Sociologia delle relazioni internazionali Spazio fisico Spazio sociale Interazione faccia-a-faccia in un Luogo (Goffman) Spazio fisico Spazio sociale Condivisione di uno spazio fisico + Assenza di spazio sociale Presenza di spazio sociale + Assenza di spazio fisico I NonLuoghi Oltre il senso del luogo “il ‘luogo viene definito meglio dall’idea di località che si riferisce all’ambiente fisico dell’attività sociale geograficamente situata. Nelle società premoderne lo spazio coincide solitamente con il luogo, dal momento che le dimensioni spaziali della vita sociale, per la gran parte della popolazione, sono dominate in molti sensi dalla ‘presenza’, ossia da attività localizzate. L’avvento della modernità separa sempre più lo spazio dal luogo favorendo i rapporti tra persone ‘assenti’, localmente distanti da ogni data situazione di interazione ‘faccia a faccia’. Nelle condizioni della modernità il luogo diventa sempre più fantasmagorico: ciò significa che i luoghi sono pervasi e modellati in misura crescente da influenze sociali relativamente distanti da essi. Ciò che struttura il luogo non è semplicemente ciò che ne occupa la scena; la ‘forma visibile’ della località nasconde le relazioni distanziate che ne determinano la natura” L’esclusività Il confine/limite. La fissazione La vicinanza/distanza. La mobilità “Questo saggio si propone di trovare un denominatore comune che colleghi lo studio dell’interazione faccia a faccia con lo studio dei media: esso è la struttura delle ‘situazioni sociali’. A mio parere, il meccanismo attraverso il quale i media elettronici influiscono sul comportamento sociale non è un misterioso equilibrio sensoriale, ma una ben riconoscibile ristrutturazione dei palcoscenici sociali sui quali interpretiamo i nostri ruoli e, di conseguenza, il cambiamento della nostra concezione di ‘comportamento appropriato’. Perché quando cambiano i pubblici, cambiano anche le rappresentazioni sociali” “Se un luogo può definirsi come identitario, relazionale, storico, uno spazio che non può definirsi né identitario, né relazionale, né storico, definirà un non luogo” (Augé) Le stazioni Gli aeroporti I centri commerciali Le grandi catene alberghiere Parchi dei divertimenti/villaggi vacanze 1. Ethnoscapes: turisti, immigrati, ecc. 2. Technoscapes: tecnologia globale 3. Finanscapes: mercati finanziari 4. Mediascapes: comunicazione globale 5. Ideoscapes: ideologie, patrimonio di idee 6. Paesaggi politici e religiosi (v. saggio Magatti) 7. Paesaggi militari, criminali e terroristici (v. saggio Magatti) 1. 2. 3. 4. 5. Diversità dei paesaggi: pluralità di processi che si sovrappongono e influenzano Nuove disgiunture e fratture Flussi e nuove gerarchie di potere Relazionalità e vita sociale Rapporto con il territorio: deterritorializzazione e riterritorializzazione “The corporeal travel of people for work, leisure, family life, pleasure, migration and escape, organised in terms of contrasting time-space modalities (...) The physical movement of objects to producers, consumers and retailers (…) The imaginative travel effected through the images of places and peoples appearing on and moving across multiple print and visual media (…) Virtual travel often in real time thus transcending geographical and social distance (…) The communicative travel through person-to-person messages via messages, texts, letters, telegraph, telephone, fax and mobile” Spazio pubblico Spazio privato Pubblico = ciò che è accessibile a tutti (di pubblico dominio, luogo pubblico) e per ciò stesso “visibile” a tutti. Privato = ciò che è nascosto o escluso dalla vista dei più, vissuto in segretezza o nell’intimità (vita privata) Pubblico = potere politico istituzionalizzato così come si manifesta nella moderna concezione dello Stato. Privato = ambito dell’attività economica e delle relazioni personali. “Pubblicità mediata” (Thompson) Nuovi “soggetti pubblici” e la nozione di governance Oltre la dicotomia pubblico/privato: i beni comuni Riterritorializzazione (Occupy) 1. 2. 3. La periodizzazione Le dimensioni della globalizzazione Le teorie 1. la fase germinale ha come protagonista l’Europa del periodo compreso tra l’inizio del quindicesimo secolo e la metà del diciottesimo. La globalizzazione comincerebbe con le scoperte geografiche: emblematica la prima circumnavigazione del globo di Magellano. L’avvio della globalizzazione coincide quindi con l’inizio della modernizzazione e non a caso i manuali di storia associano l’avvento dell’età moderna con la scoperta dell’America. 2. la fase iniziale, che ha ancora il suo epicentro in Europa, va dalla metà del diciottesimo secolo fino al 1870. È la fase in cui si registra un forte consenso verso l’idea di Stato unitario e nazionale, cioè culturalmente omogeneo e con una cittadinanza amministrata (Anderson 1983). In questi anni nascono 1e relazioni internazionali formalizzate, aumentano le convenzioni e i trattati, così come gli organismi che si occupano di regolazione e comunicazione internazionale e transnazionale. 3. la fase del decollo va dal 1870 al 1920 circa e si estende ad alcune società non europee. In questo periodo si affermano concezioni sempre più globali per quanto riguarda il “giusto profilo” di una società nazionale “accettabile”, mentre le idee concernenti l’identità nazionale e personale vengono ampiamente tematizzate. Per la prima volta si ha l’inclusione di alcuni paesi non europei nella «società internazionale», mentre è fortissimo l’incremento in numero e velocità delle forme globali di comunicazione. 4. la fase della lotta per l’egemonia va dall’inizio degli anni Venti alla metà degli anni Sessanta e registra una serie di dispute sui fragili termini del processo di globalizzazione fissati alla fine del periodo di decollo. È netta la focalizzazione sulla natura dell’umanità e sulle sue prospettive, dovuta all’Olocausto e alla bomba atomica. Nascono le Nazioni Unite, basate sulla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, anche se questa è l’epoca dell’internazionalismo politico-ideologico: comunista (Internazionale comunista a guida bolscevica), fascista (le potenze dell’Asse proclamano l’instaurazione di un «nuovo ordine» a livello glo-bale), liberalcapitalista (mondo libero a egemonia USA). 5. la fase dell’incertezza inizia negli anni Sessanta e mostra segni di crisi nei primi anni Novanta. È il tempo in cui si ha la forte crescita della percezione individuale e collettiva di appartenere ad un unico mondo in relazione sia ad alcuni cambiamenti economici, tecnologici e politici, sia all’emergere di nuove issues di portata sovranazionale. Economica Politica Culturale Comunicativa 1. Neomarxista: il «sistema mondo» e il ruolo del capitalismo (Wallerstein, Braudel) 2. Neoweberiana: i sistemi etico-valoriali (Huntington, Dahrendorf) 3. Neoparsonsiana: la globalità come un «tutto» e il ruolo della cultura(Robertson) 4. Postmodernista o della modernizzazione radicale (Giddens e Featherstone). Con globalismo indico il punto di vista secondo cui il mercato mondiale rimuove o sostituisce l’azione politica, vale a dire l’ideologia del dominio del mercato mondiale, l’ideologia del neoliberismo. Essa procede in maniera monocausale , economicistica, riduce la multidimensionalità della globalizzazione ad una sola dimensione (quella economica, a sua volta pensata in maniera lineare) e considera tutte le altre dimensioni – globalizzazione ecologica, culturale, politica, civile – se pure lo fa, solo subordinandole al predominio del mercato mondiale. [...] Globalità significa: viviamo da tempo in una società mondiale, e questo nel senso che la rappresentazione di spazi chiusi diviene fittizia. Nessun paese, nessun gruppo si può isolare dall'altro. In tal modo si scontrano l'una contro l'altra le diverse forme economiche, culturali, politiche, e ciò che si dava per scontato, anche del modello occidentale, deve trovare una nuova giustificazione. "Società mondiale" significa perciò l'insieme dei rapporti sociali che non sono integrati nella politica dello Stato nazionale o non sono da essa determinati (o determinabili). Globalizzazione significa invece il processo in seguito al quale gli Stati nazionali e la loro sovranità vengono condizionati e connessi trasversalmente da attori transnazionali, dalle loro chance di potere, dai loro orientamenti, identità e reti. No Global, New Global Ruolo delle istituzioni economiche internazionali (Stiglitz) Distribuzione della ricchezza Ruolo dei mercati finanziari Retorica del villaggio globale Lo scontro delle civiltà (Huntington 1993, 1996)