del bambino e lo aiutano a superare le sue
paure (non a caso, infatti, vengono cercati
soprattutto per la nanna e nei momenti di
separazione dalla mamma) costituendo una difesa
contro l’ansia e la paura di essere abbandonati.
28
Meccanismi d’azione
della Pet Therapy
 il rapporto uomo-animale, affettivo ed emozionale, è in
grado di arrecare non solo benefici emotivi e psicologici,
ma anche fisici, quali l’abbassamento della pressione
sanguigna, il rallentamento del battito cardiaco;
 la comunicazione uomo-animale, che si basa su una
forma di linguaggio molto semplice, cadenzata, con
ripetizioni frequenti, tono crescente e interrogativo, che
produce un effetto rassicurante, sia in chi parla, sia in
chi ascolta.
29
Meccanismi d’azione
della Pet Therapy
 la stimolazione mentale: che si verifica grazie alla
comunicazione con l’altro, alla rievocazione di ricordi,
all’intrattenimento, al gioco, che riducono il senso di
alienazione e isolamento;
 il tatto: il contatto corporeo, il piacere tattile permettono la
formazione di un confine psicologico, della propria identità,
del proprio Sé e della propria esistenza;
 l’elemento ludico, cioè il gioco e il divertimento, che portano
benefici psicosomatici. Le persone, tramite esso, possono
liberare le loro energie e ricavare sensazioni di benessere e di
calma;
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Meccanismi d’azione
della Pet Therapy
• la facilitazione sociale: la presenza di un animale, spesso,
costituisce un’occasione di interazione con altre persone;
• la responsabilità: proporzionale alla propria età e alle proprie
possibilità, nella cura di un eventuale animale di proprietà;
• l’attaccamento: il legame che si viene a creare tra uomo e
animale può, almeno in parte, compensare la mancanza
eventuale di quello umano, e, comunque, favorire lo sviluppo
di legami di attaccamento basati sulla fiducia, che
potranno, in seguito, essere anche trasferiti ad altri
individui;
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Meccanismi d’azione
della Pet Therapy
• l’empatia: la capacità di identificarsi con l’animale,
nel tempo, viene trasferita anche alle relazioni con
gli altri esseri umani;
• l’antropomorfismo: l’attribuzione di alcune
caratteristiche umane all’animale, può
rappresentare un valido meccanismo per superare
un eventuale egocentrismo e focalizzare la propria
attenzione sul mondo esterno;
• il senso di comunione con la natura.
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L’equipe multidisciplinare
È formata da più figure professionali:
 psicologi,
 medici,
 veterinari,
 pedagogisti, educatori professionali,
 terapisti della riabilitazione,
 istruttori cinofili,
 conduttori animali……
Che mettono a disposizione la propria esperienza e
competenza specifica per elaborare un progetto efficace.
La dimensione significativa dell’incontro terapeutico è la
triade utente-animale-operatore che si rivela contenitore
affettivo sicuro e accogliente che comunica e ascolta.
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Il lavoro in equipe
1.
Obiettivi terapeutici specifici: individuando le caratteristiche
individuali del paziente e le risorse residue e le difficoltà vissute si
definiscono le aree su cui lavorare utilizzando la relazione con
l’animale:
– Motivazione,
– Autostima,
– Controllo ansia,
– Aggressività,
– Sviluppo relazione affettiva/emotiva,
– Contatto fisico,
– Acquisizione regole,
– Accudimento….
34
Il lavoro in equipe
2.
3.
4.
5.
Caratteristiche del setting
Operatori coinvolti
Scelta dell’animale co-terapeuta
Attività con l’animale:
– Accudimento
– Gioco
– Condotta
– Abilità fisiche…
6. Strumenti di lavoro:
–
–
–
Sguardo
Attività
Carezze
35
Il lavoro in equipe
7. Tempi:
–
–
–
–
Durata della terapia
Progressione dell’intervento
Cadenza periodica
Riunioni di equipe
8. Valutazione periodica rispetto degli obiettivi
previsti
9. Restituzione finale del lavoro all’equipe, al
paziente e ai familiari.
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Quali animali?
 deve avere specifiche caratteristiche attitudinali,
comportamentali (affidabile, controllabile, prevedibile,
socievole) e sanitarie.
 QUALI:
 Cane
 Gatto
 Cavallo-Asino
 Coniglio/piccoli roditori
 Caprette
 Animali da fattoria
 Uccellini – Pesci
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A chi si rivolge?
• Disturbi pervasivi dello sviluppo (infanzia, fanciullezza e
adolescenza):
• Ritardo mentale (lieve, moderato),
• Disturbo delle capacità motorie,
• Disturbi della comunicazione (ritardo nello sviluppo del linguaggio,
espressione, balbuzie),
• Disturbi delle capacità motorie (coordinazione),
• Ritardo psicomotorio dovuto a cerebropatie infantili,
• Sindrome di Down,
• Disturbi generalizzati dello sviluppo (autismo, Sindrome di West),
• Disturbi da deficit dell’attenzione e iperattività,
• Disturbo d’ansia da separazione,
• Mutismo selettivo,
• Disturbo reattivo dell’attaccamento
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A chi si rivolge?
• Demenza, disturbi amnestici e altri disturbi cognitivi:
Decadimento cognitivo, Demenza da Halzeimer,
invecchiamento
• Disturbi dell’umore: Depressione
• Disturbi d’ansia: Disturbo di panico, Fobia sociale, Disturbo
d’ansia generalizzato;
• Disturbo dell’adattamento : con depressione, con ansia, con
alterazione della condotta sociale
• Problemi relazionali, problemi collegati a maltrattamenti o
abbandono,
• Morbo di Parkinson, Malformazioni fisiche,
• Non vedenti, non udenti
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A chi si rivolge?
Difficoltà di comunicazione e di relazione, Situazioni
di carenza/assenza di affetti, Disagio esistenziale,
Isolamento, Solitudine, Malinconia,
Disturbi cardiovascolari, Malattie croniche, patologie
oncologiche, Convalescenze.
Controindicazioni: Fobie per lo sporco, per gli
animali, per le malattie, allergie, condotte
aggressive e violente
40
Autismo
“L’autismo è la manifestazione comportamentale di
disfunzioni sottostanti della maturazione
neurobiologica e del funzionamento del SNC, ad
etiologia spesso non definita, caratterizzata da una
perturbazione generalizzata e grave del processo di
sviluppo causata da una patologia organica che
intacca primariamente il SNC quando esso è in via di
organizzazione (Gillberg & Coleman, 2000).
41
Autismo
Caratteristiche evidenti : disabilità grave nello sviluppo
della relazione sociale, nella comunicazione a forma
verbale e non verbale, e/o un bagaglio gravemente
ristretto di attività e di interessi a volte stereotipati e
ripetitivi.
Le disabilità sono palesemente non coerenti con il
livello di sviluppo e l’età psichica .
Questi anomalie solitamente sono constatabili nella
fanciullezza (esordio nei primi due anni e mezzo).
http://www.youtube.com/watch?v=ow2lkHn58zk&fea
ture=related
42
ADHD
Ovvero Attention Deficit Hyperactivity Disorder Disturbo da deficit di attenzione e iperattività.
Coinvolge circa il 4% della popolazione pediatrica.
Si manifesta con la difficoltà nel mantenere
un'attenzione continua nel tempo, nel controllare
l'impulsività e nel regolare il proprio livello di
attivazione fisiologica.
Spesso viene somministrata una terapia
farmacologica.
43
Devianza minorile e bullismo
I risultati ottenuti da alcuni progetti mostrerebbero
come recuperando un rapporto armonico con la
natura e gli esseri viventi si ottenga un
miglioramento del rendimento scolastico e nella
capacità di socializzare nei ragazzi.
Ciò si tradurrebbero in una diminuzione nella
percentuale degli abbandoni scolastici e dei
fenomeni di devianza come la violenza e il
bullismo.
44
www.youtube.com/watch?gl=IT&v=bPfVn8E7hw
45
OSPEDALIZZAZIONE
In ambito ospedaliero (oncologia, pediatria) sono stati avviati
progetti con animali con funzione di coterapeuta che
intendono consentire, attraverso la relazione animalepaziente, un miglioramento nei livelli di autostima,
sicurezza, qualità delle relazioni, abilità psicologiche e
motorie.
Sicuramente questa relazione con l’animale abbassa i livelli
d’ansia, e del dolore, riducendone la percezione, consentendo di
alleviare le difficoltà della persona ospedalizzata.
La vicinanza di un animale incide quindi sul fattore stress e ciò
comporta una migliore risposta alla cure.
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OSPEDALIZZAZIONE
I bambini ricoverati in ospedale soffrono spesso di depressione,
con disturbi del comportamento, del sonno, dell'appetito e
dell'enuresi dovuti ai sentimenti di ansia, paura, noia e
dolore determinati dalle loro condizioni di salute, dal fatto
di essere costretti al ricovero, lontani dai loro familiari, dalla
loro casa, dalle loro abitudini. Alcune recenti esperienze
condotte in Italia su bambini ricoverati in reparti pediatrici
nei quali si è svolto un programma di terapie assistite dagli
animali, dimostrano che la gioia e la curiosità manifestate
dai piccoli pazienti durante gli incontri con l'animale
consentono di alleviare i sentimenti di disagio dovuti alla
degenza, tanto da rendere più sereno il loro approccio con le
terapie e con il personale sanitario.
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ABBANDONO E PRIVAZIONI
AFFETTIVE
In queste situazioni il contatto con un animale può essere di aiuto nel
soddisfare certi esigenze di affetto, sicurezza, relazioni interpersonali
e nel recupero di abilità o capacità perse o mai sviluppate. La
mancanza o perdita di queste capacità porta ad cattivo equilibrio
psicofisico, ed a uno scadimento della qualità della vita e dei rapporti
umani.
La Pet Therapy può anche contribuire, in aggiunta alle terapie mediche
tradizionali, al miglioramento dello stato di salute di chi si trova in
particolari condizioni di disagio.
Questa fatto era già stato osservato in passato ed evidenziato in vari
studi ed oggi aumentano continuamente le esperienze in proposito: il
contatto con un animale, oltre a fornire una almeno parziale
sostituzione di affetti mancanti o carenti, si presta particolarmente a
favorire i contatti interpersonali e quindi fornisce l'occasione di
interagire con gli altri.
48
SINDROME DI DOWN
La sindrome di Down è la causa cromosomica di
ritardo mentale più diffusa. Essa interessa tutte le
etnie, sia maschi che femmine e si manifesta
(incidenza) in un caso ogni circa 700 nati.
Le persone affette dalla sindrome di Down presentano
con maggior frequenza una serie di patologie quali:
cardiopatie, degenerazione del sistema nervoso,
ipotonia e ritardo mentale.
In età adulta sono persone a rischio di sviluppo della
malattia di Halzeimer.
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SINDROME DI WEST
La sindrome di West è una forma grave di epilessia
che colpisce il bambino sin dal primo anno di vita e
che generalmente si presenta tra i 4 e i 7 mesi.
Si stima che colpisca circa 1 bambino su 150.000.
• È caratterizzata da una sintomatologia con spasmi
muscolari in flessione o in estensione, con forte
regressione mentale e con tracciato encefalografico
particolare e desincronizzato.
50
DEPRESSIONE
Si manifesta con un umore depresso, una
marcata tristezza quasi quotidiana, non si
riesce più a provare lo stesso piacere nelle
attività che si provava prima. Le persone che
soffrono di depressione, si sentono sempre
giù, l’umore ed i pensieri sono sempre
negativi. Sembra che presentino un vero e
proprio dolore di vivere, che li porta non
riuscire a godersi più nulla.
51
DISTURBI D’ANSIA
I pazienti affetti da questo disturbo appaiono cronicamente
ansiosi ed apprensivi, versano in uno stato di eccessiva
preoccupazione per le circostanze quotidiane che comporta
una condizione di allarme ed ipervigilanza tale da
rendere la vita "impossibile” per sé e per i propri familiari.
Apprensione (tensione psichica, preoccupazione) con
anticipazione pessimistica di eventi disastrosi per sé o per
i propri familiari rappresenta il sintomo cardine del
disturbo, a cui si accompagnano segni di tensione fisica,
iperattività neurovegetativa e disturbi cognitivi come
scarsa concentrazione e facile distraibilità.
52
Gli anziani
L’invecchiamento è una fase del ciclo di vita della persona.
La persona anziana subisce dei cambiamenti radicali durante
la propria esistenza:
• il pensionamento che ristruttura i tempi e i ruoli finora
vissuti, spesso svuotando di significato la propria vita.
• lo stato di salute che impedisce attività, movimenti,
relazioni, ecc.
• l’istituzionalizzazione, che rappresenta un momento di
distacco dalla propria casa, dai propri affetti, dalle proprie
abitudini e contemporaneamente richiede una convivenza
forzata con degli estranei.
http://www.youtube.com/watch?v=QgxoGqRQ54&feature=related
53
Detenuti
La detenzione si associa a sintomi depressivi,
tentativi di suicidio , convivenza forzata con
altre persone anche di culture ed etnie diverse.
Inoltre hanno una forte tendenza a perpetuare la
stessa modalità aggressiva e deviante che li ha
condotti in carcere.
54
Cardiopatie e Ipertensione
Da uno studio di Friedman e altri (1980) sull'effetto delle condizioni
sociali e dell'isolamento sulla sopravvivenza di un gruppo di
infartuati, i dati sembrerebbero suggerire che alcuni tipi di
contatti sociali e, in particolare, il prendersi cura di un animale,
sia legato a più alte probabilità di sopravvivenza in seguito ad un
infarto. L'effetto riscontrato non sembra essere la conseguenza
della necessità di portare a spasso gli animali, cosa che potrebbe
risultare comunque in uno stile di vita più sano.
Successivamente, lo stesso gruppo di ricerca ha dimostrare che
l'animale ha la capacità di "rilassare" il proprio padrone, con un
conseguente abbassamento della pressione sanguigna.
55
Cardiopatie e Ipertensione
Gli ipertesi e cardiopatici possono trarre vantaggio dalla
vicinanza di un animale: è stato infatti dimostrato che
accarezzare un animale, oltre ad aumentare la coscienza della
propria corporalità, essenziale nello sviluppo della personalità,
interviene anche nella riduzione della pressione arteriosa e
contribuisce a regolare la frequenza cardiaca.
La presenza di un animale solitamente risveglia l'interesse di chi
ne viene a contatto, catalizza la sua attenzione, grazie
all'instaurarsi di relazioni affettive e canali di comunicazione
privilegiati con il paziente, stimola energie positive
distogliendolo o rendendogli più accettabile il disagio di cui è
portatore.
56
Filmografia
57
Bibliografia
Cirulli F., Alleva E. Terapie e attività assistite con gli animali: analisi della
situazione italiana e proposta di linee guida. Roma: Istituto Superiore di
Sanità; 2007. (Rapporti ISTISAN 07/35).
Friedman E., Katcher A., Lynch J.J., Thomas S.A. Animal companions and
one-year survival of patients after discharge from a coronary care unit.
Public Health Reports 1980, 95: 307-312.
Del Negro E. Pet Therapy: Un metodo naturale. Un programma di
riabilitazione e rieducazione psicoaffettiva. Franco Angeli 1998.
Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM-V) 1994.
Pergolini L., Reginella R (a cura di) Educazione e riabilitazione con la pet
therapy. Erickson, 2009.
Settimo G. Pet Therapy, gli animali che curano. Red, 2011.
Winnicott D. Transitional objects and transitional phenomena., Int. J.
Psychoanal., 34:89-97, (1953).
58
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